UFO Robot Goldrake: Il Banchetto dei Lupi – Recensione

Trovarsi dinnanzi a UFO Robot Goldrake: il Banchetto dei Lupi è probabilmente un sogno a occhi aperti, un momento che raramente accade quando si scrive di videogiochi. Il bambino interiore che è dentro di noi, quello che si sintonizzava sulle varie frequenze audiovisive in cerca di quel “robottone” che non esitava nemmeno un attimo a urlare a squarciagola: Alabarda Spaziale o Missili Perforanti.

Dopotutto i robot del maestro Gō Nagai, papà di altri classici come Il Grande Mazinga, Getter Robot e per l’appunto UFO Robot Goldrake, sono ormai un pezzo di storia nel nostro Bel Paese, un fenomeno di culto che riesce ancora a incantare intere generazione (chi non ha mai canticchiato le colonne sonore?).

E non a caso questa particolare iterazione videoludica è rivolta proprio a noi europei, in particolar modo a tre paesi ben definiti: Italia, Francia e Spagna. Sviluppato da Endroad e pubblicato dal publisher francese Microïds, UFO Robot Goldrake: Il Banchetto dei Lupi si rivolge a dei videogiocatori non più giovanissimi, dai quarant’anni in su oseremo dire, che probabilmente mai avrebbero pensato di trovare nei negozi un titolo sul loro eroe d’infanzia (tra l’altro disponibile da GameStop anche in edizione Collector’s Edition).

UFO Robot Goldrake: Il Banchetto dei Lupi non è un esperienza perfetta e non è esente da alcuni problemi, tuttavia è sviluppata con il cuore: si avverte in ogni momento la passione dietro alcuni sviluppi della trama, condita dell’eccellente doppiaggio in italiano che ci ha lasciato quel senso, come direbbero i brasiliani, di saudade (della dolcissima malinconia).

Così come lo abbiamo lasciato è stato “reimmaginato”. UFO Robot Goldrake: Il Banchetto dei Lupi reinterpreta dunque, abbastanza fedelmente, le vicende originali dell’anime, impresa non facile considerando che l’intera storia di Goldrake è composta da ben 74 episodi.

Le forze del malvagio Re Vega, intenzionate a estendere il dominio sull’intera galassia, prendono di mira la Terra. Qui però troveranno Actarus, ovvero Duke Fleed, principe ereditario della stella che porta il suo nome, con la sua incredibile astronave-robot: il Goldrake.

In realtà ci sono dei conti in sospeso con Vega: il tremendo tiranno ha distrutto Fleed e il principe Actarus è stato adottato sulla Terra dal Dr. Procton, conducendo finalmente una vita abbastanza tranquilla. Ma l’invasione non lascerà indifferente il nostro eroe, che sarà pronto a combattere con tutte le armi in suo possesso per proteggere la Terra, fermare Vega (Vega non vincerà!) e vendicarsi per i soprusi passati.

Non vi sveleremo altro perché crediamo che questo viaggio nella nostalgia vada “bevuto” tutto d’un fiato, con la voglia di riscoprire quello che per noi è stato UFO Robot Goldrake. È chiaro come, nella stesura di questa recensione, ci sia scesa quella piccola lacrimuccia nel risentire il richiamo di quella che è stata la nostra infanzia.

UFO Robot Goldrake: Il Banchetto dei Lupi non è un esperienza perfetta, tuttavia è sviluppata con il cuore!

È incredibile pensare all’amore che il team di sviluppo ha riposto in questo progetto, a cominciare dalla scrittura di una trama in linea con l’opera madre e una convincente caratterizzazione dei personaggi, soprattutto quelli secondari come Banta e Rigel (della fattoria Shirakaba).

Fatto sta che appena scesi a terra a bordo del mitico UFO Robot, siamo stati accolti da quel senso di “onnipotenza” difficile da descrivere, un po’ come quando da bambino abbattevi i cattivoni con i robot giocattolo. Il mondo del Banchetto dei Lupi è estremamente brillante e acceso di colori vivi, e lo stesso “robottone” risplende in modo indescrivibile sullo scenario.

Goldrake potrà utilizzare tutte le abilità che abbiamo imparato ad amare nel cartone animato: rigenerare la salute con la luce solare (sacrificando indicatori delle abilità), estrarre l’Alabarda Spaziale, utilizzare i Pugni Rotanti per afferrare un nemico, o ancora meglio servirsi dei Boomerang Elettronici. E quando si utilizzano queste tecniche, ricordiamoci sempre di urlarle a squarciagola, sennò che gusto ci sarebbe (per l’infelicità del vicinato).

Il mondo di gioco potremo definirlo come delle grandi macro-aree esplorabili, una sorta di mini Open World a zone in cui poter girare (quasi) liberamente, raccogliere svariate risorse per potenziare le varie tecniche e, ovviamente, abbattere le forze di Vega che vogliono ridurre tutto a schiavitù.

Tra gli oggetti ottenibili sono presenti anche i collezionabili, come i progetti del disco mostro di Vega (per essere studiati dal Centro di Ricerche Spaziali) o la mappa dello Stadio (una lista delle competizioni sportive a cui Venusia vorrebbe iscriversi). Queste “mini missioni” non sono niente di eccezionale a livello contenutistico, ma si rivelano molto in linea con l’anime originale.

Il sistema di combattimento di UFO Robot Goldrake: il Banchetto dei Lupi risulta molto semplice da apprendere e facile da padroneggiare, probabilmente è stato pensato anche per quei fan che non masticano tutti i giorni i videogiochi e che vogliono comunque entrare in cabina di pilotaggio.

Bisogna affermare che, nonostante un moveset incredibile che ci riporta all’infanzia, i combattimenti non sono poi così profondi. Saremo accerchiati da una serie di macchine pronte a farci la pelle, o meglio il metallo, che difficilmente ci hanno messo in crisi. Tuttavia non ci sentiamo di bocciarli completamente, considerando il budget a disposizione per la realizzazione e per l’impegno nel confezionare un prodotto tutto sommato divertente da giocare, nonostante gli inevitabili limiti tecnici.

Limiti che si notano a colpo d’occhio spostandosi attraverso gli scenari: alberi che non si muovono quando una macchina mastodontica li calpesta, poche imbarcazioni nelle acque circostanti, avversari a volte incastrati in elementi dello scenario e una fluidità generale che non riesce a raggiungere i 60 FPS sulle console di nuova generazione (la nostra prova è avvenuta su PlayStation 5). Anche le sequenze in modalità UFO non sono poi così appetibili: dovremo distruggere diversi velivoli in una formula che ricorda molto i classici “vertically scrolling shooter” che non ci hanno entusiasmato, senza contare che diverse volte i comandi non rispondevano perfettamente a schermo.

Nella sua totalità, UFO Robot Goldrake: il Banchetto dei Lupi non è poi un gioco così mediocre, sempre tenendo in considerazione i problemi che vi abbiamo menzionato poc’anzi, e soprattutto se si pensa alla fascia d’età a cui è rivolto: “i giovani quarantenni”, o quelli con qualche anno in più.

Il doppiaggio in italiano è uno dei fiori all’occhiello di questa produzione!

L’intera esperienza si aggira intorno alle 6 ore totali, un totale non proprio entusiasmante, o almeno così potrebbe sembrare. Alzare l’asticella avrebbe comportato una feroce ridondanza, incorrendo in situazioni già viste con il rischio di un grinding per i potenziamenti estremamente diluito.

Invece l’esplorazione, a parte per l’assenza di una mini-mappa all’angolo della schermata che non avrebbe guastato, risulta abbastanza fresca e perfetta per raccogliere i materiali per il nostro “albero delle abilità”. Lo skill tree, attivabile alla base o in un mirato furgoncino con lo scienziato addetto nelle varie zone, ci permette di “upgradare” Goldrake e fargli acquisire nuovi poteri. Tra questi lo sblocco del colpo di grazia, una durata maggiore del Raggio Antigravità e il Tuono Spaziale.

Spendiamo infine due parole per le Boss Battle, tratte (indovinate un po’?) dalla timeline originale: tra i cattivoni iconici potremo citarvi Girugiru, un robot capace di sparare laser dagli occhi e fuoco verde dalla bocca. Per abbattere i boss dovremo azzerare le diverse barre di energia e adoperare la giusta strategia: non preoccupatevi, non sarà mai così complicato farlo.

Non ci siamo dimenticati dell’ottimo doppiaggio, veramente un fiore all’occhiello di questa produzione che riesce, sotto certi aspetti, a farci dimenticare alcuni dei limiti tecnici e dei bug riscontrati. Sono diversi anni che vorremo vedere un doppiaggio così ben inserito all’interno di un videogioco ispirato a un anime: e questa è davvero la strada giusta da percorrere. Per quanto riguarda l’impianto audio, alcune delle colonne sonore sembrano essere state catturate direttamente dal cartone animato, per la felicità di tutti gli appassionati.

Conclusioni

UFO Robot Goldrake: il Banchetto dei Lupi è un titolo esclusivamente fanservice, indirizzato a un videogiocatore ben definito che vuole rivivere la sua infanzia in un modo assolutamente innovativo. Certo, i limiti tecnici ci sono tutti, problemi derivanti anche da un budget non proprio eccessivo.

E nonostante tutto, si lascia giocare, si lascia amare e ci fa ritornare bambini come mai prima d’ora. Non siamo del tutto convinti che UFO Robot Goldrake: il Banchetto dei Lupi possa essere un titolo adatto ai più giovani, che amano un’estrema frenesia e combattimenti al cardiopalma. Qui è tutto rallentato, ci si prende i giusti tempi e si narra una storia ispirata al cartone animato degli anni ’70.

Inoltre il prezzo di lancio non è affatto male per la versione base (circa 35 euro). Quindi qualora si è incuriositi, il nostro consiglio è quello di dargli una possibilità tenendo in considerazione tutti i limiti tecnici del caso.

UFO Robot Goldrake: il Banchetto dei Lupi è disponibile da GameStop dal 30 novembre.

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