In un panorama videoludico in cui la next-gen videoludica sembra puntare sempre di più sulle edizioni rimasterizzate di vecchi titoli, non poteva mancare all’appello quella che forse può essere considerata la serie capostipite dei picchiaduro uno contro uno di più recente fattura: Street Fighter. In attesa che il quinto capitolo ufficiale giunga finalmente nelle nostre mani, potremo soddisfare la nostra fame grazie alla versione Ultra del precedente episodio della serie, che dopo aver combattuto sulla vecchia generazione durante lo scorso anno, è da poco approdato anche su console più recenti. La S.I.N. Corporation prova quindi ad allungare i propri tentacoli su PlayStation 4, e che siate fan sfegatati di Ryu o Ken, o che preferiate invece la cara Chun-Li o lo stoico Guile, vi toccherà scaldare i vostri controller e prepararvi per il prossimo round, perché è di nuovo il momento di menare un po’ le mani…
Essendo semplicemente una nuova incarnazione della stessa anima, Ultra Street Fighter IV condivide la stessa trama principale del titolo di base. Per chi non fosse edotto sugli eventi legati a Ryu e compagni, ricordiamo velocemente che il titolo si colloca temporalmente tra gli avvenimenti di Street Fighter II e quelli di Street Fighter III.
Mr. Bison è sopravvissuto all’incontro con Akuma, Seth è fuggito, ed il S.I.N. si è subito tuffato nell’organizzazione di un nuovo torneo di arti marziali, volto pubblicamente per trovare i più forti combattenti del pianeta, ma che in realtà è solo un espediente per recuperare informazioni necessarie al completamento del progetto BLECE (Boiling Liquid Expanding Cell Explosion). Ovviamente, come ogni buon piano diabolico prevede, esiste sempre uno scopo ancora più recondito di quello recondito che viene palesato per primo (ndr: perdonate il gioco di parole), ed infatti il S.I.N., con questo nuovo torneo, mira principalmente ad attirare Ryu nelle proprie grinfie, in maniera da avere la possibilità di analizzare quello che loro considerano il pezzo mancante della loro ricerca: il Satsui no Hado o Dark Hado, che non è altro che l’energia oscura usata da Akuma, ed a cui anche Ryu sembra poter avere accesso. Ognuno dei combattenti in lizza, ha poi ovviamente le proprie motivazioni per partecipare al torneo, ma queste sono decisamente altre storie…
Ridendo e scherzando, dalla sua prima incarnazione di base, il quarto capitolo di Street Fighter è sulla piazza da ben sei anni (sette se consideriamo anche la versione in cabinato), e l’ennesima edizione fa sorgere, giustamente, un interessante quesito: la longevità di Street Fighter IV è dovuta alla quasi perfezione del titolo, oppure trattasi semplicemente di accanimento terapeutico applicato ai videogames su di un brand che dovrebbe, ad un certo punto, “passare oltre”? La risposta, come potrete immaginare, è nel mezzo…
Ultra Street Fighter IV infatti, alla fine dei conti, altri non è che una mera espansione dell’Arcade Edition, figlia della versione Super, derivata ovviamente dalla vanilla version di Street Fighter IV, che significa che di tempo per mettere a posto tutte le cose che non andavano all’inizio ce n’è stato veramente tanto. Con una tempistica del genere a disposizione, si dà per scontato che si sia arrivati al punto di avere un gioco solido e stabile, ma d’altro canto, come già abbiamo detto, sono sei lunghi anni che questo titolo gira sulle nostre console in tutte le salse (ovvero condimenti downloadabili che sfortunatamente si limitano ad aggiungere solo una manciata di personaggi pseudo-nuovi), e ad un anno dall’uscita per la vecchia generazione, della versione per PlayStation 4 se ne poteva forse fare quasi a meno. Con Mortal Kombat X che ancora fa riecheggiare il proprio nome a suon di fatality, e con l’uscita dell’annunciato Guilty Gear X-rd Sign, un’altra riedizione infatti potrebbe non essere stata la scelta migliore.
Diamo assolutamente per scontato che sappiate che la saga di Street Fighter basa il suo essere interiore sul genere dei picchiaduro ad incontri uno contro uno, mettendo a disposizione un catalogo di combattenti tra cui selezionare il proprio guerriero e con cui gettarsi nella foga della lotta. Con la conformazione attuale, il roster del titolo ha raggiunto l’importante cifra di ben 44 lottatori, cosa che probabilmente incute ai giocatori anche un po’ di imbarazzo nella scelta del proprio campione. Ognuno di essi possiede ovviamente i propri colpi speciali, più o meno dirompenti, efficaci e d’effetto, e tutti sono stati (nel corso del tempo) opportunamente bilanciati per gli scontri online.
Non ci sono ulteriori update rispetto all’uscita del titolo per la vecchia generazione di console, che con l’ultimo DLC avevano portato a casa cinque nuovi combattenti, sei nuovi stage, ed alcune nuove features all’interno del gioco. Tra queste citiamo il Red Focus, che permette di assorbire alcuni colpi multipli degli avversari, l’Ultra Combo Double, che vi permetterà di usare entrambe le Ultra Combo durante l’incontro ma con una potenza di danno minore, Delayed Standing, che rallenterà di un istante la tempistica che il vostro combattente userà per rialzarsi.
Per quello che riguarda i controlli, c’è da dire che ad Ultra Street Fighter IV va consegnata di sicuro una nota di merito. Questo perché il titolo consente l’uso di alcuni vecchi modelli di arcade/fight stick prodotti per Playstation 3 (chiaramente USB), che anche se non possono vantare la compatibilità completa al cento per cento, possono essere ugualmente usati in combinato con il classico pad.
Prima che la patch risolvesse la maggior parte dei bug riscontrati nella versione di lancio, dobbiamo ammettere che quanto ci è stato dato da vedere era decisamente frustrante e deludente, anche quando si giocava in locale ed in single player, ed infatti i vari problemi del titolo hanno fatto il giro della rete in maniera estremamente veloce. Sonic Boom invisibili, glitch sonori, input lag, e chi più ne ha più ne metta. Fortunatamente, Capcom è corsa immantinente ai ripari, rilasciando un aggiornamento (due a dire il vero) che ha messo un bel po’ di “pezze” in giro per il codice, ed ha sistemato in maniera quasi definitiva la situazione. A voler essere precisi, l’ultima problematica che vi abbiamo elencato non è proprio stata risolta del tutto, ma attendiamo fiduciosi qualche altro perfezionamento da parte della software house giapponese.
Per quello che riguarda l’online, vi dobbiamo avvisare, è un mondo a parte. Come si suol dire, “non è un videogioco per nabbi”, e per ottenere qualche vittoria contro gli avversari che è possibile incontrare in rete, c’è bisogno di appartenere a due principali categorie: quelli che padroneggiano perfettamente il personaggio che hanno scelto, e quelli che spammano una determinata serie di colpi come se non ci fosse un domani. Il problema però viene fuori nel fatto che i primi, nella maggior parte dei casi, avranno la meglio sui secondi, ed entrambi saranno l’incubo dei neofiti (o semplicemente dei poco esperti) che cercheranno di farsi largo sgomitando nel multiplayer del titolo. Il tutto si riduce quindi in maniera quasi perfetta nelle parole del buon maestro Miyagi, che qui parafrasiamo: “Street Fighter è come strada. Se tu cammini a destra, va bene. Se tu cammini a sinistra, va bene. Se tu cammini al centro, prima o poi… squizz, vieni schiacciato come uva”.
Per ovviare all’essere trattato come un misero sparring partner quindi, o peggio ancora come un dummy per i crash test, è stata introdotta una modalità di allenamento online, in cui ci si potrà confrontare con altri giocatori della rete senza l’incombente spada di Damocle della barra di energia che si consuma. Questa, insieme agli scontri di squadra (team battle) tre contro tre, sono in pratica le modalità introdotte dalla versione Ultra, e che chiaramente sono incluse anche in questa edizione per PlayStation 4.
Anche a livello estetico, come del resto in quasi tutti gli altri comparti del titolo, sembrerebbe non esserci assolutamente nulla di nuovo; ma qui la cosa è vera solo in parte. Nella versione odierna infatti, la risoluzione grafica raggiunge i sempre agognati 1080p con annessi 60fps, pareggiando i conti con la versione per PC già disponibile da tempo. C’è da dire comunque che anche se i frame al secondo riescono ad essere bene o male stabili durante il gioco (lag online permettendo), qualche claudicante passo falso si è invece fatto vedere sullo schermo.
Ve ne abbiamo in parte già parlato, ed a dire il vero sono problematiche che bene o male sono state già praticamente risolte, ma ciò non significa che non se ne debba tener conto. L’anti-aliasing per esempio, al giorno d’oggi fa parte di quello che in una produzione di un certo spessore viene considerato il minimo sindacale, ma che non era probabilmente stato preso in considerazione dallo studio di sviluppo canadese. Il problema però è che le versioni per PC e per Xbox 360 fanno tranquillamente uso dei filtri anti-aliasing e anisotropici, e non si comprende infatti perché siano stati ignorati in questa versione.
In tutto questo bel circo equestre di problemi, non è stato graziato ovviamente il comparto online, che soffre per altro di qualche piccolo problema di connessione. Cercando infatti qualche scontro con avversari umani in un altro punto del globo, la qualità di connessione non viene mostrata in maniera corretta, ed il rischio di chiusura dell’incontro per disconnessione involontaria risulta essere quindi un pochino più alto. Giocando con un amico online comunque, non si riscontrano problemi di sorta, ed a parte qualche piccolo episodio di lag per colpa della linea, non abbiamo riscontrato particolari problemi.
Ovviamente, abbiamo avuto modo di testare il titolo sia prima che dopo la patch risolutiva rilasciata dagli sviluppatori, e dobbiamo dire che le cose in effetti vanno un pochino meglio. Ci resta però un piccolo cruccio. Negli incontri online sappiamo che, oltre all’avversario, il lag è il peggior nemico che si possa affrontare, ma anche un leggero delay tra l’inserimento dei comandi e l’effettiva esecuzione fisica del colpo può fare numerose vittime. Anche se ridotto in seguito all’update, questo fastidioso problema persiste, e chiaramente è nel multiplayer che vi farà maggiormente imbestialire. A volte sarete così sicuri di aver parato un colpo dell’avversario, che con ancora le dita in posizione di parata, incasserete un bel po’ di schiaffazzi gratuiti senza capirne il motivo, ma facendo schizzare immediatamente la vostra rabbia “over 9000” ed il pad verso il televisore alla velocità del suono.
In conclusione…
La fine dell’incontro, come era palesemente auspicabile, dovrebbe dare la vittoria esclusivamente al buon senso, lo stesso che dovrebbe consigliarvi (positivamente o meno) sull’acquisto del titolo sulla nuova piattaforma. C’è di buono che ad un prezzo contenuto ci si porta a casa il titolo nella sua versione finale (si spera) e completa, che contiene tra l’altro tutti i DLC e tutti i costumi rilasciati fino ad ora. Ma c’è da dire che da sei anni a questa parte il gioco non è che sia cambiato poi molto nella sostanza, e la presenza di fastidiosi bug non aiuta in meglio. La scelta di affidare la conversione ad Other Ocean Interactive di certo non è stata la più oculata, ma almeno nel correre ai ripari la casa madre è stata piuttosto solerte, e le cose sono decisamente migliorate in relativamente poco tempo.
Non possiamo dire che il risultato sia assolutamente perfetto, ma come detto poco fa, contiamo sul fatto che qualche ulteriore aggiornamento possa mettere i fiocchetti al prodotto finale. Allo stato attuale delle cose comunque, il titolo è giocabile, anche in maniera più che decente, ma da qui a poterlo usare come versione ufficiale per i tornei mondiali (come era stato inizialmente annunciato), c’è ancora un po’ di lavoro da fare…
Per questo motivo, consideratene l’acquisto vagliando tutto quello che è stato detto fino ad ora, e tenendo conto di quanto le problematiche residue possano influenzare/svantaggiare il vostro livello di combattimento.
Commenti