on molti avrebbero scommesso sul successo ottenuto da EA Sports con il primo UFC, dopo aver acquistato la licenza dall’allora morente team di sviluppo THQ. Il colosso statunitense ha sorpreso un po’ tutti, portando sugli scaffali un prodotto rifinito e tecnicamente molto valido, seppur non esente da alcune imperfezioni che i puristi dello sport hanno fatto fatica a digerire.
Dopo due anni, Electronic Arts ci riprova con Ultimate Fighting Championship 2, cercando di accontentare le esigenze dei fan delle arti marziali miste, grazie ad uno roster spaventosamente tornito, un alto livello tecnico ed una grafica all’avanguardia. La mancanza totale di concorrenza su questo difficile campo infatti, aggiunge una grossa responsabilità sulle possenti spalle del colosso americano, che con questa seconda occasione non può proprio sbagliare.
Riuscirà UFC 2 a soddisfare tutte le aspettative? O dobbiamo aspettarci un semplice aggiornamento rispetto al primo capitolo?
UFC 2
Piattaforma: Xbox One/PS4/PC
Genere: Simulazione
Sviluppatore: EA Sports
Publisher: EA
Giocatori: 1
Online: 2
Lingua: Inglese con sottotitoli in italiano
Diciamolo subito: una delle poche note dolenti del gioco è la penuria di modalità selezionabili, che oltre al classico combattimento contro l’IA ed il matchmaking online, mette a disposizione del fruitore soltanto l’interessante Knockout Mode e la Carriera. Quest’ultima in particolare è forse la meno convincente, in quanto viene a mancare la componente narrativa, che magari per molti non sarà fondamentale, ma sicuramente aiuta il processo di immedesimazione, soprattutto per chi non conosce a fondo il mondo competitivo delle arti marziali miste.
Spesso e volentieri, dopo una breve introduzione, il protagonista si fionderà sul ring pronto ad affrontare la sua prossima sfida e poco altro. Anche il livello di esperienza che il lottatore guadagnerà durante questi incontri, sarà piuttosto misero ed occorreranno parecchie ore prima di riuscire a notare effettivi miglioramenti sul campo; ciò è sconfortante e potrebbe facilmente stizzire i meno avvezzi al sacrificio sportivo.
Fortunatamente il gioco mette a disposizione le cosiddette “sfide”, che una volta completate alla perfezione, forniscono ulteriori bonus al nostro alter-ego, permettendo di aumentare definitivamente alcuni parametri. Man mano che si prosegue, diventeranno sempre più complesse e non è detto che si riesca a finirle tutte, ma anche una piccola parte rappresenta un importante boost che non va affatto sottovalutato.
Anche in UFC 2 è presente l’Ultimate Team, seppur in maniera sensibilmente ridotta rispetto a quella già ammirata in FIFA
La modalità Knock-out invece è una variante degli incontri rapidi, i cui singoli colpi sono molto più potenti del normale e se ben assestati, possono stendere l’avversario anche dopo pochi secondi. Nonostante questi atipici combattimenti possano snervare i puristi dell’MMA, Knock-out risulta essere di gran lunga la modalità più divertente, utile per imparare i colpi migliori e perfetta per rapidi ed intensi match online.
Come da tradizione per gli ultimi titoli targati EA Sports, anche in UFC 2 è presente l’Ultimate Team, seppur in maniera sensibilmente ridotta rispetto a quella già ammirata in FIFA: avremo sempre la possibilità di acquistarepacchetti di carte, grazie ai crediti ottenuti dopo ogni evento e migliorare il nostro personaggio con attributi, potenziamenti bonus ed attacchi di variabile rarità, per renderlo uno dei combattenti più micidiali in circolazione.
Il successo di Ultimate Team in giochi come FIFA o Madden però, è sostanzialmente dovuto alla possibilità di personalizzare ogni singolo aspetto di un’intera squadra; qui il ridotto numero di possibilità ed elementi da sbloccare, alla lunga potrebbe stancare anche il più devoto fan.
Il titolo targato Electronic Arts si redime alla grande sotto il punto di vista del gameplay, già molto accurato nel primo capitolo, che trova in questo seguito un modo per migliorarsi ulteriormente. Ognuno dei circa 250 atleti selezionabili, divisi per categoria di peso e sesso, si muove, attacca e si difende esattamente come nella realtà. Il parco mosse è aumentato esponenzialmente, le combo alte e basse sono innumerevoli ed una corretta combinazione, sfruttando magari l’attimo in cui la guardia nemica è abbassata, può fare la concreta differenza in un match di più round.
C’è però da imparare fin dall’inizio come si affronta un combattimento virtuale di MMA, ben diverso da qualsiasi picchiaduro arcade a cui siete abituati.
Non si tratta infatti di azzerare la vita dell’antagonista, quanto piuttosto di sfruttare le sue debolezze e ridurgli poco alla volta l’energia fisica, per mandarlo in fine al tappeto con un colpo ben assestato o con una presa, gestendo con estrema attenzione la resistenza del proprio personaggio. I colpi a vuoto sono molto deleteri e consumano inutilmente stamina, così che basta davvero una manciata di secondi per vedere ribaltata la situazione a vostro svantaggio.
A causa delle ridotte dimensioni della gabbia, bisognerà prestare particolare attenzione alle distanze, specialmente quando si vuole recuperare fiato
Estrema attenzione dev’essere data anche alla difesa, con l’arguto utilizzo delle parate basse e quelle alte, che spesso sono la chiave per stremare l’avversario senza troppa fatica; guai però a scoprirsi con le prese, che soprattutto ai livelli di difficoltà più alti sono quasi sempre sinonimo di sconfitta. Erano proprio le prese uno dei punti deboli del primo UFC, giudicate dai più troppo statiche e poco coinvolgenti. Gli sviluppatori hanno tentato di arginare il problema, inserendo svariate combinazioni di tasti che servono per liberarsi o per attaccare (a seconda della posizione) in modo più dinamico, anche se in alcuni momenti il distacco rispetto alla frenesia reale della gabbia è abbastanza significativo.
L’hub di gioco vi permette inoltre di verificare in diretta i danni fatti e quelli subiti: colpendo ripetutamente una precisa zona del corpo, il suo colore diventerà più accesso, sintomo che la debolezza avversaria è maggiore. Conviene sempre concentrarsi su quelle che sono le aree più danneggiate, anche se l’ottima intelligenza artificiale tenderà automaticamente a proteggerle dopo attacchi ripetuti e poco fantasiosi.
A causa delle ridotte dimensioni della gabbia, bisognerà prestare particolare attenzione alle distanze, specialmente quando si vuole recuperare fiato. Durante i primi match non sarà affatto semplice tenere a mente tutte queste regole e, a meno che non siate già dei videogiocatori esperti, dovrete sorpassare un buon numero di KO prima di prendere confidenza con l’articolato sistema di combattimento. Lo stesso però, una volta padroneggiato a dovere (magari grazie ad un po’ di sano tutorial), sarà capace di regalare immense soddisfazioni.
Non vogliamo quindi indorarvi la pillola: UFC 2 è un titolo complesso e per niente intuitivo, anche perché ne esistono davvero pochi di giochi del genere attualmente in circolazione. I passi in avanti sono evidenti, ma come due anni fa, occorre parecchia pratica per veder emergere qualche risultato appagante.
Uno dei maggiori pregi della produzione è senza dubbio il comparto tecnico, al di sopra di qualsiasi simulazione sportiva, forse ad eccezione fatta per NBA 2k16.
Ogni lottatore a disposizione è la replica accurata della sua controparte reale ed i rispettivi movimenti una volta sceso sul ring sono solo l’ennesima dimostrazione dell’incredibile realizzazione visiva, sia statica che dinamica. L’incredibile fluidità di gioco e la precisione di ogni singolo impatto sui corpi dei lottatori fanno quasi gridare al miracolo e non è assurdo dire che un qualsiasi incontro di UFC 2 potrebbe essere spacciato per vero ad un occhio non troppo allenato.
Come da prassi, i colpi più cruenti faranno sprizzare sangue dalle ferite, creando lividi, arrossamenti e gonfiori di vario genere in tempo reale. La brutalità di questi scontri è perfettamente rappresentata dagli accurati replay, che attraverso uno stile “simil-televisivo” tutto americano, puntano l’obiettivo sulle mosse più riuscite, regalando attimi di puro godimento virtuale.
Anche il comparto sonoro, perfettamente in stile con l’epicità e la carica di questi incontri, è di prima scelta, grazie a brani della scena hip-hop underground ed una telecronaca sincronizzata al secondo (seppur totalmente in inglese) in grado di enfatizzare senza problemi i momenti più eclatanti della gara. Infine online UFC 2 si comporta bene, ricalcando quelle che sono le dinamiche apprese durante il single-player; a parte la penuria di giocatori connessi, i match scorrono tranquilli e senza intoppi legati alla stabilità dei server.
In conclusione…
Anche quest’anno EA Sports porta sugli scaffali una simulazione sportiva degna di questo nome. UFC 2 riesce a superare i limiti del precedente capitolo, apportando una serie di cambiamenti e migliorie che i fan aspettavano da tempo.
Tutto questo senza snaturare un gameplay comunque solido, ad eccezione di pochi difetti che ancora il minuzioso sviluppo non è riuscito completamente a sradicare. UFC 2 resta un gioco difficile da apprendere, difficile da digerire e in alcuni casi, anche difficile da capire. I puristi lo ameranno fin dal primo momento, ma chi si avvicina a questa disciplina virtuale per la prima volta, potrebbe avere non pochi problemi ad assimilare le complesse meccaniche che gli fanno da cornice.
Avremmo sicuramente apprezzato qualche modalità in più e magari un sottofondo narrativo che giustificasse una modalità carriera altrimenti scarna, ma tutto sommato il pacchetto proposto è apprezzabile.
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