Star Wars Outlaws: Chewie, siamo a casa! – Recensione

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Fare o non fare. Non c'è provare.

Dopo un lungo periodo in cui Electronic Arts ha detenuto il controllo esclusivo sulla licenza di Star Wars, Ubisoft si affaccia per la prima volta su questo vasto e complesso universo narrativo con un titolo ambizioso: Star Wars Outlaws (che trovate da GameStop qui). Questo gioco non solo segna l’ingresso di Ubisoft in un mondo che ha affascinato generazioni di fan, ma porta con sé anche il peso di essere il primo open world ambientato nella galassia lontana lontana, immaginata da George Lucas nel lontano 1977.

L’attesa e le aspettative attorno a questo progetto sono state enormi fin dal suo annuncio ufficiale, avvenuto durante l’Xbox Games Showcase dello scorso anno. Da quel momento, Star Wars Outlaws ha catalizzato l’attenzione del pubblico, generando un vivace dibattito tra appassionati/e e critici del settore.
Le preoccupazioni non sono mancate, e hanno contribuito a creare un’aura di incertezza attorno al gioco. Prima fra tutte, la grande responsabilità di trattare con una licenza tanto amata quanto esigente come quella di Star Wars.

Star Wars Outlaws
La luna di Toshara, una location creata esclusivamente per Star Wars Outlaws.

La fan base di questa saga è tra le più fedeli e appassionate, ma anche tra le più critiche e attente al rispetto del canone e dello spirito originale delle opere di Lucas. Un passo falso potrebbe significare non solo la delusione di milioni di fan, ma anche un impatto negativo sull’immagine del franchise stesso. Inoltre, in molti si sono chiesti se Ubisoft sarebbe riuscita a creare qualcosa di realmente innovativo, o se invece Star Wars Outlaws sarebbe stato semplicemente una rivisitazione di meccaniche già viste nei loro titoli di punta, come Assassin’s Creed e Far Cry.

Star Wars Outlaws ha catalizzato l’attenzione del pubblico

La preoccupazione principale riguardava la possibilità che Ubisoft potesse cadere nella trappola di riproporre la formula dei suoi open world più noti, adattandola semplicemente all’universo di Star Wars senza però aggiungere quel tocco di originalità che ci si aspetta da un titolo che ambisce a essere un punto di riferimento. La paura era che il gioco risultasse troppo simile ai suoi predecessori, senza riuscire a cogliere e riproporre l’essenza dell’avventura e della scoperta che caratterizza l’universo di Star Wars.

Lady Qi’Ra, leader dell’Alba Cremisi, uno dei sindacati criminali di Star Wars Outlaws.

Eppure, sin dalle prime ore di gioco, Star Wars Outlaws dimostra di essere un’esperienza particolare e distintiva, capace di catturare l’immaginazione dei giocatori e delle giocatrici, oltre a farli/e immergere completamente in questo vasto universo. Nonostante le similitudini inevitabili con altri titoli Ubisoft, Star Wars Outlaws riesce a emergere come un’opera a sé stante, capace di offrire un mix perfetto tra narrazione avvincente, esplorazione libera e combattimenti dinamici, il tutto avvolto da quell’atmosfera inconfondibile che solo Star Wars può offrire. Sicuramente è un titolo che, pur avendo ereditato elementi di gameplay dai precedenti lavori di Ubisoft, riesce a reinterpretarli in modo tale da creare un’esperienza fresca e sorprendente, perfettamente in linea con le aspettative di chi ama l’universo creato da George Lucas.

Tutto è avvolto da quell’atmosfera inconfondibile che solo Star Wars può offrire

Per dare vita a Star Wars Outlaws, Ubisoft ha scelto di affidarsi a uno dei suoi studi più esperti, Massive Entertainment, supportato da un team internazionale di altri studi, tra cui il rinomato Ubisoft Milano. La collaborazione tra questi studi ha permesso di creare un gioco che non solo esplora nuovi orizzonti narrativi all’interno dell’universo di Star Wars, ma che introduce anche una serie di personaggi originali, un nuovo sistema stellare chiamato Toshara, e la straordinaria Trailblazer, la nave della protagonista Kay Vess. Ma non è tutto. Per arricchire ulteriormente l’esperienza, sono stati creati due nuovi sindacati criminali, uno dei quali è la principale forza antagonista nel gioco: il Clan Ashiga, un’organizzazione che si distingue per la sua originalità nel design (ispirato al Giappone) e nelle dinamiche interne, e i sinistri Zerek Besh, una minaccia costante che perseguita Kay e rappresenta un ostacolo formidabile lungo il suo cammino.

Star Wars Outlaws
Riconoscete qualcosa qui?

Il risultato di questo impegno collettivo è il primo vero open world ambientato nella galassia lontana lontana, una sfida decisamente ambiziosa. Dal punto di vista narrativo, Star Wars Outlaws è un’esperienza che cattura immediatamente, trasportando il giocatore o la giocatrice in un’avventura che si snoda tra gli angoli più oscuri e pericolosi dell’Orlo Esterno. Il prologo del gioco è un esempio perfetto di come Massive sia riuscita a mescolare abilmente ambientazioni conosciute con nuove creazioni originali. Si parte dallo Zoccolo Spezzato, una taverna situata nella scintillante Canto Bight, la città dei casinò già vista in Episodio VIII: Gli Ultimi Jedi. Da qui, il gioco ci catapulta tra le stelle, portandoci a esplorare pianeti affascinanti e pericolosi, ognuno con la sua atmosfera unica e i suoi segreti da scoprire per oltre trenta ore (molte di più se siete completazionisti).

Al centro di questa storia c’è Kay Vess, una protagonista che incarna alla perfezione l’archetipo della canaglia dell’universo di Star Wars. Cresciuta tra le strade più malfamate, Kay ha imparato fin da giovane a sopravvivere in un mondo dominato da criminali e contrabbandieri. Inseparabile dal suo compagno Nix, un adorabile ma astuto Merqaal creato appositamente per il gioco, Kay ripercorre l’archetipo delle eroine della saga: indipendente, determinata e pronta a tutto pur di raggiungere i suoi obiettivi. La dinamica tra Kay e Nix è uno degli elementi narrativi più riusciti del gioco, offrendo momenti di complicità e azione che rendono la storia ancora più divertente. La loro avventura è costellata di colpi di scena, tradimenti e apparizioni sorprendenti di personaggi iconici della saga, fino a culminare in un finale esplosivo al quale Star Wars ci ha abituato.

Star Wars Outlaws
Akiva è un pianeta poco conosciuto ma decisamente interessante.

Uno degli aspetti più entusiasmanti di Star Wars Outlaws è la sua capacità di immergere i/le fan nell’universo di Star Wars attraverso una miriade di dettagli e riferimenti che solo i veri appassionati riusciranno a cogliere appieno. Che si tratti di scoprire un droide della serie DUM nascosto in una scatola durante una missione, un chiaro richiamo alla corsa degli sgusci di Episodio I, o di ammirare il celebre tramonto con i due soli gemelli su un pianeta desertico, ogni angolo del gioco è intriso di quel fascino unico che ha reso Star Wars un fenomeno culturale globale.

Star Wars Outlaws riesce a convincere non solo per il suo gameplay e le sue ambientazioni davvero ben realizzate, ma soprattutto per la profondità e la qualità dei suoi personaggi, che sono il vero cuore pulsante dell’esperienza di gioco. La scrittura è uno degli elementi che emergono con maggior forza in questo titolo, rendendo ogni personaggio, dal più piccolo comprimario al più temibile antagonista, memorabile e convincente. Il trio principale composto dalla protagonista Kay Vess, dal suo inseparabile compagno Nix, e dal droide ND-5 è un esempio perfetto di questa caratterizzazione impeccabile. Di Kay abbiamo già parlato, ma il tenerissimo Nix, il Merqaal che la accompagna, aggiunge un tocco di leggerezza e affetto che bilancia le tonalità più cupe della storia, mentre ND-5, un droide riprogrammato con un passato misterioso, è un personaggio che il vostro redattore ha trovato particolarmente affascinante per la sua evoluzione e il suo ruolo cruciale nella trama.

Star Wars Outlaws
Infiltrarsi nelle basi imperiali, che difficoltà.

Ma la forza narrativa di Star Wars Outlaws non si ferma qui. Anche i personaggi secondari, siano essi alleati o nemici, sono scritti con una cura e una profondità davvero sorprendente. Ogni interazione, ogni dialogo è intriso di quella specificità che rende l’universo di Star Wars così unico e riconoscibile. È facile dimenticarsi di essere seduti davanti a uno schermo, perché il gioco riesce a catturare quella magia che solo una storia ambientata nella galassia lontana lontana può evocare. Non è solo una questione di nostalgia, ma di una consapevolezza narrativa che riesce a bilanciare sapientemente elementi nuovi con omaggi e richiami al vasto lore di Star Wars.

Il team di scrittura ha fatto un lavoro eccellente nel far sentire il giocatore o la giocatrice davvero parte di questo universo. Non è un compito facile, soprattutto considerando il peso della licenza di Star Wars e le aspettative altissime che i fan portano con sé. Eppure, Star Wars Outlaws riesce in questo intento, creando un cast di personaggi che non solo servono la trama, ma che contribuiscono a costruire un’esperienza narrativa profonda e coinvolgente. In ogni momento del gioco, si ha la sensazione di essere davvero immersi nella galassia di Star Wars, un risultato che non si ottiene semplicemente con una grafica spettacolare o con ambientazioni fedeli, ma attraverso personaggi che parlano, agiscono e si muovono come se fossero parte integrante di questo mondo. È una qualità che non si trova facilmente e che distingue Star Wars Outlaws da altri titoli simili.

Che non lo vai a vedere Han Solo congelato?

Il gameplay di Star Wars Outlaws riesce a fondere diverse meccaniche familiari agli appassionati dei giochi Ubisoft, pur offrendo un’esperienza che, nel complesso, risulta appagante e coerente con l’universo di Star Wars. Chi ha già messo le mani su titoli come Assassin’s Creed o Far Cry noterà immediatamente alcune somiglianze: Kay Vess si arrampica agilmente sugli edifici e le strutture in rovina proprio come un Assassino, mentre il rampino, strumento indispensabile per raggiungere luoghi inaccessibili, ricorda molto da vicino quello utilizzato in Far Cry. E poi c’è il blaster, l’arma che accompagna Kay in gran parte delle sue avventure, che permette di affrontare combattimenti a distanza in puro stile Star Wars.

Queste similitudini, però, non appesantiscono l’esperienza di gioco. Anzi, Star Wars Outlaws riesce a prendere il meglio di questi elementi e a mescolarli in modo tale da farli sentire naturali e ben integrati nel contesto dell’universo di Star Wars. Il risultato è un gameplay che, seppur derivativo, si dimostra fluido e divertente, capace di tenere incollati allo schermo anche i giocatori e le giocatrici più esigenti. In fondo, quando ti ritrovi a sfrecciare con la Trailblazer attraverso la galassia o a esplorare i meandri di città come Mos Eisley o Canto Bight, non ti importa più di riconoscere le meccaniche prese in prestito da altri titoli, perché sei completamente immerso/a nell’atmosfera avventurosa di Star Wars.

Star Wars Outlaws
E via, nell’iperspazio!

Uno degli aspetti che caratterizza maggiormente Star Wars Outlaws è la quantità impressionante di cose da fare. Ubisoft e Massive, come da tradizione, hanno riempito il gioco di attività secondarie e missioni opzionali che si dispiegano in ogni angolo dei mondi esplorabili. Già dal primo pianeta, Toshara, Kay si ritrova immersa in un turbine di missioni che spaziano dal contrabbando al furto di materiale imperiale, fino alle partite di sabacc, un gioco di carte che è diventato quasi una passione per il vostro redattore (davvero, chi non ama il sabacc?).

La vera sorpresa, tuttavia, è che nonostante alcune di queste attività possano sembrare delle classiche “fetch quest” — missioni che ti fanno raccogliere oggetti o portare messaggi da un punto all’altro — Star Wars Outlaws riesce a mascherarle con abilità. Ogni missione è presentata in modo tale da sembrare unica e rilevante per la storia o per il contesto in cui ci si trova. Anche quando ti rendi conto che stai semplicemente recuperando un oggetto per qualcuno, il gioco riesce a rendere l’operazione interessante attraverso narrazione, ambientazione o piccoli dettagli che arricchiscono l’esperienza. Questo è un merito non da poco, soprattutto in un open world dove il rischio di ripetitività è sempre dietro l’angolo.

Ci sei mancato, Jabba.

Uno degli aspetti che merita una particolare attenzione in Star Wars Outlaws è sicuramente il livello di difficoltà del gioco, che si presenta come una sfida ben bilanciata, ma che può mettere a dura prova anche i giocatori più esperti. Giocando a difficoltà normale, vi troverete spesso a un passo dalla morte, con solo un paio di colpi di blaster che separano Kay dalla fine della sua avventura. Questa fragilità costringe a un approccio strategico e ponderato: entrare in una zona ostile a blaster spianati può rivelarsi un errore fatale, spingendovi a considerare alternative più subdole e furtive.

Ed è qui che entra in gioco la componente stealth del titolo, che risulta essere estremamente ben integrata e praticamente onnipresente durante l’avventura. Le azioni furtive non sono solo un’opzione, ma spesso diventano la chiave per superare indenne le varie situazioni. Che si tratti di sgattaiolare dietro le guardie imperiali, disattivare silenziosamente le telecamere di sicurezza, o passare inosservati attraverso un covo di banditi, Star Wars Outlaws vi sfida a pensare e agire in modo astuto. Armatevi dunque di pazienza, osservate i movimenti dei nemici e sfruttate l’ambiente a vostro vantaggio per evitare di far scattare allarmi o, peggio, di finire nel mirino di più nemici contemporaneamente.

Star Wars Outlaws
Imparare a giocare a Sabacc si rivelerà molto utile.

Un altro elemento interessante che arricchisce il gameplay è lo skill tree, un sistema di progressione delle abilità che si discosta dai classici sistemi basati sull’esperienza. In Star Wars Outlaws, non dovrete semplicemente accumulare punti esperienza per sbloccare nuove abilità, ma piuttosto interagire con personaggi specifici che fungono da veri e propri “mentori”, in un certo senso simili ai confidenti di Persona 5. Attraverso il dialogo e le interazioni con loro, potrete sbloccare abilità speciali che possono essere ulteriormente potenziate trovando parti nascoste, reperendo consumabili rari, o compiendo azioni specifiche come far divertire il fedele Nix, il vostro inseparabile compagno.

Per concludere, è doveroso spendere qualche parola sul comparto tecnico di Star Wars Outlaws, che rappresenta uno dei punti di forza più evidenti del titolo. Massive Entertainment ha messo alla prova il suo motore grafico di punta, lo Snowdrop Engine, e i risultati sono ottimi. Fin dai primi momenti di gioco, è evidente che ci troviamo di fronte a un’opera visivamente impressionante, capace di catturare l’essenza della galassia lontana, lontana con un dettaglio e una cura davvero notevili. Dai vasti panorami desertici di Tatooine alle giungle lussureggianti di Akiva, passando per le città futuristiche come Canto Bight, ogni ambiente è stato ricreato con un realismo sorprendente, grazie a una gestione impeccabile di luci, ombre e texture.

Meglio non dar troppo fastidio all’impero.

Ma forse ciò che colpisce di più è la capacità del motore grafico di gestire ambienti vasti e complessi senza compromettere le prestazioni: non mi sono imbattuto in problemi tecnici significativi, che siano cali di frame rate, glitch visivi, o bug rilevanti. Questo livello di ottimizzazione testimonia l’attenzione e la dedizione che Massive Entertainment ha dedicato allo sviluppo del gioco.

Il comparto sonoro, altro pilastro fondamentale di ogni opera di Star Wars, non è da meno. Seppur consapevoli che nessun lavoro può competere con l’opera maestosa di John Williams, il leggendario compositore che ha dato vita alle iconiche colonne sonore della saga, il direttore audio Simon Koudriavtsev e il suo team hanno fatto un lavoro encomiabile nel creare una colonna sonora che si adatta perfettamente alle atmosfere di Outlaws. La musica riesce a fondere sapientemente nuovi temi creati appositamente per il gioco con i classici motivi musicali che i fan di Star Wars conoscono e amano da anni. Questa miscela riesce a evocare le stesse emozioni che ci si aspetta da un titolo ambientato nell’universo di George Lucas.

Conclusioni

Anche se Star Wars Outlaws non rivoluziona il genere e si appoggia su meccaniche già viste in altri giochi Ubisoft, la sua capacità di amalgamare questi elementi in un’esperienza coerente e appassionante, insieme alla quantità e qualità delle attività disponibili, lo rende un titolo che merita di essere giocato. Non si tratta solo di un’altra avventura nello spazio, ma di un viaggio che, grazie alla cura nei dettagli e alla varietà delle missioni, riesce a catturare l’essenza di Star Wars e a mantenerla viva dall’inizio alla fine.

Se amate Star Wars, allora questo gioco vi regalerà esattamente quello che cercate: un viaggio emozionante in compagnia di figure indimenticabili che resteranno con voi anche dopo che avrete spento la console.

Potete acquistare Star Wars Outlaws da GameStop qui.

  • Good
    +Trama coinvolgente e ben scritta, popolata da personaggi memorabili
    +Esplorazione e scoperta in primo piano
    +Visivamente impressionante
    +Cattura appieno l'essenza di Star Wars
  • Bad
    -A volte può essere un po' troppo difficile
  • 8.8 Spaziale

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Conclusioni

Anche se Star Wars Outlaws non rivoluziona il genere e si appoggia su meccaniche già viste in altri giochi Ubisoft, la sua capacità di amalgamare questi elementi in un’esperienza coerente e appassionante, insieme alla quantità e qualità delle attività disponibili, lo rende un titolo che merita di essere giocato. Non si tratta solo di un’altra avventura nello spazio, ma di un viaggio che, grazie alla cura nei dettagli e alla varietà delle missioni, riesce a catturare l’essenza di Star Wars e a mantenerla viva dall’inizio alla fine.

Se amate Star Wars, allora questo gioco vi regalerà esattamente quello che cercate: un viaggio emozionante in compagnia di figure indimenticabili che resteranno con voi anche dopo che avrete spento la console.

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  • Good
    +Trama coinvolgente e ben scritta, popolata da personaggi memorabili
    +Esplorazione e scoperta in primo piano
    +Visivamente impressionante
    +Cattura appieno l'essenza di Star Wars
  • Bad
    -A volte può essere un po' troppo difficile
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