22 Nov 2015

Star Wars Battlefront – Recensione

Stiamo vivendo in un periodo molto particolare: il fenomeno Star Wars è ritornato con prepotenza nelle vite di molti, appassionati e non, grazie ad un flusso di nuovi media che comprende libri, serie televisive ed una nuova trilogia che promette di diventare il vero ritorno alle origini della saga che i prequel firmati George Lucas non sono riusciti ad essere. Il fattore nostalgia è letteralmente alle stelle, e la voglia di partire per una galassia lontana lontana è altissima. Electronic Arts lo sa bene, e ha deciso di commissionare ai ragazzi svedesi di DICE Studios un ambizioso e grande progetto che riporti in auge il sogno di migliaia di bambini oramai cresciuti: rivivere le battaglie più iconiche della trilogia originale di Star Wars iniziata nel 1977.

Eccoci quindi arrivati alla nascita del nuovo Star Wars Battlefront, reboot più o meno diretto di una serie uscita oramai più di dieci anni fa e rimasta nel cuore di molti appassionati del brand.

Nonostante il nome però, il nuovo Battlefront non condivide quasi nulla con i suoi predecessori; DICE Studiosha voluto semplificare moltissimo, forse fin troppo, la curva d’apprendimento per questo nuovo sparatutto, confezionando un titolo che vuole rivolgersi ad un pubblico immensamente variegato, che va dal fan occasionale che ha sempre desiderato guidare un X-Wing, al gamer incallito che ha fame di Star Wars dai tempi di Shadow of the Empire per N64. L’immenso target di riferimento da soddisfare ha quindi plasmato il nuovo Battlefront, distanziandolo completamente dai suoi precedessori e nel bene o nel male anche dai soliti “grandi noti” del genere first person shooter.

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Non appena si avvia il gioco è chiarissima l’intenzione di DICE di colpire forte e dritto al cuore i fan della saga: le musiche del compositore Gordy Haab sono perfettamente calibrate sugli originali temi di John Williams, ed R2-D2 accoglie il giocatore in quella che sembra essere una gigantesca giostra videoludica pronta a farvi fare il giro che gli appassionati desiderano ardentemente da oltre trent’anni. E proprio come la principale attrazione di un blasonato parco divertimenti, Battlefront vi attirerà con luci e suoni, uno spettacolo di blaster colorati che schizzano in cielo insieme ad esplosioni, veicoli in fiamme, giganteschi camminatori ed eroi che indossano i familiari e rassicuranti volti di Harrison Ford, Mark Hamill e Carrie Fisher.

Battlefront non è solamente ispirato alla trilogia originale: ne è completamente immerso. Traspare immediatamente tutta la cura che gli sviluppatori hanno riposto nel ricreare minuziosamente armi, veicoli, spade laser ed equipaggiamento. Ma anche le ambientazioni dei pianeti come Hoth, Tatooine e la luna boscosa diEndor lasciano a bocca aperta in quanto a fedeltà cinematografica se confrontati con le loro controparti in celluloide. Tutto è costruito con un’attenzione ai dettagli che rasenta davvero l’incredibile: Battlefront è una gioia per gli occhi, specialmente se sono quelli di un fan di Star Wars.

Questa notevole cura nell’ambientazione fatica però ad esprimere totalmente la personalità e la potenzialità del gioco, il quale privato di una componente single player paga il prezzo dell’eccessiva ‘casualizzazione’ del gameplay, che per abbracciare una fetta di mercato molto ampia va indubbiamente a livellare l’esperienza di gioco, che ne risente abbastanza.

Una gigantesca giostra videoludica pronta a farvi fare il giro che gli appassionati desiderano ardentemente da trent’anni

Battlefront decide quindi di sopperire all’esistenza di un vero e proprio comparto dedicato al giocatore singolo con una serie variegata di missioni e tutorial; questi ultimi comprendono tutte le nozioni fondamentali e le meccaniche base del gioco, come l’utilizzo di eroi, armi e veicoli. Le missioni invece godono di un approccio più classico al genere sparatutto, offrendo battaglie contro l’IA e una buona modalità di sopravvivenza contro orde di nemici. Da notare bene che si tratta comunque di una parte del gioco davvero ridotta rispetto alla varietà del comparto multigiocatore.

Interessante è la possibilità di giocare ognuna di queste sopracitate modalità assieme ad un amico, che potrà unirsi a noi tramite un hub dedicato. Ciò nonostante, molte missioni, una volta terminate, non offrono un granché in termini di rigiocabilità e possono annoiare dopo pochi tentativi. L’unico incentivo al replay è semplicemente la possibilità di ottenere un punteggio migliore e una valutazione (in termini di stelline, da una a tre) superiore. Alcune modalità sono effettivamente memorabili e nostalgiche, come il volo su Beggar’s Canyone l’incredibile inseguimento sulla luna boscosa di Endor, tuttavia questo non basta a promuovere la sezione single player di Star Wars Battlefront, che offre un’esperienza piuttosto limitata e ridotta rispetto alla sua controparte online.

L’anima del gioco risiede sicuramente nella sezione dedicata al multiplayer, che porge al giocatore una buona offerta con una discreta varietà. A fare da ammiraglia fra le modalità proposte è sicuramente Assalto Camminatori, che si prende il vanto di ricreare alcune delle battaglie più iconiche della trilogia storica, come Hoth o Endor.

Chiunque ricordi le scene tratte da L’Impero Colpisce Ancora si troverà immediatamente a suo agio con questa modalità, che mette gli stormtroopers nella condizione di dover proteggere l’avanzata di due grossi camminator iAT-AT diretti verso i generatori di scudi o la base nemica, mentre i ribelli cercheranno di attivare due radiofari(uplink) per permettere ai loro bombardieri di distruggere i pericolosi mezzi imperiali prima che sia troppo tardi. Si tratta di una frenetica modalità 20 contro 20 che trasuda Star Wars da tutti  i pori: veicoli leggendari, colpi di blaster ovunque ed esplosioni spettacolari. Inoltre, nel campo di battaglia appariranno in maniera casuale dei potenziamenti che permetteranno al giocatore di ottenere bonus come armi, veicoli e persino vestire i panni di eroi come Darth Vader o Luke Skywalker.

Questa modalità ci è parsa più bilanciata rispetto a quanto visto nella beta lo scorso mese; sono state fatte diverse correzioni, come gli spawn points e il tempo necessario per i bombardamenti dei caccia Ala-Y, ora diminuito.

Come in tutte le modalità di Battlefront non sono presenti classi; il nostro personaggio sarà personalizzabile esclusivamente in base ai punti (crediti) che decideremo di spendere per i miglioramenti nello shop dedicato. Questi upgrade si presentano sotto forma di carte da gioco, che “porteremo” in battaglia in un numero massimo di tre. Nelle carte possiamo trovare diversi tipi di granate, gadget come il jetpack o anche perk come miglioramenti alla stabilità della mira o bonus permanenti.

In Battlefront sono presenti un totale di 24 carte potenziamento, 120 aspetti per il nostro personaggio e 11 blaster, tutti sbloccabili tramite i crediti del gioco. Il roster delle armi non è certamente fra i più vasti, ed inoltre sono poche le differenze che diversificano i vari blaster. Cadenza e feeling di fuoco sono pressoché identici per ogni arma, ma sicuramente questo aspetto del gioco è voluto appunto per semplificare il gameplay e rendere l’approccio al titolo fruibile per un più vasto bacino di utenti possibile.

La sezione single player di Star Wars Battlefront offre un’esperienza piuttosto limitata e ridotta rispetto alla sua controparte online

Fra le altre modalità proposte spicca sicuramente Squadrone di Caccia, dedicata interamente allo scontro fra velivoli nei cieli più famosi della trilogia. Nonostante la mancanza di vere e proprie battaglie spaziali, Squadrone di Caccia risponde egregiamente al bisogno di pilotare i leggendari mezzi della saga in epiche e frenetiche schermaglie fra Impero e Ribellione.

In questa modalità le due squadre si affrontano in un massiccio dogfight 20 vs 20 con l’aggiunta di altri 20 velivoli controllati dall’IA del gioco. L’obiettivo è abbattere più caccia nemici possibile, insieme allo scortare un trasporto passeggeri che decollerà dal pianeta sotto il fuoco avversario. Al contrario delle modalità che coinvolgono la fanteria, in Squadrone di Caccia non sono presenti possibilità di personalizzare il nostro velivolo. Inoltre una massiccia presenza di perk sulla mappa rende ogni sfida piuttosto arcade ma terribilmente divertente, tanto che ci sentiamo di dire che questa è probabilmente una delle modalità più riuscite del gioco.

Interessante anche Eroi contro Malvagi, che consiste in un match a eliminazione fra due squadre che hanno fra i loro ranghi tre unità eroiche. Fra gli imperiali, Boba Fett, Darth Vader e l‘Imperatore. Per i ribelli, Luke Skywalker, la principessa Leia e Han Solo. L’obiettivo è molto semplice: eliminare i tre eroi della squadra avversaria per garantire la vittoria. Questa modalità è forse la più tattica all’interno dell’offerta di Battlefront: bilanciare bene l’esposizione degli eroi al fuoco nemico è essenziale per portare a casa la vittoria.

Un’altra modalità peculiare di Star Wars Battlefront è Caccia all’Eroe, che affida a sette giocatori il ruolo di truppe di terra ribelli o imperiali e ad uno solo le vesti dell’eroe braccato. Al soldato che sferrerà l’ultimo colpo all’eroespetterà diventare a sua volta un personaggio speciale, nuovo obiettivo della squadra di truppe. Questa è una sfida a punti, che premierà con la vittoria il giocatore con più uccisioni all’attivo.

Il resto del comparto multigiocatore si divide in rivisitazione di modalità classiche, come Zona di Lancio, una versione riveduta di King of the Hill in salsa Star Wars, e la più immediata modalità Eliminazione.

Il comparto tecnico del gioco è decisamente sopra le righe: Battlefront è stabile e soddisfacente, mosso da un Frostbite engine assolutamente in forma e coadiuvato da tecniche avanzate di fotogrammetria, che hanno catturato i modelli originali dei film per trasporli in alta risoluzione all’interno del gioco. Altra novità nel comparto grafico è un rinnovato utilizzo del Physics Based Rendering, che ha contribuito ad una incredibile resa nella gestione dei riflessi, dei materiali e dell’illuminazione generale.  Il risultato di questa alchimia rende Battlefront un gioco visivamente stupefacente, indubbiamente la migliore trasposizione in pixel dell’universo di Star Wars attualmente esistente.

Il comparto audio invece è un altro dei fiori all’occhiello della produzione DICE. Effetti sonori, doppiaggio e musiche sono eccezionali e di altissimo livello. Il compositore Gordy Haab ha effettuato un lavoro magistrale arrangiando e ricreando i pezzi leggendari di John Williams insieme alla London Symphony Orchestra, generando una sinfonia in grado di legarsi alla perfezione con il gameplay per toccare le corde emotive e nostalgiche di ogni giocatore.

Indubbiamente la migliore trasposizione in pixel dell’universo di Star Wars

Il matchmaking rappresenta invece un altro tasto poco piacevole per Battlefront. Tutte le ricerche delle partite fanno affidamento ad un algoritmo proprietario che non lascia al giocatore alcuna scelta per quanto riguarda i server. Non si tratta del tanto discusso Battlelog che anima la serie Battlefield, ma in quanto a opzioni per l’utente finale, Battlefront non lascia praticamente alcuna scelta, esclusa modalità di gioco e mappa. Tuttavia le partite si sono rivelate stabili, prive di lag e di spiacevoli disconnessioni, dimostrando che l’infrastruttura scelta da EA Games è stabile e funzionale al gioco, anche se particolarmente restrittiva.

Inoltre, è totalmente assente una chat vocale in game, che ci metterà nella spiacevole condizione di affidarci a un supporto al di fuori del gioco per poter comunicare senza problemi con i nostri amici. Anche la leaderboard in-game è piuttosto semplificata e mostra semplicemente uccisioni e morti, senza alcun indizio su ping, lag o eventuali altre informazioni utili all’utente per massimizzare la propria esperienza online.

Conclusioni

Giudicare in maniera imparziale un titolo come Star Wars Battlefront è un’impresa ardua. Da un lato, l’incredibile perizia utilizzata da DICE Studios nel ricreare alla perfezione ambienti, veicoli, armi e personaggi della trilogia di fantascienza più famosa al mondo non può che rincuorare e far gioire i fan di vecchia e nuova data.

Dall’altro lato però, è impossibile non notare alcune mancanze, come l’assenza totale di una campagna single player, che è comunque presente persino negli sparatutto più blasonati come Call of Duty eBattlefield. Inoltre, ci saremmo aspettati qualcosa di più dal punto di vista della varietà delle missioni e dalla personalizzazione del nostro alter ego virtuale; purtroppo tutto è stato sacrificato per raggiungere un bacino di utenza più ampio e per creare un gioco più user-friendly possibile.

Pur con i suoi innegabili difetti, Battlefront rimane comunque la migliore trasposizione videoludica dell’universo classico di Guerre Stellari, ed è in grado di regalare sorrisi e parecchie emozioni a chiunque ami il brand e sia disposto a dedicare qualche ora di tempo da trascorrere in una galassia lontana lontana.Qualcosa di più poteva essere fatto, ma la magia che permeava le pellicole originali ora è lì, davanti a voi, a portata di controller.

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