SHOOT’EM ALL!
Zipper Interactive, forte dell’esperienza acquisita con l’intera serie Socom su PlayStation 2 e 3, riceve da Sony l’incarico di mostrare a tutti che i TPS (e in futuro, si spera, gli FPS) su PSVita s’han da fare, e bene, raggiungendo quasi al primo colpo l’obiettivo. Il secondo analogico è vera e propria manna dal cielo, così come il buonissimo motore di gioco e la componente online, ma Unit 13 merita veramente l’acquisto?
Lo ameranno: gli amanti dei TPS anche in versione portatile
Lo odieranno: i puristi degli FPS che odiano la visuale alle spalle
E’ simile a: Socom, Syphon Filter
Titolo: Unit 13
Piattaforma: PSVita
Sviluppatore: Zipper Interactive
Publisher: Sony
Giocatori: 1-2 (Coop Online)
Lingua: Italiano
STORYBOARD
Unit 13 è un TPS bellico, privo del supporto narrativo offerto dalla penna di un qualsiasi Tom Clancy, quindi non si poteva pretendere chissà quale sofisticata trama che superasse i confini del Medio-Oriente, con la differenza che le nazioni nominate siano tutte inventate di sana pianta, apparse precedentemente nell’universo di Socom. L’altro famosissimo titolo di Zipper Interactive presta infatti nomi di location al neonato Unit 13, oltre al quasi totale disinteresse per la trama, essendo praticamente scandita dai singoli obiettivi presenti in ognuna delle 36 missioni a disposizione e nulla più. Ci saranno dei “nemici comuni”, dei “Bersagli Primari” (con tanto di apposita modalità), ma la struttura a missioni singole, sbloccabili sia in verticale che in orizzontale nella scacchiera di selezione missione, rende un’ipotetica narrazione pressoché inutile.
Forse è proprio questo uno dei (pochi) elementi negativi di Unit 13: la mancanza di personalità. I soldati a nostra disposizione, i membri dell’unità speciale creata dalla NATO per emergenze terroristiche, ci regaleranno delle battute di bassissima lega ma nulla più, lasciandosi apprezzare più per le singole abilità che per il loro inesistente carisma. Idem per i nemici, tutti simili tra loro e banalmente caratterizzati, colpendo in pieno gli stereotipi dei guerriglieri medio-orientali con tanto di turbante e folti baffi. Senza una base narrativa solida e coinvolgente, è dura affezionarsi ai 6 personaggi giocabili, ben caratterizzati graficamente ma privi di “anima”.
GAMEPLAY
I 2 stick analogici finalmente rendono giustizia agli shooters in versione portatile, senza nulla da invidiare alle home-console in termini di precisione e giocabilità, e Unit 13 si pone come ottimo apripista del genere. Dopo i discreti tentativi di portare FPS e TPS su PSP (Resistance e MGS:Peace Walker i 2 esempi più positivi) con dei comandi certamente poco comodi, per non parlare degli stravolgimenti di genere (come accaduto con Killzone: Liberation), finalmente gli sviluppatori sono in grado di offrirci uno sparatutto degni di tale nome, sfruttando i comandi tattili per quei tasti mancanti nell’ideale joypad che PSVita va a sostituire: con i grilletti si mira e si spara, granate e salti (solo nei pressi di ostacoli) li gestiremo tramite schermo, con comodi ed efficaci comandi. Buono il sistema di puntamento, così come quello di copertura, utilissimo contro orde di nemici.
L’esperienza di Zipper Interactive nel settore, unita alle robuste spalle di Sony in qualità di publisher hanno certamente giovato allo sviluppo di Unit 13 ed i risultati sono evidenti: con 6 classi a disposizione, ognuna con abilità e statistiche specifiche, potremo affrontare ognuna delle 36 missioni in modi differenti, optando per uno stile più brutale o maggiormente stealth (grazie anche alla possibilità di alternare pistola silenziata e fucili automatici o a devastante colpo singolo, per non parlare del fucile da cecchino). Non nego di aver provato in più di un’occasione, sensazioni simili a quelle generate da un’altra gloriosa esclusiva Sony, lo storico Syphon Filter, in cui gli approcci erano perfettamente bilanciati proprio come nel titolo in questione. Per dare varietà al tutto, ci saranno 4 tipologie di missione: Azione Diretta, Incognito, Limite ed Elite, in base alle quali ci converrà optare per una determinata classe (suggeritaci durante il briefing) a seconda degli obiettivi e condizioni previsti, dal non dover far scattare l’allarme, fino al completare la missione entro breve tempo, con tanto di indicazioni riguardanti la difficoltà e la durata.
Non impiegheremo moltissimo tempo per ogni impresa, in ogni caso, unico elemento che ci ricorda di aver comunque a che fare con una console portatile, viste anche le missioni spezzettate, comunque rigiocabili in versione “Dinamica” con obiettivi e difficoltà random. Nonostante la ripetitività di gran parte delle location, la varietà del gameplay, così come i punti di esperienza necessari per raggiungere il livello 10, vi spingeranno a rigiocare ogni singolo compito per ottenere il massimo punteggio senza mai stancarvi.
GRAPHIC & SOUND
Il primo, positivissimo impatto viene smorzato da un controllo più accurato, con texture buonissime ma non prive di sbavature, comunque ottime per una console handheld. La fluidità è costante, raramente azzoppata solo nelle sparatorie più affollate, mentre assolutamente bocciati liquidi e fiamme, squadrati e grezzi, decisamente approssimativi. Le animazioni dei nostri soldati, così come quelle dei nemici, risultano ottime e convincenti, ben gestite dal comunque solido motore di gioco, idem le ombre, ma l’IA degli avversari lascia spesso a desiderare: a volte basterà il minimo movimento per allertarli, mentre in altre occasioni, pur essendo a conoscenza della vostra presenza a pochi cm da loro, non riusciranno ad aggirare il muro che ci separa, con nostra somma gioa ma penalizzando qualsivoglia tentativo di “realismo”.
Scarsa l’ispirazione sia delle location, riciclatissime e ripetitive (anche alternandole, collocando tipologie di missione differenti, la sensazione di già visto risulterà fastidiosa fin da subito), così come i nemici tutti uguali e stereotipati, idem i PG giocabili, impavidi marines classicissimi per quanto convincenti. Le ambientazioni saranno però ampie e ricche di nemici, con nascondigli ben congegnati, scale tattiche e aree totalmente esplorabili, divise in più livelli nei quali verranno collocati gli obiettivi. Banali le musiche, adrenaliniche e ritmatissime come ogni titolo di stampo bellico, mentre ottimo il doppiaggio. Solo i fastidiosi tempi di caricamento, comunque inferiori ad altri titoli PSVita, faranno realmente storcere il naso ai giocatori più impazienti.
ONLINE & REPLAY
Il primo “giro” delle 36 missioni sarà abbastanza rapido ed indolore (salvo alcune più ardue), ma il rigiocarle in versione “dinamica”, con obiettivi e difficoltà rimescolate e casuali, vi darà non pochi stimoli a ripetere l’impresa. Zipper Interactive ha però arricchito la longevità del titolo, rimpinguando equamente tanto la componente online che quella offline: oltre alla campagna, in singolo potremo anche giocare delle speciali missioni chiamate “Bersagli Primari”, in cui dovremo abbattere dei generali nemici schedati e ricercati dal nostro esercito. Online, pur mancando una modalità Deathmatch (grave mancanza per il target a cui è indirizzato il titolo), avremo 2 opzioni: Co-op per tutte le missioni della campagna, rigiocabili con un amico o uno sconosciuto con un maggior numero di nemici, coordinandoci tramite il microfono di PSVita. Nonostante qualche problemino con il match-making, la connessione si è dimostrata stabilissima.
L’altro elemento, certamente interessante, è la Sfida Giornaliera, una lunga e difficile missione, ogni giorno differente e con numerosi obiettivi da completare, che ci darà una sola chance: una volta morti, dovremo aspettare la mezzanotte e rinviare Punti Esperienza e sogni di gloria (chi avrà totalizzato più punti, infatti, verrà citato nel menù principale della modalità). Aggiungete il posizionamento in classifica anche per le missioni in singolo, in grado di stimolarci a fare sempre meglio, e vi ritroverete a spendere molto tempo su Unit 13!
IN CONCLUSIONE
Sony vuol far capire fin da subito che PSVita, nonostante i controlli touch, rimane comunque una console da utenza hardcore, offrendoci a dimostrazione di tale tesi un TPS con venature stealth di vecchia scuola che strizza però al moderno grazie anche all’ottimo comparto online. I 2 stick si dimostrano perfetti per l’opera, ma l’effettiva potenza della console, data anche la sua giovinezza, non ci è ancora stata mostrata, con un motore fluido e buono, ma non privo di sbavature. Una maggiore personalità, sia per quanto riguarda le ambientazioni che i personaggi (sia quelli giocabili che quelli nemici) , sarebbe stata gradita, data la quasi totale assenza di carisma nei numerosi individui con cui avremo a che fare, ma l‘ottimo e divertente gameplay riuscirà ad ottenebrare questo debole elemento. Inizio col botto, ma per distogliere i guerrafondai più accaniti dalle loro home-console Sony dovrà impegnarsi ancora di più.
Commenti