Los Angeles – Ci è voluto molto più tempo del previsto, ma finalmente, dopo aver impugnato le armi dei più grandi condottieri della storia cinese e averli guidati direttamente sul campo di battaglia in un’infinità di capitoli della serie Dynasty Warriors, possiamo ora vivere le loro epiche gesta letteralmente dall’alto, guidando i loro eserciti dal nostro trono nei cieli mettendo alla prova le nostre capacità strategiche. Dopo l’overdose di orchi e bestie fantasy, Creative Assembly ci riporta finalmente con i piedi per terra, prima con il semi-ufficiale Thrones of Britannia, uscito di recente, e nel 2019 con Three Kingdoms, nuovo capitolo vero e proprio della serie Total War.
Quale miglior sfondo narrativo se non quello della Cina del II secolo, quella in subbuglio, tormentata da guerre interne, da famiglie pronte a lotte sfiancanti per il dominio su un paese sempre più disastrato, tra tiranni, imperatori e ribelli tanto malvagi quanto carismatici?
I signori della guerra che abbiamo conosciuto nei Dynasty Warriors ben si prestano alle lotte di potere tipiche della serie Total War, e anche il verde e immenso paese orientale offre una location suggestiva e ben lontana dall’Europa o dalle terre fantasy a cui ci hanno abituato gli ultimi capitoli.
Il perno attorno a cui gira tutto è il tiranno Dong Zhuo, e alcuni celebri “campioni” come Cao Cao e Lu Bu, protagonisti dell’unica porzione di gioco che ci è stata mostrata a Los Angeles, la battaglia di Xiapi, con il primo intenzionato ad espugnarla e pronto a sfidare a muso duro l’onorevole avversario.
Tra le prime novità che abbiamo notato c’è indubbiamente il comparto grafico, più pulito e rifinito che mai, con la verde Cina che si staglia sullo sfondo ancor più suggestiva, e un’interfaccia rinnovata, snella e molto pulita, oltre che chiara, soprattutto nelle indicazioni tattiche impartite alle singole truppe. Animazioni e dettagli anche delle truppe sono state migliorate, mentre i generali godono di sequenze video ad hoc che donano un tocco cinematografico al tutto.
Non avendolo potuto provare con mano non possiamo sbilanciarci troppo sul gameplay, ma da quanto visto, ci è parso tutto al proprio posto, in linea con quanto giocato negli ultimi anni nella serie: in questo scontro in particolare, abbiamo visto i trabucchi in azione, necessari per velocizzare il processo di assedio distruggendo l’imponente muraglia a protezione della città, e in generale, tra brevi sequenze video e un gran numero di utili informazioni su schermo, la battaglia ci è parsa tanto coinvolgente quanto di semplice lettura, molto più rispetto al passato, conclusasi con un epico scontro 1vs1 tra i due generali più simile a quanto visto nella già citata serie Dynasty Warriors che ad un Total War.
A proposito dei generali: li vedremo così speciali e sovrumani solo in una delle due modalità principali del gioco. Già, perché il team, complice il grande fascino della vastissima letteratura dedicata ai 3 Regni, ha deciso di lasciare al giocatore la scelta di come vivere le sue campagne, optando tra l’epica del “Romance of the Three Kingdoms”, il romanzo del XIV secolo di Luo Guanzhong, e una “Classic Mode” che invece verterà su eventi e vicende più autentici e fedeli alla storia.
Una scelta che avrà un impatto anche sulle battaglie, in quanto nella modalità romanzata i condottieri saranno capaci di azioni sovrumane e scenderanno in battaglia armati della loro sola potenza, mentre invece nella ricostruzione più fedele saranno dei comuni generali, con tanto i scorta al seguito, come in ogni Total War. Una doppia possibilità assolutamente gradita, che ci permette non solo di studiare la storia, come da tradizione con la serie, ma anche un caposaldo della letteratura orientale.
Dal poco visto è difficile esprimere un qualche parere negativo: siamo ovviamente curiosi di vedere se e quante novità ci saranno nella modalità puramente strategica, nella mappa di gioco, in quanto gli scontri non sembrano uscire troppo dal seminato. I dubbi riguardano come sempre l’Intelligenza Artificiale, che regola tanto gli scontri quanto il fattore casualità della riuscita di numerose attività, e che in passato ha generato non poca frustrazione, ma si tratta di questioni che potremo valutare solo in fase di recensione.
La serie Total War torna finalmente alla realtà con un nuovo, intrigante capitolo, Total War: Three Kingdoms, che ci permette di vivere l’affascinante storia cinese da un punto di vista ben diverso a quello a cui ci ha abituato un’altra celebre serie, di stampo action totalmente differente. La scelta di offrire due diverse modalità, una più fedele dal punto di vista storico e una più incentrata sulle vicende romanzate, con tanto di differenze anche in termini di gameplay (vedremo quanto sostanziali, o se relative ai soli generali), è sicuramente interessante, a dimostrazione di quanto il team ci tenga a ricostruire fedelmente gli eventi storici, ma anche a far divertire gli appassionati, e il comparto tecnico rinnovato, oltre alla rinfrescata all’interfaccia, non fanno altro che aumentare il nostro interesse per Three Kingdoms.
Chissà se Creative Assembly riuscirà ad immergerci come si deve in questo periodo storico così turbolento, eppure così ricco di intrighi e di fascino: le premesse ci sono tutte.