Ad esser sinceri, non eravamo pronti. Sarebbe stato impossibile per chiunque.
Abbiamo provato una versione pressoché definitiva di Super Smash Bros. per Wii U e le impressioni sono più che positive, sono idilliache. A nulla è servito aver giocato la versione 3DS o essere fan della serie, perché ogni singolo aspetto del gioco è così sopra le righe da essere ai limiti dell’umana accettazione.
Cerchiamo di ricomporci e andiamo con ordine.
Non appena entrati, la nostra attenzione è stata catalizzata dalla presenza degli amiibo sul tavolo. Nessuno ha osato toccarli, ma quando ci è stato dato il permesso è stato come un Natale anticipato. Per i feticisti che ci seguono, questo è un momento importante: gli amiibo nella loro versione retail sono in effetti belli come li abbiamo immaginati (anche se i supporti degli arti inferiori di alcuni personaggi non ci hanno convinto del tutto, ma sono davvero dettagli).
L’utilizzo in gioco delle pedine Nintendo è quanto di più immediato potessimo immaginare: basta andare nell’apposita sezione dal menù e appoggiare l’amiibo sul GamePad. Istantaneamente la console riconosce il personaggio che andrà associato ad un Mii che diventerà proprietario della pedina. Da questo momento in poi inizia l’allenamento del personaggio che salirà di livello (fino ad un massimo di 50) e al quale potremo assegnare tre power up che modificheranno permanentemente le statistiche dell’amiibo. Come per i Pokémon, per imparare una nuova abilità sarà necessario cancellarne una vecchia.
La caratteristica che però ci ha maggiormente colpito è nascosta nel codice del gioco: oltre a salire di livello le nostre pedine impareranno anche il nostro stile di lotta replicandolo fedelmente quando controllate dalla CPU. Gli amiibo possono infatti scendere in campo sotto il controllo dell’AI del gioco, permettondo di farci scontrare contro noi stessi.
Per favorire l’uso degli amiibo i level up sono più veloci se gli scontri avvengono tra pedine, ma è importante sottolineare come queste pedine siano accessorie: a differenza di Skylanders e Disney Infinity, dove l’oggetto è l’inizio del gioco, in Super Smash Bros. gli amiibo sono solo un contorno (molto gustoso) di un piatto che definire strabordante è riduttivo.
Un rapido sguardo ai menu ci fa capire che la quantità di modalità a nostra disposizione è sufficiente per rendere Super Smash Bros. un gioco pressoché eterno. Quel tocco di longevità in più che non guasta mai lo dà l’editor di stage, che (dopo una patch in arrivo in seguito all’uscita del gioco) permetterà di condividere con la community le nostre creazioni. Una volta selezionata la dimensione (piccola, media e grande) potremo selezionare i temi, lo stile, la colonna sonora e qualsiasi altro aspetto vi venga in mente. Grazie al GamePad disegnare le piattaforme e i vari elementi è molto immediato, così come lo è il posizionamento dei vari oggetti. Il vero tocco di classe però è stata la possibilità di lanciare dentro lo stage in costruzione (e senza alcun caricamento) dei personaggi, permettendoci di testare in ogni secondo le modifiche appena apportate.
L’editor è così profondo che ci permette anche di inserire pedane mobili e farci selezionare in che direzione si spostino, senza considerare che ci è data anche la possibilità di aggiungere la lava, presentata durante l’ultimo Direct. Come avrete forse già visto nel video, la lava oltre a danneggiare i personaggi causa uno smash immediato quando si ha un danno superiore al 100%, creando quindi nuove strategie di lotta in sua presenza. Anche le canzoni selezonabili non richiedono alcun caricamento: tramite la pressione di un tasto si apre un menu con tutte le tracce presenti (più di trecento), che possiamo anche ascoltare sul momento.
Lo spazio dello stage è delimitato da due linee: una verde (per lo spazio della telecamera) e uno rosso, oltre il quale i nemici vengono eliminati. Parlando sempre di “limiti” bisogna poi sottolineare che, ovviamente, c’è un limite (rappresentato da una barra) al numero di oggetti che potremo inserire, per non creare situazioni troppo caotiche.
La lista delle modalità di gioco, come dicevamo, riscrive il concetto di longevità per i party game: si va dagli eventi (situazioni prestabilite con condizioni e personaggi particolari) ai classici Gara Home Run e Scoppia Bersaglio. Non manca una modalità Survival in cui affronterete a ritroso tutti i personaggi della Nintendo, dai più recenti sino alle origini. Presente all’appello l’ormai immancabile Photo Mode che però in questo caso si rivela utilissimo per catturare tutte quelle situazioni esilaranti che nella confusione generale possono sfuggire. Sempre grazie al GamePad inoltre è possibile modificare facilmente le immagini salvate per poi magari condividerle sul Miiverse.
Anche da soli comunque Super Smash Bros. è capace di intrattenervi a lungo, ad esempio con le Richieste Speciali, ovvero delle sfide sbloccabili con la moneta di gioco che permettono di mettere le mani sopra ad alcuni bonus molto speciali. Quando pensate poi che la fantasia e la creatività degli sviluppatori abbia un limite ci si ritrova di fronte alle Richieste Crazy, ovvero una modalità (sbloccabile solo con dei ticket speciali, da reperire da qualche parte nel gioco) in cui avremo dieci minuti per affrontare un numero di scontri da noi stabilito e al termine dei quali affrontare Crazy Hand. Più scontri affronteremo e più Crazy Hand sarà forte, ma avremo anche meno tempo per sconfiggerlo: va da sé che le ricompense finali sono proporzionali alla fatica impiegata per arrivare alla fine….
Un’altra modalità multiplayer capace di imprigionare intere legioni di ospiti davanti alla tv per ore ed ore è la la Mischia da tavola. Immaginate cosa più nascere dall’unione di Smash Bros. e Mario Party e avrete un’idea di come si presenta questa modalità. All’inizio del gioco dovrete selezionare la grandezza del tabellone e il numero di turni. Una volta iniziata la sfida, ogni Mii lancerà un dado digitale per stabilire il numero di passi a disposizione. Ogni giocatore può muoversi liberamente nella direzione desiderata per raccogliere personaggi da utilizzare negli scontri, oggetti e power up vari. Ogni volta che due giocatori si incontrano sul tabellone parte uno scontro “classico” di Smash Bros. in cui ogni giocatore utilizza i personaggi, gli oggetti e i power up raccolti sino a quel momento. Il vincitore di ogni scontro si porta a casa un personaggio di ogni sfidante e si procede così fino alla fine dei turni, al termine dei quali parte lo scontro finale in cui ogni giocatore dovrà utlizzare tutto l’arsenale raccolto: vince chi sopravvive! Il caos spesso regna sovrano, ma sempre nell’accezione positiva della definizione.
Un ruolo determinante lo svolgono ovviamente gli stage, da sempre fiore all’occhiello della saga. In Super Smash Bros. Wii U sono ancora più dinamici e folli che mai: si va dai piccoli tocchi di classe come nello stage di Mario Galaxy, in cui la gravità segue la logica di un piccolo pianeta (come succede nel platform capolavoro di Nintendo), sino a colossali battaglie spaziali nello stage di Star Fox che ci costringono (mentre lottiamo, è bene ricordarlo) a saltare da una nave all’altra.
Siamo poi rimasti tutti a bocca aperta nel vedere lo stage della Lega Pokémon, che ad intervalli regolari modifica la propria struttura, ogni volta legata ad uno degli elementi delle creature collezionabili più famose del mondo. Abbiamo fatto anche amicizia con Ridley in uno degli stage di Metroid, dato una sbirciata a Metal Face in quello di Xenoblade e infine assaggiato la lava nell’abnorme stage del Tempio di Palutena di Kid Ikarus.
Un altro pilastro su cui si fonda il successo di Super Smash Bros. è la sua natura enciclopedica e anche stavolta questo aspetto è curatissimo e ricco di contenuti, iniziando dai trofei (catalogati in un museo virtuale e divisi per temi) per finire ad interi classici della Nintendo contenuti in versione demo nella sezione Capolavori e sbloccabili sull’eShop.
Quel che abbiamo visto è stato a dir poco stupefacente: tutto trasuda genialità e cura per il dettaglio ad un livello maniacale. Gli amiibo sono innovativi oltre le più rosse aspettative e se pensiamo che quel che abbiamo provato è solo la punta dell’iceberg viene quasi da pensare che dopo Bayonetta 2, Nintendo stia per rilasciare un secondo capolavoro nel giro di due mesi.
C’è così tanto a cui giocare che in confronto la versione 3DS sembra una demo (o una palestra) in cui affinare i sensi, prima della carneficina più bella a cui potremo assistere questo autunno. Se anche il resto sarà all’altezza di quanto giocato in sole tre ore lo scopriremo solo tra un mese, ma per il momento sembra che ci siano tutte le carte in regola per avere presto tra le mani il miglior Smash Bros. della storia della serie.
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