Provare e riprovare ma il regno è da salvare...
Incredibile solamente a pensarci: questo è l’anno di Prince of Persia, della rinascita e del ritorno un po’ alle origini anche grazie a The Lost Crown uscito agli inizi del 2024 (a tal proposito, lo trovate anche da GameStop). Quello che abbiamo avuto modo di giocare in questi giorni però è qualcosa di simile ma diverso, una botta di freschezza e di innumerevoli tentativi con protagonista un principe che farà di tutto per salvare il suo popolo.
Ci riferiamo a The Rogue Prince of Persia, un roguelite veloce e immediato che metterà a dura prova le abilità dei giocatori. Dopotutto la firma dietro a questo progetto è di Evil Empire, team di sviluppo francese già noto per quella piccola perla chiamata Dead Cells. Quello che abbiamo toccato con mano ci è piaciuto, nonostante fosse solo un accesso anticipato per PC: un’ottima soluzione per dare un assaggio del gioco, supportare il progetto ed essere attivi nel segnalare eventuali errori da fixare.
The Rogue Prince of Persia è dunque un roguelite a scorrimento laterale pubblicato da Ubisoft che ci vedrà fare parkour e andare incontro alla morte più spesso di quanto realmente pensiate, ma dopotutto il “trial and error” è il punto di forza di questo particolare genere. Quello che abbiamo giocato non ci è dispiaciuto, ma una volta aver terminato tutti i livelli dell’early access, sentivamo il bisogno di averne ancora.
Indovinate un po’? In The Rogue Prince of Persia ci sarà un regno da salvare, questa volta però dalla terribile minaccia degli Unni che, udite udite, utilizzeranno la magia oscura. Il potere oscuro potrebbe cambiare totalmente le carte in tavola, ma il nostro principe non è certo il tipo di uomo che si arrende così facilmente: grazie a una bola pendente al suo collo, potrà magicamente tornare in vita. Ovviamente tutto questo avrà un costo: perderà ogni tipo di potenziamento e dovrà ripercorrere i suoi passi per l’ennesima volta, e sconfiggere nuovamente i cattivoni, boss inclusi.
Dopotutto stiamo parlando di un roguelite con delle leggere tinte da metroidvania, ovvero con mappe da scoprire man mano che procederemo con l’avventura. La morte è sempre dietro l’angolo, e non pensiate che gli Unni rimarranno clementi appena ci vedranno arrivare. Colpiranno senza esitazione, lanceranno delle bombe esplosive, caricheranno come furie e proveranno a infilzarci come dei semplici spiedini.
The Rogue Prince of Persia, e ve lo diciamo fin da subito, non è un gioco per chi vuole avere la vita facile: bisogna prestare attenzione a ogni angolo, studiare una strategia ben precisa, accrescere le nostre statistiche e soprattutto le armi da mischia del buon principe. E, statene certi, fin quando non si entrerà nelle meccaniche di gioco, la scritta Game Over sarà all’ordine del giorno, almeno agli inizi.
The Rogue Prince of Persia è un roguelite veloce e immediato
Una volta apprese le basi, tutto quello che pensavamo fosse un ostacolo insormontabile diventerà quasi una routine, sempre con le sue nette difficoltà. Ma andiamo per gradi: l’early access ci ha permesso di testare un numero consistente di armi, a parte i pugnali delle Sabbie del Tempo poiché, così come affermato dal team di sviluppo, “appartengono” a quella specifica (e storica) trilogia.
Ma poco male, le armi a disposizione non mancheranno: dai doppi pugnali (le lame di partenza) a lance vorticose, per non parlare poi della spada ricurva utilizzata in antichità dagli Iberi e i Celtiberi, ovvero la Falcata. Ogni lama ci garantirà alcuni vantaggi e una quantità variabile di danni che potranno infliggere in un lasso di tempo: nel corso dell’avventura potremo potenziarle e aumentarne vertiginosamente il danno.
Ovviamente nel nostro armamentario non possono mancare gli strumenti, come archi o boomerang, che non solo forniranno supporto dalla lunga distanza, ma ci permetteranno di infliggere anche danni elementali in base ai medaglioni in nostro possesso. Questi ultimi, da settare nell’inventario, donano a The Rogue Prince of Persia una vena ancora più strategica. Rimane, ad esempio, fondamentale il medaglione per tornare in vita dopo il Game Over: non avete idea quante volte ci ha salvato la pellaccia.
In ogni caso, i medaglioni (settabili fino a 4) e le armi potranno essere reperiti all’interno di scrigni del tesoro in apposite aree, una volta sconfitti i boss o in passaggi prestabiliti. Non solo, potremmo anche acquistarne dai mercanti a patto di pagare il tutto con la pecunia, ovvero le monete d’oro. Accumularla è facile, basta suonarle di santa ragione agli Unni e raccogliere sacchi lungo il percorso: usate bene il vile denaro, poiché a ogni Game Over perderete anche quest’ultimo.
Parlando facile facile, ogni run, ogni volta che si riinizia dall’oasi (l’hub principale del gioco), si perderanno tutti i progressi tranne i cosiddetti Spirit Glimmers che ci consentiranno di sbloccare nuove armi e medaglioni che troveremo casualmente in game: ma per conservarli bisogna inviarli alla base tramite appositi “calderoni”.
Non è un gioco per chi vuole avere la vita facile
Insomma, siamo riusciti a completare l’early access di The Rogue Prince of Persia dopo numerosi tentativi: il team di sviluppo si è congratulato per l’obiettivo con la promessa di tanti futuri aggiornamenti e contenuti degni di nota. Vi diciamo la verità: ci è dispiaciuto non poter andare avanti, segno di come il gioco ci abbia intrattenuto più del dovuto.
Il titolo di Evil Empire si sviluppa in orizzontale e in verticale, in aree tutto sommato belle estese e abbastanza generose. Il principe può dunque saltare, scendere e salire dalle pertiche, correre sui muri in qualsiasi direzione e piombare sugli avversari facendogli danni ingenti. Lato gameplay, nonostante il combat system abbastanza “schematico”, funziona egregiamente bene: fendenti di spada, salto dell’avversario, calci per stordire con tanto di colpo di freccia finale.
Il wall running ci è sembrato ben strutturato, soprattutto in quelle aree segrete in cui non bisogna commettere nemmeno un errore per uscire illesi dal percorso. A parte qualche piccola fase di rallentamento, con un leggero calo di prestazioni, questa early access ci è sembrata abbastanza solida.
Ovviamente, trattandosi di una semplice “porzione di gioco”, sono presenti alcuni problemi relativi ai bilanciamenti. Per farvi un esempio, una volta capito il funzionamento dei medaglioni, si possono ottenere tantissime monete per rendere il nostro principe ancora più incisivo nelle fasi di lotta: e così facendo, i vari boss di fine area diventeranno più semplici da sconfiggere.
La direzione artistica è abbastanza peculiare, nel senso che alcuni giocatori potrebbero storcere un po’ il naso dinnanzi ad alcune scelte artistiche, a partire dalle tonalità di colore del nostro principe. Nel complesso il titolo ci è sembrato graficamente molto piacevole, per non parlare di una colonna sonora che si sposa perfettamente con il contesto narrativo.
Conclusioni
Tenendo in considerazione di aver avuto tra le mani una “piccola porzione” di gioco di quello che è realmente The Rogue of Prince Persia, dobbiamo ammettere che c’è del potenziale. Non è cosa facile prendere una serie storica come quella del principe di Ubisoft e trasformarla in un puro roguelite.
Questa versione del monarca tuttavia ci ha divertito, al netto di alcune piccole imprecisioni, sbilanciamenti, crash e, per causa di forza maggiore, di contenuti. Tuttavia parliamo di un prodotto in early access che, a conti fatti, si rivela essere un po’ più di una demo se non si considera l’elevata e l’inevitabile rigiocabilità.
Per questo motivo la nostra recensione sarà priva di voto: siamo convinti che ci siano tutti i presupposti per diventare un roguelite che si rispetti e che, magari, potrebbe confermarsi come un ottimo esponente della storica saga di Ubisoft.
Good
+Divertente, immediato e impegnativo+Un roguelite solido e ben strutturato+Lato artistico tutto sommato interessante...Bad
-... che potrebbe tuttavia trovare pareri contrastanti-Poca varietà di avversari e ambientazioni-È presente qualche crash e calo di prestazioni
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