The Spectrum Retreat – Anteprima E3 2018

Los Angeles – Nel mare dei rumorosi AAA che vengono annunciati durante l’E3 (o poco prima), fa sempre piacere mollare il Convention Center per un po’, fare una tranquilla passeggiata sotto il sole incandescente che bacia la California nel mese di giugno e raggiungere uno degli hotel nei paraggi, dove gli sviluppatori dai budget più ristretti ma dalle idee a volte più grandi si rifugiano per mostrare alla stampa, con più calma, le proprie creazioni.

Ci è successo con The Spectrum Retreat, puzzle game dalla forte componente narrativa in arrivo quest’estate su PS4, Xbox One, PC e Nintendo Switch, ideato da Dan Smith, giovanissimo sviluppatore vincitore di un BAFTA. La sua peculiare atmosfera ci ha incuriosito da subito, con quegli individui senza volto, degni di un’opera di De Chirico, a popolare le vuote e silenziose stanze del Penrose Hotel.

Dopo aver scambiato quattro chiacchiere con Dan e aver provato con mano il gioco, possiamo dirvi che c’è qualcosa di davvero losco in quel posto, ma soprattutto, che sarà davvero difficile raggiungere la fine del labirinto.

Tutto ha inizio nella nostra stanza d’albergo. La sveglia ci avvisa che è pronta la colazione, e che dobbiamo scendere, così da poter mangiare un boccone e iniziare la nostra giornata. Ma c’è qualcosa che non va: il nostro telefono, uno strano device circolare, inizia a ricevere strani messaggi. Qualcuno ci sta dicendo qualcosa: siamo in pericolo, e dobbiamo fuggire il prima possibile da quel luogo così inquietantemente tranquillo, popolato da inservienti cordiali ma senza volto.

Chi siamo? Perché siamo lì? Come facciamo ad uscire? E perché l’agente Cooper (scopriremo solo in un secondo momento il nome della donna) vuole aiutarci? Lo scopriremo solo addentrandoci nei meandri della struttura: dopo aver risolto un primo enigma, scovando il codice per accedere ad una stanza sospetta, scopriamo che quella porzione di hotel che abbiamo visto è solo una facciata, ben lontana dai corridoi metallici e dalle barriere protettive nascoste nel cuore del Penrose. È lì che The Spectrum Retreat entra nel vivo, con tutta una serie di puzzle da superare per scoprire la verità.

Data la forte componente narrativa, la demo provata era studiata unicamente per darci un assaggio dei puzzle che incontreremo, quindi i dettagli sulla trama si fermano qui. Dal primo contatto con il gioco, una cosa è certa: se quelli provati sono solo l’inizio, gli amanti degli enigmi spremi-meningi troveranno pane per i loro denti.

La tipologia di puzzle incontrata era tutta basata su dei cubi colorati, abbastanza originale ed estremamente appagante da risolvere: di colore bianco e arancione, bisognava invertire i colori di tutti i cubi corrispondenti premendo il grilletto destro indipendentemente dalla distanza (è sufficiente posizionare il puntatore su di essi), così da disattivare delle barriere e muoversi nelle varie stanze, ognuna con un diverso puzzle.

Se a parole può sembrare molto semplice, in realtà abbiamo incontrato da subito qualche difficoltà, dovendo seguire la corretta alternanza senza rischiare di restare intrappolati e dover ripetere tutto dall’inizio, e studiando attentamente l’ambiente circostante, in quanto in certi casi era necessario attivare i cubi da una fessura di difficile individuazione, e la risoluzione dei puzzle non ci è parsa mai scontata, tutt’altro. In alcuni casi le stanze hanno una struttura ciclica, che può confondere al primo passaggio, ma una volta compreso il meccanismo, diventa tutto molto più naturale e divertente. Solo in un caso ci siamo arresi e abbiamo chiesto al buon Dan di spiegarci l’inghippo, ma in linea di massima, con un po’ di sforzo, siamo arrivati fino alla fine.

Nulla di frustrante, nonostante la difficoltà fosse sin da subito tarata verso l’alto, con somma gioia degli amanti delle sfide, ma andrà appurato quanto vari e quanto difficili saranno effettivamente i puzzle. Dal trailer pubblicato di recente, più in là sembrano cambiare volto, quindi la speranza è quella di avere più tipologie da risolvere, così da non annoiarsi e ritrovarsi a fare sempre le stesse cose.

Qualche dubbio in più lo abbiamo invece sulla varietà delle ambientazioni: quanto provato sinora era tutto sin troppo simile, corridoi monocromatici un po’ tutti uguali, che alla lunga rischiano di stancare.

The Spectrum Retreat promette di essere un puzzle game davvero interessante, tanto dal punto di vista narrativo, quanto da quello dell’atmosfera e soprattutto dei puzzle, che, da quanto provato, sembrano meno banali e semplici del solito. Nella breve demo provata a Los Angeles ci siamo divertiti e abbiamo spremuto a dovere le meningi, nonostante fosse una sezione iniziale, quindi le premesse per qualcosa di arduo e appagante ci sono tutte. Dietro l’angolo, come in altri esponenti del genere, c’è sempre il rischio di ripetitività e frustrazione, fattori che andremo a valutare con più attenzione all’uscita del gioco, prevista per il 10 luglio su PS4, il 13 luglio su PC e Xbox One e più in là anche su Switch.