Ah, il Giappone: terra dei ciliegi, dei noodles, della cultura otaku e soprattutto di figure fondamentali dell’industry videoludica. Dalla terra del Sol Levante sono arrivate invenzioni importanti per questo settore, come ad esempio PlayStation e le console Nintendo, senza dimenticare i brand più forti come Final Fantasy, Sonic, Metal Gear Solid e molti altri ancora. Spesso, però, citando il Giappone come terra dei videogiochi, emergono anche altri titoli decisamente particolari e uno di questi è sicuramente Spelunker. Si tratta di un platform che debuttò nel 1983 su vecchi sistemi ad 8-bit e che negli anni seguenti è stato riproposto in varie salse. Ultima incarnazione del franchise è Spelunker Party, che ha debuttato nei mesi scorsi proprio in Giappone ed è giunto in Occidente in versione PC e Nintendo Switch. È proprio l’ultima versione del gioco, pubblicata e distribuita da Square-Enix, ad essere sottoposta al nostro giudizio. Abbiamo infatti giocato Spelunker Party per la neonata console Nintendo, un titolo che, però, nasconde tante ombre e pochi luci.
Nell’essenza, Spelunker Party è a tutti gli effetti un gioco della serie, che richiama e attinge a piene mani alle meccaniche platform e “shooting” che siamo abituati a vedere. Nei panni di una speleologa siamo chiamati ad avventurarci nell’esplorazione di tantissime caverne sotterranee: esse altro non sono che i livelli di gioco, divisi a loro volta in altre piccole aree, tutte quante comunicati. La particolarità e il vero valore di sfida di Spelunker Party è sicuramente rappresentato dalla difficoltà del gioco.
Come nei vecchi giochi anni ‘80, infatti, il platform nasconde una notevole quantità di insidie per i giocatori meno navigati. Dalle piccole trappole nascoste nel terreno fino ai nemici veri e propri, dalle liane che si spezzano o si allungano a tradimento fino alle scale, tutto rischia di compromettere la nostra esplorazione della caverna. Non ci sono vite aggiuntive che tengano né stati di salute: una volta che si viene attaccati da un nemico o si sbaglia il tempo di un salto, si muore e si ricomincia dall’ultimo checkpoint. Se questo non bastasse a produrre un certo senso d’agitazione e di ansia nel giocatore, troviamo anche una barra temporale che si esaurisce e porta rapidamente al Game Over, salvo venire successivamente ricaricata ad ogni checkpoint presente nelle caverna. Presente anche un hub di gioco, dove è possibile cambiare gli abiti, l’equipaggiamento della nostra speleologa, dare uno sguardo alle classifiche online degli altri giocatori e prepararsi al meglio per la prossima esplorazione. Spezziamo una lancia anche in favore dei livelli, che sono progettati davvero bene e nascondo sempre qualche sorpresa, sia essa una trappola oppure un tesoro nascosto.
Oltre a trappole e rischi che mettono in pericolo la nostra vita, le caverne di Spelunker Party sono anche ricche di oggetti preziosi. Nel corso dell’avventura è possibile infatti recuperare nei meandri del sottosuolo monete d’oro e d’argento, lingotti e dei materiali speciali che ci consentono di sbloccare bonus se vengono racimolati tutti. Vista la presenza di nemici, sono presenti anche dei proiettili per allontanarli e finirli, e delle bombe per riuscire a demolire ostacoli collocati sul nostro percorso.
C’è di più però oltre all’esplorazione. Spelunker Party è di fatto un gioco orientato al multiplayer. È presente una leaderboard online con i tempi migliori (per gli amanti delle speedrun), così come la possibilità di affrontare i vari livelli in più giocatori. In pieno spirito Nintendo Switch, bastano appena due Joy-Con per lanciarsi in un’avventura anche in locale. Unica pecca è rappresentata sicuramente dall’implementazione dello split-screen, a nostro modo di vedere decisamente non necessario e che snatura un po’ l’esperienza di gioco, tanto che Spelunker World (uscito nel 2015) non ne faceva utilizzo.
Purtroppo Spelunker Party ha più difetti che pregi. Non sono difetti di design, ma veri e propri limiti tecnici. Il gioco sembra essere programmato male o comunque proposto in una versione appena sufficiente: i comandi non rispondo, c’è sempre un minimo di lag che disturba pesantemente e rischia di farci sprecare vite. Le hitbox non sono ben delineate ed è incredibilmente frustrante finire schiacciati da un masso perché i comandi non hanno risposto prontamente al salto o per aver premuto il tasto giusto un millesimo di secondo in ritardo. In aggiunta, i programmatori hanno deciso di non permettere la configurazione dei comandi, che sono mappati decisamente male.
Purtroppo Spelunker Party ha più difetti che pregi
Spelunker Party è esattamente ciò che ci si aspetta da un platform vecchio stile: difficoltà esagerata, tanti livelli da esplorare e tanto, tanto gameplay. Purtroppo a minare la qualità del gioco ci pensano il comparto tecnico e alcune scelte di design per nulla condivisibili, a partire da uno split-screen inutile, da dei comandi un pochino legnosi e da una frustrazione da attribuire per lo più ai problemi di programmazione. Consigliato solo a chi è davvero fan della serie e a chi cerca una esperienza diversa dalle altre. Se amate il genere platform, cercate una sfida comunque sopra lo standard e siete particolarmente avvezzi a questo genere di giochi, il nostro consiglio rimane quello di provare la versione gratuita presente sul Nintendo eShop per farvi un’idea decisamente più chiara del tutto. |
Good
Quasi come l'originale Ottimo design dei livelli Tante cose da fareBad
Controlli da rivedere Programmazione decisamente sottotono Split-screen inutile
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