News 25 Ott 2015

The Beggar’s Ride – Anteprima GamesWeek 2015

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MilanoUn colpo fortunato può capitare a tutti: un record infranto per via di qualche allineamento dei pianeti particolarmente favorevole, un’intuizione brillante scaturita da eventi totalmente casuali, e sì, anche un videogioco ben riuscito, un successo sia commerciale che di critica. Ma Bad Seed, team italiano specializzato sul mobile sempre più sulla cresta dell’onda, non ci sta, e vuole dimostrare che con il loro splendido Sleep Attack, un tower defense in grado di svettare sulla concorrenza grazie ad idee fresche e ad uno stile artistico più che unico, la fortuna non c’entra.

La prova è The Beggar’s Ride, l’ultima produzione, che cambia radicalmente le carte in tavola: un metroidvania tascabile, che cita e richiama capolavori del mondo nerd ma anche la stessa mitologia partorita dal team, che punta però alla personalità sin dalla scelta del personaggio, un anziano mendicante che nasconde ben più di un segreto. Niente muscolosi eroi in calzamaglia, o avvenenti avventuriere: il team ha infatti optato per una figura che poco si rispecchia nel gaming odierno, e che allo stesso tempo rende ancora più potente il viaggio interiore e non del protagonista della loro avventura, un platform/adventure stracolmo di idee e di qualità. Chi è questo mendicante? Dove lo porterà il suo viaggio? Flashback ed eventi cruciali porteranno a trovare il bandolo della matassa, parola di Bad Seed.

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Il mondo è aperto, e come da tradizione del genere, presenta anche (ma non in misura così imponente) del backtracking necessario per scovare tutti i segreti e proseguire nell’avventura, sfruttando nuovi poteri (che verranno via via sbloccati conquistando quattro speciali maschere) con i quali l’umile personaggio riuscirà a controllare la natura attraverso poteri divini. Abbiamo provato soltanto quella legata alla pioggia: con un tap prolungato, l’aspetto del mondo di gioco assume dei connotati ancestrali, e al giocatore viene offerta la possibilità di far piovere acqua in determinati punti, principalmente su delle piante, che crescendo permetteranno di raggiungere piattaforme difficili da raggiungere, una facoltà che però si rivelerà fondamentale nella risoluzione di puzzle interamente basati sulla fisica, come uno particolarmente ostico che abbiamo incontrato durante la prova, basato sul principio dei vasi comunicanti, dove bisognava trovare un compromesso e posizionare dei pezzi di legno alla giusta altezza.

I controlli, sia via touch che virtual pad, sono molto intuitivi, grazie ai quali è davvero semplice muoversi (anche se con il solo touch, la meccanica del salto richiede forse fin troppa pratica per essere padroneggiata), salendo su scale, e acciuffando tutti gli oggetti sparsi qua e là nel vasto mondo di gioco (a mappa unica). In pieno stile Bad Seed, poi, il comparto artistico è davvero superlativo, un tripudio di cristalli, figure mistiche, sapori ancestrali e caverne da esplorare a fondo, superando puzzle dopo puzzle che aumenteranno l’asticella della difficoltà in maniera progressiva e sempre più appagante. C’è forse qualche legnosità di troppo nelle animazioni, ma l’impatto generale, trattandosi comunque di una produzione mobile, è indubbiamente ottimo.

Riuscirà a bissare e superare il successo di quella gemma di Sleep Attack? Noi pensiamo proprio di sì

Dalla breve prova, Bad Seed sembra aver colpito ancora, confermando la sua abilità di offrire un punto di vista tutto suo all’interno di generi classici e per molti considerati intoccabili, impreziosendo il tutto con un comparto tecnico ancora una volta colorato, ricco di dettagli e figlio di una creatività esplosiva. Riuscirà a bissare e superare il successo di quella gemma di Sleep Attack? Noi pensiamo proprio di sì.

 

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