Los Angeles – L’avvento di un nuovo capitolo della saga “Tales Of”, ideata dal poliedrico Hideo Baba, è salutato dalla pingue fanbase con un misto di aspettativa ed emozione, dovute alle sistematiche interconnessioni tra i vari capitoli della saga, elementi che portano ogni nuova iterazione a porre un ponte con il passato recente creando, di fatto, una lunga storyline ben lungi dall’esser conclusa. La oramai imminente uscita di questo Tales of Berseria porta, se possibile, ancora più in alto l’hype degli aficionados, a causa del parziale allontanamento di Hideo Baba dalla saga, affidata ora a Yasuhiro Fukaya, in favore del ruolo di supervisore della stessa: curiosità dunque sia per la svolta effettuata, seppure in odore di continuità con il passato (del resto, formula vincente, non si cambia), che riguardo la direzione che i ragazzi di Bandai Namco Entertainment faranno prendere agli eventi di questo Tales of Berseria, ambientati sedici anni prima quelli narrati nel recentissimo Tales of Zestiria. Vediamo dunque se questi due anni di sviluppo hanno portato, nonostante la parziale defezione di Hideo Baba, miglioramenti ad una struttura di gioco già di suo inattaccabile.
Pur se in ambito di continuità diretta, Tales of Berseria si distacca quanto più possibile dal diretto prededessore: mentre in Tales of Zestiria regnava una atmosfera fatata o, comunque, leggera, l’ultimo nato in casa Bandai Namco porta la narrazione su un piano molto più maturo, dark e, se vogliamo, atipico per la serie: Velvet Crowe, protagonista indiscussa di Tales of Berseria, è infatti una guerriera che si muove in cerca di vendetta dopo l’uccisione della sua famiglia da parte del “salvatore del mondo”. Il sacrificio effettuato a questo salvatore ha permesso infatti di salvare il pianeta lasciando però un vuoto enorme nella mente e nella vita di Velvet Crowe, vuoto che lei intende colmare vendicando il torto subito, venendosi da subito a configurare come un personaggio dalle molteplici sfaccettature psicologiche, lontanissima dunque dalla piattezza caratteriale dei personaggi di Zestiria: pur non volendoci soffermare su queste caratteristiche, salta comunque agli occhi la scelta, per la prima volta nella storia della serie, di un personaggio protagonista femminile, un berserker ibrido, un guerriero dalle peculiarità maschili innestato in un avvenente corpo femminile. Velvet Crowe è un personaggio dark e carismatico che non faticheremo ad amare.
L’avvento di Yasuhiro Fukaya al timone della serie “Tales of” sembra dunque aver dato un netto segno di discontinuità, non esclusivamente in ambito narrativo: a passare sotto il vaglio del nuovo direttore generale della produzione è stato infatti uno dei cavalli di battaglia della saga ideata da Hideo Baba: il battle system. Nelle ultime iterazioni di questo franchise, al variare di setting, narrazione e, in alcuni casi, personaggi, non era corrisposta infatti una parallela variazione del sistema di combattimento, fatto giustificato dalla soddisfazione dell’utenza a riguardo. Il calo delle vendite di Zestiria, rispetto ai precedenti capitoli della serie, ha portato però alla riconsiderazione globale degli elementi fondanti della saga e il processo di revisione indotto da Yasuhiro Fukaya ha colpito anche (e soprattutto) il tanto apprezzato Linear Motion Battle System. Il dinamismo inserito nel precedente battle system è stato giudicato sufficiente ma noioso: l’evoluzione dello stesso passa per la possibilità di effettuare combo di attacco specifiche e per la peculiarità di intervenire nella creazione delle stesse mediante la sostituzione di uno o più colpi con attacchi “rinvenuti” durante la peregrinazione nel mondo di gioco. A tutto ciò va ad aggiungersi la possibilità di attivare, al riempimento della barra energetica di Velvet Crowe, la modalità di berserk tipica della classe di afferenza della protagonista. Da notare inoltre la possibilità di variare sia il personaggio principale del party, sia durante il combattimento che nelle fasi di esplorazione, che la possibilità, attivabile solo durante le fasi esplorative, di sostituire fino a due membri del party con altrettante “riserve” che ci accompagneranno, pur come personaggi non giocanti, durante le nostre scorribande.
La demo provata nella meeting room Bandai Namco ci ha permesso di entrare in contatto con tutte le novità di Tales of Berseria, dalle fasi gestionali del party alla gestione dei combattimenti, sia con nemici “standard” che in occasione di vere e proprie “Boss Battle”. La versione da noi provata era completamente in lingua giapponese: Tales of Berseria uscirà infatti il 28 Agosto 2016 nella terra del sol levante per poi sbarcare in occidente, su Ps4 e PC, in un non meglio precisato “inizio 2017”, completamente sottotitolato in italiano ma con a disposizione, come per ogni episodio da cinque anni a questa parte, la traccia audio originale giapponese a complemento della corrispondente inglese distribuita in occidente.
Velvet Crowe è un personaggio dark e carismatico che non faticheremo ad amare.
Tales of Berseria segna un punto di discontinuità netto con il passato della serie, un tentativo di rinnovamento nel segno della continuità, in modo da svecchiare un sistema di gioco che, per quanto apprezzato, iniziava a mostrare il peso degli anni. La scelta di un personaggio femminile, unita ad una parziale revisione del sistema di combattimento ci forniscono un prodotto interessante, rinnovato ma, allo stesso tempo, di facile fruizione per gli utenti di vecchia data che, difficilmente avrebbero digerito uno sconvolgimento totale del gameplay.
La demo a tempo da noi provata, per quanto in giapponese, corrispondeva ad un codice quasi definitivo che non ha dato, sporadici rallentamenti a parte, problemi di sorta. Rimaniamo dunque in attesa di una release date certa per il mercato occidentale: Tales of Berseria ha tutte le carte in regola per mantenere alto l’interesse nei confronti di questo franchise da parte degli utenti storici, acquisendo inoltre la possibilità di attrarre nuovi seguaci.