News 11 Lug 2013

The Jak and Daxter Trilogy – La Recensione

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L’eco dell’Eco Oscuro

Le HD Collection sembrano ormai essersi ritagliate un posto quasi privilegiato nel parco giochi della attuale generazione di console. Discusse alcune, graditissime altre, le raccolte già pubblicate hanno avuto un riscontro piuttosto altalenante, giustamente influenzato dall’entità dei titoli inseriti nella raccolta stessa. Stavolta però, tocca (di nuovo) ai Naughty Dog, che dopo aver visto sbarcare su Playstation 3 la trilogia dedicata a Jak & Daxter in alta definizione, provano ora ad andare alla conquista anche della console portatile di casa Sony, con una versione specifica della collection dedicata appunto alla piccola PS Vita.

Lo ameranno: gli amanti delle vecchie glorie videoludiche
Lo odieranno: coloro a cui non piacciono le collection di vecchi giochi
E’ simile a: Ratchet and Clank.

mini-cover
Titolo: The Jak and Daxter Trilogy
Piattaforma: PS Vita
Sviluppatore: Mass Media Inc./Naughty Dog
Publisher: Sony Computer Entertainment
Giocatori: 1
Online: N.D.
Lingua: Italiano (Testi/Parlato)

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Stessa storia, stesso posto, stesso eco oscuro…

jak1Se ai tempi avete sfruttato a dovere la vostra amata Playstation 2, ricorderete sicuramente la saga di Jak and Daxter, una delle serie che ha contribuito senza ombra di dubbio al successo che piano piano i ragazzi della Naughty Dog hanno meritatamente ottenuto. La collection, contiene i primi tre titoli di questa serie, ovvero Jak and Daxter: The Precursor Legacy, Jak II: Renegade e Jak 3, che insieme hanno bene o male una continuità palpabile nelle storie narrate.
Attraverso i tre titoli quindi, assisteremo allo svolgersi della trama fin dal suo più remoto inizio, ovvero da quando in quel di Sandover, Jak era ancora un ragazzo di “poche parole”, e Daxter non era ancora dotato di una coda e di una folta pelliccia. I due ragazzi erano “famosi” per tutti i guai che riuscivano a combinare, ma gironzolare per l’Isola della nebbia è stato forse il peggiore di tutti quelli in cui sono finiti. In quel luogo infatti, a causa di un piccolo ed involontario tuffo in una pozza di eco oscuro, Daxter si ritrova trasformato in un ottsel, ovvero una creatura pelosa più o meno arancione, a metà tra una lontra ed una donnola. L’impatto con il suo nuovo aspetto non lo mette di certo nel migliore degli stati d’animo, ma il nostro piccolo amico non demorde, e con il suo inseparabile compagno Jak, e l’aiuto del saggio Samos e di sua figlia Keira, intraprende un lungo viaggio che porterà i due amici da Gol, l’unico studioso di eco oscuro in grado di aiutare Daxter. Le cose però non vanno in tutto e per tutto come dovrebbero, ed alla fine del primo titolo della serie, il nostro amico peloso non riesce a ritornare normale, ma in compenso, i nostri eroi riescono ad accedere al Grande Tempio dei Precursor, un luogo nascosto e pieno di artefatti.
Studiando i marchingegni trovati nel tempio, Jak, Keira, Daxter e Samos, si ritrovano involontariamente in una città del futuro, Heaven City, dove Jak viene immediatamente imprigionato ed usato come cavia per alcuni esperimenti sull’eco oscuro, dai quali riuscirà però ad acquisire particolari poteri. Dopo due anni, Jak riesce a sfuggire alla prigionia ed alla tortura grazie al suo fedele compagno Daxter, ed insieme si uniscono ad un gruppo ribelle che lavora per eliminare il Barone Praxis e sostituirlo con un misterioso ragazzino.
La collaborazione con il gruppo Mondo Sotterraneo, porterà i nostri eroi a scoprire la locazione della leggendaria Pietra del Precursor, un’arma potentissima che avrebbe potuto risolvere velocemente la guerra contro i loro nemici, le teste di metallo, riuscendo così a distruggerle definitivamente. Ma altre forze stanno lavorando nell’ombra, e l’epilogo del secondo capitolo non risulta così scontato come si potrebbe immaginare.
jak2Il terzo ed ultimo episodio contenuto nella collection, prosegue immediatamente dopo gli eventi appena narrati alla fine del secondo, dove una Heaven City in pessime condizioni, sia politiche che fisiche, esilia Jak considerandolo colpevole di tutto quello che era accaduto. Abbandonato nel deserto insieme a Daxter e Pecker, vengono ritrovati da dei Cacciatori del Deserto e portati a Spargus City, dove trovano asilo tutti i reietti che non sono degni di vivere ad Heaven City. Qui, dopo una piccola “prova”, vengono accolti direttamente dal reggente Damas, per cui in seguito svolgeranno alcuni “lavoretti”. Ma sul più bello, un pericolo più grande si para all’orizzonte, perché a quanto pare i Creatori Oscuri, conosciuti per la loro pessima abitudine di sconvolgere i pianeti con l’eco oscuro, si stavano pericolosamente avvicinando con la loro astronave madre, la Stella del Giorno.
Da questa pessima scoperta, comincia per Jak il lavoro pesante, tra intrighi di ogni genere, richieste di aiuto, grandi rivelazioni, ed una corsa contro il tempo per salvare l’intero pianeta.

Ebbene si, i nemici diventano sempre più brutti...
Ebbene si, i nemici diventano sempre più brutti…

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Ti vedo, più o meno…

La conversione in sé, è da considerare più o meno riuscita, ed è chiaro che non ci sono cambiamenti di sorta nel gameplay originale dei tre titoli. La tipologia di gioco infatti resta in bilico tra un platform ed un action game, dove avremo bene o male sempre un compito da portare a termine, che ci costringerà a girovagare per il mondo facendo proseguire così la main quest. Con l’evolversi del gameplay attraverso i tre titoli, il protagonista acquisisce sempre maggiori poteri ed abilità, puntando così l’ago della bilancia leggermente di più verso il genere action piuttosto che quello platform.
jak4La malasorte però, ha voluto che oltre allo stile di gioco, rimanessero invariati anche i problemi che affliggevano le vecchie versioni per Playstation 2, tra cui spicca indubbiamente la gestione della telecamera. In alcuni momenti infatti, a causa di alcune inquadrature non proprio amichevoli, rischierete di perdere di vista i vostri avversari durante un combattimento, oppure di ritrovarvi senza volerlo oltre il bordo di un burrone, rendendo in questo modo l’esperienza di gioco leggermente frustrante.
La versione portatile che stiamo trattando, ha in vero qualcosa in più rispetto a quella per home console, e questo qualcosa in più è da individuarsi nei minigiochi che sfruttano le feature hardware speciali della macchina come il touchscreen o il retrotouch.
Legato a queste nuove feature però, viene fuori anche un problema decisamente fastidioso. Al retrotouch infatti, sono stati assegnati i comandi per passare alla visuale in prima persona, e proprio per questo motivo, anche solo sfiorando per errore la superficie touch sulla parte posteriore della console, si correre il rischio di attivare involontariamente tale visuale, cosa che fatta proprio nel momento sbagliato potrebbe anche costarvi il dover rifare il livello. E’ chiaro che tenere troppo a lungo una posizione scomoda con le mani sulla console per evitare il problema non è proprio la soluzione migliore, perciò bisogna avere sempre molta attenzione nella propria impugnatura, e dei riflessi pronti per correre ai ripari.

Che siano stati gli esperimenti con l'eco oscuro a dare la parola a Jak nel secondo episodio?
Che siano stati gli esperimenti con l’eco oscuro a dare la parola a Jak nel secondo episodio?

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Il vintage non sempre vince

jak6E’ abbastanza scontato dire che il livello grafico non è assolutamente competitivo con le produzioni di fascia alta per la piccola console di mamma Sony; un Uncharted: L’Abisso d’oro infatti, uno dei primissimi titoli usciti per PS Vita, supera esteticamente a mani basse tutta la trilogia senza impegnarsi nemmeno il minimo sindacale. Fortunatamente però, il punto di forza dei titoli inclusi è da ricercarsi maggiormente nella trama e nello stile di gioco, piuttosto che nell’aspetto grafico. Certo, le cose migliorano relativamente quando si passa ai titoli più recenti, ma dieci anni e passa (circa) son comunque tanti, e sfortunatamente si vedono tutti, indipendentemente dalla piattaforma.
Per quello che riguarda l’audio invece, il problema dell’età non si fa minimamente notare, e nonostante i titoli siano di alcuni anni fa, sfoggiano tutti e tre un buonissimo doppiaggio in lingua italiana, che completa una totale localizzazione del titolo per il nostro paese. Meno incisiva la colonna sonora, che passa praticamente inosservata e prende amaramente posto nel folto gruppo degli ignavi.

I mezzi in città sono liberamente a disposizione di tutti...
I mezzi in città sono liberamente a disposizione di tutti…

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In conclusione…

jak8L’azione speculativa di immettere nel mercato dei titoli di una vecchia generazione, dopo averli opportunamente convertiti per quella attuale, è sempre un rischio. A meno di azzeccare il titolo preferito di una grande fetta di utenza che l’ha giocato nella generazione di origine, la maggiore speranza di una mossa commerciale del genere risiede soprattutto nello spingere i nuovi utenti (quelli più giovani magari) a voler avventurarsi su alcune pietre miliari della storia passata dei videogames. Ma questa è una cosa però che sfortunatamente non sempre si riesce a realizzare.
Per quello che riguarda la trilogia di Jak e Daxter in versione portable, possiamo ribadire che la conversione è si riuscita, ma di certo non allo stesso livello di quella per PS3. Anche se con qualche problema, la raccolta riesce comunque a mantenere intatta l’atmosfera che alcuni utenti hanno assaporato all’epoca con le versioni originali, portandosi a presso tra l’altro anche i problemi preesistenti in quel tempo, che non solo non sono stati risolti, ma anzi, a causa delle nuove feature inserite nei titoli per sfruttare l’hardware della console, sono addirittura aumentati.
Indubbiamente, la trilogia di Jak e Daxter potrebbe essere una manna dal cielo per coloro i quali si definiscono dei Trophies’ Hunters. La motivazione principale di ciò è data dal fatto che il titolo fa parte del programma CrossBuy di Sony, il che significa che acquistandolo riceverete sia la versione per PS3 che quella per PS Vita, e che inoltre, i trofei tra le due versioni non sono condivisi, e quindi con entrambe si superano abbondantemente i 250 trofei in totale, che non mi sembra un numero propriamente esiguo…
jak9In ogni caso, Jak and Daxter Trilogy vi da l’opportunità di mettere le mani su tre titoli storici di Naughty Dog, che nella loro carriera hanno dimostrato di saper spaziare tra vari generi di gioco, riuscendo sempre a raggiungere degli importantissimi risultati (da notare soprattutto il loro recentissimo esordio/successo nel campo dei survival game con il meraviglioso The Last of Us). Fugate i vostri dubbi quindi, sia che siate fan della serie che semplicemente curiosi, perché ad un prezzo decisamente accessibile vi porterete a casa tre giochi completi e tantissime ore di gioco e di divertimento, sancito tra l’altro dalla vena comica che intercorre tra i due personaggi principali. Non fatevelo sfuggire.

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