24 Ago 2017

Super Lucky’s Tale – Anteprima gamescom 17

Colonia – Il 2017 è stato un anno decisamente benevolo per il platform. Da Mario a Yooka-Laylee, passando per il ritorno di Rayman su Switch e per l’annuncio di nuovi titoli, FE in primis, capaci almeno sulla carta di rinvigorire un genere troppo spesso sottovalutato, gli amanti delle piattaforme, del balzellon-balzelloni e di tutte quelle cose luccicose da raccogliere senza un particolar motivo (se non l’ossessione più pura e selvaggia) non hanno certo di che lagnarsi. In questo genere amatissimo (almeno da chi vi scrive, che i platform li ha visti nascere oltre tre decenni fa) fa la sua comparsa una simpatica new entry che risponde al nome di Super Lucky’s Tale.

La simpatica volpe dal manto arancione e dal mantello azzurro (colori che, manco a farlo apposta, erano stati scelti per tutti i pad Xbox One presenti nell’area dedicata a Super Lucky’s Tale) è infatti pronta ad invadere l’universo Microsoft, da troppo tempo a digiuno di star del genere (qualcuno ha detto Banjo-Kazooje?) e, a pochi mesi dal lancio della “nuova” ammiraglia, decisa più che mai ad estendere la propria ombra in modo capillare, anche su generi – e mascotte – meno battuti nella passata generazione. Super Lucky’s Tale, dal canto proprio, è un platform tridimensionale nudo e crudo, semplice e intuitivo nelle proprie meccaniche portanti e caratterizzato da una direzione artistica ispirata e coloratissima, che gioca (quasi fanciullescamente) con un nutrito set di animali e creaturine amene per ricreare una cornice tutto sommato affine a quella vista qualche mese fa nelle avventure dei già citati Yooka e Laylee.

Lucky, o forse è il caso di dire Super Lucky visto l’inseparabile mantello, gode di una serie di skill tutto sommato tradizionali: doppio salto, attacco base e colpo di coda per eliminare mostriciattoli fastidiosi, il classico balzo alla Super Mario per abbattere nemici più grossi (come delle esilaranti piante carnivore) una volta “stunnate” con l’infallibile coda. Non c’è molto altro da dire sul command schema di Super Lucky’s Tale, che si dimostra giocabile comodamente anche da chi i platform non li ha mai visti prima di oggi – grazie anche ad un comodo tutorial iniziale, che a mo’ di libro delle elementari invita a provare tasto dopo tasto per entrare subito nel mood giusto dell’avventura.

Avventura che, nel corso dei quindici minuti circa di demo che abbiamo affrontato, ci ha permesso di vedere alcune delle sfaccettature dell’animo di Super Lucky’s Tale nasce platform, e proprio per questo l’esplorazione ne caratterizza gran parte del gameplay. Esplorazione che, come tradizione più volte ci ha insegnato, paga sempre: da monete tradizionali a enormi monete speciali, passando per diamanti azzurri o lettere dorate (che, guarda caso, vanno a formare proprio il nome Lucky) Super Lucky’s Tale è un gioioso tripudio di percorsi alternativi, aree segrete, piattaforme sospese nel vuoto da “centrare” col giusto tempismo per rimbalzare su un’area nascosta altrimenti inaccessibile. Nulla di innovativo, specie per chi questo genere lo mastica da anni, ma realizzato con attenzione e cura del dettaglio.

Essere pignoli e meticolosi nella raccolta dei collectibles (o nello stanare le aree segrete) premierà il giocatore con livelli speciali e altri extra interessanti, sui quali tuttavia non ci è stato permesso di indagare ulteriormente – nonostante le nostre richieste pressanti, con tanto di mantello di Lucky sulle spalle. Di certo, il lascito di Banjo-Kazooje, di Rayman 2/3 ed altri esponenti del filone è evidente: Super Lucky’s Tale ci mette tuttavia del proprio, ricercando nella direzione artistica, nel charachter design (Meow-Lin, il micio maestro ninja che parla miagolando in un modo assurdo, è qualcosa da premiare subito con un Oscar) e nella componente sonora una propria identità. Non mancano persino enigmi – almeno per oggi, molto all’acqua di rose – e simpatiche boss fight dove dovremo gestire trappole infuocate e fastidiosi scagnozzi riottosi. L’esperienza funziona, scivola via che è un piacere e strappa più di qualche sorriso: il che, trattandosi di una prima apparizione ufficiale, proprio male non è.

D’altro canto, tuttavia, Super Lucky’s Tale trova forse il proprio limite maggiore nella sua estrema semplicità. Il gameplay funziona, ma non introduce nulla che non sia già stato visto o provato altre centinaia di volte. Potremmo configurare il titolo in esame come un’avventura indicata ad un pubblico giovane che si avvicina per la prima volta alle console (al netto di quel pubblico adulto che, nonostante tutto, ai vecchi platform alla Croc proprio non sa dire di no): ma stando a quanto riferitoci, Super Lucky’s Tale non teme il confronto con i giocatori più hardcore – affermazione che, in tutta onestà, qualche perplessità legata alla semplificazione delle meccaniche e all’assenza di innovazione qualche dubbio ce l’ha fatto venire. Ci siamo divertiti molto, questo è innegabile: ma siamo sicuri che un paio d’ore in compagnia di una volpe scanzonata bastino a convincere un pubblico esigente come quello di oggi?

 

In conclusione

Super Lucky’s Tale è un platform allegro e spensierato, con un protagonista verso il quale è impossibile non provare affetto e simpatia già dopo pochi minuti di gioco e un paio di trovate, Maestro Meow-Lin in primis, che non necessitano di particolari trick per strappare un sorriso anche ai giocatori con più malizia. Un’esperienza divertente e immediata, che mescola la tradizionale esplorazione a piattaforme (fatta di segreti, collezionabili e salti alle volte diabolici) ad un pizzico di combat e risoluzione di enigmi ambientali. Bastano pochi minuti per entrare in sintonia con la nostra super volpe e muoversi senza particolari fastidi in questo universo fiabesco, tratteggiato davvero con maestria. Ma è proprio questo eccesso di familiarità a rappresentare il Tallone d’Achille di Super Lucky’s Tale: bello, divertente e immediato, ma incapace di inventare qualcosa di davvero inedito o di distinguersi da un oceano di “fratelli” aventi buona parte gli stessi lineamenti. Siamo ancora lontani dal dare un giudizio a Super Lucky’s Tale, ma il rischio di ritrovarsi con un’avventura rivolta per lo più ad un pubblico giovane non è affatto da sottostimare. Noi, ovviamente, speriamo di sbagliarci già dal prossimo incontro.