The Legend of Heroes è un franchise dalla lunga, lunghissima storia. Nato nel 1989 come parte della serie Dragon Slayer, si è negli anni ritagliato una nicchia tutta sua, sfornando ben 20 capitoli, di cui 15 appartenenti alla “subserie” Trails.
Tra questi, Trails from Zero e Trails to Azure rappresentano un caso particolare. L’arco di Crossbell risale infatti al 2010-2011, ovvero alla meravigliosa era PSP. Per motivi vari però, i due titoli non hanno mai raggiunto ufficialmente l’Occidente.
Solo negli ultimi anni Falcom ha deciso di recuperare questo arco narrativo, situato prima degli eventi di Trails of Cold Steel, usando come base una traduzione fanmade, realizzata dal team Geofront.
Evidentemente l’amore dei fan per la serie si è fatto sentire, convincendo Falcom a compiere il passo decisivo. È decisamente il caso di ringraziare Geofront per il suo enorme lavoro, e per aver contribuito a portare questo importante pezzo di Trails e della storia dei jRPG in Europa.
The Legend of Heroes: Trails to Azure si colloca pochi mesi dopo gli avvenimenti di Trails from Zero. Gli strascichi del culto D∴G si sentono ancora, ma la città di Crossbell si sta velocemente riprendendo dal suo periodo più buio.
Il protagonista è ancora Lloyd Bannings, leader della Special Support Section (SSS) del dipartimento di polizia, che ha dovuto prendere in carico delle nuove reclute per far fronte alla temporanea assenza dei “veterani” Randy e Tio. Le reclute sono facce conosciute: il sergente maggiore Noel Seeker e l’ex boss criminale Wazy Hemisphere.
Trails to Azure è un magnifico esempio di come i jRPG vecchio stile abbiano ancora moltissimo da dire
I giocatori vengono riaccolti a Crossbell come se facessero parte di una grande famiglia, dopo alcuni mesi di hiatus della SSS. La squadra riprende le sue mansioni quotidiane, ma un grande evento è proprio dietro l’angolo: la West Zemuria Trade Conference, che rivelerà la fragile situazione politica in cui versa la città.
Stretta tra l’Impero di Erebonia e la Repubblica di Calvard, Crossbell cerca l’indipendenza. Non un obiettivo semplice da ottenere, che ancora una volta vedrà la piccola KeA nell’occhio del ciclone.
Il mondo di The Legend of Heroes è tra i più ricchi che potete trovare in fatto di lore. Venti capitoli della saga hanno assicurato che questa si accrescesse ad un ritmo regolare, aggiungendo un tassello alla volta, una nazione alla volta.
Nonostante questo, Falcom fa un ottimo lavoro nell’introdurre qualsiasi nuovo arrivato in questo universo, tramite il riassunto scritto del precedente capitolo, il “glossario” dei personaggi conosciuti, ma più di tutto i dialoghi. Niente viene dato per scontato, e viene spiegato in modo naturale nel corso della storia.
Trails to Azure è uno dei pochissimi RPG con missioni secondarie utili ed interessanti
Ben presto i giocatori si sentiranno a casa a Crossbell e, portando a termine missioni principali e “secondarie” (sono comunque tutte richieste arrivate direttamente al centro di comando della SSS), impareranno a conoscere le varie personalità che abitano la città, e la conformazione dei quartieri.
Trails to Azure è di fatto uno dei pochissimi RPG che riesce a rendere le missioni secondarie utili ed interessanti, dimenticando le noiose fetch quest ed intrecciandole con la trama principale in modi inaspettati.
Come tutti i mondi jRPG, anche quello di Trails to Azure pullula di mostri che infestano le strade e le zone poco popolate. Tra i compiti della SSS ci sarà spesso quello di eliminare creature pericolose, senza ovviamente contare le persone pericolose…
Il sistema di combattimento a turni è simil-strategico, con una griglia che permette il piazzamento di Arti e Craft (abilità, con un pool di verso di Punti rispetto alle Arti) in linee ed aree, per colpire più nemici in un colpo solo. Il posizionamento delle unità assume un’importanza fondamentale: nessuno vuole che tutti i suoi personaggi vengano congelati o addormentati in un sol colpo nemico.
Le Arti a disposizione di ogni personaggio dipendono dai Quartz inseriti nel Tactical Orbment, uno speciale strumento fornito alle forze di polizia che permette per l’appunto di sprigionare i poteri di questi cristalli. Per la precisione, i Quartz hanno diversi elementi e le Arti utilizzabili dipendono da quanti Quartz di un determinato elemento sono equipaggiate (ad esempio, avendo molti Quartz di tipo acqua si potranno utilizzare le “magie” curative più potenti).
In Trails to Azure sono stati introdotti anche i Master Quartz, che influenzano tutte le statistiche e forniscono bonus aggiuntivi. È possibile equipaggiare un solo Master Quartz per personaggio e facendolo salire di livello si potranno ottenere Master Arts e vantaggi sempre più forti.
The Legend of Heroes: Trails to Azure è un gioco PSP, sì, ma lo nasconde furbescamente grazie ai suoi personaggi super deformed e le ambientazioni in cel shading. Questa versione, rimasterizzata per PS4, ha un’ottima qualità delle texture e ambienti ricchi di dettagli: dagli spazi interni, alle piazze e vicoli di Crossbell.
Di certo il lato tecnico non è la più grande preoccupazione di Falcom, ma anche senza grandiose cutscene (ce ne sono giusto un paio, realizzate in stile anime) il team riesce a raccontare una storia grandiosa. Per favore però, basta con i nemici che sgambettano inutilmente da fermi, sono tremendi.
Ottima invece la colonna sonora, che incalza nei momenti più concitati e rilassa durante le tranquille passeggiate in città. Personalmente ho in testa la boss theme da due giorni e non so quando me ne libererò!
The Legend of Heroes: Trails to Azure è un magnifico esempio di come i jRPG vecchio stile abbiano ancora moltissimo da dire, sia in fatto di puro storytelling che di sistema di combattimento. I giocatori si ritroveranno a combattere per Crossbell con tutte le loro forze: per difendere i personaggi e la città che avranno imparato a conoscere ed amare poco a poco. E se questo processo significa passare 20 ore a parlare con ogni singolo commerciante del luogo, prima di arrivare “al sodo”, allora così sia! Dialoghi e rapporti credibili sono la chiave per una storia che si sviluppa sì lentamente, ma anche organicamente, senza lasciare indietro i neofiti della serie. Anche le missioni secondarie contribuiscono a conoscere meglio il mondo di gioco, risultando incredibilmente interessanti. Il segreto del combat system sta invece nel tenere sempre alta la soglia d’attenzione grazie al suo lato strategico, ma anche dare la possibilità di abbassare la difficoltà al termine di qualsiasi scontro per non costringere i giocatori a noioso grinding. Da lodare anche la possibilità di aumentare la velocità di gioco ed evitare tutti gli scontri casuali. L’unico dubbio che posso avere è sull’utilizzo delle forze di polizia in casi di gatti scomparsi e simili “sciocchezze”… ma del resto, che jRPG sarebbe senza una caccia al gatto? The Legend of Heroes: Trails to Azure è disponibile da GameStop! |
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