Da un po’ di tempo a questa parte, il binomio Omega Force e Koei Tecmo non è più solo ed esclusivamente sinonimo di musou, ovvero di quei titoli in cui ci si trova da soli davanti a centinaia di nemici pronti a fare una carneficina, perché un altro genere si è affacciato nelle loro produzioni. Parliamo di un genere che come i musou è da considerare leggermente di nicchia, e che da ultimo ha trovato i suoi maggiori estimatori sulle console della grande N, ovvero l’hunting game. L’esempio migliore che si potrebbe portare, o probabilmente il più conosciuto, è quello di Monster Hunter, che da anni ormai detiene una specie di monopolio nel genere, ma che è assente sulla piattaforme Sony, dove invece cercano di sopperire titoli come God Eater o come Toukiden, di cui oggi “guarderemo” il secondo capitolo.
Similmente ai suoi compagni di categoria, la serie sfrutta il plot dell’invasione di esseri giganteschi e poco amichevoli che in poco tempo di incoronano come nuova razza predatrice dominante del pianeta, che saranno catalogati con il nome Oni. Gli oni, nella cultura giapponese, sono esseri demoniaci e giganteschi, presenti per lo più nelle fiabe e nei racconti, ed in Toukiden 2 sembrano proprio rispettare queste tradizioni, con tanto di sterminio della razza umana annesso all’offerta. Sono ovviamente forti, quasi imbattibili, ed ovviamente per nulla amichevoli, tanto che solo determinati individui sono in grado di sconfiggerli. Tali individui sono gli Slayers, ovvero cacciatori in grado di tenere testa a questi esseri grazie a particolari armi ed abilità. Ed a questo punto, se per qualche ragione la cosa vi dovesse sembrare vagamente familiare, non avreste assolutamente torto…
La trama del titolo infatti non contiene nulla di particolarmente originale per il momento, almeno fino al punto in cui ci siamo potuti addentrare con la nostra prova, ed anche l’espediente del viaggio spazio-temporale non introduce nulla di nuovo nell’immaginario di chi è avvezzo a titoli del genere. In ogni caso, nelle prime fasi di gioco, incontrerete i vostri primi nemici, imparerete le prime nozioni di combattimento con gli oni (tra anche come purificare l’aura malvagia che rimane dopo la loro sconfitta), verrete risucchiati da una spirale temporale, e vi ritroverete dieci anni nel futuro in un villaggio decisamente lontano da quello in cui stavate combattendo pochi istanti prima. Qui verrete curati, accolti ed assunti come slayer a difesa del villaggio, che di conseguenza si rivelerà essere l’hub principale di tutte le vostre attività. Da qui partirete per ogni missione, ed al suo interno gestirete tutto quello che è legato all’equipaggiamento, alle armi o ad alcuni risvolti della trama.
Il nuovo open world vi permette di muovervi dal villaggio direttamente al campo di battaglia,che sarà esteso, immenso e pieno ovviamente di oni
Questa risulta essere effettivamente la prima novità del comparto tecnico, che fortunatamente non si rivela essere né l’ultima né la più importante. Quella di maggiore importanza infatti è l’open world, che vi permetterà di muovervi dal villaggio in cui sarete insediati direttamente al campo di battaglia, che sarà esteso, immenso e pieno ovviamente di oni che non aspetteranno altro che avervi per cena (considerandovi il piatto principale ovviamente…).
L’iter principale del gameplay sarà quindi piuttosto standard, e sarà caratterizzato dal classico circolo vizioso tra il committente e la missione che ci verrà affidata. Tra questi incarichi, tra l’altro sempre nella fase iniziale che potremo quindi considerare come una specie di lungo tutorial, faremo conoscenza anche con la Demon Hand, un costrutto creato dal Professore, uno degli slayer del villaggio in cui finiremo, che vi permetterà di afferrare a distanza i vostri nemici, infliggendogli del danno o usandoli come appiglio per ridurre le distanze che vi separano.
Il titolo fa poi uso della “body part destruction”, ovvero di una feature ideata appositamente per i combattimenti con creature gigantesche, per colpire e distruggere le varie parti del corpo di un Oni. Distruggendo alcune di queste parti, il nemico sarà di conseguenza debilitato, ritrovandosi così limitato nei movimenti o in alcuni attacchi. Per comprendere al meglio quali siano i punti migliori da poter colpire, c’è l’Eyes of Truth, un’abilità della vista che vi consentirà di scoprire quanta energia residua hanno le parti del vostro enorme nemico, o per scovare oggetti nascosti in giro per mondo quando non siete nel bel mezzo di un combattimento.
Gli slayers ovviamente non sono tutti uguali, e chiaramente molti di loro usano armi differenti, ed è proprio per questo che è possibile customizzare il proprio slayer sia all’inizio della partita, che durante le fasi libere all’interno della propria abitazione nel villaggio. Tale sistema è sicuramente familiare per gli aficionados dei titoli di Koei Tecmo, ma allo stesso tempo resta comunque piuttosto profondo e ricco di moltissime configurazioni possibili, ivi compresa la scelta delle armi.
La customizzazione del proprio slayer è profonda e ricca di moltissime configurazioni possibili, ivi compresa la scelta delle armi
Combo ed attacchi dobbiamo ammettere che non sono tantissimi, ma ciò potrebbe essere dovuto semplicemente al fatto che la nostra prova è stata limitata alle fasi iniziali del gioco, senza addentrarci troppo nella parte avanzata per via del poco tempo a nostra disposizione. A questo c’è da aggiungere che, per quanto ci è stato dato modo di vedere, il comparto grafico o estetico è quello dove il titolo mostra di più il fianco. Evidentissimi problemi di compenetrazione dei corpi attanagliano i personaggi, che anche durante una semplice camminata in una scena scriptata si permettono di far attraversare una spada appesa alla cintura da un intero braccio. Il livello generale poi non risulta altissimo, e potrebbe essere benissimo scambiato per titolo destinato più alla console portatile di Sony piuttosto che alla sua ammiraglia casalinga. Capiamo che gestire un open world, e quindi una zona molto vasta dell’area di gioco, non sia una cosa semplicissima, ma uno sforzo in più, almeno per evitare gli errori più banali, non avrebbe certamente guastato.
E’ ancora presto quindi per dare un giudizio completo sul titolo, ma siamo certi che da qui al 24 marzo, data di uscita italiana del titolo, avremo l’occasione di approfondire la nostra esperienza in game, e sopperire a quelle lacune che una breve prova può indubbiamente lasciare. Arrivederci a fine mese quindi con il binomio del musou Koei Tecmo/Omega Force, e con il secondo capitolo della serie di Toukiden.