Sicuramente tutti voi conoscerete The World Ends With You, grandissimo titolo partorito dalle geniali menti di Square Enix. Ah, non lo conoscete? Scommetto però che la maggior parte di voi impegnata a leggere questa recensione ha avuto un Nintendo DS. La console dal doppio schermo di Nintendo ha avuto una lunga vita, proprio come il suo successore, ed ha avuto soprattutto una schiera di giochi tutti diversi tra loro, sperimentali e spesso anche coraggiosi.
The World Ends With You era sicuramente uno di questi: uscito nel 2007 un po’ in sordina, vantava la collaborazione di Tetsuya Nomura (tra le tante cose, il creatore di Kingdom Hearts) e una narrazione assolutamente originale, unita ad un sistema di controllo bizzarro che giocava letteralmente con i due schermi della console. Peccato però che, nonostante sarebbe diventato un cult qualche anno dopo, il titolo fu un mezzo flop.
Ben 10 anni dopo Square Enix ci riprova, chiamando alle armi i fan e offrendo loro The World Ends with You: Final Remix; l’ho giocato ma come direbbero gli anglofoni (più o meno) ho – re-mixed feelings – sull’operazione svolta dal colosso giapponese per Nintendo Switch.
La premessa di The World Ends with You: Final Remix è piuttosto interessante: Neku Sakuraba si ritrova a Shibuya, il famoso quartiere giovanile e cool di Tokyo, e riceve un misterioso avvertimento “Finisci la missione o verrai cancellato”. Un contatore sulla mano segna il tempo limite della missione, un’ora in cui Neku dovrà risolvere l’indovinello scritto nel messaggio ricevuto sul cellulare. Nell’incrocio di Shibuya, inizia una storia che definire inusuale può risultare quasi ridicolo.
The World Ends with You: Final Remix è diviso in capitoli, ognuno rappresenta un giorno del sadico gioco a cui Neku e altri personaggi prenderanno parte. I “Demoni”, strani individui dagli obiettivi poco chiari, si divertono a giocare con queste cavie accuratamente selezionate. Scommettono su chi riuscirà a cancellarne di più, mettono a punto missioni sempre più difficili per ridersela sulla cima dei giganteschi palazzi che si stagliano sulle strade di Tokyo.
The World Ends with You: Final Remix è una bella esperienza
Sette giorni sufficienti a rendere il gioco dei Demoni interessante e ricco di sfumature diverse, perché al fianco di Neku Sakuraba, personaggio caratterizzato da un approccio egoista e un po’ “emo”, vi sono una serie di comprimari, tutti con una storia diversa da raccontare e da diverse personalità che si uniscono in un gruppo assolutamente memorabile. Shiki, Beat, Rhyme condividono tra loro non solo dei nomi molto bizzarri e uno stile estetico che ricalca pienamente la moda “urban” di Shibuya, ma anche quello di essere personaggi ben delineati che rendono questa storia memorabile e intensa.
Di cosa parla esattamente The World Ends with You: Final Remix, quindi? Difficile dirvelo senza fare spoiler: è una storia di crescita e di scoperta, che per un occhio più attento ha molti punti in comune con Kingdom Hearts (non a caso Nomura ne cura il character design, e alcuni dei personaggi sono apparsi in un’avventura di Sora). Ma è anche un viaggio metropolitano ricco di diverse letture e spunti interessanti, con i rumori che ci dividono ogni giorno e i nostri pensieri tenuti dentro come bombe ad orologeria.
Neku e Shiki collaboreranno per vincere il gioco, o quantomeno sopravvivere, e la loro crescita traspare in ogni dialogo. The World Ends with You: Final Remix è una bella esperienza, immersiva e affascinante per i temi che tratta nonostante la sua natura stravagante, e per la capacità di immergerci nell’atmosfera di Shibuya, con i suoi suoni e una direzione artistica assolutamente spettacolare.
Vale la pena notare come questa versione per Nintendo Switch non venga chiamata Final Remix solamente per motivi legati al marketing. Insieme alla storia e al suo finale già visti nella sua versione su DS e mobile, The World Ends with You: Final Remix porta infatti con sé un nuovo scenario, una storia extra con nuovi nemici da affrontare e un possibile risvolto futuro, che porterebbe questo affascinante titolo ad un potenziale sequel. Chissà che non sia la volta buona, se ci pensa Nomura.
Se la narrazione vi sembra intrigante e stilosa, aspettate di vedere come si sviluppa il gameplay. The World Ends with You: Final Remix è un jrpg piuttosto peculiare, che integra alcuni aspetti standard del genere, come livelli, equipaggiamento e missioni secondarie, in un bizzarro mix tutto incentrato sulle spille possedute da Neku e Shiki. Ogni spilla ha un effetto diverso: alcune vi daranno dei boost in battaglia, mentre altre vi permetteranno di eliminare i “Rumori”, i nemici che appariranno per le mappe di gioco e che andranno eliminati un po’ per piacere personale e un po’ per completare le missioni e le prove dei Demoni.
Gestire l’equipaggiamento delle spille resta, oltre che piuttosto stiloso, anche molto divertente: ognuna di esse è diversa dalle altre; c’è la spilla che permette di alzare delle fiamme intorno a noi, un’altra permette di colpire i nemici con dei fulmini e ancora, una ci darà la possibilità di lanciare gli ostacoli che appaiono negli scontri (macchine, bici o segnaletica stradale) contro di essi.
The World Ends with You: Final Remix è un jrpg piuttosto peculiare
The World Ends with You: Final Remix è in questo senso piuttosto originale e versatile: ogni spilla sale di livello ed è possibile gestire tutta una serie di aspetti tramite pezzi di equipaggiamento o spille speciali, insieme alla possibilità di gestire il livello di difficoltà e addirittura la possibilità di giocare al livello 1 in qualsiasi momento per ottenere spille migliori. Un approccio decisamente peculiare per il genere, ma con un twist: il sistema di controllo di questa versione per Switch è completamente differente dall’originale. Via i due schermi, via anche la possibilità di controllare contemporaneamente Neku e Shiki in battaglia: uno col touch screen e l’altra con i pulsanti tradizionali. Questa versione Switch mutua in parte il sistema di controllo della versione mobile con due opzioni: utilizzare il touch screen in modalità portatile e i controlli di movimento quando giocato sulla TV.
Nel primo caso, per l’appunto, si utilizza il touch screen come su mobile, si muove Neku e interagisce con le varie opzioni con un semplice tocco, mentre in battaglia si utilizzano le dita in vari punti per attivare le diverse spille o per schivare gli attacchi nemici. Se si passa sulla TV invece, controlleremo Neku con un solo Joy-Con e i motion control, muovendolo con un puntatore ed utilizzando le spille con diversi movimenti insieme ad un utilizzo sporadico di qualche tasto. In entrambi i casi, la collaborazione con Shiki è limitata a qualche attacco, relegando un’eventuale collaborazione ad un secondo giocatore, in una modalità cooperativa che assume i connotati di un party game ma che è sicuramente una delle novità più interessanti di questa versione.
In qualsiasi modo lo si giochi, The World Ends with You: Final Remix è sì divertente e unico, ma entrambi i sistemi di controllo hanno più difetti che pregi. La modalità touch screen è scomoda, imprecisa e a volte poco chiara nelle modalità di utilizzo delle spille; quella su TV è altrettanto scomoda e caotica, ma ha almeno il pregio di dare un controllo fisico al giocatore con qualche limitata interazione “analogica”. In ogni caso entrambe le soluzioni appaiono monche e mal gestite, rendendo questa edizione definitiva un’esperienza in parte frustrante e non all’altezza dell’idea originale del titolo.
Fortunatamente dal lato puramente “remaster” Square Enix ha imbroccato la giusta direzione, con sfondi e sprite perfettamente definiti in alta risoluzione, un doppiaggio (inglese) di qualità superiore e una colonna sonora remixata che è una gioia per le orecchie, così qualitativamente ricercata e originale dall’avermi portato ad interi minuti di pausa semplicemente per ascoltarla ancora un po’.
The World Ends with You: Final Remix è così stiloso che fa male: è il classico caso di stile al di sopra della sostanza? Che ne dite di un bel “No!“? Il titolo Square Enix non nasconde minimamente la sua natura artistica sopra le righe e contestualizza tutto al servizio di questa idea: le spille, Shibuya, il character design e perfino la colonna sonora sono tutte unite per creare un’esperienza narrativa e di gioco di altissimo livello, con un cast memorabile che finalmente potrà godere di uno svecchiamento estetico e, si spera, di un successo postumo ampiamente meritato. Nuovi contenuti e una grande cura per il passaggio in alta definizione fanno di The World Ends with You: Final Remix un must have, ma entrambe le opzioni di sistema di controllo tagliano le gambe (in parte) a questa operazione di restauro, rendendo il gameplay poco immediato e leggermente ottuso in alcune situazioni, soprattutto con l’uso del touch screen. Stavolta però, in compenso, c’è anche una traduzione italiana: un ulteriore motivo per spingerci ad affermare che sì, The World Ends with You: Final Remix merita una seconda chance. |
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