Dopo un debutto non così eclatante su Wii U, la mascotte di un’intera generazione tenta di riparare i tubi che da qualche anno a questa parte hanno smesso di portare linfa e amore nei cuori dei nintendofili di mezzo mondo, tanto gli sbarbatelli quanto quelli della prima ora. E per risollevare le sorti di una console potenzialmente valida ma sfiduciata dalle terze parti, Nintendo ha bisogno di tirare fuori dal cilindro un coniglio, anzi, un gatto dalle uova d’oro.
Sì, insomma, un qualsiasi animale, scusate, titolo, in grado di suscitare interesse intorno alla sua più giovane creatura, attirando i casual gamer, spesso dimostratisi boccata d’aria per una industry sempre pronta a pianger miseria, ma anche gli eterni indecisi che preferiscono gustarsi la console war dagli spalti e con i popcorn in mano, i quali ancora attendono quel “quid” che gli spazzi via ogni dubbio. E se il rituale dell’accoppiamento ha avuto inizio con lo splendido remake in HD di quel gioiello di Wind Waker, la proposta di matrimonio arriverà per direttissima il 29 novembre.
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Titolo: Super Mario 3D World
Piattaforma: Wii U
Sviluppatore: Nintendo
Publisher: Nintendo
Giocatori: 1 – 4 (Co-op Offline)
Online: Assente
Lingua: Italiano (Testi)
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Dalle Alpi alle piramidi, dal Regno dei Funghi a quello delle Fate…
Fermi! Prima che contattiate il vostro bookmaker, no, questa volta Peach non finirà tra le grinfie di Bowser: né entro i primi cinque secondi, né entro i primi dieci, né, tantomeno, entro i primi quindici. La classica cutscene introduttiva, sempre più spesso frutto di un copione ormai scontato e metabolizzato da ogni fan che si rispetti, vede questa volta un (non troppo) atipico quartetto (formato da Mario, Luigi, Peach e Toad) raggiungere la mappa di gioco indenne, senza perdite subite lungo quei brevi ma eterni fotogrammi che separano il tasto A del menù principale dal primo mondo. Un mondo alternativo e ancor più magico, se possibile, di quelli a cui siamo ormai abituati: la pace del Regno dei Funghi viene infatti interrotta da un misterioso tubo trasparente, dal quale sbuca fuori una fatina che, con poche e convulse mosse, ci lascia intendere che al di là di quel buco nero c’è proprio qualcosa che non va, e come se non bastasse a ribadire il concetto ci pensa l’ombra del crudelissimo re dei Koopa, ancora una volta nostra nemesi insieme ai suoi immancabili scagnozzi.
Giunti nel Regno delle Fate, lo scopo del coloratissimo party sarà quello di salvare tutte le magiche creature catturate, ognuna intrappolata (anzi, “imbarattolata“) in una delle inespugnabili fortezze alle quali siamo abituati da ben più di una decade, ma non senza prima aver sbloccato il cammino a suon di monete, stelle e bandiere. Insomma, niente spunti narrativi di stampo kafkiano anche stavolta, scevra com’è la trama di sequenze filmate, colpi di scena (riservati all’apparato puramente ludico) o sofisticati intrecci…ma Mario, o meglio, questo Mario, ne ha davvero bisogno? A conti fatti no, in quanto la spensieratezza e, come vedremo, la varietà del gameplay, saranno sufficiente fonte di stimolo per proseguire nell’avventura, anche se non nego di aver segretamente sperato in una qualche soluzione un po’ più intrigante, un barlume di maturità, insomma. Ma in fondo ci sta bene anche così, e forse è meglio sbriciolarla questa sterile polemica, alla stregua del più vile dei goomba. In ogni caso, se speravate di trovarvi al cospetto di un terzo Galaxy, mettete da parte pianeti e supernove, e cercate di restare con i piedi per terra…tra un salto e l’altro, perlomeno!
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Non dire gatto…se non ce l’hai nel tubo!
E se Nintendo non osa dal punto di vista narrativo, quante speranze ci sono che possa stravolgere, anche solo in minima parte, quel che Mario e soci san fare meglio? Scavando nel profondo, il team è effettivamente restato nei confini delle loro classiche produzioni, ma se c’è una cosa che è (fortunatamente) sparita, rispetto agli ultimi episodi apparsi su Wii U e 3Ds (almeno quelli più “canonici”), è una certa ripetitività di fondo, perfettamente a suo agio con la stagnazione di idee che come un candido boo perseguita il brand da un po’ di tempo a questa parte, e che era in parte lecito temere si ripresentasse anche in quest’ultimo capitolo. Non tanto Super Mario 3D Land, “patrigno” di questa nuova iterazione e tutto sommato piacevole, ma il debutto su Wii U è stato contraddistinto da una certa povertà e “stanchezza” di base: titoli entrambi divertenti, sia chiaro, ma privi di quel guizzo, di quel fattore N in grado di annichilire la concorrenza.
Peccato che, SPOILER, questo sia il Mario più variegato e divertente degli ultimi anni. Come si evince anche dal titolo, i punti di contatto con l’episodio tridimensionale apparso sull’handheld di famiglia si fanno sentire in alcuni frangenti, ma non bisogna commettere l’errore di considerarlo una versione vitaminizzata dello stesso, in quanto l’approccio è simile, ma nel calderone della casa di Kyoto ci son troppe leccornie per poterlo sminuire così. Se la struttura ouroborica “Livello – Mondo – Castello” rimane lì fissa, è già la stessa mappa di gioco a sorprendere a primo acchito, liberamente percorribile e piena di monetine e cubetti da spaccare, ma basta aguzzare lo sguardo, dopo una mezz’ora di gioco, per notare un gran numero di attività “extra”, che faranno sembrare le casette di Toad un ricordo sbiadito.
Ci sono le roulette, che appariranno casualmente e richiederanno davvero molta fortuna, tant’è che un solo 1Up vi sembrerà vera manna dal cielo; le Case Mistero, sorta di “Survival Mode” nelle quali dovremo affrontare, senza morire e in rapidissima sequenza, dei brevi percorsi che ci faranno guadagnare tante succose stelle; le missioni di Capitan Toad, tanto “asciutte” quanto complesse, le quali ci vedranno impegnati a completare dei peculiari mini-livelli senza possibilità di saltare, sfruttando la prospettiva che la nuova ed esplosiva telecamera, gestibile tramite GamePad (accelerometro o levetta), ci offre; e poi ci sono dei sorta di boss-fight più immediati ma molto più appaganti di quelli “standard”, da affrontare contro versioni giganti e potenziate dei comuni nemici, i quali ci intralceranno il passaggio senza preavviso (o esagerato sforzo) alcuno, non senza offrirci dei momenti più adrenalinici di quelli offerti dai “veri” boss.
Le sorprese non finiranno comunque qui: non possiamo né vogliamo svelarvi troppo, ma sappiate che gli stessi livelli “classici” saranno inframezzati da numerose e piacevoli variazioni sul tema, alcuni dei quali punteranno sulla fretta (da completare in 100 secondi, contro i classici 500), altri sulla stravaganza e sull’originalità che solo Nintendo è in grado di sfoggiare, con una classe che in alcuni frangenti raggiunge picchi elevatissimi. La freschezza concettuale del level design si ripercuote anche sui numerosi power-up e nemici implementati, tra “best-of” degli ultimi anni, gloriose citazioni e intriganti novità.
Dal maxi-fungo che, come nella versione 2D, trasforma i personaggi in mastodontici spacca-tutto, passando per trampolini, spara-palle di cannone, le ciliege moltiplicatrici (che scateneranno il delirio) lancia boomerang e, rullo di tamburi, la Super Campanella che ci trasformerà in gatto, uno dei numerosi costumi presenti e principale novità, la quale permetterà di arrampicarsi più facilmente (in particolare con le bandiere di fine livello) e di sferrare zampate simpaticamente letali ai malcapitati nemici di turno, mai così vari, agguerriti, e meritevoli di scatenargli contro il vastissimo arsenale a disposizione. Altra novità sono i tubi trasparenti (introdotti dalla cutscene iniziale), apparentemente semplice sistema di trasporto, ma che col progredire dell’avventura non mancherà di regalarvi grattacapi (nel senso buono): oltre che a veicolare proiettili e palle di fuoco, così come a farvi piombare inavvertitamente contro un nemico, tenderanno a proteggere monete e collezionabili tramite mine puntute e nemici, rendendo necessari movimenti calibrati e pressioni della freccia direzionale al momento giusto. In più di un’occasione, a tal proposito, troverete anche dei timbri, i quali raffigureranno personaggi tratti dall’intero universo della serie!
La vera essenza di Super Mario 3D World sta però nel flirting continuo con le varie anime di Mario, formando un puzzle con tasselli provenienti dallo sperimentale Galaxy, così come dai più goliardici Kart e Party, andando persino a pescare nel cuore e nella memoria dei giocatori con Super Mario 64, forse il punto più elevato mai raggiunto dal brand e dal gaming generale nell’epoca tridimensionale: tributi a volte infimi, in altri casi più pesanti, ma tutti sapientemente inglobati. E il GamePad? Per quanto il multiplayer in locale ci dimostri come sia possibile giocare comodamente anche con il Remote (ma vi consiglio di affidarvi all’opzione col nunchuck, in quanto la freccia direzionale non vi offrirà la stessa mobilità), i comandi fisici del controller di Wii U funzioneranno egregiamente seguendo la classica mappatura, ma saranno dei piccoli extra a rendere l’esperienza ancor più divertente e interattiva. Oltre alla piacevole modalità off-screen, tramite microfono (soffiando!) e touchscreen potremo infatti interagire con il mondo di gioco in più modi, che si tratti di intralciare il cammino dei nemici, di smuovere elementi del terreno necessari a proseguire o semplicemente di scuotere gli alberi (inclusa la possibilità di raccogliere monete e spazzar via i mini-goomba!), ci sentiremo dei veri e propri deus-ex machina in più di un’occasione, scrollando di dosso dal titolo qualsiasi scomodo paragone con la portatile “ufficiale”.
L’assenza di novità sostanziali non deve però trarvi in inganno: l’estrema varietà delle situazioni proposte e la freschezza generale difficilmente vi stancherà, sensazione che chi vi scrive l’ha provata tanto nel precedente atto su Wii U, quanto, in lieve misura, nel padre putativo di questa nuova iterazione.
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Super Mario HD World?
Ma possiamo parlare davvero di un “next-gen Mario“? Il 2D di New Super Mario Bros. U non concedeva chissà quale finezza tecnica, e nonostante la veste grafica di questo nuovo capitolo risplenda di luce propria e spezzi il nero dei bordi del televisore col suo tripudio di colori, il futuro cavallo di battaglia di Nintendo ha davvero poco da spartire con l’alta definizione, ma non per difetti tecnici, bensì per la sua stessa natura. L’essenza caricaturale e cartoon del Regno delle Fate (o solitamente quello dei Funghi), in questo salto generazionale, guadagna in pulizia generale (ma qualche sbavatura resta), in ricchezza di elementi su schermo e in impatto visivo, ma non aspettatevi chissà quale abisso rispetto al (glorioso e recente) passato. Tranne qualche sporadicissimo calo di frame-rate, tutto scorre liscio, senza fastidiosi glitch o problemi degni di menzione, difetti che anche se ci fossero difficilmente riuscireste a notarli all’interno degli splendidi livelli proposti.
Sulla scia di 3D Land, il team si è davvero sbizzarrito, offrendo un ampio campionario di situazioni, tra salti, scalate, piroette, nuotate, corse, e chi più ne ha più ne metta, mettendoci a disposizione ambientazioni esplorabili in lungo e in largo, sperimentando con molteplici inquadrature e in alcuni casi, anche coprendo vaste porzioni di terreno (sfruttando anche i nuovissimi tubi trasparenti per spostarci più rapidamente). Come di consueto, data l’eterogeneità del pubblico che se lo godrà, il tempo necessario al completamento di una singola location sarà direttamente proporzionale al talento e alla curiosità del giocatore, il quale potrà sbrigare la pratica, in alcuni frangenti, anche in 30/40 secondi, ma come sempre, per godere pienamente di un titolo simile, sarà la spasmodica ricerca delle tre (o più) stelle verdi per livello, la scoperta di ogni location segreta e la conquista di ogni moneta la vera raison d’etre.
Il brillante level design, adatto tanto al singolo giocatore che all’esperienza cooperativa, mi ha portato in più di un’occasione a rigiocare l’intero quadro per via di una stella o di un timbro totalmente ignorato, magari da scovare giostrando la telecamera, rompendo un qualche muro, o raggiungendo una specifica zona grazie ad un altrettanto specifico potere, per poi magari ritrovarmi con un pugno di mosche a causa di un rompicapo da svolgere in pochi secondi, o di un salto effettuato senza i dovuti calcoli. Gli incredibili cambi di atmosfera, uno dei numerosi trademark, sono sempre al loro posto, con ambientazioni invernali alternate a deserti, passando per lussureggianti foreste, case infestate e tutto il canovaccio tipico della serie, con annesse le splendide musiche d’accompagnamento, divertenti e frizzanti, le quali riservano ben più di una chicca per intenditori, andando a pescare qualche peculiare ed indimenticabile brano del passato.
L’impatto generale è comunque assolutamente piacevole, dalla fluidità generale al vividissimo mondo circostante, che ci accoglie tra le sue braccia prima di scagliarci contro nemici a tratti buffi, a tratti serissimi e spietati, ma la risata sarà sempre dietro l’angolo.
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Forza 4
Quattro personaggi, un network nuovo di zecca e potenzialmente ai livelli della concorrenza…era pur lecito attendersi un comparto multiplayer finalmente anche online, no? Ma Nintendo è testarda, lo sappiamo, e potrete gustare le peripezie cooperative unicamente in locale. La bontà dell’esperienza offline e i piccoli espedienti che la rendono dannatamente “speziata”, tutto sommato, placheranno la vostra giustissima ira provocata da una tale mancanza. Come detto, quel che abbiamo a disposizione è un quartetto, e all’inizio di ogni quadro potremo scegliere quale personaggio tra Mario, Luigi, Peach e Toad utilizzare. Al di là della simpatia che è possibile provare i singoli eroi, ognuno godrà di apparentemente impercettibili pro e contro fisici, i quali diventeranno “drastici” in qualche frangente.
Ad esempio, Peach è la più lenta, ma grazie alla sua gonna può restare sospesa in aria qualche secondo extra, utile per raggiungere il massimo punteggio con le bandiere di fine livello; Luigi è uno spilungone che può saltare un po’ più in altro degli altri, mentre l’odiosissimo Toad sarà più utile per i livelli nei quali è richiesta maggiore velocità; infine Mario è il solito figo di turno, essendo quello più equilibrato. La struttura stessa dei livelli è fruibilissima tanto da soli che in compagnia, e i timori di trovarsi con un noiosissimo single-player verranno fugati dopo pochissimi minuti, con solo qualche sporadica sequenza (nella quale potrete pigiare dei bottoni sul terreno con uno specifico personaggio) in grado di portarvi a rigiocare l’intero livello con questo o quel protagonista.
Il fulcro del multigiocatore risiede piuttosto nella bolgia che è possibile scatenare con uno o più amici: impugnando virtualmente qualsiasi controller secondario a disposizione per Wii e Wii U, i nostri compari potranno accompagnarci nelle nostre peripezie (esatto, niente pseudo-co-op del Galaxy!) rubandoci monete e power-up, intralciandoci oppure, ove possibile, rendendoci le cose più semplici, in particolare durante i boss-fight o le situazioni più concitate, ma non mancheranno sezioni da affrontare con raziocinio e spirito di squadra, come il dividersi per prendere tutte le immancabili monete rosse, o per raggiungere una particolare zona segreta. A dar pepe al tutto ci penseranno una corona da spartirsi (la quale cadrà sotto i colpi nemici), così come la classifica a fine livello decretata dal totale di punti accumulati (assegnati, come da tradizione, in base ai mostriciattoli eliminati e a tutto ciò che viene raccolto), mentre l’unico elemento davvero fastidioso che ho riscontrato è l’odiosissima “bolla” tramite la quale verranno teletrasportati i compagni rimasti indietro, la quale verrà affibbiata senza un preciso criterio, dato che il personaggio in testa non sarà necessariamente quello più in alto o quello più a destra sullo schermo, per motivi che tuttora restano occulti.
Nulla in grado, comunque, di inficiare una delle migliori esperienze multiplayer della serie, che sarebbe potuto diventare “in circolazione” se fosse stato finalmente implementato un comparto online degno di tale nome…in ambito “offline”, comunque, Nintendo mantiene lo scettro.
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In conclusione…
Killer application? Nì. Un po’ in sordina, Mario e soci tornano a deliziarci con un nuovo capitolo che straborda, letteralmente, di poteri, nemici e cose da fare. La stanchezza degli ultimi episodi (sia portatili che home-console) sarà solo un terribile ricordo, in quanto la freschezza e l’originalità di un tempo verranno accompagnate da un’estrema varietà, in grado di non annoiare neanche per un secondo. Il GamePad gode finalmente di una dignità tutta sua, non più relegato a insulso sforna-cubi, né tantomeno a vice-DS, con meccaniche tanto semplici quanto intuitive e divertenti che ci seguiranno con naturalezza lungo le 10 e più ore (totalizzate da chi scrive) richieste per completare l’avventura, monte di ore che, come da tradizione, sarà direttamente proporzionale all’approccio scelto dal giocatore, il quale potrà gustarsi la baldoria offerta dal divertente comparto multiplayer a 4 giocatori, oppure dedicarsi in religioso silenzio a raccogliere ogni singola moneta, stella e timbro, spulciando alcune delle location meglio realizzate da alcuni anni a questa parte.
Tra un tributo al passato e l’altro, e un comparto grafico squisito, ma che non riesce ad oltrepassare la sua stessa natura, quel che manca, a mio parere, è la voglia di osare, di sperimentare qualche nuova soluzione (magari anche dal punto di vista narrativo), che possa rinfrescare un’esperienza sempre piacevole, sia chiaro, ma che dopo una tale e sfavillante carriera meriterebbe qualche copiosa dose di tonico rinvigorente…ma quella rockstar di Mario, si sa, potrà anche perdere il vizio, difficilmente perderà il pelo…anzi, il baffo!
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