Underworld Ascendant – Anteprima E3 2018

Los Angeles – “Ultima” è uno di quei nomi che fa venire un brivido lungo la schiena agli amanti dei GDR con una certa età sul groppone. La serie è una pietra miliare non solo del genere, ma del gaming tutto, ed è innegabile il suo impatto su tutto ciò che è venuto dopo. Innegabile è anche l’importanza e il talento di buona parte dello staff attualmente impiegato presso Otherside Entertainment, a partire dal boss Paul Neurath, la mente dietro un capolavoro del calibro di Ultima Underworld, che ha lavorato anche a franchise di un certo peso, come System Shock e Thief, o di un certo Warren Spector, una vera istituzione.

Mr. Spector che, per altro, abbiamo avuto il piacere di incontrare durante la nostra prova in quel di Los Angeles, dove abbiamo potuto mettere nuovamente mano al lungamente atteso Underworld Ascendant, seguito spirituale (non compare “Ultima” nel titolo per motivi puramente burocratici, ma lo spirito è quello) proprio del sopracitato capolavoro. Dopo un Kickstarter di successo, quasi due anni di ritardo sulla tabella di marcia, e l’ingresso di un publisher come 505 Games nel progetto, Underworld Ascendant si appresta ad arrivare sui nostri PC, più precisamente a settembre. Ma siamo davvero sicuri che sia la mossa giusta?

Non fraintendeteci: il tocco delle brillanti menti coinvolte c’è tutto. Ci sono anche la prima persona, lo Stygian Abyss, la grande interazione con l’ambiente circostante, che stimola il giocatore ad avanzare non seguendo un percorso prestabilito, ma trovando la strada che meglio si adatta al suo stile di gioco, sfruttando a proprio vantaggio la fisica in modi indubbiamente creativi.

Si può spegnere una torcia dalla distanza con una freccia, così da poter sgattaiolare silenziosamente alle spalle dei nemici, oppure fargli cadere un lampadario sulla testa recidendo la corda che lo regge, magari provocando un po’ di rumore prima così da distrarre la nostra ignara vittima. Non mancano inoltre trappole, marchingegni, incantesimi con cui paralizzare i nemici e guadagnare un po’ di tempo per fuggire e nascondersi nelle tenebre, mettendo alla prova il sistema di illuminazione che rende l’atmosfera cupissima ed eterea ancor più affascinante, merito anche dello stile artistico grezzo, ma piacevole.

I più intraprendenti possono anche mettere da parte qualsiasi discrezione e partire all’assalto all’arma bianca, menando fendenti, arrampicandosi su funi di fortuna, e persino optando per attacchi dall’alto sfruttando il wall-jump, utile anche per raggiungere punti sopraelevati quando si vuole cercare di evitare lo scontro ad ogni costo, magari cercando uno dei tanti percorsi alternativi, come ci è successo nella breve missione provata all’interno delle Ruins of Gwern; l’obiettivo era uno solo, un “Memora”, una reliquia contenente ricordi catturati e imprigionati al suo interno, ma i modi per raggiungerlo, tra chiavi da scovare e porte da aprire, erano molteplici.

È bastato davvero poco, pochissimo, per capire che però c’erano davvero troppe cose che non andavano. Alcune di natura tecnica, sicuramente risolvibili una volta che Underworld Ascendant uscirà dalla pre-alpha, come un wall-jump scomodo da realizzare e dannatamente frustrante, frecce incontrollabili, o peggio, che sparivano, fendenti che andavano a vuoto, rendendo i lenti e macchinosi combattimenti all’arma bianca ancor più pesanti e noiosi. Stesso discorso per i movimenti, anch’essi pesanti, quasi provenienti da un’altra epoca.

Il vero, grande problema è che Underworld Ascendant uscirà a settembre di quest’anno, e nel momento in cui lo abbiamo scoperto abbiamo ricontrollato che fosse effettivamente settembre 2018 e non del 2020: le condizioni in cui si trova attualmente non sono da gioco pronto per essere immesso sul mercato, in primis, ma soprattutto, nelle varie apparizioni alla stampa, sono state mostrate singole mini-missioni che mostrano i buoni propositi legati al gameplay (almeno sulla carta), ma si hanno ancora davvero pochissimi dettagli sul gioco nella sua forma definitiva e generale, tanto nella struttura ludica quanto in quella narrativa, anch’essa ancora molto fugace.

Si sa davvero poco, e si è visto ancora meno, e non è poi tanto normale in un gioco in arrivo tra due mesi che ha avuto così tanti problemi. Di buchi nell’acqua nati su Kickstarter ne abbiamo perso il conto, e l’ultima cosa che ci serve è l’ennesimo progetto firmato da big dell’industry che lanciano un prodotto problematico e incompleto sul mercato.

Underworld Ascendant ha sicuramente, sulla carta, delle buone intuizioni, ma restiamo dell’idea che farlo uscire tra due mesi sia semplicemente folle. Avrebbe avuto senso, piuttosto, far partire un lungo periodo di Early Access, da quella data, ma se fosse la data di uscita effettiva, allo stato attuale delle cose ci sentiamo di sconsigliarvi vivamente di prenotarlo, valutando semmai l’acquisto post-lancio, in attesa di saperne di più sul gioco, e di capire quanto i problemi di sviluppo e la lunga gestazione hanno impattato sul prodotto finito (o presunto tale).

Ci dispiace parlare in questi termini del nuovo progetto di simili titani dell’industry, ma la bolla di Kickstarer, nella sua fragorosa esplosione, ci ha già bruciato più volte, ed è sacrosanto andare con i piedi di piombo in situazioni del genere.