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Los Angeles – Alla fine il pianeta rosso venne colonizzato e centinaia di migliaia di persone si spostarono sullo stesso in cerca di fortuna e per evadere da un pianeta terra sempre più sovrappopolato ed arido di risorse. Insediamenti secolari portarono però con loro effetti collaterali che resero difficile, quasi impossibile, la sopravvivenza sul pianeta rosso, divenuto anche esso ora teatro di stenti e difficoltà.
Le radiazioni provenienti dal sole causarono infatti mutazioni nei coloni, che si trovarono a fronteggiare un ambiente ostile in condizioni di precaria sopravvivenza: per porre rimedio a questo fenomeno gli scienziati crearono i Technomancer, umani geneticamente modificati, progettati per resistere alle difformi condizioni atmosferiche presenti sul pianeta rosso che videro però, a causa di queste alterazioni genetiche, l’insorgenza negli stessi di poteri speciali, ascrivibili all’ambito della tecnomanzia.
Questi esseri modificati geneticamente, per via dei poteri e delle abilità così acquisite, vennero trattati alla stregua di reietti, isolati dalla popolazione e guardati con diffidenza dai coloni che vedevano in loro una minaccia alla loro stessa sopravvivenza.
La perdita di qualsiasi contatto con la madre terra e la guerra sviluppatasi tra le corporazioni presenti sul pianeta rosso per il controllo delle risorse idriche dello stesso fanno da sfondo all’avventura del nostro Technomancer, il cui compito sarà di districarsi tra questo intrigo politico, tirare le fila di questa guerra di corporazioni fino ad arrivare a scoprire la ragione alla base della creazione dei technomancer stessi.
Questo il setting dell’ultimo lavoro dei ragazzi degli Spiders Studios che, dopo un discusso Mars: War Logs, tornano sul pianeta rosso per mostrarci la faccia oscura dell’evoluzione mediante un Action-rpg sulla scia di The Witcher che fa della tecnologia, e dei poteri derivanti dall’implementazione della stessa nel DNA umano, il perno del gameplay, oltre che filo conduttore della narrazione.
Il sistema di combattimento, ricalcato molto fedelmente su quello del capolavoro CdProjekt Red, ci mette nei panni di un Technomancer che potrà utilizzare tutti i poteri tecnoindotti a sua disposizione, unitamente ad un arsenale in puro stile cyberpunk, per aver ragione dei nemici che, volta dopo volta ci troveremo ad affrontare. Non solo “magia” e bruta potenza di fuoco: il cuore di The Technomancer è infatti il sistema di combattimento corpo a corpo. L’avanzamento nella main quest ci darà la possibilità infatti di accedere ad uno skill tree diviso in quattro sezioni distinte, una relativa ai poteri da tecnomante, le altre tre inerenti ad altrettanti stili di combattimento: il potenziamento dell’una o dell’altra varierà in modo significativo il nostro approccio al gioco (ed ai combattimenti) garantendo un gameplay difforme da giocatore a giocatore.
Importantissime saranno anche le scelte morali/etiche effettuate durante il nostro playthrough: alcune scelte potranno infatti influenzare pesantemente l’evolversi della storyline, precludendoci o dandoci la possilità di affrontare determinate quest o di incontrare personaggi più o meno importanti ai fini del corpus narrativo.
Dal poco che abbiamo potuto vedere nei circa 30 minuti di demo a porte chiuse, ci troveremo in presenza di un sistema di crafting che ci permetterà di creare armature e potenziamenti per le armi sia per noi che per i nostri commilitoni: non è stata spiegato invece il meccanismo di acquisizione dei materiali funzionali a queste realizzazioni.
The Technomancer entra a pieno diritto nel novero dei giochi-rivelazione: una sorpresa su cui puntare ad occhi chiusi. Prodotto da uno studio di sole 40 persone, se riuscirà a mantenere anche solo metà delle premesse/promesse viste all’E3 2015, ci troveremo davanti ad uno dei giochi, in uscita per PC, Xbox One e Playstation 4, più interessanti del 2016!
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