C’è voluto il ritorno in auge degli space-sim vecchia scuola per vedere riemergere dalle tenebre i “Joystick”: ingiustamente tirati in causa da genitori e dai brontoloni della TV ad ogni piè sospinto (“Ah, i giovani d’oggi, sempre con i joystick in mano!”), hanno in realtà visto (pochi) alti e (tanti) bassi negli ultimi anni, complice la crisi dei simulatori di volo di qualche anno fa (che portò alla chiusura della leggendaria serie Microsoft Flight Simulator), anche se ciò non ha impedito a un buon numero di super-appassionati di spendere cifre da capogiro per l’accessorio dei loro sogni, quello in grado di fargli indossare i panni di un vero pilota, dello spazio e non, ponendogli davanti agli occhi una vera e propria postazione di pilotaggio (in miniatura). Fortunatamente, per chi non se la sente di spendere l’equivalente di una Xbox One X per una singola cloche di plastica, di soluzioni economiche ed alternative ne è pieno il mercato.
Quest’oggi vi parliamo di quella proposta da Trust e dalla sua divisione Gaming, che ultimamente abbiamo ospitato su queste pagine con le recensioni di tutta una serie di prodotti, da mouse a tastiere, passando persino per gaming chair, che fanno del loro rapporto qualità/prezzo il principale selling point. Abbiamo provato il GXT 555 Predator, joystick con tanto di vibrazione inclusa, che pur non brillando per solidità e qualità dei materiali, si è lasciato apprezzare per le sue prestazioni, che alla fine della fiera è proprio quello che interessa a chi deve infarcire di piombo alieni e navicelle al di là dell’atmosfera terrestre, no? Del resto, nello spazio nessuno può guardarti il joystick (semi-cit.).
Il rosso e il nero, i colori di Trust, la fanno da padrone nel design del GXT 555 Predator, sicuramente piacevole alla vista, complice la sua base a tre piedi, con le due ali laterali su cui sono posizionati 6 dei 12 tasti totali (3 per “ala”) e la sporgenza centrale su cui si trova invece la leva del throttle, comoda da attivare con la mano libera, e dotata di quella resistenza minima, ma necessaria a restituire la sensazione di stare per dare gas alla propria navicella, regolandone il dosaggio con estrema precisione, grazie alla sua forma, piccola ma estremamente funzionale e curata (cosa che non sempre accade con i joystick di questa fascia di prezzo – 39,99 €). Il rosso è presente, oltre che nel nome stampato sul lato sinistro, anche sull’impugnatura, sull’alloggio ideale del palmo della mano, la cui posizione fuga ogni dubbio sul target di utenza: non è un joystick per mancini, o meglio, non del tutto. La leva del throttle centrale e i 3 tasti per lato sarebbero perfetti per una periferica “ambidestra”, eppure la forma della leva, il poggia-palmo e la posizione del tasto 2, studiata per accogliere il pollice, impediscono un comodo utilizzo ai mancini. Sarebbe bastato davvero poco, anche solo trovare un punto più comodo per il tasto 2, per rendere l’utilizzo esclusivo per i destrorsi, ma tant’è.
il GXT 555 Predator sa farsi apprezzare per le prestazioni dure e pure
L’impugnatura è comoda, si riescono a premere sia la levetta analogica, posizionata in cima, a 8 direzioni, sia i tasti dall’1 (il grilletto) al 6, situati sulla parte superiore della leva, alla base della quale è presente una parte in gomma resistente ma non troppo dura, che permette di ruotare la leva con la giusta dose di forza, sempre con il realismo e la volontà di restituire la sensazione di impugnare una vera “leva di comando” bene in mente, senza farla apparire come un giocattolo. Purtroppo l’incantesimo viene spezzato dalla qualità dei materiali, una plastica che rende il tutto giocattoloso, a partire dalla pressione dei tasti stessi, sia quelli sulla leva che quelli sulla base, e anche la scelta del materiale dei piedini, in gomma, va ad inficiare l’utilizzo, con lo scarso grip che porta l’intera periferica a spostarsi e ad “impennare” sin troppo durante le manovre più movimentate, costringendo il giocatore a tenerla ben salda alla scrivania con le proprie mani, rischiando però di distrarsi e di focalizzarsi più su quello che sulla partita. Delle ventose non avrebbero guastato.
Fortunatamente però il GXT 555 Predator sa farsi assolutamente apprezzare dal punto di vista delle prestazioni dure e pure: l’input risulta rapido e preciso, tanto nei tasti quanto, soprattutto, nella leva, che è possibile muovere lungo l’asse X, quello Y e quello Rz (ruotandola verso destra e verso sinistra, per “rollare”), e ci ha regalato gran belle sensazioni a bordo della nostra navicella su Elite: Dangerous (uno dei titoli con cui lo abbiamo testato), andando anche a migliorare la nostra esperienza rispetto alla classica combinazione mouse + tastiera. La vibrazione, per quei giochi che la supportano, è associata gli assi X e Y, ed aumenta all’allontanarsi dal centro, aumentando di intensità durante le manovre più decise e restando flebile in quelle più delicate. Lato compatibilità e installazione non abbiamo riscontrato problemi di sorta: su Windows 10 64 bit il joystick viene installato in automatico, ma per farlo riconoscere pienamente va scaricato il driver dal sito ufficiale. In questo modo, andando nelle impostazioni (tra le “Periferiche di gioco” di Windows, e non via software ad hoc), è possibile testare la vibrazione (che è possibile disattivare con un tasto situato al di sotto della base), la precisione di tasti e leve, e soprattutto rimappare ogni singolo tasto a proprio piacimento.
A non andarci proprio giù, ad essere sinceri, è la posizione dei tasti 10, 11 e 12, situati come detto sull’ala destra, che richiedono contorsionismi di troppo per essere premuti, o peggio, di staccare momentaneamente la mano destra dalla leva, trovandosi dietro di essa. Una soluzione simile a quella adottata da tanti altri joystick, ovvero il posizionare tutti i tasti sullo stesso lato, sarebbe stata molto più sensata: l’avremmo giustificata in un joystick pensato per ambidestri, ma alla luce della conformazione della leva, già menzionata qualche riga più in alto, ci appare invece come una velleità estetica assolutamente ingiustificabile.
Per il GXT 555 Predator vale il discorso fatto per altre periferiche targate Trust: lungi dall’essere perfetto, fa egregiamente il suo lavoro, il tutto ad un prezzo decisamente più abbordabile rispetto a ben più costosi concorrenti, scendendo però a dei compromessi. In questo caso, è la qualità dei materiali a dargli un tocco troppo “plasticoso”, ma lato prestazioni c’è davvero poco di cui lamentarsi, con tasti e leve (sia quella principale che quella del throttle) precisi, che, complice la vibrazione, contribuiscono e non poco all’immedesimazione di ogni pilota attento al portafogli, ma desideroso di salpare con la sua navicella con qualcosa di più realistico di un controller o dell’accoppiata mouse/tastiera. Se gli “hotas” sono troppo costosi ingombranti per voi, il GXT 555 Predator può fare davvero al caso vostro. |
Commenti