Undisputed – Recensione

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Un pugno che fa male

Sono ormai diversi anni che la boxe virtuale non riesce a ritagliarsi uno spazio significativo nell’universo dei videogiochi sportivi. Da tempo, gli appassionati e le appassionate del pugilato attendevano un titolo capace di riproporre il realismo e la tensione tipici del ring, portando con sé un’esperienza coinvolgente, viscerale e, soprattutto, all’altezza delle moderne tecnologie. È in questo contesto che Undisputed (che potete acquistare da GameStop a questo link), il nuovo progetto targato Steel City Interactive e distribuito da Deep Silver, si presenta come una ventata d’aria fresca per un genere rimasto a lungo in disparte. Questo gioco si propone di riportare in auge la simulazione della boxe professionale, puntando sulla fedeltà ai dettagli, sia tecnici che estetici, e su una giocabilità che mira a catturare l’essenza strategica di questo sport.

Uno degli aspetti che colpisce subito di Undisputed è l’ampiezza del roster, che riesce a combinare in modo equilibrato leggende del pugilato come Rocky Marciano, Muhammad Ali e Larry Holmes, insieme a star contemporanee come Canelo Alvarez, Tyson Fury e Vasiliy Lomachenko. Questo mix di pugili iconici, che rappresentano diverse epoche e stili di combattimento, non solo soddisfa le aspettative dei fan storici, ma crea un ponte tra passato e presente, offrendo al giocatore e alla giocatrice l’opportunità di ricreare match epici e scontri da sogno che nella realtà non avrebbero mai potuto verificarsi. La varietà di boxeur disponibili permette anche di sperimentare con stili di combattimento differenti, spaziando tra la potenza dei colossi dei pesi massimi e la velocità fulminea dei pesi leggeri, dando vita a match dinamici e sempre interessanti.

Sicuramente è realistico.

Come appassionato e praticante amatoriale di boxe, ho approcciato Undisputed con una particolare curiosità. La mia prima impressione, man mano che mi avvicinavo al titolo, era di grande attesa, non solo per la nostalgia dei classici giochi di boxe che hanno segnato il passato, ma anche per capire se Steel City Interactive avrebbe saputo cogliere l’essenza di questo sport e trasferirla in un’esperienza videoludica autentica. Ciò che fa di Undisputed un titolo interessante è l’evidente attenzione riposta nel sistema di combattimento, che punta non tanto sulla spettacolarità arcade, quanto sulla simulazione delle dinamiche reali di un match di boxe. Colpire, parare, schivare, trovare i giusti tempi per attaccare e gestire le distanze sono elementi chiave che il giocatore o la giocatrice deve padroneggiare, rendendo ogni incontro un esercizio di strategia oltre che di riflessi rapidi.

Uno degli aspetti che colpisce subito di Undisputed è l’ampiezza del roster

Undisputed mette subito in chiaro una cosa: il roster dei pugili è vasto, con oltre settanta combattenti, sia maschili che femminili, pronti a salire sul ring. Questa varietà permette di affrontare match molto diversi tra loro, sia per lo stile di lotta che per la fisicità dei pugili stessi. La scelta di includere atleti di diverse epoche, come le leggende del passato e le star della boxe moderna, dimostra la volontà di offrire ai giocatori e alle giocatrici un’esperienza completa, sia per i nostalgici che per i nuovi fan. Ciò che colpisce particolarmente è lo sforzo visibile nel cercare di ricreare fedelmente l’aspetto e le abilità di ogni pugile, anche se il realismo, pur apprezzabile, non sempre riesce a essere all’altezza delle aspettative. In alcune occasioni, infatti, alcuni dettagli estetici o tecnici possono sembrare meno rifiniti di altri, ma lo sforzo generale nel rendere autentica l’esperienza resta evidente.

Pugili moderni come Tyson Fury possono scontrarsi con atleti del passato.

Uno dei punti di forza di Undisputed è senza dubbio la modalità carriera. Distribuita su sei diverse location disponibili già al lancio, la carriera offre ai giocatori e alle giocatrici la possibilità di vivere l’emozione della scalata verso il successo a suon di cazzotti. Tuttavia, non basta salire sul ring e vincere: la gestione del proprio pugile diventa fondamentale. La scelta dell’allenatore e la sua influenza sono necessarie allo sviluppo delle skill del pugile e possono determinare il successo o il fallimento della carriera. La modalità pone anche l’attenzione su di un altro elemento interessante, ovvero il recupero fisico del pugile. Si perché durante i match bisogna fare attenzione agli infortuni, che possono incidere seriamente sulla prestazione e sull’evoluzione del personaggio.

Lo sforzo generale nel rendere autentica l’esperienza è evidente

Un altro aspetto che merita una menzione è l’editor del boxeur. Questa parte di Undisputed consente un elevato grado di personalizzazione, dalla massa muscolare alla percentuale di grasso corporeo, fino ad arrivare a un dettaglio molto approfondito del volto. Questo permette ai giocatori e alle giocatrici di creare pugili con caratteristiche fisiche uniche, che spaziano dal realistico al bizzarro, come personaggi con pelle di colori improbabili. Sebbene sia possibile regolare la difficoltà in base alle preferenze personali, il sistema di skill e il legame con l’allenatore sembrano avere un peso eccessivo nell’economia generale del gameplay. Questo porta a un certo sbilanciamento che può limitare la flessibilità nelle scelte di gioco.

Dinamismo e tempismo vanno di pari passo.

La fase di allenamento, essenziale per la progressione del pugile, avviene in modo piuttosto semplificato: una volta selezionata una palestra e un coach, la settimana di preparazione viene “simulata” attraverso una breve animazione a schermo, che mostra il progresso del pugile. Anche se questo sistema può rendere più fluida l’esperienza di gioco, potrebbe risultare un po’ carente in termini di profondità, specialmente per coloro che erano abituati alla maggiore complessità offerta da giochi come Fight Night. Sarebbe stato interessante vedere un approccio più interattivo e dettagliato agli allenamenti.

L’editor consente un elevato grado di personalizzazione

Il gameplay di Undisputed punta decisamente sul realismo, cercando di catturare l’essenza di un match di boxe professionale. Il sistema di Stamina è uno degli aspetti più curati ma anche più criticati: ogni colpo che influisce sulla resistenza del pugile, sia in termini di energia spesa che di stanchezza accumulata col progredire dell’incontro. Durante un combattimento, osservare come i volti dei pugili cambino visibilmente dopo aver subito colpi, riflettendo i segni della battaglia e la fatica, è un dettaglio che aggiunge profondità visiva e un tocco di autenticità al gioco. È particolarmente appagante vedere come gli atleti sul ring “portino addosso” il peso dello scontro, sia a livello fisico che di prestazioni.

Le ambientazioni sono ben ricostruite.

Tuttavia, nonostante l’attenzione al realismo, il sistema di stamina non è perfetto, e qui arriviamo alle critiche. All’inizio del match, ci si aspetterebbe una maggiore libertà di azione, con la possibilità di tirare un numero maggiore di colpi in rapida successione prima di esaurire le energie. In Undisputed, invece, anche nei primi round, sembra che la stamina si esaurisca troppo rapidamente, limitando la possibilità di eseguire combinazioni prolungate. Questa gestione rallenta in modo drastico la fluidità del gameplay, portando il pugile a una lentezza poco credibile già nelle fasi iniziali. Certo, è realistico che, col progredire dell’incontro, le combo diventino più difficili da mettere a segno e la fatica cominci a farsi sentire, ma vedere una simile riduzione di velocità già dalle prime battute del match potrebbe risultare frustrante per alcuni giocatori o giocatrici. Anche la fase di recupero tra un attacco e l’altro sembra essere più lenta di quanto ci si aspetterebbe, penalizzando eccessivamente chi tenta di mantenere un ritmo più aggressivo nel combattimento.

È particolarmente appagante vedere come gli atleti sul ring “portino addosso” il peso dello scontro

Questo approccio al gameplay, che privilegia un ritmo più strategico e meno frenetico, potrebbe essere una scelta consapevole da parte degli sviluppatori per spingere i giocatori e giocatrici a ponderare meglio ogni mossa. Tuttavia, per chi preferisce un’esperienza di gioco più dinamica, potrebbe risultare eccessivamente punitivo, specialmente nelle prime fasi di ogni match.

I dettagli dei pugili sono davvero pazzeschi.

Uno degli aspetti più deludenti di Undisputed è purtroppo il comparto multiplayer, che avrebbe potuto essere una delle sue colonne portanti. Durante le mie sessioni online, mi sono trovato spesso di fronte a problemi di matchmaking, con tempi di attesa molto lunghi che non migliorano l’esperienza di gioco. Quando finalmente si riesce a entrare in un match, la situazione non migliora: la latenza e il lag sono spesso così pronunciati da rendere difficile godersi il combattimento. In un gioco di boxe, dove il tempismo e la precisione degli input sono fondamentali, un alto input lag può distruggere l’intera esperienza. Mi è capitato di vedere colpi che sembravano perfettamente piazzati, ma che a causa del ritardo nella risposta, finivano per mandare tutto fuori sincronia, rendendo ogni mossa frustrante e togliendo completamente il senso di soddisfazione che si dovrebbe provare dopo un match ben giocato.

Se il multiplayer delude, almeno il comparto sonoro è degno di nota, anche se non privo di qualche piccola pecca. Le musiche che accompagnano i combattimenti e l’atmosfera generale del gioco riescono a coinvolgere, e i suoni dei colpi, gli effetti sonori del ring e il rumore del pubblico sono ben realizzati, contribuendo a creare l’atmosfera di un vero incontro di boxe. I commentatori Todd Grisham e Johnny Nelson, invece, pur avendo voci energiche e credibili, a volte sembrano divagare su argomenti che non hanno nulla a che vedere con l’azione che si sta svolgendo sul ring. È piuttosto strano sentire discorsi non correlati mentre si cerca di concentrarsi sul match, e sebbene questo non rovini completamente l’esperienza, si tratta comunque di un elemento che avrebbe potuto essere curato meglio per garantire un’immersione più completa.

Conclusioni

Undisputed offre un’esperienza di boxe che riesce a colpire nel segno in molte aree, specialmente per quanto riguarda il realismo e l’attenzione ai dettagli nel gameplay. Tuttavia, viene messo al tappeto da un multiplayer che fatica a stare in piedi e da alcune sbavature tecniche che interrompono il flusso dell’azione.

Con un roster impressionante e un comparto tecnico comunque solido, Steel City Interactive ha gettato delle buone basi, ma per ora non è ancora riuscita a mandare l’hype KO. Se sei un/a amante della boxe virtuale, potresti trovarlo divertente, ma occhio: potrebbe non essere il colpo da knock-out che stai aspettando.

Potete acquistare Undisputed da GameStop a questo link.

  • Good
    +Realismo dei match
    +Dettagli dei pugili ben curati
    +Roster impressionante
  • Bad
    -Alcune sbavature tecniche
    -Comparto multiplayer non all'altezza
  • 7.5 Knockout

Acquista ora su Gamestop.it

Conclusioni

Undisputed offre un’esperienza di boxe che riesce a colpire nel segno in molte aree, specialmente per quanto riguarda il realismo e l’attenzione ai dettagli nel gameplay. Tuttavia, viene messo al tappeto da un multiplayer che fatica a stare in piedi e da alcune sbavature tecniche che interrompono il flusso dell’azione.

Con un roster impressionante e un comparto tecnico comunque solido, Steel City Interactive ha gettato delle buone basi, ma per ora non è ancora riuscita a mandare l’hype KO. Se sei un/a amante della boxe virtuale, potresti trovarlo divertente, ma occhio: potrebbe non essere il colpo da knock-out che stai aspettando.

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  • Good
    +Realismo dei match
    +Dettagli dei pugili ben curati
    +Roster impressionante
  • Bad
    -Alcune sbavature tecniche
    -Comparto multiplayer non all'altezza
  • 7.5 Knockout

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