Turtle Beach Stealth 600 (3° Gen), un headset per ogni esigenza – Recensione

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Performanti il giusto in ogni ambito

Ci sono accessori che, vista anche la loro natura “opzionale”, spesso e volentieri vengono messi in secondo piano ed utilizzati da una bassa percentuale di utenti. Nel mondo del gaming ci sentiamo di includere tra questi accessori gli headset, che vengono perlopiù usati da chi ha la reale esigenza di ascoltare l’audio di gioco in cuffia, senza disturbare chi è attorno. Oppure tutti coloro che giocando online necessitano di un microfono per poter comunicare con gli altri player.

Questo preambolo è dovuto al fatto che dopo aver provato le Turtle Beach Stealth 600 ci siamo resi conto, o meglio, ricordati, di quanto indossare un headset (di qualità) possa elevare l’esperienza di gioco. E se in passato bisognava spendere uno sproposito per avere qualità e praticità, quello che ci offre Turtle Beach è un prodotto che sotto ogni aspetto si comporta bene, mantenendo un prezzo tutto sommato accessibile: 110 euro.

Prima di passare ad una disamina dell’headset, specifichiamo che della terza generazione della linea Stealth di Turtle Beach fanno parte anche le Stealth 500 (che costano circa 90 euro) e le Stealth 700, di prossima uscita e che costeranno circa 200 euro. Le Stealth 600, nonostante siano dotate di connessione Bluetooth (per la prima volta nella serie) e quindi compatibili praticamente con qualsiasi console o device (Switch compresa), vengono distribuite nelle versioni Xbox, PlayStation e PC. Non cambia praticamente nulla a livello estetico, se non il fatto che le versioni console siano disponibili nella colorazione bianca, oltre che nera, a cambiare è il ricevitore wireless incluso con la rispettiva piattaforma.

Design quindi identico per tutte le versioni, senza loghi proprietari a diversificare, ma solo la scritta Turtle Beach che troviamo sui lati ed il logo all’interno dei padiglioni e sull’archetto. La linea è molto pulita e sobria, ma non spartana: di fatto è al contempo classica ma moderna. A contribuire è sicuramente il microfono a scomparsa, molto ben integrato nel padiglione sinistro.

La finitura è di plastica opaca e leggermente ruvida, cosa che le rende decisamente più resistenti allo sporco ed all’usura nel tempo. Un ottimo lavoro è stato fatto anche nella scelta dei materiali dei cuscinetti (che tra l’altro sono in memory foam) i quali hanno un tessuto “sportivo”, che in effetti è piacevole e fresco al contatto con la pelle e sembra resistere bene all’usura. Scelta diversa è stata fatta per la parte inferiore dell’archetto, dove c’è uno strato in similpelle, che magari a lungo andare potrebbe rovinarsi più facilmente.

Nella confezione, oltre alle cuffie troviamo l’essenziale, ovvero il ricevitore wireless 2.4 Ghz, un cavo USB-C to USB-A per la ricarica (lungo 70 cm) ed una mini guida rapida all’utilizzo. I pulsanti di controllo sono tutti posizionati sullo stesso padiglione, quello sinistro, cosa che in alcuni casi ai primi utilizzi può far sì che si ruoti ad esempio una rotella per un’altra; ma una volta abituati alla disposizione, il margine di errore sarà basso.

A proposito di pulsanti, c’è quello per l’accensione, il tasto di pairing per il Bluetooth ed un altro tasto che permette di passare rapidamente dalla connessione wireless a quella Bluetooth e la rotella per il volume. Inoltre avremo anche una rotella extra ed il tasto “mode”, che sono rimappabili a seconda delle esigenze: di default con il tasto cambieremo l’equalizzazione, mentre con la rotella mixeremo il livello audio tra gioco e chat vocale. Le funzioni assegnabili sono svariate e si possono configurare tramite l’app Turtle Beach Swarm II.

App che è disponibile anche in una versione mobile semplificata, oltre che nella versione desktop. Entrambe sono intuitive, si concentrano sulle funzionalità essenziale, senza inutili funzioni superflue. Nella versione mobile, si può monitorare la durata della batteria, abilitare funzioni come il “Superhuman Hearing” (che però non ci ha convinto) e il boost della chat, passare tra quattro preset audio e modificare il mix del volume della chat. Se da mobile si possono cambiare impostazioni del microfono come sensibilità e livello del rumore, la versione desktop permette una personalizzazione ancor più dettagliata, con rimappatura dei pulsanti ed anche a livello audio, dell’equalizzazione a 10 bande.

Il primo contatto con le Turtle Beach Stealth 600 è però quello fisico, aspetto da non trascurare, importante quanto quello acustico. E dobbiamo dire che sin dalla prima volta che le abbiamo indossate, a dispetto del peso non proprio piuma (320 grammi), le abbiamo trovate particolarmente comode. L’archetto è regolabile in base alla grandezza della testa ed una volta trovata la giusta misura, le cuffie si adagiano saldamente sulle orecchie, senza però premere eccessivamente. Allo stesso tempo vanno a creare una sorta di isolamento acustico che compensa in minima parta alla mancanza dell’active noise cancellation a cui siamo ormai abituati. Segnaliamo solo che, soprattutto in un utilizzo “mobile”, i padiglioni a volte potrebbero perdere aderenza, facendo sì che non sempre l’immersione sia totale.

I materiali usati nei padiglioni fanno sì che la sensazione di fresco/asciutto perduri durante le sessioni di gioco anche lunghe, ma soprattutto l’imbottitura in memory foam le rende comode e confortevoli a prescindere dal tempo di utilizzo.
Ovvio che come per qualsivoglia cuffia, la sensazione di sollievo una volta tolte rimarrà, ma in generale abbiamo trovato queste Turtle Beach Stealth 600 molto più comode rispetto a tante altre cuffie avute in passato.

Uno dei pregi di queste cuffie è poi l’autonomia, che in modalità Bluetooth arriva fino ad 80 ore di utilizzo. Noi non abbiamo avuto modo di constatarne l’effettivo utilizzo, ma dobbiamo dire di esserci dimenticati di doverle ricaricare e, una volta scariche, la ricarica rapida ha fatto sì che fossero praticamente sempre pronte all’uso.

Ma arriviamo alla controparte audio, che resta di fatto quella più rilevante: le Turtle Beach Stealth 600 si comportano bene in ogni ambito, a partire da quello gaming ovviamente. Ma riescono a difendersi bene anche nell’ascolto multimediale e musicale. Equipaggiate con driver da 50 mm, tirano fuori potenza, ma soprattutto tanti dettagli e nella resa generale un suono abbastanza arioso. Il punto di forza del profilo audio sono i bassi puliti ma audaci, anche se alzando il volume le cuffie iniziano a mostrare i propri limiti, soprattutto su medie ed alte frequenze, rendendo tutto più confusionario. Ricordiamo però che stiamo parlando di un paio di cuffie “da gaming”, tra l’altro nemmeno troppo costose.

A proposito di gaming, le abbiamo provate con Forza Motorsport, dove ci hanno fatto sentire ancor di più nell’abitacolo della vettura, trasmettendo tutte le sfumature del nostro motore e di quello degli avversari, che sfrecciando da destra a sinistra hanno reso davvero immersiva l’esperienza. Simile il discorso con gli sparatutto, dove l’esplosività si alterna ai momenti in cui c’è bisogno di percepire ogni singolo rumore, cosa che riesce ad arrivare e quindi ad aiutare anche in termini competitivi. Ma la prova del nove l’abbiamo fatta con Senua’s Saga: Hellblade 2, con il quale siamo riusciti ad immergerci nella mente di Senua, a percepire distintamente le voci che la affliggono, ma anche ad enfatizzare i momenti topici con musica ed effetti sonori che riempivano e gratificavano il nostro udito.

Come detto, non sono pensate principalmente per un ambito musicale, ma anche in quel frangente si comportano bene, meglio su generi elettronici o in cui i bassi spingono, ma in un utilizzo con il PC in cui si passa da musica, contenuti multimediali e sessioni di gaming, non sentirete il bisogno di cambiare headset, perché le Stealth 600 si difendono bene in ogni situazione.

Ciò che non si comporta benissimo è il microfono dove, nonostante la funzionale implementazione dell’IA per la cancellazione del rumore, la nostra voce risulta particolarmente ovattata: se in chat o Discord è tutto sommato passabile, non è proprio l’ideale per fare una diretta streaming. Comoda invece l’attivazione/disattivazione alzandolo ed abbassandolo.

In generale però non possiamo che ritenerci soddisfatti della resa delle Turtle Beach Stealth 600, soprattutto in termini di comodità ed autonomia, ma anche per la controparte audio, che è adeguata al prezzo delle cuffie.

Conclusioni

In un mercato dove c’è una vasta scelta di headset, Turtle Beach continua ad essere un punto di riferimento in ambito gaming, e con la terza generazione delle Stealth 600 è stata capace non solo di aggiungere nuove feature, ma anche di correggere qualche errore fatto in passato in termini di praticità e comodità.

I materiali scelti e l’ergonomia delle Stealth 600 fanno sì che potrete usarle senza problemi anche per lunghe sessioni di gioco, nonostante il peso non proprio piuma.

Tra le feature c’è anche l’introduzione della connessione Bluetooth, che le rende praticamente utilizzabile su ogni console, nonché dispositivo. Infatti c’è anche un’app mobile per gestire buona parte delle impostazioni. Grande pregio poi è l’autonomia, che proprio in modalità Bluetooth può  arrivare fino ad 80h di utilizzo.

Il suono c’è, seppur orientato verso le basse frequenze, e con la loro forma riescono anche ad isolare naturalmente (non c’è cancellazione del rumore), permettendo al giocatore di immergersi nel gioco a prescindere dal genere, traendo non solo gratificazione, ma anche possibili vantaggi in termini competitivi.

In definitiva fanno piuttosto bene in ogni ambito ed hanno tante caratteristiche interessanti e, considerando il prezzo tutto sommato corretto (109 euro), sono senza dubbio da tenere in considerazione se cercate un nuovo headset.

Trovate le Stealth 600 V3 anche da GameStop, oltre ad una vasta selezione di accessori targati Turtle Beach.

  • Good
    +Design sobrio e materiali confortevoli
    +Autonomia super, fino a 80h
    +Il Bluetooth le rende universali
    +Audio buono e ricco di dettagli...
  • Bad
    -...ma tendente alle basse frequenze
    -...e confusionario a volumi elevati
    -Peso non indifferente
    -Microfono ovattato
  • 8 Complete

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Conclusioni

In un mercato dove c’è una vasta scelta di headset, Turtle Beach continua ad essere un punto di riferimento in ambito gaming, e con la terza generazione delle Stealth 600 è stata capace non solo di aggiungere nuove feature, ma anche di correggere qualche errore fatto in passato in termini di praticità e comodità.

I materiali scelti e l’ergonomia delle Stealth 600 fanno sì che potrete usarle senza problemi anche per lunghe sessioni di gioco, nonostante il peso non proprio piuma.

Tra le feature c’è anche l’introduzione della connessione Bluetooth, che le rende praticamente utilizzabile su ogni console, nonché dispositivo. Infatti c’è anche un’app mobile per gestire buona parte delle impostazioni. Grande pregio poi è l’autonomia, che proprio in modalità Bluetooth può  arrivare fino ad 80h di utilizzo.

Il suono c’è, seppur orientato verso le basse frequenze, e con la loro forma riescono anche ad isolare naturalmente (non c’è cancellazione del rumore), permettendo al giocatore di immergersi nel gioco a prescindere dal genere, traendo non solo gratificazione, ma anche possibili vantaggi in termini competitivi.

In definitiva fanno piuttosto bene in ogni ambito ed hanno tante caratteristiche interessanti e, considerando il prezzo tutto sommato corretto (109 euro), sono senza dubbio da tenere in considerazione se cercate un nuovo headset.

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  • Good
    +Design sobrio e materiali confortevoli
    +Autonomia super, fino a 80h
    +Il Bluetooth le rende universali
    +Audio buono e ricco di dettagli...
  • Bad
    -...ma tendente alle basse frequenze
    -...e confusionario a volumi elevati
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