Lo ammetto: non ho avuto una reazione particolarmente entusiasta quando The Witcher: Monster Slayer fu svelato al grande pubblico. Una reazione, la mia, dovuta alla “scottatura” che mi presi col MOBA The Witcher Battle Arena, abbandonato dopo pochissimo, e all’esperienza pregressa con Pokémon GO, gioco di Niantic con il quale il nuovo Monster Slayer condivide ben più di qualche meccanica. Ma partiamo dall’inizio.
The Witcher: Monster Slayer è stato annunciato durante la scorsa estate; ad occuparsene è stato Spokko, studio di Varsavia fondato nel 2018 come sussidiario di CD PROJEKT RED. Il gioco si prefigge l’ambizioso obiettivo di farci provare la vita da Witcher, facendoci intraprendere la Via mentre ci facciamo strada nel mondo reale a suon di colpi di spada, pozioni, unguenti e bombe.
Prima di iniziare con la recensione vera e propria, faccio un piccolo disclaimer: per godermi appieno l’esperienza offerta da CD PROJEKT RED e Spokko, sono partito dalla mia Torino e mi sono diretto in Val Pellice, in mezzo a borghi antichi e boschi, per tre giorni di ritiro “ammazzamostri” dedicato a The Witcher: Monster Slayer. Devo dire che giocare a questo gioco fra boschi e borgate medievali fa tutto un altro effetto, e lo consiglio praticamente a chiunque.
Zaino in spalla e si parte per una scampagnata alla ricerca di mostri e affascinanti quest nel nostro mondo. Appena iniziato il gioco, ci attenderà un breve tutorial che ci spiega le meccaniche di base, il tutto intriso del bellissimo lore di The Witcher. Difatti, in questo titolo mobile interpreteremo un/a Witcher appena uscito dalla scuola del lupo, sostanzialmente “fresco di diploma” da ammazzamostri. È presente una customizzazione minima che ci farà scegliere l’aspetto del nostro/della nostra Witcher fra alcuni volti pregenerati; ovviamente dovremo poi dare un nome al nostro alter ego strigo. Il combat system introdotto dal tutorial è abbastanza semplice, e consiste nel tracciare linee (verticali, orizzontali o diagonali che siano) sullo schermo, dove ad ogni linea corrisponde un fendente della nostra spada. Tenendo premuto il dito sullo schermo effettueremo una parata, mentre i segni dovranno essere portati tracciando (appunto) il glifo sul touchscreen.
Interpreteremo un/a Witcher appena uscito dalla scuola del lupo
Le bombe andranno invece “lanciate” toccando l’apposito pulsante in basso a sinistra. C’è anche un attacco speciale, che si attiverà solamente dopo aver portato al massimo la barra di “stress” del nostro bersaglio, la quale potrà essere riempita dopo diversi attacchi concatenati andati a segno. Sostanzialmente le meccaniche di combattimento sono queste, e ci ritroveremo a ripeterle centinaia di volte affrontando l’immenso bestiario del lore di The Witcher: nekker, endriaghe guerriere, gargoyle, ghoul, alghoul e via dicendo. Una volta abbattuto un mosto ne reclameremo il trofeo (la testa); devo dire che questa parte del gioco non mi ha fatto impazzire, specie dopo che ho ucciso una succube: la testa di una giovane donna uccisa, per quanto provvista di corna, non mi sembra una cosa da appendere in casa né da esibire come trofeo. L’ho trovato davvero fuori luogo.
Una volta compreso il funzionamento di base del gioco, dobbiamo per forza di cose confrontarci con le meccaniche free to play di The Witcher: Monster Slayer e con la sua campagna principale. Ogni unguento, ogni pozione, ogni bomba va fabbricata tramite il menù apposito grazie a degli specifici ingredienti che possiamo ottenere uccidendo mostri e ricevendo pacchetti dai nostri amici. Fabbricare qualsiasi cosa ci costerà del tempo, impegnando il nostro laboratorio alchemico. In caso volessimo produrre più oggetti dovremo (indovinate un po’) acquistare altri laboratori ad uso limitato, con un funzionamento simile a quello delle incubatrici di Pokémon GO.
Tutti gli oggetti come unguenti, bombe e pozioni sono consumabili, quindi bisognerà stare molto attenti a come usarli, pena finire molto presto con le tasche vuote e mostri (troppo) agguerriti da abbattere. Spendo due parole su questa mia ultima dichiarazione, perché senza ombra di dubbio alcuno, gli avversari sono decisamente tosti in The Witcher: Monster Slayer. Così tosti che livellare è dura, così come guadagnare monete e, più in generale, diventare più forti. Nulla di eccessivo o di (eccezionalmente) anormale, specie se pensiamo al grinding al quale siamo abituati da giochi simili, tuttavia ammetto che mi sarei aspettato un approccio più soft da parte di CD PROJEKT e soci. Preparatevi dunque a sguainare la spada decine e decine di volte per livellare e riuscire così ad approcciare mostri più forti. Morire non vi darà penalità alcuna, ma vi farà perdere tutti i consumabili, i quali sono abbastanza necessari per continuare ad abbattere mostri. Ed è qui che entra in gioco la nostra capacità di gestione delle risorse (o la nostra carta di credito in caso vogliate finanziare lautamente il progetto di Spokko).
Gli avversari sono decisamente tosti in The Witcher: Monster Slayer
Certo, alla lunga se non siete abituati questo tipo di regime potreste trovare frustrante il tutto, ma fortunatamente il gioco riesce a convincere anche al netto di questi difetti. Interessante anche la campagna principale, che ci mette spesso di fronte a piccole sessioni di investigazione che danno il meglio se utilizzate con la modalità realtà aumentata, che farà apparire impronte sulla nostra fotocamera, antichi monoliti o mostri orripilanti. Anche qui, preparatevi a camminare parecchio e ritrovarvi (purtroppo) ad affrontare mostri più forti di voi che vi costringeranno a rallentare il proseguire della campagna principale per grindare un livello o due. Notevole anche l’audio, con le musiche tipiche del mondo di The Witcher e affiancate da un ottimamente realizzato doppiato in lingua inglese, che mi ha riportato un po’ indietro nel tempo al 2015, anno di uscita di The Witcher III Wild Hunt.
The Witcher: Monster Slayer è un gioco mobile davvero interessante, perfetto per simpatiche scampagnate o per una passeggiata in tutto relax ammazzando mostri qua e là e ascoltando le incredibili musiche del mondo di The Witcher. Abituatevi però all’idea di passarci parecchio tempo, grindando come se non ci fosse un domani per migliorare il vostro livello, fabbricare consumabili e più in generale diventare il/la Witcher che avete sempre sognato di essere. Insomma, The Witcher: Monster Slayer è disponibile gratuitamente su iOS e Android, e potete provare la qualità del gioco di Spokko e CD PROJEKT RED da voi, sin da oggi. Lo consiglio particolarmente a chi ama camminare (magari in luoghi boschivi) e ai veterani di Pokémon GO. Per tutti gli altri: c’è sempre un motivo per estrarre la spada da Witcher: provatelo, se il grind non vi sconfigge vi divertirete parecchio. |
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