News 19 Giu 2015

Street Fighter V – Anteprima E3 2015

Los Angeles – E alla fine, è arrivato anche Street Fighter V. Dopo aver tormentato il sonno di una fanbase di proporzioni oceaniche con filmati, trailer e annunci ammiccanti sul ritorno di nuovi personaggi storici, Capcom ha svelato le proprie carte migliori proprio in occasione di questo E3 2015. Una succulenta demo giocabile della nuova installazione del picchiaduro più celebre del pianeta, capace di scrivere le regole del fighting game bidimensionale più e più volte nel corso di una storia ai limiti dell’incredibile. Gran parte delle aspettative e dell’hype per questo quinto capitolo maggiore, inutile dirlo, derivano dal successo della precedente incarnazione di Street Fighter, soprattutto in un contesto competitivo a livello internazionale.
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Allo stesso modo, tuttavia, i meriti e gli aspetti positivi dell’ultima fatica di Ono e soci sono innegabili anche sotto tortura: una grafica delle grandi occasioni affidata alle precise routine dell’Unreal Engine 4, un roster di personaggi iconici che da tempo immemore hanno fatto breccia nei cuori dei giocatori e, cosa più importante, un gameplay evoluto e raffinato come pochissimi altri, dove tecnica e allenamento rappresentano le uniche chiavi possibili di successo. Un colpaccio per l’ammiraglia Sony, che potrà godere di SFV in via assolutamente esclusiva; ecco perché, in questo ultimo giorno di fiera, una visitina al booth Capcom era d’obbligo.

street fighter V (7)

La novità principale di questo quinto capitolo, aggiornamento delle visuali a parte, non poteva certo non coincidere con un nuovo sistema di combattimento. Che la saga di Street Fighter abbia storicamente saputo evolversi progressivamente, tramandando di capitolo in capitolo gli aspetti migliori per poi evolverli a nuova forma è assodato. Con Street Fighter V, tuttavia, il team di sviluppo cambia radicalmente marcia, abbandonando in toto ogni meccanica collegata al celebre Focus in favore di un nuovo combat schema basato sul cosiddetto Variable System.

Il suo funzionamento ricorda per certi versi quello delle Revenge dell’episodio precedente: una prima barra per le super e una seconda, il V-Meter, composta da due o tre slot a seconda del personaggio, che si riempie progressivamente in base alla quantità di colpi incassati. Considerando che ciascuna di questa barra si svuota da sola al termine di ogni round, diventa vitale un suo utilizzo corretto proprio nel corso del combattimento. Proprio da questa barra dipendono due delle innovative meccaniche di questo SFV: il V-Reversals e il V-Triggers.

street fighter V (2)

Il V-Reversals, per essere attivato, richiede un solo slot carico del suddetto meter. Fondamentalmente si tratta di una counter move particolarmente efficace, ideale per interrompere le combo avversarie più pericolose minimizzando il rischio di subire danni. Discorso diverso (e più complesso) per il V-Triggers, che richiederà sì di caricare l’intero meter ma, una volta attivato, assegnerà a ciascun lottatore una skill differente dall’impatto devastante, in modo simile a quanto accadeva nel “vecchio” Alpha 2. Bison, ad esempio, potrà teletrasportarsi senza subire danni, mentre il leggendario Ryu potrà godere di una special potenziata e di un aumento sensibile delle proprie stat.

A queste due tecniche si affiancano infine le V-Skills, un set di mosse che non richiedono l’utilizzo del V-Meter e hanno un comportamento differente per ciascun lottatore. Bison, ad esempio, può assorbire i proiettili avversari; Chun-li potrà invece sbloccare una nuova tipologia di salto con annesso attacco aereo, mentre Ryu potrà cimentarsi in una sorta di parry. Le V-Skills, oltre ad essere accompagnate da effetti visivi peculiari per ciascun personaggio, sono particolarmente importanti in battaglia sia per variare improvvisamente la propria condotta di lotta, sia per riempire più rapidamente il V-Meter.

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