Marvel's Spider-Man
04 Set 2018

Marvel’s Spider-Man – Recensione

L’Uomo Ragno è un supereroe popolare come pochi altri. Peter Parker, nato dalla fantasia di Stan Lee e Steve Dikto nel ’62, ha rivoluzionato il mondo dei fumetti dell’epoca, introducendo per la prima volta il concetto di “supereroi con super problemi” in un universo allora popolato da uomini d’acciaio mai in difficoltà e leghe della giustizia piene di sorrisi smaglianti. Inutile dirlo, l’Uomo Ragno si è dimostrato un personaggio troppo grande per rimanere confinato fra le piccole vignette dei fumetti, e dove prima hanno iniziato a saltar fuori film e serie animate ispirate alla vita di Parker, successivamente l’arrampicamuri è arrivato anche sul nostro medium preferito, il videogioco.

Ho seguito le avventure di Spider-Man sin da ragazzo, con tutti gli alti e i (tanti) bassi ai quali il mondo dei comics americani mi aveva abituato. Pertanto, da bravo fan di Spidey, cercavo di mettere le mani su tutti i giochi nei quali apparisse il buon Peter, che erano parecchi. La qualità di questi titoli però lasciava molto a desiderare: senza tirare in ballo i vecchissimi giochi Atari, le uniche incarnazioni videoludiche convincenti dell’Uomo Ragno per il sottoscritto erano incredibilmente i picchiaduro della serie Marvel vs. Capcom. Lì vedevo le movenze di Spider-Man per come me le immaginavo e per come ero stato abituato a vederle nelle serie animate. Qualcosa iniziò a cambiare nel 2000, quando Neversoft confezionò una piccola perla per la primissima PlayStation con il suo Spider-Man.

Per l’epoca si trattava della miglior trasposizione videoludica di Spidey, che convinse critica e fan (mandando parecchio in estasi questi ultimi). Dopo quel titolo però la qualità dei giochi basati su Spider-Man continuò a calare, e nonostante il successo delle incarnazioni cinematografiche dell’arrampicamuri, i videogiochi continuavano a rimanere sulla soglia della mediocrità. Inoltre l’ultimo titolo uscito, The Amazing Spider-Man 2 del 2014, si era rivelato un disastro tale che ho temuto di non vedere più l’Uomo Ragno su console. Fortunatamente, mi sbagliavo: mamma Marvel ha affidato una delle sue IP più preziose a Insomniac Games, uno studio con decenni di esperienza e un team di talento per creare il suo nuovo e unico Spider-Man.

Marvel's Spider-Man
L’azione è quasi sempre fluida e spettacolare.

Voglio dirvelo già subito, senza troppi giri di parole: lo Spider-Man di Insomniac è fantastico, e se siete fan dell’Uomo Ragno è un acquisto praticamente obbligato; la nuova esclusiva di PS4 tiene fede a tutte le sue promesse, portando sull’ammiraglia Sony un’esperienza autentica e fedele a tutto quello che è lo scibile dell’universo di Spider-Man. Tutto è così ben realizzato da far sembrare il nuovo lavoro di Insomniac una nuova aggiunta al Marvel Cinematic Universe (anche se sono due universi separati), a partire da New York, la Grande Mela, la città che non dorme mai. Il nostro parco giochi è l’intera isola di Manhattan, sicuramente una delle parti più suggestive della metropoli americana. Con mio sommo piacere posso dirvi che la città è stata ricostruita in maniera certosina, replicando con incredibile realismo edifici e luoghi esistenti (come Times Square) e riservando altrettanta cura per quelli inesistenti (come la Avengers Tower costruita da Tony Stark).

Sotto i nostri piedi la città e viva, si muove, respira. La gente lavora, guida, prende la metropolitana e scrive sui social; spesso le imprese di Spider-Man verranno infatti commentate su una sorta di Twitter accessibile dalla dashboard, con tanto di esilaranti commenti e thread di discussione fra gli utenti. Se salvate qualche poveraccio per strada, qualche passante vorrà darvi il cinque e ringraziarvi per il vostro lavoro a tempo pieno come amichevole Uomo Ragno di quartiere. New York è incredibile, che la vediate dall’alto con il variopinto costume di Spider-Man o sulle strade con i modesti panni di Peter Parker. Non tutto nella Grande Mela va però come dovrebbe, e spesso sentirete le sirene della polizia correre qua e là per fermare rapine, furti con scasso o sequestri di persona: ed è in quel momento che l’Uomo Ragno dovrà entrare in azione.

New York è stata ricostruita in maniera certosina, replicando con incredibile realismo edifici esistenti e riservando altrettanta cura per quelli inesistenti

I primi volteggi nei panni di Spider-Man sono stati un momento quasi magico per me: Insomniac ha realizzato la migliore trasposizione dell’agilità e della fluidità dei movimenti dell’arrampicamuri per le vie di New York; Peter balza, dondola, piroetta da un grattacielo all’altro con una naturalezza tale da non invidiare nulla alle recenti incarnazioni cinematografiche di Spidey. Si vede che lo studio ha riservato una cura particolare per il motion capture e le movenze dell’Uomo Ragno, ma sopratutto è incredibile come i ragazzi di Insomniac siano riusciti a rivedere l’intero concetto di “slinging” presente nei videogiochi basati sul ragnetto di mamma Marvel. Tutte le passate iterazioni di Spider-Man avevano infatti un meccanismo di “adesione” della ragnatela a muri e palazzi che risultava decisamente innaturale, con le bianche “corde” che sembravano letteralmente attaccate al cielo mentre Spidey volteggiava sulla città. In Marvel’s Spider-Man le ragnatele dell’arrampicamuri aderiscono correttamente agli edifici della Grande Mela, lasciando la possibilità al giocatore di smettere di oscillare e rimanere sospesi in qualunque momento.

Questo vale anche per i movimenti “indoor”, ovvero al chiuso, quando dovremo agire infiltrandoci all’interno di qualche edificio: la ragnatela agisce sempre rispettando i movimenti della fisica e rispondendo con realismo alle incredibili capacità di Peter, che può appendersi, volteggiare, calarsi lentamente dal soffitto o lanciarsi a mo’ di catapulta da un punto all’altro dell’ambiente di gioco con estrema facilità. Ma l’Uomo Ragno non sarebbe tale se non fosse anche una sorta di genio in grado di confezionare e creare da solo i suoi gadget, i suoi costumi e persino dei droni per migliorare costantemente il suo equipaggiamento. Pertanto oltre alle classiche ragnatele, in Marvel’s Spider-Man potremo contare su di un nutrito arsenale di armi “ragnesche” che sbloccheremo durante il playthrough e che serviranno sia a dare varietà a combattimenti che a fornire più spunti per la risoluzione di diversi puzzle ambientali.

Marvel's Spider-Man
L’Uomo Ragno mena forte, c’è poco da dire.

Il combat system di Marvel’s Spider-Man vi ricorderà solo inizialmente i lavori di Rocksteady (parlo ovviamente della loro serie Arkham). Nonostante le combo di base ricordino il freeflow combat, a differenza del Cavaliere Oscuro, i combattimenti che coinvolgono l’Uomo Ragno sono pieni di azione verticale, più tutte le meccaniche legate all’utilizzo della ragnatela, la quale può non solo bloccare le mani ai cattivoni di turno, ma può incollarli ai pali, bloccarli sul pavimento ed essere utilizzata per acchiappare tombini, mattoni, bidoni etc per poi scagliarli con violenza contro lo scagnozzo che avrà la sfortuna di trovarsi davanti Spidey. Le combo base vengono effettuate premendo il tasto quadrato, e andranno ad accumulare un immancabile indicatore di “concentrazione” situato in alto a sinistra, sotto la barra della salute. L’uso della counter delle combo è molteplice: possiamo spendere una barra per curarci, oppure accumulare “concentrazione” per permetterci di effettuare un takedown istantaneo premendo due tasti contemporaneamente. Infine, possiamo decidere di attivare il potere del costume, una sorta di supermossa che dipende dalla nostra tuta.

In Marvel’s Spider-Man i costumi sbloccabili sono tanti, e ognuno porta con sé un potere particolare, una sorta di “ultimate” che faciliterà di parecchio gli scontri con i malvagi. Ad esempio, il potere “fior di ragnatela” farà balzare Spidey in aria e gli farà lanciare una quantità incredibile di ragnatele che andranno ad avvolgere tutto quello che circonda l’arrampicamuri, togliendo di mezzo parecchi nemici con un colpo solo. Il costume di Avengers: Infinity War farà invece spuntare quattro braccia meccaniche dalla tuta, aumentando il danno dei nostri colpi. Questo sistema è interamente personalizzabile: sbloccare il costume sbloccherà anche il potere, ma non siamo costretti a usarli entrambi, anzi; possiamo quindi equipaggiare le braccia meccaniche al costume classico per personalizzare al massimo la nostra esperienza.

I primi volteggi nei panni di Spider-Man sono stati un momento quasi magico

I gadget di Spidey assumono invece non solo rilevanza mentre meniamo le mani nei combattimenti ma anche durante l’esplorazione o la risoluzione dei puzzle. Ad esempio, le lenti particolari del costume permettono di evidenziare oggetti interessanti o nascosti (premendo il tasto R3) per un breve periodo di tempo, in maniera analoga più ai sensi da Witcher di Geralt di Rivia in the Witcher 3 che non alla vista potenziata del costume di Batman nella serie Arkham. Il resto dei gadget va a potenziare ed ampliare il nostro lanciaragnatele, aggiungendo un cannone sonico, una mina ragnatela, una ragnatela elettrica e così via. Per sbloccare tutti questi accessori e potenziamenti (nonché i costumi) non basterà però procedere nella storia, ma occorrerà iniziare a raccogliere diversi tipi di “token”, gettoni di vari colori che funzionano come valute di gioco e che vengono rilasciati al giocatore raccogliendo i collezionabili o perseguendo missioni secondarie e sfide.

E di queste attività New York è piena. Ci sono gli zaini risalenti agli anni del liceo di Peter sparsi per tutta la città che vi daranno token zaino, monumenti e luoghi interessanti da fotografare che vi daranno token fotografie, gattini di Black Cat da trovare, sfide di Taskmaster da superare, cantieri pieni di scagnozzi di Fisk da sgominare, basi segrete nemiche da sgombrare, avamposti ambientalisti piazzati da Harry Osborn e così via. Per non parlare poi del classico sistema di “torri” da risintonizzare che funziona un po’ come i punti di osservazione di Assassin’s Creed, che vi sbloccherà parte della mappa mostrando conseguentemente i punti di interesse presenti in ogni quartiere. Insomma di attività ce ne sono fin troppe, anche perché ogni tipo di token guadagnato da una di queste missioni collaterali è differente dall’altro e tutti sono necessari per sbloccare costumi e gadget. Forse avrei preferito che i collezionabili non fossero così legati al potenziamento delle abilità e dei gadget di Peter, ma è più un’opinione personale che non un vero e proprio difetto del gioco.

Marvel's Spider-Man
La storia è coinvolgente come un film del MCU.

La narrazione di Marvel’s Spider-Man ricorda molto da vicino un film o una serie TV realizzata dai Marvel Studios. Il livello di sceneggiatura è molto buono e spesso abbastanza imprevedibile, anche se chiunque conosca bene l’universo di Spidey troverà qua e là dei rimandi a storie che ben conosce, senza contare le decine e decine di strizzate d’occhio ed easter egg che spunteranno durante la storia principale. Inutile dire che la storia mi ha affascinato e riportato indietro nel tempo con gli anni, strappandomi molto di più che qualche sorriso nostalgico. Non voglio dirvi null’altro della trama di Marvel’s Spider-Man, che è giusto e sacrosanto dobbiate giocarla senza spoiler, tuttavia è necessario menzionare che durante le circa 25 ore di gioco necessarie a portare a termine il gioco (che salgono di molto se deciderete di portare a termine tutte le attività collaterali) non sempre si vestiranno i panni di Peter: il titolo di Insomniac Games varia il gameplay permettendoci di agire nei panni di Mary Jane e di un altro personaggio molto importante che non voglio nominare per non rovinarvi la sorpresa.

Le sezioni con Mary Jane spezzano il ritmo adrenalinico del gioco con missioni tipicamente stealth, dove la rossa più famosa di New York dovrà cercare di evitare i brutti ceffi di turno per raccogliere prove e portare a termine indagini per conto del Daily Bugle, per il quale scrive come reporter investigativa. La sua alchimia con Peter è ovviamente innegabile e farà sorridere sicuramente i fan di lunga data dell’arrampicamuri newyorkese. Mary Jane rappresenta un buon escamotage per variare il ritmo della narrazione, concedendoci di staccare il piede dall’acceleratore fra un volteggio fra i grattacieli e una rissa per strada.

La storia mi ha affascinato e riportato indietro nel tempo con gli anni

Tecnicamente Marvel’s Spider-Man è una gioia per gli occhi. Tutto il gioco si muove in maniera fluida e convincente, senza mai subire cali di frame-rate di sorta o decadimento nelle prestazioni più in generale. Ho provato il gioco su PS4 Pro ed è stata un’esperienza soddisfacente, tuttavia devo segnalare qualche crash (si contano comunque sulle dita di una mano), un discreto surriscaldamento della console e un episodio dove il ragdoll del mio personaggio si era bloccato nella classica posizione a “uomo vitruviano” per qualche minuto. Anche qui però devo sottolineare che ho giocato a Marvel’s Spider-Man senza la patch day one che dovrebbe apportare numerose migliorie, correggere alcuni bug, introdurre il New Game+ e la tanto richiesta modalità fotografica per immortalare il nostro arrampicamuri.

Il sonoro e il doppiaggio italiano invece si assestano entrambi su di un livello superlativo. La musica, spesso orchestrata, non ha nulla da invidiare alle colonne sonore blasonate (e devo di nuovo ripetermi) del Marvel Cinematic Universe, ed è fusa nel gameplay in maniera quasi perfetta; per capirlo vi basterà buttarvi dal primo palazzo a inizio gioco. Le voci italiane invece hanno fatto un lavoro più che buono nel dare vita a questo nuovo Spider-Verse: oltre alle ottime performance dei personaggi principali, mi ha fatto personalmente sorridere l’ottima interpretazione di J.J. Jameson effettuata da Marco Balzarotti.

Conclusioni

C’è ben poco da aggiungere a tutto quello che ho già scritto a proposito di questa nuova esclusiva PS4. I tre anni occorsi a Insomniac Games per portare a compimento quest’impresa titanica sono stati ben spesi, perché Marvel’s Spider-Man è fantastico sotto (quasi) tutti i punti di vista. Rappresenta esattamente quello che un fan di Spidey vuole vedere e vivere a portata di controller, surclassando senza troppa difficoltà tutte le precedenti iterazioni videoludiche del brand.

Marvel’s Spider-Man si conferma un altro (prevedibile?) centro perfetto di Sony, che mette in saccoccia un’altra esclusiva di elevata caratura al suo già ben nutrito roster di tripla A first party. Davvero, non c’è nulla altro che possa scrivervi di più per convincervi a volteggiare fra i grattacieli di New York con Spidey; per qualunque fan dell’arrampicamuri questo gioco rappresenta proprio quello che si è sempre voluto vedere da un titolo basato sulle avventure di Spider-Man. Per tutti gli altri rimane comunque un’esperienza videoludica fantastica. Anzi, stupefacente, proprio come l’Uomo Ragno.


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