Spider-Man – Anteprima E3 2017

Los Angeles – Tra tutti i supereroi del mondo Marvel, ma anche di quello globale, Spider-Man rappresenta sicuramente uno dei più amati e conosciuti. Non serve essere un fanatico dei fumetti, tantomeno aver visto tutti i film. In qualche modo, la figura dell’Uomo Ragno è entrata a far parte di tutti i ragazzini di una volta e continua a farlo anche ora. Forse anche gli 883 hanno dato una mano per spargere la voce della sua esistenza.

Un fan in particolare è lo sviluppatore che ci ha mostrato Spider-Man nella sua configurazione attuale: passare da lettore dei fumetti a sviluppatore di un gioco con il proprio supereroe preferito è sicuramente un traguardo entusiasmante e questa passione si è trasmessa molto facilmente nelle sue parole.

Purtroppo non è stato possibile provare Spider-Man in prima persona, ma solo assistere alla stessa demo mostrata alla fine della conferenza PlayStation. Tuttavia, dopo una breve intro sono cominciati gli approfondimenti e le domande, alcune schivate seccamente per mantenere il segreto su certi aspetti del gioco. Tutto questo ovviamente in 4K HDR su PS4 Pro, ma anche la versione normale della console non ha nulla da invidiare alla sorella maggiore.

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Partiamo subito sfatando due miti: il personaggio principale è proprio Peter Parker all’età di 23 anni, mentre lotta sia contro i malintenzionati che contro la sua giovinezza, cercando di essere una persona normale nel suo tempo libero. Inoltre, la storia di Spider-Man non ha nulla a che fare con alcun fumetto o film, quindi si tratta di una linea narrativa completamente distaccata da quelle già presenti. Non preoccupatevi, i personaggi rimangono quelli dell’universo Marvel: lo sviluppo del gioco è stato infatti sempre molto vicino a Marvel, con tanto di interventi, commenti e suggerimenti da parte di Stan Lee. Come puro antagonista, inoltre, è stato scelto Mister Negative, già visibile nel gameplay trailer mostrato all’E3 2017.

Peter Parker non è però solo Spider-Man, ma anche un ragazzo che lotta quotidianamente per diventare uno scienziato. La sua personalità è un tratto molto importante per il gioco e deve trasparire durante l’intera lunghezza della trama, anche quando si indossa il costume: il miglior modo per dare profondità al personaggio è dotarlo dunque di una certa parlantina, mettendo sempre in luce i pensieri di un supereroe giovane e spigliato, con un’esperienza già eccezionale, ma anche con insicurezze tipiche di un ragazzo appena uscito dalla soglia dei 20 anni.

Il distaccamento da ogni fumetto o film ha permesso a Insomniac Games di creare una propria immagine di Spider-Man, lanciando il ragazzo in una New York esplorabile nei canoni dell’open world. Si parla dunque di varie missioni da completare, ma anche della libertà di potersi lanciare in azioni spettacolari tra le strade della Grande Mela, arrampicandosi, lanciando ragnatele e correndo sui lati dei palazzi nello stile del parkour. Dal trailer mostrato durante la conferenza PlayStation forse non si capiva molto la natura dell’esplorazione, ma con un sviluppatore davanti agli occhi è stato facile comprendere come sia articolato il movimento in aria tra i palazzi. La spettacolarità delle azioni è infatti un altro punto fisso degli sviluppatori, vogliosi di creare non solo un gioco dinamico, frenetico e costantemente in movimento, ma anche “big blockbuster moments”, ovvero frangenti cinematografici sensazionali e frequenti.

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Questo si rispecchia negli inseguimenti, come quello dell’elicottero presente nella demo, ma soprattutto nei combattimenti, che ovviamente non possono mancare per Spider-Man. Le lotte contro i nemici sono acrobatiche, con lancio di ragnatele, l’uso di gadgets e lo sfruttamento del parkour. C’è anche una minima parte stealth per gestire in silenzio i nemici e avvicinarsi all’obiettivo senza fare rumore. Ciò che però ha lasciato sorpresi è la varietà di mosse a disposizione di Spider-Man per combattere, in una serie di movimenti estremamente fluidi nella loro successione e raramente ripetitivi. A molto servono i suoi “sensi di ragno”, consistenti in un piccolo momento di slow motion per comprendere da dove arrivi l’attacco e reagire di conseguenza.

Occorre attaccare, muoversi, schivare e neutralizzare i nemici, quasi sempre senza dare un colpo di grazia. Un po’ come Batman, lo stile di Spider-Man non è letale, ma volto solo allo stordimento per raggiungere l’obiettivo. Inoltre, salvare un nemico da morte certa in modo spettacolare per appenderlo a testa in giù dalla trave di un palazzo ha il suo perché. Per questo e altro ci sono parecchie sequenze QTE a condire ogni azione, con una varietà tale da impedire la ripetizione: per ognuna di esse c’è una schermata di fallimento, quindi occorre azzeccarle tutte per portare a termine la missione con successo.

I Quick Time Events sono dunque parte integrante del gameplay e vengono utilizzati in parecchi frangenti, rendendo molto più dinamica e variegata l’azione di gioco. Ad alcune persone potrebbero non piacere, ma il loro posizionamento è sembrato davvero in sintonia con il gameplay e la loro difficoltà non è nemmeno parsa così alta: si tratta infatti di sapere in anticipo quale tasto premere, con tanto di cerchio a raffigurare il tempo disponibile. Anche qui sono importanti sia i “sensi di ragno” che la realizzazione cinematografica: Spider-Man assume i toni di un film giocabile, ma mantiene tutta la libertà di un open world e la profondità di un action/adventure.

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Infine, si parla pur sempre di Insomniac Games, studio che ha portato Sunset Overdrive su Xbox One. Gli stessi sviluppatori hanno appreso molto da questo gioco per creare Spider-Man e scegliere PS4 come console. Si tratta ovviamente di due progetti molto differenti, ma la loro anima open world e la frenesia negli spostamenti sono indubbiamente tratti comuni da cui prendere spunto per ogni altra realizzazione all’interno dello studio. Il risultato sembra eccezionale, uno Spider-Man versatile e coinvolgente.

Il risultato sembra eccezionale, uno Spider-Man versatile e coinvolgente

Tutto rose e fiori, ma in mezzo alle domande della stampa c’è anche qualche dettaglio lievemente negativo da far venire a galla. Innanzitutto, la grafica di Spider-Man è così spettacolare che risulta arduo, quasi impossibile distinguere una cutscene dal gioco giocato. Questo è un bene dal punto di vista tecnico, poiché denota un’attenzione minimale dei particolari e una gestione perfetta delle potenzialità della console, però non chiarisce del tutto la transizione. Non c’è infatti HUD che compare alla fine di una cutscene, quindi è possibile che essa termini senza accorgersene: vista la presenza di QTE, una tale caratteristica può rivelarsi fatale in certi momenti, creando un po’ di frustrazione nel giocatore. A bilanciare questo appunto, però, c’è tutta la buona volontà degli sviluppatori, che hanno subito ammesso di dover migliorare sotto questo punto di vista e di avere già qualche soluzione da testare.

Inoltre la demo mostrata è in 4K HDR su PS4 Pro, senza la possibilità di capire come sia sulla console originale di Sony. Gli sviluppatori hanno assicurato che la versione “base” non abbia nulla da invidiare a quella potenziata, tanto che pure loro giocano ogni giorno Spider-Man su PS4. Non avendo visto concretamente di cosa sia capace, permane un lecito dubbio.

In ConclusionE3

Spider-Man è nel cuore di tutti e la sua presenza su PS4 grazie a Insomniac Games ha già regalato una grande speranza per il ritorno del supereroe. Nonostante non lo abbiamo provato con mano, il lavoro degli sviluppatori sembra già a buon punto, con un lancio che è ancora molto aleatorio per il 2018. Il combattimento è dinamico quanto basta, con la stessa verve e ironia quasi sicura di sé che ha sempre caratterizzato Spider-Man.

Su PS4 Pro, la realizzazione grafica del gioco è sembrata fin da subito spettacolare, una vera gioia per gli occhi. New York vive nella tela del ragno, in un open world che promette di essere spettacolare e di portare in trionfo la console di Sony.