Teenage Engineering EP-1320 Medieval – Recensione

Il synth che aspettavamo da (tanti) secoli

Era da un po’ che non portavamo su queste pagine un device Teenage Engineering, ma quando qualche settimana fa l’EP-1320 Medieval è stato annunciato, ci siamo detti che il momento di tornare a farlo era giunto. Non siamo infatti soliti parlare di strumenti musicali (perché agli effetti di un sintetizzatore si tratta) qui su GameSoul, ma così come è stato in passato per i vari pocket operator, e per l’OP-Z, ci troviamo di fronte ad un device che è sì indirizzato ad un pubblico di “musicisti”, ma la sua accessibilità lo rende fruibile a chiunque abbia una buona dose di creatività e passione per la musica. In questo caso specifico, quella medievale, ma in generale per qualsiasi cosa sia legata a questo periodo storico: cultura, letture, giochi di ruolo e sì, videogiochi.

Noi lo analizzeremo grazie al background sui sintetizzatori che chi vi scrive ha accumulato negli ultimi anni, ma tenendo sempre a mente che chi legge potrebbe essere solo un videogiocatore che ama gli RPG a stampo medievale, e non per forza un musicista.

La cura nei dettagli è riposta ovunque, a partire dalla confezione

Teenage Engineering già in passato con i pocket operator ha realizzato versioni ispirate a generi e mood diversi (la versione arcade è stata il nostro primo amore), così come a temi anche non prettamente musicali: vedi i crossover con Ricky & Morty o Street Fighter e Mega Man. Adesso pare intenda perseguire la stessa strada con la nuova serie EP che, dopo l’EP-133 K.O. II, torna con lo stesso sintetizzatore/sampler, ma in salsa medievale: l’EP-1320 Medieval. Inutile dire che in questo modo l’azienda svedese non fa che stimolare la nostra fantasia facendoci sognare un EP-XXXX Arcade, ma di fatto ciò a cui ci troviamo di fronte è a tutti gli effetti il primo sintetizzatore, o meglio, “instrumentalis electronicum” medievale della storia.

Lo è sotto ogni punto di vista, perché Teenage Engineering ha fatto le cose per bene, curando ogni singolo dettaglio e facendo sì che ogni aspetto avesse quel sapore medievaleggiante, partendo dalla confezione. Tinte scure, font latini ed un affresco che sembra inizialmente casuale, ma in cui invece è raffigurato Aelfwine Haroldsson (non chiedeteci chi sia, ndr.) alle prese proprio con lo strumento in questione: è questo ciò che appare sul fronte di una confezione che merita di essere esposta. L’attenzione ai dettagli continua sul retro, dove un testo latino descrive lo strumento, altri affreschi ne narrano la storia visivamente ed uno spartito riporta una canzone medievale.

Le tonalità di colore scelte, le icone sul display, così come le scritte in caratteri latini, completano l’opera e rendono coerente tutto il pacchetto

Se già tutto questo ci è piaciuto, è quando abbiamo aperto la confezione che ci siamo sentiti come un ragazzino che apre il suo nuovo gioco da tavolo, gioco di ruolo o un’edizione da collezione, se vogliamo: affascinati ed ansiosi di vivere nuove avventure.

In un’epoca videoludica in cui ormai non esistono più manuali d’istruzione ed in alcuni casi nemmeno supporti fisici, trovare nella confezione una “guida rapida” così curata, i knob (che sarebbero i potenziometri) messi come fossero dadi nel proprio scomparto, ed una scatolina (anch’essa a tema) con all’interno un set di adesivi dedicati; è stata davvero una piacevole sorpresa. No, non c’è altro nella confezione e, seppur un cavo USB-C male non avrebbe fatto, dobbiamo dire che preferiamo di gran lunga una tale cura nei dettagli. Ben fatto Teenage Engineering.

Scavando troviamo anche lui, il protagonista di quest’avventura, l’EP-1320 Medieval. Pur ereditando per intero le fattezze del precedente sintetizzatore della serie EP, le tonalità di colore scelte, le icone sul display, così come le scritte in caratteri latini (riadattate alla stessa lingua), completano l’opera e rendono coerente tutto il pacchetto. Qualche esempio? “Magnitudo” al posto di volume, “claves” al posto di keys, “altero” per shift, e “fabula” che sarebbe il tasto play, quello che fa partire la musica. Non nascondiamo che all’inizio ci siamo trovati un po’ spaesati, abbiamo avuto qualche difficoltà a capire lo scopo dei vari tasti, ma una volta compreso il tutto con l’aiuto del manuale, non sarà più un problema.

La confezione ha un fascino unico.

La stessa cura per i dettagli è stata riposta nel display, ricco di icone medievaleggianti, una più bella dell’altra: anche in questo caso andranno interpretate, ma nel manuale c’è una doppia mappa completa di spiegazione per ogni icona. Mentre la figura di Aelfwine Haroldsson sarà onnipresente, alcune icone serviranno a farvi capire in quale sezione vi trovate, quello che state facendo e se c’è qualche funzionalità attiva. In alcuni casi vi aiutano anche a capire il livello dei parametri che state cambiando, ma sotto questo aspetto probabilmente poteva esser fatto qualcosa di più, visto che per alcune funzioni non ci sono indicatori dedicati.

Ovviamente anche le icone si rifanno al medioevo

Ma lasciamo per un attimo da parte il contorno ed addentriamoci un po’ più nella parte tecnica. Il Teenage Engineering EP-1320 Medieval è in sostanza un sintetizzatore/groovebox/sampler che al prezzo di 349 euro vi permetterà di immergervi in sonorità medievali come mai nessun altro synth abbia fatto.

Breve wiki. Sintetizzatore: strumento musicale capace di generare suoni di ogni tipo attraverso impulsi elettrici. Groovebox: è una categoria di sintetizzatori che permette di creare interi pezzi musicali con un solo strumento, spesso orientati a performance live. Sampler: altra sotto-categoria la cui peculiarità è quella di poter registrare/caricare e poi riprodurre/suonare dei campioni, dei suoni, e in questo caso specifico i campioni pre-caricati sono una caterva di suoni provenienti direttamente dal medioevo.
Quindi ciò che abbiamo è un device stand-alone con cui produrre musica medievale, ma non solo quella, proprio perché trattandosi di un sampler, potremo anche utilizzare suoni diversi da inserire nelle nostre produzioni musicali.

Gli adesivi sono una vera chicca d’altri tempi

Nonostante non si possa definire “tascabile”, stiamo parlando di un sintetizzatore orientato alla portabilità. I suoi 240 mm x 176 mm x 16 mm lo rendono super trasportabile, tra l’altro si può alimentare con 4 pile mini stilo AAA (oltre che tramite un cavo USB-C) ed è dotato di uno speaker interno. Potrete quindi portarlo con voi sia durante le sessioni di D&D per rendere l’atmosfera più magica, sia per lavorare alla vostra prossima hit, medievaleggiante o meno che sia. Certo, lo speaker interno non vi permetterà di cogliere la qualità dei vostri sample e delle produzioni, ma sarà sufficiente quando non avrete modo di collegarlo a degli speaker esterni o ad indossare un paio di cuffie.

Tra le altre caratteristiche tecniche, quella più importante è sicuramente la memoria. 128MB (sì è corretto, MB e non GB) di cui 96 MB occupati dai sample medievali e 32 MB riservati ai sample per l’utente. Faremo più avanti qualche considerazione a riguardo, ora ci limitiamo ad elencare. Nella parte superiore, oltre alla presa USB-C troviamo una serie di ingressi/uscite da 3.5, ovvero: output e input stereo, sync in e out, midi in e out (sync e midi servono per il collegamento e la sincronizzazione con altri strumenti/sintetizzatori). L’EP-1320 Medieval è capace di riprodurre fino a 6 voci stereo in contemporanea o 12 voci mono e di campionare suoni alla frequenza di 46 kHz a 16-bit.

Le 4 pile AAA durano un’eternità, ma si può sempre alimentare via USB-C

Ma adesso che ne sappiamo qualcosa in più, da dove cominciamo la nostra carriera da bardo?

Senza dubbio dalla guida rapida inclusa nella confezione (online quella completa), che vi aiuta a capire a cosa corrispondo i vari tasti e knob, e vi aiuta a muovere i primi passi nel suo ecosistema. Perché sì, per quanto alcune cose siano piuttosto classiche/generiche, l’EP-1320 Medieval ha il suo workflow (lo vedremo più avanti) e per fare determinate azioni, c’è bisogno di entrare nella sua logica, che è tuttavia particolarmente accessibile.

E la primissima cosa che vi suggerisce di fare la guida è quella di ascoltare le 9 demo songs, ognuna assegnata ad un tasto numerico, sia per comprendere le potenzialità dello strumento, ma anche per iniziare a “smanettare” un po’ su quelle, inserendo qualche suono o qualche effetto qua e là.

La guida rapida, essenziale per muovere i primi passi (e comprendere le scritte in latino)

Alcune di queste demo dimostrano davvero di cosa è capace il sintetizzatore, della varietà di sequenze che si possono creare, della loro stratificazione e complessità: si va da pezzi più d’atmosfera/sottofondo a veri e propri esperimenti medieval dance, ma ognuna di queste canzoni sembra davvero uscita da un film o un videogioco ad ambientazione medievale.

Se dovessimo riassumere in una parola il workflow dell’EP-1320 Medieval, questa sarebbe: immediato

Le demo permettono anche di assaporare i tanti e così caratteristici suoni/campioni medievali che sono precaricati. In tutto sono 222 e si dividono tra percussioni (tamburi di ogni tipo, ma anche campane, catene e zoccoli di cavallo), strumenti a corda (chitarra medievale, arpa e altri strumenti dell’epoca), strumenti a fiato (flauti, trombe e cornamuse) ed effetti di ogni tipo (dal canto di un gallo, a spade, streghe e tante altre cose “simpatiche” come il suono di una decapitazione).

Una libreria di sample davvero assortita, che a conti fatti è il cuore ed il plus dell’EP-1320 Medieval, nonché il motivo principale per cui si dovrebbe acquistare. Suoni che si prestano principalmente a questo genere di musicalità, ma con cui abbiamo ed abbiamo visto fare esperimenti (anche ben riusciti) di tipo moderno, pur mantenendo un sapore medievale. Non dimentichiamo che oltre a questi suoni potremo campionare e caricare qualsiasi altro suono, per cui non è limitato esclusivamente a determinate sonorità.

Sapete che i tasti hanno l’odore di cacao?

Una volta ascoltate le demo il passo successivo è iniziare, sempre con le demo, ad aggiungere qualche suono in tempo reale: in questo caso sono preassegnati ai tasti i suoni, il che è un bene, in quanto selezionati proprio per adattarsi a quella canzone. Chiunque potrà quindi divertirsi ad arricchire le canzoni, mettendoci il proprio tocco, provando anche qualche funzionalità senza rischio di “fare danni”; se qualcosa non torna, si ricarica la demo e si ricomincia. A tal proposito, tra le varie feature dell’EP series, c’è la possibilità di annullare l’ultima operazione (cosa non scontata): non sempre fattibile, ma anche solo in alcuni frangenti è qualcosa che torna senza dubbio utile.

Altra cosa da provare nella modalità demo sono gli effetti: con delle canzoni fatte e finite ci si può rendere realmente conto di cosa vadano a cambiare a livello di suono. Tra l’altro ci sono due tipi di effetti, quelli “persistenti” che permettono di aggiungere ad esempio un riverbero o la distorsione ad una traccia o a tutte le tracce, e poi ci sono i “punch-in effects” (ereditati dai pocket operator), che si azionano mentre la canzone è in riproduzione (tremoli, filtri, loop, etc).

Nonostante sia uno solo, sono tante le funzionalità assegnabili al fader

I “pocus”, ovvero gli effetti, sono in tutto 7: dungeon echo, torture chamber reverb, distorsion, bardic ensemble, filter, compressor e dimension. Si può intuire dai nomi stessi l’effetto che si può ottenere, nonostante abbiano anche loro una particolare verve medievale. Quello che ci ha divertito di più è distorsion: siamo riusciti a “sporcare” anche le sonorità medievali, rendendole ruvide (e particolari) come piacciono a chi vi scrive.

Gli effetti sono anche l’occasione per familiarizzare con un elemento davvero importante nell’ecosistema e nel workflow dell’EP-1320 Medieval: il fader, o meglio, faedr. E’ spiazzante quanto un singolo fader possa svolgere così tante funzioni, in maniera davvero immediata e intuitiva: ognuno dei 12 tasti ha una funzione dedicata al fader ed una volta scelta, muovendo in alto e in basso la levetta ne regoleremo l’intensità o altri valori. Non solo è utile, ma permette di dare varietà e imprevedibilità nelle performance live, abbassando o alzando il volume di una traccia o aggiungendo un filtro od un effetto in tempo reale. E questa è solo la punta dell’iceberg.

L’ormai iconico logo di Teenage Engineering

Perché una volta che avremo smanettato un po’ con le demo, arriva la parte davvero divertente, quella in cui siamo noi a creare i nostri pezzi. E qui entra in gioco una delle cose più rilevanti in uno strumento musicale, specialmente per un sintetizzatore: il workflow, ovvero il modo in cui bisogna lavorare per fare musica, che è diverso da synth a synth. Se volessimo rapportarlo ad un videogioco, potremo associarlo alla giocabilità, che dal punto di vista di chi vi scrive, resta l’elemento più importante, quello che a conti fatti ne decreta il valore.

E se dovessimo riassumere in una parola il workflow dell’EP-1320 Medieval, questa sarebbe: immediato. Sì perché per quanto si possa lavorare inserendo i suoni in sequenza, l’ideale e la cosa più divertente è registrare le varie sezioni della canzone in tempo reale, con un’immediatezza davvero disarmante.
A chiudere il cerchio c’è il tasto “committo“, che in sintesi serve a “confermare” e salvare quella scena che avete appena suonato, in modo da poter passare alla successiva, fino a che il vostro progetto sarà completato.

Parentesi su progetti e quant’altro. Avrete a disposizione 9 progetti, ognuno dei quali ha 4 gruppi di suoni (i tasti A,B,C,D) ed ognuno di questi gruppi può contenere 99 pattern; in ogni progetto il tutto può essere salvato in 99 scene. Anche noi ci siamo trovati un po’ spiazzati nel capire questa suddivisione, ma è suonando ed iniziando a produrre che ci siamo resi conto di quanta profondità ci sia nascosta in uno strumento così accessibile.

Completamente in plastica, ma solido e robusto

Tornando al tasto “committo”, è davvero l’arma vincente del workflow; proviamo a farvi un esempio di come funziona. Iniziamo a registrare la scena 1, in cui buttiamo giù la parte ritmica, quindi la batteria. Premiamo committo e passiamo alla scena 2: ora inseriamo una linea di basso, avendo però come sottofondo la scena 1; committo e via alla scena 3. A questo punto inseriamo una melodia sopra batteria e basso ed iniziamo a dare forma al nostro pezzo. Queste scene potremo poi copiarle, modificarle (per avere ad esempio la linea di basso da sola) ed usarle all’occorrenza.

Quello che abbiamo ora sono 3 scene tra cui potremo muoverci nella riproduzione della canzone o che potremo mettere in sequenza affinché vadano in automatico, quindi, dopo una parte in cui suonano tutti gli strumenti, potremo fare un paio di giri solo con la linea di basso, per poi riprendere con un bel drop d’impatto.Fare tutto questo è un’operazione che richiede l’uso di pochi tasti, quindi che si compie in un attimo e permette di suonare in maniera estremamente dinamica, passando da una scena all’altra, aggiungendo e togliendo effetti o modulandoli con il fader, ed allo stesso tempo giocando con i punch in effects o suonando sul pezzo una parte aggiuntiva che preferite fare in tempo reale.

Medievale sì, ma anche tecnologico con le sue forme squadrate

A tal proposito, qualsiasi sample/suono potrà essere suonato in scala, come se fosse la tastiera di un pianoforte, premendo il tasto “claves”: i tasti sono dotati di velocity, che vuol dire che suoneranno più o meno forte a seconda dell’intensità con cui si premono. Certo, l’ideale in questo caso sarebbe collegare una tastiera MIDI all’EP-1320 per avere la massima libertà di espressione, ma comunque usando i tasti dell’EP-1320 potremo scegliere anche l’ottava ed il tipo di scala da usare. Quindi oltre a qualsiasi cosa abbiate registrato nel vostro progetto, potrete “suonarci sopra” in tempo reale in questo modo.

In ogni caso, solo mettendoci le mani sopra ci si può rendere conto di quanto sia dannatamente immediato questo sintetizzatore. Certo, per quanto sia profondo a livello di struttura delle canzoni, sicuramente non è pensato per chi ama costruire i propri pezzi in modo più ragionato, calmo, lavorando sui suoni, etc. E’ pensato più per performance live o per chi cerca un riscontro immediato nelle proprie produzioni, perché l’EP-1320 questo è: azione ed effetto.

Come detto, l’EP-1320 Medieval è prima di tutto un sampler: potremo registrare la nostra voce o altri suoni direttamente con il microfono integrato. Altrimenti potremo collegare qualsiasi altra fonte audio all’ingresso da 3.5mm che è situato nella parte superiore. Questi suoni potremo poi ovviamente inserirli nelle nostre composizioni o potranno essere la base di partenza.

Il tool per gestire i sample funziona anche su smartphone, essendo web based

Campionare è semplicissimo, una volta attivata la modalità, dovremo tener premuto il tasto a cui vogliamo assegnare quel suono per il tempo necessario ed il suono sarà memorizzato su quel tasto. Potremo decidere, a seconda del sistema di input selezionato, la sensibilità del microfono o il volume di ingresso, ma è dopo averlo campionato che ci si apriranno diverse possibilità.

Se ad esempio registreremo un pezzo di una canzone, potremo fare il “chop” (che è una sorta di taglio) per distribuire le varie parti sui vari tasti, in modo da poter facilmente “risuonarlo” come meglio crediamo, nell’ordine e nel modo che vogliamo. I modi per “choppare” il vostro sample sono diversi, sia automatici che manuali, ma in ogni caso farlo è davvero semplice.

Sappiate che vi troverete tra le mani un sintetizzatore capace di stupirvi

Tra l’altro in vostro aiuto c’è un altro strumento: l’EP-Sample Tool, un software web based, che quindi non va scaricato ma si utilizza direttamente dal vostro browser (cosa che vi permette di usarlo quindi dal PC/Mac o anche dal vostro smartphone, collegando il device via USB).

Si tratta di un’applicazione che permette innanzitutto di caricare, scaricare, gestire, ordinare, rinominare, etc tutti i vostri sample, ma anche di andare a tagliare ed assegnare ai tasti i frammenti di sample, stavolta magari con la precisione di un mouse. Un tool davvero utile ed utilizzabile praticamente ovunque.

Due sintetizzatori identici nella forma e, in parte, anche nella sostanza.

Nella valutazione complessiva dell’EP-1320 Medieval non possiamo non tener conto dell’esistenza dell’EP-133 K.O. II, anche perché l’utente finale si domanderà quali siano le differenze, prima di capire quale dei due scegliere. Ebbene, i due sintetizzatori, o meglio, sampler, sono pressoché identici dal punto di vista sia estetico che tecnico. I colori, le icone sul display e le scritte dell’EP-1320 Medieval sono un continuo richiamo al medioevo, ed ovviamente i sample precaricati anche, al contrario di quelli dell’EP-133 K.O. II che consistono in 309 suoni elettronici classici. Anche gli effetti applicabili, nel caso del Medieval sono ispirati al medioevo ma sostanzialmente sono simili. Sul Medieval ci sono le 9 demo, cosa che non c’è sull’altro e, attenzione, i tasti profumano di cacao (a differenza di chi dice il contrario, confermiamo che è effettivamente così).

Le uniche vere differenze tecniche tra i due sono la presenza di un arpeggiatore nell’EP-1320 Medieval, aggiunta che abbiamo apprezzato non poco, e la memoria che sì nel Medieval è maggiore (128 MB vs 64MB), ma la maggior parte è dedicata ai sample medievali (che non si possono cancellare) e quindi a conti fatti nell’EP-1320 Medieval restano 32MB per i sample personali (che sono comunque tanti) rispetto ai 64MB dell’EP-133 K.O. II.

Detto questo, la vera variabile è il genere di musica si vuole fare. Ma probabilmente se siete arrivati a leggere questa recensione fin qui, abbiamo già una risposta: se l’idea di creare melodie del passato usando suoni ancestrali è qualcosa che avete sempre sognato, con l’EP-1320 Medieval questo sogno si realizzerà. E questa scelta non esclude la possibilità di fare anche altri generi, utilizzando i sample personali.

Se invece la vostra idea è quella di fare musica prettamente elettronica, per quanto manchi un arpeggiatore, avere oltre 300 sample già pronti è qualcosa che sicuramente torna comodo e probabilmente la scelta giusta sarebbe l’EP-133 K.O. II.

In ogni caso, sappiate che vi troverete tra le mani un sintetizzatore capace di stupirvi, prima di tutto per la sua immediatezza, la velocità con cui riuscirete a tirare fuori qualcosa di concreto; e poi, dopo esservelo studiato ed aver fatto un po’ di pratica, per la profondità e le possibilità di creare pezzi di un certo livello.

Conclusioni

Se Teenage Engineering è diventata l’azienda che è oggi, è perché i suoi strumenti rendono possibile l’impossibile (o quasi). Con i pocket operator hanno permesso a milioni di persone (sottoscritto compreso) di scoprire ed accedere al mondo della produzione musicale elettronica. Con OP-1 ed OP-Z di coniare il sogno di creare musica senza avere una vera e propria base teorica o pratica.

Oggi con l’EP-1320 Medieval è stata capace di farci tornare indietro nel tempo, alle sonorità che tutti gli amanti dei giochi di ruolo (cartacei e videoludici), così quelli come delle saghe fantasy, amano; permettendo loro di realizzare quel genere di musica.

Immediatezza è ciò che è alla base di questo sintetizzatore/sampler, il modo in cui si crea la musica è talmente veloce e divertente che sarà difficile non innamorarsene. Portatile, alimentato con 4 pile AAA o via USB-C, dotato di uno speaker interno ed anche di un microfono per campionare voci e suoni del mondo terreno. Allo stesso tempo però è profondo nelle sue funzionalità e permette di realizzare canzoni fatte e finite e di renderle magiche utilizzando i suoni e gli effetti medievaleggianti precaricati (oltre 200).

Non si limita però alla produzione musicale medievale, perché così come l’EP-133 K.O. II, anche questo è un sampler a tutti gli effetti e potrete (attraverso un tool web based) caricare sample di ogni genere, per produrre qualsiasi genere musicale.

Nella sua unicità l’EP-1320 Medieval deve fare i conti solo con il “fratello gemello”, da cui si differenzia principalmente per minor memoria per i propri sample e l’aggiunta di un arpeggiatore, anche se la sua peculiarità è principalmente il suo essere medievale sotto ogni aspetto.

Se quindi amate quest’epoca, i suoi suoni e tutto ciò che vi ruota attorno, non c’è nemmeno bisogno di pensarci, l’EP-1320 Medieval è uno strumento con cui vi divertirete alla follia, che siate appunto solo meri appassionati o siate musicisti/produttori che cercavano da tempo uno strumento che gli permettesse di lavorare con queste sonorità.

Trovate tutte le info ed il link all’acquisto sul sito ufficiale di Teenage Engineering.

  • Good
    +Medievale sotto ogni aspetto
    +Estremamente immediato
    +I suoni medievali sono tanti e variegati
    +Funzionale totalmente in portabilità
    +Adatto a neofiti e pro
  • Bad
    -Le scritte in latino possono disorientare inizialmente
  • 9 Epico
Conclusioni

Se Teenage Engineering è diventata l’azienda che è oggi, è perché i suoi strumenti rendono possibile l’impossibile (o quasi). Con i pocket operator hanno permesso a milioni di persone (sottoscritto compreso) di scoprire ed accedere al mondo della produzione musicale elettronica. Con OP-1 ed OP-Z di coniare il sogno di creare musica senza avere una vera e propria base teorica o pratica.

Oggi con l’EP-1320 Medieval è stata capace di farci tornare indietro nel tempo, alle sonorità che tutti gli amanti dei giochi di ruolo (cartacei e videoludici), così quelli come delle saghe fantasy, amano; permettendo loro di realizzare quel genere di musica.

Immediatezza è ciò che è alla base di questo sintetizzatore/sampler, il modo in cui si crea la musica è talmente veloce e divertente che sarà difficile non innamorarsene. Portatile, alimentato con 4 pile AAA o via USB-C, dotato di uno speaker interno ed anche di un microfono per campionare voci e suoni del mondo terreno. Allo stesso tempo però è profondo nelle sue funzionalità e permette di realizzare canzoni fatte e finite e di renderle magiche utilizzando i suoni e gli effetti medievaleggianti precaricati (oltre 200).

Non si limita però alla produzione musicale medievale, perché così come l’EP-133 K.O. II, anche questo è un sampler a tutti gli effetti e potrete (attraverso un tool web based) caricare sample di ogni genere, per produrre qualsiasi genere musicale.

Nella sua unicità l’EP-1320 Medieval deve fare i conti solo con il “fratello gemello”, da cui si differenzia principalmente per minor memoria per i propri sample e l’aggiunta di un arpeggiatore, anche se la sua peculiarità è principalmente il suo essere medievale sotto ogni aspetto.

Se quindi amate quest’epoca, i suoi suoni e tutto ciò che vi ruota attorno, non c’è nemmeno bisogno di pensarci, l’EP-1320 Medieval è uno strumento con cui vi divertirete alla follia, che siate appunto solo meri appassionati o siate musicisti/produttori che cercavano da tempo uno strumento che gli permettesse di lavorare con queste sonorità.

Trovate tutte le info ed il link all’acquisto sul sito ufficiale di Teenage Engineering.

  • Good
    +Medievale sotto ogni aspetto
    +Estremamente immediato
    +I suoni medievali sono tanti e variegati
    +Funzionale totalmente in portabilità
    +Adatto a neofiti e pro
  • Bad
    -Le scritte in latino possono disorientare inizialmente
  • 9 Epico

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