Trial Out

Trail Out – Recensione

Immaginate un figlio illegittimo tra un Wreckfest e un Need for Speed, aggiungeteci della sana cazzimma di stampo est-europeo, cattive intenzioni e tanta distruzione. Ecco la ricetta perfetta di Trail Out, un pazzo titolo di corse già disponibile da tempo (uscito su PC nel settembre del 2022) e recentemente disponibile anche in una versione aggiornata per Xbox Series X|S.

In verità, a tratti si fa fatica a definirlo un titolo di corse. Non è affatto un male, beninteso: la cosa gli rende ancora più personalità delle apparenze. Potremmo definirlo come un action travestito da racing game. Nel menù principale sono presenti una decina di modalità oltre alle gare classiche (sempre se poter far esplodere una vettura avversaria possa essere considerata “gara classica”), e bisogna ammettere che alcune di queste modalità hanno grande inventiva.

Per esempio tra di esse troviamo ovviamente la Carriera (la modalità base del gioco), ma anche gare stunt, Demolition derby, tornei in cui bisogna schiantarsi con la vettura e volare fuori dal parabrezza per centrare un bersaglio gigante, come fossimo una freccetta umana e… una modalità zombie. Esatto, esiste una modalità in cui si può scorrazzare per la città e investire zombie a casaccio. Oltretutto non mancano chicche come una sorta di boss-fight contro gli avversari zombificati della modalità storia. E per non farsi mancare nulla, si può anche scendere dalla macchina e picchiare a mano i non-morti.

Già il fatto che esista questa tipologia di auto, dice molto del titolo.

Insomma di libertà filosofiche se ne prende eccome, ma cosa succede quando ci si vuole per forza, e a tutti i costi, distinguersi anche solo nella personalità dai titoli di genere?

Come potevamo intuire anche solo dal trailer, il prodotto di casa Good Boys non manca di carattere. Oltretutto gli sviluppatori si sono divertiti a inserire citazioni e Easter Egg in gioco, cosa che fa sorridere, ma che purtroppo non distrae da alcune problematiche che si porta dietro.

Innanzitutto, la cosa più evidente è che il porting per le attuali generazioni di console sembra parecchio acerbo. È molto apprezzabile la scelta di voler inserire cut-scene elaborate e anche complesse fuori da gameplay, ma in questa versione su Xbox Series (la prova è stata effettuata su Series S), l’Unreal Engine 4 mostra parecchio il fianco. In parole povere il risultato è quello di un indie eccezionale di Itch.io che come Icaro ha volato troppo vicino al Sole. Sarebbe stato più saggio concentrarsi sul sistemare la grafica di gioco, lasciando perdere le animazioni e interazioni animate tra personaggi che per quanto simpatiche, lasciano il tempo che trovano. Nulla a che vedere con la versione PC, con grafica pompata (gli screenshot che vedete nell’articolo sono presi di peso proprio dalla versione PC).

Pad alla mano la guida risulta molto arcade

In game interpretiamo Mihalych, un pilota stuntman russo sull’orlo della pensione che ha deciso di ricominciare da zero e di partecipare al Trail Out Festival (poteva mancare il Title Drop?). Il suo compito sarà quello di scalare la classifica della fama e della gloria, partendo da una manciata di rottami in una discarica, fino al raggiungimento della prima posizione iridata in popolarità. Insomma, una impostazione di trama classica senza infamia e senza lode, che tra una citazione e uno shot di vodka fa da contorno efficacie tra una gara e l’altra.

Lato gameplay puro, non possiamo lamentarci: pad alla mano la guida risulta molto arcade, forse anche troppo vista l’eccessiva quantità di distruzione degli oggetti e della mappa stessa. Il gioco è fluido ma è necessario sistemare parecchio la sensibilità dello sterzo e della telecamera. Il controllo della vettura si ottiene anche e soprattutto acquistando gomme e potenziamenti adatti, cosa apprezzabile e che va oltre il semplice acquisto di una macchina pronta alla gara. Sebbene in pista non sia una sfida così complessa, l’IA degli avversari (con vetture più potenti sulla carta) è capace di tirare qualche colpo basso che rende più frizzante la sfida.

Trial Out anche detto "Distruzione Simulator".

La grande varietà di piste, macchine e modalità donano tante ore di gioco. Sono infatti presenti oltre 40 vetture, e come accennato in precedenza sarà compito del giocatore acquistarle e soprattutto potenziarle, visto che si parte dal modello rottamato e inutilizzabile della discarica. Per non parlare delle oltre 45 mappe, tra città e biomi differenti. La varietà non manca, ed è anche disponibile la modalità split screen per poter giocare in coop locale fino a 4 giocatore che è forse la modalità più apprezzabile in game.

Uno dei più grandi punti deboli di Trials Out è il sistema di progressione. Proseguendo nella carriera, si vanno a sbloccare nuovi livelli e quindi nuove modalità di gioco. Ma per proseguire non si devono unicamente completare le gare: è necessario anche ottenere un numero minimo di punteggio “fan”. Di base come sistema è anche più che ottimo, ma il problema sorge quando questo “livello minimo” si raggiunge con grande difficoltà, anche vincendo spesso.

Di base per proseguire nella carriera (e quindi nel gioco in generale) bisogna fare un il risultato minimo, gara dopo gara, per sbloccare quella successiva (necessario anche quel risultato oltre ai “fan“). Dopo una serie di sfide ci si imbatte contro il “boss”, ovvero l’avversario da superare nel ranking, così da sbloccare la manche di avversari successiva, etc. Arrivati a questo punto però ci si ritrova con molti meno fan del previsto, e sarà comunque necessario ripetere alcuni eventi per ottenere altri fan, altrimenti si rimarrà bloccati.

Insomma, una meccanica che allunga il brodo e non permette di proseguire “velocemente”. Certo, è possibile ottenere fan e punteggio anche in altri modi, come mini sfide e challange, ma spesso e volentieri risulta comunque non sufficiente. Un grande peccato che rende tediosa l’esperienza di gioco, specialmente per chi, come me, si aspettava di giocare a freccette umane fin da inizio gioco.

Conclusioni

Tutto sommato Trials Out è un bel gioco da divano in coop locale, ottimo per passare una serata con gli amici a prendersi a sportellate e insulti facili, o anche solo per passare qualche ora in modalità “svago”.

Di certo però mostra il fianco su alcuni aspetti importanti rispetto ad altri titoli dello stesso genere. La personalità e gli Easter Egg non bastano per quanto meno a distrarci da un reparto tecnico non all’altezza dell’attuale generazione di console.

Tutto sommato rimane comunque un gameplay arcade valido a livello di intrattenimento puro, cosa che alla fine della fiera, è ciò che ci importa di più.

Trial Out
  • Good
    +Gameplay Arcade divertente
  • Bad
    -Grafica non all'altezza dell'attuale generazione di console
  • 7 Interessante
Conclusioni

Tutto sommato Trials Out è un bel gioco da divano in coop locale, ottimo per passare una serata con gli amici a prendersi a sportellate e insulti facili, o anche solo per passare qualche ora in modalità “svago”.

Di certo però mostra il fianco su alcuni aspetti importanti rispetto ad altri titoli dello stesso genere. La personalità e gli Easter Egg non bastano per quanto meno a distrarci da un reparto tecnico non all’altezza dell’attuale generazione di console.

Tutto sommato rimane comunque un gameplay arcade valido a livello di intrattenimento puro, cosa che alla fine della fiera, è ciò che ci importa di più.

Trial Out
  • Good
    +Gameplay Arcade divertente
  • Bad
    -Grafica non all'altezza dell'attuale generazione di console
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