Le loot box (o “casse premio”) sono uno degli argomenti di maggiore discussione nel mercato dei videogiochi.
Alla GDC 2018 c’è stato un talk interamente dedicato alla questione, e alcuni sviluppatori si sono espressi contrari a questa pratica come Santa Monica con God of War e Capcom con Monster Hunter.
Anche i giocatori in linea generale sembrano essere tutti contrari, eppure le loot box continuano a vendere. L’ultimo caso è stato Trials Rising di Ubisoft, titolo in arrivo il prossimo febbraio ma che è stato già tempestato di critiche su Steam dopo la rivelazione delle loot box chiamate Gear Crates. Il supporto di Ubisoft è intervenuto sulla questione in mainera molto cristallina e onesta, spiegando semplicemente come le loot box non siano dannose visto che offrono unicamente oggetti estetici per chi vuole differenziarsi online, e soprattutto che “se i giocatori semplicemente smettessero di comprare le loot boox, queste non sarebbero presenti nei giochi in futuro“.
Un ragionamento semplice ma che riassume perfettamente tutta la situazione in un “finché le comprate noi continueremo a metterle”, e sinceramente non si può dargli torto. Potete leggere la risposta completa nello screen qui di seguito, mentre se volete saperne di più su Trails Rising qui trovate la nostra anteprima.
[wp-tiles post_type=’post’ posts_per_page=5 orderby=’date’ order=’DESC’]
Commenti