Sono passati più di vent’anni da quando chi vi scrive elemosinava monetine da poter inserire nella fessura di un cabinato arcade per poter giocare a quello che era uno dei giochi, è proprio il caso di dirlo, “più gettonati” di sempre: Street Fighter II. Da allora sono cambiate tantissime cose: le sale giochi e i cabinati sono quasi del tutto scomparsi, a favore delle console, che riescono a farci avere sulla nostra TV il meglio dell’intrattenimento videoludico. C’è stato l’avvento di internet e il multiplayer locale è ormai relegato a pochissimi generi e situazioni, visto che c’è la possibilità di sfidare il mondo intero, sempre seduti sul proprio divano, senza bisogno di scomodarsi per andare a in un bar o a casa di un amico. Sono cambiate queste e moltissime altre cose, e non sappiamo dirvi se si stava meglio prima o adesso, ma una cosa è certa: Street Fighter II non è cambiato, anche nella sua ennesima iterazione è capace di divertire come ai vecchi tempi.
Non ricordiamo bene quante versioni siano uscite del picchiaduro Capcom datato 1991, tuttavia da quando Ultra Street Fighter II: The Final Challengers è stato annunciato per Nintendo Switch, è diventato uno dei titoli su cui non vedevamo l’ora di metter le mani. Forse l’idea di poterci giocare ovunque e la possibilità di coinvolgere un amico in sfide locali sulla stessa console hanno creato gran parte dell’hype, proprio per questo la prima cosa che abbiamo fatto quando Nintendo ci ha mandato il gioco per la recensione, è stata fiondarci dal nostro eterno rivale per provare la modalità Versus utilizzando i due joy-con. Come è andata ve lo diremo più avanti, adesso è il caso di analizzare un po’ meglio il gioco, per capire se e cosa offre di nuovo, ma soprattutto come si comporta in generale e su Switch.
Ultra SFII (lo abbrevieremo così) parte da SFII e si rifà principalmente a Street Fighter II Turbo HD Remix (uscito su PS3 e Xbox 360): non rivoluziona quindi il gioco originale, bensì lo rinnova sotto alcuni punti di vista. La prima cosa che noteranno coloro che sono abituati a vederlo nella versione originale è la nuova veste grafica: sempre in 2D ma in 16:9, rinnovata con un aspetto cel-shading (ereditato appunto dalla versione Turbo HD), quindi molto più pulita e definita, sia per quanto riguarda gli sfondi, che i personaggi. Tra l’altro è possibile anche giocare con la grafica 16-bit originale di SFII, selezionando l’opzione nelle impostazioni, anche se in questo caso si tornerà alla visualizzazione in 4:3. Inoltre si può scegliere tra la colonna sonora classica o quella moderna, in questo caso si tratta però di veri e propri remix dei pezzi storici con cui siamo cresciuti, cosa che potrebbe far storcere il naso, o meglio l’orecchio, a chi conosce il gioco da tanti anni. La nostra combinazione ideale è stata infatti mantenere l’aspetto grafico moderno, unendolo alle musiche classiche.
Il gioco è fluidissimo sia giocandolo su tablet che sulla TV, dove siamo riusciti ad apprezzare ancor di più la cura riposta nella stilizzazione dei personaggi. Se però sceglierete di giocarlo in modalità classica, ritroverete anche i rallentamenti che facevano parte di quella versione.
Il gioco è fluidissimo sia giocandolo su tablet che sulla TV
Non c’è solo la nuova veste a caratterizzare questa edizione che esce in occasione del trentesimo anniversario della serie però: due nuovi personaggi, nuove modalità ed anche qualcosa sotto il cofano è stato sistemato. Inizialmente Street Fighter II aveva 8 personaggi e solo nelle successive versioni furono aggiunti i quattro boss finali (Balrog, Sagat, Vega e Bison), poi le new entry (Cammy, T.Hawk, Dee Jay e Fei Long), infine Akuma come personaggio sbloccabile. Beh, in quest’edizione per Nintendo Switch ci sono tutti i personaggi appena citati, oltre a due vere e proprie new entries, Evil Ryu e Violent Ken, per un totale di 19 combattenti diversi.
Per quanto riguarda invece le modalità di gioco, troveremo le classiche Arcade e Versus: la prima è, praticamente, la modalità “storia”, in cui sfideremo tutti i personaggi del gioco, comandati da una CPU piuttosto agguerrita a seconda del livello di difficoltà, e concludendo con un finale (ognuno diverso a seconda del personaggio usato). In Versus sceglierete voi contro quale avversario combattere, ma soprattutto potrete sfidare una persona in carne ed ossa invece della CPU: inutile dirvi che quest’ultima opzione rappresenta la parte migliore di Ultra SFII, così come è sempre stato per i picchiaduro della saga ed in generale. Ad arricchire la scelta ci sono però due nuove modalità: Co-op e La Via dell’Hado. Nella prima si combatteranno sfide 2 vs 1 contro la CPU (affrontando Evil Ryu, Violent Ken, Akuma e Mr.Bison). Potrete giocare con la CPU oppure insieme ad un amico, ma in ogni caso dovrete far attenzione alla vostra barra dell’energia (che si ricaricherà di poco tra un round e l’altro), perché se vincerete voi, il nemico avrà un secondo round per battervi, mentre quando la vostra barra si esaurirà, sarà game over. Diciamo che si tratta di un’aggiunta gradita, anche se quattro nemici, seppur forti, si fa presto a batterli.
In riferimento a La Via dell’Hado invece, osiamo stendere un velo pietoso: non siamo riusciti a farci più di 3-4 partite, oltre all’allenamento per apprenderne le meccaniche. Si tratta di una sorta di modalità orda, in prima persona, in cui dovremo muovere i Joy-con per effettuare mosse speciali come hadoken e shoryuken fino a che, nei panni di Ryu, non avremo sconfitto tutti i nemici che ci si presenteranno davanti. Inutile dirvi che non ci avremmo scommesso un centesimo, ma per dovere di cronaca dobbiamo dirvi che rappresenta solo un inutile ed imbarazzante dispendio di energie.
Carina infine la possibilità di editare i colori dei costumi dei personaggi, oltre alla presenza di una versione digitale di “Street Fighter Artworks: Supremacy”, artbook davvero interessante da circa 270 pagine, con una miriade di disegni relativi alla serie; certo, sfogliarlo in digitale non è il massimo, ma apprezziamo lo stesso.
Se però ad oltre 20 anni di distanza ci troviamo a parlare di Street Fighter II, il merito non è di alcuna modalità o feature extra, ma senza dubbio del suo gameplay, tra l’altro ribilanciato per l’occasione, e che si conferma ai massimi livelli. Le due new entries compensano una maggiore forza con una minor resistenza ai danni, risultando un’ottima alternativa per chi era abituato ad usare Ryu e Ken ed offrendo ancor più varietà ad un roster in cui chiunque può trovare il personaggio adatto al suo stile, senza per forza subire contro determinati personaggi. Inoltre ogni personaggio ha la sua mossa “Super”, che si può eseguire solo dopo aver caricato per intero la barra dedicata colpendo l’avversario. In generale è uno Street Fighter più semplice rispetto al IV o al V, ma questo non significa che non sia capace di divertire allo stesso modo, anzi, forse questa “semplicità” si sposa meglio con la natura di una console come Switch.
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In tutto questo c’è però un “ma”. Come detto in precedenza, la cosa che più ci ingolosiva di questa nuova versione era proprio la versatilità di Nintendo Switch, la possibilità di giocarci in mobilità e addirittura la possibilità di coinvolgere un’altra persona semplicemente sfilando i due joy-con; ma è proprio qui che arrivano le vere doti nolenti.
Purtroppo chi se ne intende di picchiaduro sa meglio di ogni altro che “la potenza è nulla senza controllo” (passateci la citazione, ndr), nel senso che seppur il gioco sia calibrato alla perfezione, poi bisogna scontrarsi con la realtà, che sia chiama appunto joy-con. Proprio per le caratteristiche di Switch, le possibilità per giocare ad Ultra SFII sono diverse. Senza dubbio prendendo in considerazione la dotazione base di Switch, quella più comoda e performante è quella di usare i due joy-con con il joy-grip: in questo modo innanzitutto le mani hanno una posizione di partenza adeguata, e proprio per questo i tasti dorsali riescono ad essere utilizzati senza troppe difficoltà; cosa che invece non succede nella modalità portatile, quando i joy-con sono collegati a Switch. Una cosa che purtroppo hanno in comune questi due sistemi di controllo, è la levetta analogica, unica soluzione possibile (con la simil croce direzionale digitale è ingiocabile): dobbiamo dire che dopo qualche partita ci abbiamo preso la mano e nonostante non sia il top per il genere, si comporta relativamente bene nella maggior parte delle circostanze (che utilizziate personaggi che necessitano di mezze lune o meno). Se avete un controller Pro senza dubbio opterete per la croce digitale, ma non saremo mai ai livelli e alla precisione che solo un fighting stick può dare. Diciamo che in un gioco in cui effettuare una mossa o premere un tasto un millisecondo dopo, può decidere le sorti di uno scontro, i controlli di Switch, qualunque essi siano, non sono particolarmente adatti, ma ciò per fortuna non ne compromette totalmente la giocabilità.
Street Fighter II non è cambiato, è capace di divertire come ai vecchi tempi
E invece come si comporta il singolo joy-con nella modalità doppio? Di male in peggio: alla fine della fiera entrambi i giocatori hanno più o meno lo stesso “controller”, con gli stessi problemi, quindi la sfida è bilanciata, ma senza dubbio si tratta dell’opzione meno precisa delle tre, in particolare perché la levetta è troppo vicina ai tasti e le dimensioni sono comunque davvero ridotte. Spesso e volentieri vi troverete ad effettuare mosse che non volevate, o non riuscirete a fare niente di ciò che intendevate fare, rendendo quindi finalmente utili i laccetti di sicurezza: vi assicuriamo che la tentazione di lanciare il joy-con dopo l’ennesimo fail sarà tanta.
Perché allora all’inizio della recensione abbiamo detto che Ultra Street Fighter II: the Final Challengers è capace di divertire come ai vecchi tempi? Beh, semplice. Nonostante i problemi con i controlli, che sia con i singoli joy-con, o meglio con due joy-grip (e quattro joy-con), se avete un amico da sfidare, sarà l’ennesimo tuffo nel passato, in una dimensione senza tempo. Parliamo di uno di quei giochi che non invecchia mai, o meglio, che grazie a qualche accorgimento, riesce ad essere ancora attuale e coinvolgente nella sua semplicità. In quel caso potrebbe essere un valido acquisto, perché nonostante il prezzo non proprio budget, siamo certi che ci passerete ore ed ore, e potrebbe trattarsi di quel gioco per cui vale la pena tirare fuori Switch dalla borsa, da giocare tra una birra e l’altra.
Nell’era del multiplayer online, non potevamo però non prendere in considerazione questa modalità per un gioco come Ultra Street Fighter II, che fa del multiplayer il suo pezzo forte. Proprio per questo abbiamo aspettato che Nintendo rilasciasse l’aggiornamento day one ed anche che i server si popolassero un minimo. Quindi eccoci qui, ad una settimana di distanza da quando abbiamo pubblicato la recensione, per parlarvi della nostra esperienza vissuta online e per dare un giudizio definitivo (ed un voto) a questa ennesima incarnazione del titolo Capcom.
Dobbiamo dire che la controparte online dei giochi della serie non ha mai brillato, ed il discorso vale anche per Ultra Street Fighter II The Final Challengers. Certo è che in un gioco tecnico come questo, in cui una frazione di secondo può fare la differenza tra una vittoria ed una sconfitta, avere dei server performanti ed una velocità che si avvicina a quella del multiplayer locale, sarebbe d’obbligo. La realtà è che nella maggior parte degli incontri che abbiamo fatto, c’erano rallentamenti di ogni sorta, i quali in alcuni casi ci hanno addirittura obbligato ad abbandonare la partita. Le partite davvero scorrevoli che abbiamo fatto, sono state davvero poche, ed è durante quelle che abbiamo apprezzato il potenziale multiplayer del gioco, anche online e nonostante i controlli non propriamente adatti.
Le modalità sono quelle classiche, ovvero match classificati o amichevoli: in quest’ultimo caso potrete anche affrontare un vostro amico, ma naturalmente non avrete la possibilità di lamentarvi o di insultarlo. Lo abbiamo provato anche utilizzando la connessione 4G del nostro smartphone, quindi in completa mobilità, ma l’ideale sarebbe portarsi dietro il joy-grip per riuscire a controllare il personaggio in maniera un po’ più precisa.
Noi, ma siamo sicuri che anche molti di voi, aspettavano questa versione Switch di Street Fighter II pensando già alla possibilità di giocarci in vacanza, oppure a quella ancor più nerd di sfidare gli amici amici durante le sere d’estate. Quello che ci ritroviamo tra le mani è in parte quanto ci aspettavamo: il gameplay è il solito che ci accompagna da anni, ribilanciato per l’occasione e per la nuova veste grafica in 16:9, ma sempre tecnico ed allo stesso tempo immediato, con un roster ampio che vede anche due nuovi personaggi. Il vero problema è dovuto ai controlli di Nintendo Switch, che non sono assolutamente pensati per un picchiaduro come Street Fighter II. Utilizzando il joy-grip o il Controller Pro la situazione migliora lievemente, ma si tratta comunque di adattarsi. Cosa che diventa ancor più marcata nell’ipotesi di sfida sulla stessa console, utilizzando i due joy-con: in un gioco in cui la precisione è fondamentale, sarà davvero difficile eseguire colpi e mosse speciali al momento giusto, saranno più le volte in cui vi ritroverete a fare quello che non dovevate e volevate fare, e di conseguenza a maledire Nintendo Switch. |
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