News 03 Giu 2014

The Wolf Among Us – Episode 4: In Sheep’s Clothing – Recensione

Non è un mistero che nonostante Telltale Games sia sul panorama videoludico da molti anni, è soltanto con The Walking Dead che sono venuti alla ribalta. Ne consegue che per i loro progetti in corso (la seconda serie di The Walking Dead e The Wolf Among Us) il metro di paragone resti quel capolavoro: e come se la cavano Bigby Wolf e Snow White in questo quarto episodio? La prima serie di The Walking Dead al quarto episodio ingranava brutalmente la marcia verso il finale, senza alcuna pausa e anzi aggiungendo orrore all’orrore. Ma questa volta, per The Wolf Among Us, i Telltale sembrano aver cambiato idea…

Senza girarci troppo attorno andiamo dritti al punto: In Sheep’s Clothing è senza ombra di dubbio l’episodio meno riuscito della serie. Anche se a rilento, nei precedenti episodi c’era una costante sensazione di crescita a 360 gradi: dai personaggi, ai temi, dall’investigazione al mondo di Favolandia, tutto sembrava espandersi. Questa volta, invece, Telltale ha optato per una sorta di episodio che avanza pochissimo nella trama e preferisce fare un po’ di ordine nel cast, rimettendo tutti e tutto al proprio posto. Dopo un prologo veramente brutale, ai livelli delle suture fai-da-te di The Walking Dead, In Sheep’s Clothing si spegne sul nascere, proponendo una serie di quadretti costruiti ad hoc, più o meno riempitivi.

Dall’incontro con Nerissa, ad esempio, non potremo trarre nessuna reale novità e nonostante la tensione sia ben gestita (ogni passo falso potrebbe farla tacere per sempre) si tratta comunque di una situazione inutile. Anche l’incontro a casa di Bella e Bestia è altrettanto riempitivo: i due sono nei guai, sappiamo già perché e comunque Bigby perde tempo da loro in un dialogo che di nuovo va solo a sottolineare la distanza sofferta dalle Terre Natie. L’incapacità delle fiabe di adattarsi al mondo moderno torna prepotente, ma in maniera troppo esplicita e già vista in precedenza nella serie.

Anche sul fronte dei nemici la situazione non migliora. Dal secondo episodio in poi il nemico cambia totalmente di volta in volta e lentamente si scala una sorta di piramide della malvagità che ha come principale risultato quello di non riuscire ad approfondire nessuno dei personaggi introdotti. Ad esempio, il Crooked Man avrà come spazio soltanto l‘ultimo episodio, che è un po’ poco per quello che è il nemico vero e proprio. A completare il quadro negativo ci pensa l’eccessiva brevità di questo episodio, al di sotto degli standard Telltale che come saprete sono già di per sé molto ristretti. Parliamo quindi di un episodio di un’ora o poco più che al di fuori del season pass vi costerà quanto un biglietto del cinema, ma riproporrà materiale già visto e trattato. Questa volta non potrete neanche fare affidamento su delle scelte determinanti, perché ad esempio l’unico bivio che vi si presenterà avrà come unica conseguenza l’ordine con cui potrete visitare dei luoghi, senza influenzare pesantemente la trama.

In conclusione…

Se In Sheep’s Clothing riesce a raggiungere la sufficienza è soltanto grazie alla solita classe con cui i Telltale Games riescono ogni volta a rapirci. Del resto il titolo dell’episodio lasciava presagire un momento di calma, anche se essendo così vicini al season finale ci saremmo aspettati qualcosa di più.

Volendo essere maligni si potrebbe vedere in questo calo uno dei primi segni di cedimento di uno studio al lavoro su troppe IP, ma è forse presto per giudicare. Per il momento lasciamo correre questa “distrazione”, confidando che comunque Bigby Wolf e Snow White avranno il finale che meritano.

Voto: 6/10

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