The Princess Guide di Nippon Ichi Software ha una premessa intrigante. I giocatori controllano un mercenario veterano in qualità di tutore diquattro giovani principesse all’interno di un mondo fantasy, guidandole sia in combattimento sia nella condotta generale che si addice a qualcuno della loro levatura. Ciononostante, la premessa risulta essere una patina piuttosto superficiale in cima a un divertente, ma deludente gioco di ruolo basato sulla missioni che decide di nascondere i suoi elementi più profondi.
Il gioco comincia nel modo più classico, scegliendo il nome del personaggio e affrontando la missione iniziale della storia, a seguito della quale si può accedere all’effettiva personalizzazione che risulta essere piuttosto limitata nelle proprie opzioni. La più interessante fra queste poteva essere l’indole del nostro mercenario, perché dava l’idea di poter avere un impatto sullo svolgimento della storia, ma in realtà si limita a cambiare alcune linee di dialogo invece di pesare in maniera più significativa. Ai giocatori viene quindi chiesto di scegliere quale delle quattro principesse desiderano allenare: questa prima selezione è semplicemente un passaggio dovuto, però, poiché terminata la missione iniziale a lei legata, si prendono in carico anche le altre.
Le storie individuali delle principesse sono abbastanza interessanti, niente però di sostanzioso: non si avventurano mai lontano dal setup iniziale, e i fili che cercano di collegarle insieme sono sottili e lasciati a loro stessi nel momento in cui si raggiunge la conclusione. C’è se non altro una tangibile varietà tra le loro personalità e NIS America ha proposto una localizzazione divertente che arricchisce il gioco di battute andando in qualche modo coprire i buchi lasciati da una narrazione debole e da una purtroppo evidente incapacità di utilizzare l’ottima premessa che costituisce le basi di The Princess Guide per offrire qualcosa di più.
Il gameplay nel suo complesso sarà familiare a chi ha avuto esperienza con titoli quali Final Fantasy Tactics Advance: si muovono le unità lungo la mappa di gioco fino a raggiungere missioni o incontrare unità nemiche nel percorso. Raggiunte, ha inizio una battaglia in tempo reale in stile hack-and-slash intervallata da azioni a turni, che può richiedere una manciata di secondi come pochi minuti a seconda dell’avversario. Completare le missioni porta a un rafforzamento delle unità e al proseguimento della trama fino a quando i problemi del regno non verranno risolti. Ad accompagnare questo “percorso di crescita” c’è la cosiddetta meccanica “Praise-or-Scold”: in determinati punti chiave del gioco, il nostro ruolo di mentore ci impone di lodare o redarguire la principessa di turno per qualcosa che ha fatto, influenzando dunque la nostra relazione con lei in quel particolare momento. Ancora più nello specifico, ogni volta in cui una principessa è al comando di una missione ci sono fino a tre possibilità di lodarla o redarguirla, che porta a un progressivo riempimento di un grafico a torta per l’acquisizione di nuove abilità permanenti e bonus per la principessa in questione, plasmando così il comandante che diverrà; in aggiunta, per il resto della missione si otterrà un potenziamento come, ad esempio, una maggiore velocità di movimento o forza d’attacco.
The Princess Guide presenta una curva di apprendimento immotivatamente ripida
Da qualche parte nel cuore di The Princess Guide c’è una formula vincente: costruire gradualmente le proprie statistiche e le forze delle armate per fendere le fila nemiche e farsi strada attraverso le missioni, così da progredire in una trama di stampo fantasy consegnata in modo sfacciato e spensierato grazie a immagini animate e voci giapponesi sottotitolate in inglese, è nella sua semplicità un’idea accattivante. Tuttavia, i progressi del giocatore vengono soffocati dalla progressiva difficoltà dei nemici, poiché a causa di una eccessiva influenza sul design di alcune tendenze del mobile gaming, la ricompensa da ottenere viene spesso posticipata o esclusa del tutto. Questo problema si presenta a piccole, crescenti dosi aggravate da altre meccaniche. Ad esempio, fallendo una missione viene data l’opzione “Riavvia Missione” o “Riprova”: una di queste scelte vi riporterà alla mappa del mondo e l’altra farà ricominciare la missione, ma non potete sapere quale decisione porterà a un dato risultato finché non la proverete con mano – un sistema di trial and error che purtroppo influenza gran parte del gioco rendendo immotivatamente più ripida la sua curva di apprendimento. Allo stesso modo, pur potendo aumentare il livello delle statistiche e le abilità passive del vostro cavaliere in un menu di semplice intuizione, ci sono opzioni nel menu delle principesse di cui non viene spiegato il significato o l’impatto sul gameplay.
Sebbene la meccanica “Praise-or-Scold” abbia il suo perché, l’incapacità di The Princess Guide di fare qualcosa di più sostanzioso con la sua premessa risulta una grande delusione. In pochi punti scelti nel corso della storia ci sono opzioni per una lode o un rimprovero di stampo più narrativo, ma l’unico risultato apparente di queste scelte è riempire un indicatore che premia la principessa con una materia da utilizzare per elevare quelle nebulose statistiche accennate poco sopra. Ad ogni modo, nella titolare guida che il giocatore deve rappresentare per le quattro principesse, questa meccanica è la sola a rappresentarne l’essenza, per il resto c’è una pochezza contenutistica piuttosto deludente.
In termini di prestazioni, The Princess Guide è un gioco d’azione piuttosto profondo e soddisfacente con un buon comparto grafico e una narrazione che fa buon uso di uno stravagante umorismo. Sfortunatamente si blocca e fa il passo più lungo della gamba quando si tratta di user experience, poco se non per nulla approfondita e dunque incomprensibile. Dopo l’ennesima “missione” che consiste nel muoversi sulla mappa per intercettare tre schermaglie nemiche fino al completamento, un giocatore ragionevole potrebbe chiedersi se davvero valga il suo prezzo – ed è un peccato, viste le premesse intriganti. The Princess Guide è un titolo bizzarro che può certo essere nelle corde degli appassionati ma, anche tra loro, probabilmente ci sarà chi non riuscirà a passare oltre i suoi evidenti difetti. |
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