Trovo quasi poetico il fatto che questo terzo episodio di The Walking Dead prenda il nome di “Giocattoli Rotti”. Sembra una strana metafora di quello che è recentemente accaduto a Telltale Games, fabbrica di sogni californiana che ha chiuso i battenti dopo un brusco fallimento. L’ultimo lavoro dello studio di San Rafael era proprio la stagione finale di The Walking Dead, uno dei “giocattoli rotti” che si pensava non venissero mai completati.
Fortunatamente a prendere le redini del progetto ci ha pensato Skybound Games, che non poteva lasciare che un progetto grande e così tanto amato come quello di The Walking Dead venisse lasciato incompiuto: il terzo episodio è finalmente arrivato, e un quarto si prospetta a marzo. Questi due ultimi capitoli concluderanno la storia di Clementine, una giovane sopravvissuta che è dovuta crescere troppo in fretta in un mondo caduto in preda all’apocalisse zombie.
Esattamente come per i precedenti episodi di The Walking Dead, vi avvisiamo che questa recensione contiene inevitabilmente spoiler dei capitoli passati, pertanto se non avete ancora giocato ai due episodi della stagione finale vi invitiamo a interrompere la lettura per non rovinarvi l’esperienza.
Abbiamo lasciato Clementine e AJ dopo una sanguinosissima battaglia contro il gruppo Delta, un manipolo di sopravvissuti violenti che hanno rapito più e più volte i ragazzi della scuola Ericson per arruolarli a forza fra le loro fila. Le perdite subite dopo il cruento scontro fanno molto male: il lutto è molto più difficile da elaborare quando si è bambini, e i ragazzi della scuola Ericson sono tutti giovanissimi. Anche questa volta Clementine è chiamata a rivestire il ruolo del leader di questa improbabile compagnia, cercando in tutti i modi di trovare una soluzione che non preveda un altro bagno di sangue per i suoi compagni.
In questo nuovo capitolo ci sarà molto spazio per i dialoghi e per alcune scene davvero interessanti. Senza addentrarci troppo negli avvenimenti di questo episodio (e per non rovinarvi la sorpresa) voglio citare solamente due momenti molto particolari, che sono l’interrogatorio iniziale e una particolare sequenza onirica che vede come protagonista uno dei vecchi personaggi della serie. The Walking Dead dimostra ancora una volta di aver un potenziale narrativo davvero sopra le righe, ed è un peccato vederlo esaurirsi in pochi minuti di estasi in un episodio altrimenti decisamente ordinario.
The Walking Dead ha un potenziale narrativo davvero grande
Per quanto riguarda il gameplay rimane presente la solita combinazione di esplorazione e quick time event, questa volta però intervallata da una interessantissima sequenza in prima persona. I vari scontri presenti in questo episodio vi costringeranno a pianificare difese e attacchi ancora una volta, redendo di fatto Clementine la leader del gruppo Ericson. AJ invece “assorbirà” silenziosamente i vostri insegnamenti, esattamente come in passato, quindi c’è da stare attenti al comportamento di Clem quando AJ è nei paraggi. Colonna sonora e doppiaggio sono invece ottimi, complice un’altra incredibile performance di Melissa Hutchinson, la doppiatrice di Clementine.
Non è facile riprendere un lavoro iniziato da qualcun altro, ma Skybound Games sta dimostrando di avere la stoffa per continuare e portare a termine la visione originale di Telltale Games. Questo terzo episodio di The Walking Dead farà sicuramente felici i fan della serie, anche se si mantiene più o meno sul solco tracciato dai suoi più illustri predecessori. Le animazioni sono più fluide e più curate di quanto pensassi, e l’ottimo comparto audio contribuisce a rendere “Giocattoli Rotti” un buon episodio con qualche colpo di scena e persino un momento particolarmente toccante. Peccato che il ritmo di gioco non decolli mai, anzi sembri sempre in qualche modo costretto da se stesso a rallentare, creando sostanzialmente dei tempi morti poco piacevoli. Insomma, questa stagione finale di The Walking Dead è fatta di tanti alti e bassi, probabilmente dovuti anche a quello che è successo a Telltale Games: non ci resta che attendere marzo e vedere come si concluderà una volta per tutte la storia di Clementine. |