The Surge 2 – Anteprima E3 2018

Los Angeles – Lungi dall’essere un tonfo nell’acqua, il primo The Surge ci era piaciuto, ma non troppo, e la sensazione di avere tra le mani un’occasione sprecata era tangibile. Le buone idee c’erano, sia chiaro, ma erano state malamente sfruttate, e la sudditanza psicologica nei confronti della serie firmata From Software era troppo pesante, nonostante le reinterpretazioni personali di certe meccaniche ormai imprescindibili di quel sottogenere conosciuto col nome di “soulslike”.

Ad un anno di distanza, Deck13 ha mostrato nel corso dell’E3 2018 una prima mezz’ora di gameplay del seguito, focalizzandosi su piccole novità, conscia di avere ancora un altro anno davanti per diffondere dettagli sul suo The Surge 2 (in arrivo nel 2019 su PC, Xbox One e PS4).

La prima, evidente novità, è rappresentata dall’ambientazione: il team ha infatti optato per un cambio drastico di atmosfera, accantonando il cemento e il metallo del primo The Surge per Jericho City, una città in quarantena minacciata da una tempesta misteriosa portatrice di creature potentissime e arrabbiate, che, parola degli sviluppatori, offrirà maggior varietà, andando a risolvere una delle lamentele dei giocatori, saturi di ferro e oscurità dopo qualche ora.

È chiaro sin dai primi secondi di demo, con un’ampia zona di gioco immersa nella natura, tra rocce, alberi e tanto verde, inclusi dei cespugli dietro i quali si nascondono minacce con due gambe, due braccia e tanta voglia di massacrarci. L’impatto visivo è indubbiamente piacevole, nonostante The Surge 2 sia ancora in Pre-Alpha, e l’unico, vero dubbio, riguarda quella mancanza di personalità emersa giocando al precedente capitolo: per quanto bella da vedere, l’ambientazione della demo ci è parsa abbastanza anonima, al contrario invece del design dei nemici e del boss, una apparentemente innocua statua tramutatasi in un pericoloso e devastante robot spara-laser posto a difesa del parco.

Uno dei comuni mob in particolare ci ha mostrato da subito cosa intendeva il team per “maggior profondità tattica”: oltre a porre ancor più focus sul già apprezzato sistema di smembramenti “localizzati”, con la possibilità di prendere di mira singole parti del corpo (azione utile sia per ottenere specifici elementi per il crafting, che per indebolire un nemico), gli avversari ci sono parsi ancor più astuti, con tanto speciali abilità, come la mimetizzazione con cui possono tendere imboscate ogni 2 per 3, atte a destabilizzarci ancora di più nel nostro faticoso peregrinare da un checkpoint all’altro, complice anche una I.A. più aggressiva e intelligente, che abbiamo visto all’opera con gli scontri 1vs2-3 nemici, in cui ognuno di loro attaccava da diverse angolazioni e distanze, costringendo il protagonista a difendersi e ad adattarsi di continuo.

“Protagonista”, e non “Warren”, perché, altra novità, l’anonimo dipendente CREO è stato rimpiazzato da un editor che permette di creare da zero il proprio personaggio, offrendo maggiore libertà di personalizzazione, sia nell’aspetto fisico che nel look e nella build (le tipologie di armi sono raddoppiate, ad esempio). Oltre che più veloci, inoltre, i combattimenti ci sono parsi ancor più scenografici, e l’HUD estremamente asciutto non fa che rendere The Surge 2 indubbiamente più piacevole da guardare rispetto al precedessore.

Quanto visto è stato davvero poco, ma per quanto la prima impressione sia stata positiva, i dubbi, inevitabilmente, restano, a partire da quelli sulla personalità, complice anche una narrazione, nel primo The Surge, acerba e poco interessante, componente indubbiamente importante che va assolutamente rivista da capo. La premessa proposta, per il momento, non ci ha convinto troppo, ma il team ha ancora tante cartucce da sparare, e l’esperienza accumulata negli ultimi anni gli tornerà sicuramente utile.

Dubbi anche sul level design, e su quel feeling di scoperta che ogni soulslike dovrebbe avere: nel primo The Surge ci è spesso mancata quella sensazione impagabile di aver appena scoperto una scorciatoia in grado di risparmiarci ore di traversata, per non parlare della confusione che spesso traspariva da quei corridoi tutti uguali: la demo mostrata all’E3 2018 era davvero su binari, dritta al punto, quindi da questo punto di vista Deck13 ha ancora tantissimo da dimostrare.

Il primo The Surge ci aveva lasciato un po’ l’amaro in bocca per via di alcune buone idee mal sfruttate. Con The Surge 2, Deck13 può sicuramente raddrizzare il tiro e colpire finalmente il bersaglio, proponendo un action/RPG dai connotati “soulslike” in grado di competere con la sua musa ispiratrice, complice anche l’impronta sci-fi totalmente lontana dal dark fantasy a cui ci ha abituato From Software. Questo nuovo capitolo promette di premere l’acceleratore su quanto già c’era di buono, e di levigare ciò che invece non funzionava, ma i dubbi su personalità, narrazione e level design permangono.