The Textorcist

The Textorcist: The Story of Ray Bibbia – Anteprima

Se c’è una cosa in cui gli italiani sono maestri (oltre alla cucina) è sicuramente fare ironia sulla Chiesa: ce l’ha insegnato negli anni il Vernacoliere con il suo magnifico Don Zauker e pare proprio che il suo erede stia per arrivare in versione pixellosa grazie ai ragazzi di Morbidware.

Nel team è entrato per l’occasione anche Matteo Corradini, ex The Pills, che per chi non lo sapesse è un gruppo comico romano che negli scorsi anni ha saputo conquistarsi un certo pubblico su YouTube.

Comicità e “romanità” sembrano proprio i pilastri portanti di The Textorcist: The Story of Ray Bibbia, un misto tra typing game e bullet hell in grado di scatenare invocazioni all’Altissimo in tutti i sensi. L’esorcista Ray Bibbia, in rapporti non troppo amichevoli con la Santa Sede, dovrà infatti farsi strada tra proiettili vaganti, vomito e quant’altro a colpi di salmi, purificando con la parola del Signore i demoni che infestano la Terra; il tutto per smascherare i responsabili del traffico di schiave che infama il suolo di Roma.

Tra gli Special Guest troviamo 10 boss che renderanno la nostra vita davvero difficile e… nientepopodimeno che il Papa.

Ammettiamolo, già l’introduzione vi ha convinti che questo gioco sia meraviglioso, e lo è, almeno per quello che abbiamo provato finora nella beta, che comprende i primi tre boss per all’incirca mezz’ora d’intensa preghiera.

Si parte da un protagonista che del prete ha solo la tonaca: un Constantine romano, se vogliamo, dai modi duri, le mani leste a tirare manate alle pecorelle sperdute, una certa conoscenza dei vizi umani, e la lingua sciolta necessaria a rimandare Satana stesso a casa con un versetto ben assestato (e a mettere al loro posto chi gli fa girare la Bibbia).

Certo, quest’ultima parte dipende tutta dall’abilità del giocatore: scrivere con la sola mano sinistra mentre con la destra si cerca di evitare un inferno di proiettili e vomito non è un’impresa facile, questo è certo e già con i primi demoni abbiamo potuto sperimentare alcuni “status alterati” che rendono gli esorcismi ancora più complicati, come ad esempio il vomito che resta sul pavimento rallentando i movimenti di Ray e che quando lo colpisce gli fa momentaneamente dimenticare le parole che dovrebbe pronunciare (che potete comunque continuare a scrivere se le avete memorizzate in precedenza… auguri).

Ogni avversario ha ovviamente pattern di attacco diversi e meccaniche proprie, e richiede versetti differenti per essere bandito da questo piano di esistenza.

Fortunatamente il Signore è con voi e vi proteggerà dal male… fintanto che avrete la Bibbia in mano, ogni volta che verrete colpiti questa cadrà però a terra e, oltre a diventare vulnerabili ai colpi nemici, dovrete recuperarla entro un certo periodo di tempo se non vorrete ricominciare a recitare il salmo da capo.

Tra le altre cose non potrete neanche rintanarvi nell’angolino più lontano a pregare, perché le parole di Ray hanno un certo raggio d’azione, perciò dovrete stare relativamente vicini al nemico perché abbiano effetto. Insomma, il lavoro dell’esorcista è un vero inferno e The Textorcist ve lo farà vivere in grande stile.

The Textorcist: The Story of Ray Bibbia non è un gioco adatto a tutti

Ad accompagnare un gameplay da urlo si trova uno stile che definiremmo “alla Hotline Miami”: un ufficio in cui ricevere chiamate per la prossima missione e in cui ospitare le donzelle in pericolo, una grafica pixellosa (doverosa per un bullet hell) e una colonna sonora in grado di tenere alto il vostro spirito durante le difficili battaglie che vi attendono, composta dai dissacranti GosT.

Non è da escludere anche una storia ricca di colpi di scena, della quale però abbiamo avuto un assaggio davvero troppo piccolo per poter esprimere giudizi.

La genialità di The Textorcist si evince anche dagli elementi di contorno: il motore di ricerca Godle, utilizzabile dall’ “inutile microonde” Olivetti nella casa di Ray, il bidet “che la maggior parte di voi non sa a cosa serve”, e tanti altri piccoli accorgimenti che vi strapperanno un sorriso tra un combattimento all’ultimo sangue e l’altro.

Una feature che aspettiamo con impazienza? La traduzione italiana, che sarà presente al momento dell’uscita a inizio 2019 ma che purtroppo non abbiamo avuto modo di vedere in questa prima versione demo: speriamo che Ray Bibbia dimostri tutta la sua epicità con un pesante accento romano.


The Textorcist: The Story of Ray Bibbia non è un gioco adatto a tutti: ironico, provocatorio, dalla difficoltà che promette di diventare sempre più proibitiva nel classico stile dei bullet hell; è però un titolo che, almeno per quanto visto finora, potrebbe far saltare di gioia tutti coloro che sanno apprezzare queste qualità. Una colonna sonora dai toni decisamente poco sacri fa da sfondo a battaglie all’ultimo versetto contro le forze del male, portate avanti da un esorcista romano che non ha remore a tirare fuori la sua Bibbia, ma neanche i suoi pugni.

Insomma, in una sola mezz’ora di gioco The Textorcist ci ha già conquistati, regalandoci divertimento, sfida e momenti di alta spiritualità. Non vediamo l’ora di scoprire quale storia si nasconde dietro questo inferno di proiettili, ma soprattutto che cosa ci scateneranno contro i prossimi demoni che dovremo affrontare nei panni del mitico Ray Bibbia.