Non penso esista un PC passato sotto le mie mani che non abbia avuto il piacere di conoscere V-Rally 3. Anche anni dopo la sua uscita, questo titolo faceva parte della élite dei miei giochi da avere assolutamente installati. Forse è anche per questo che la delusione di V-Rally 4 brucia così tanto.
Sin dal trailer iniziale non è stato amore a prima vista. Il motivo è la saturazione attuale del mercato arcade/simulativo per i giochi di corsa, con titoli di tutto rispetto che coprono la totalità delle discipline, alcuni anche in aree miste. Riprendere dunque una serie come V-Rally e buttarla nel marasma generale del 2018 mi sembrava già più che avventato.
Nonostante questo, V-Rally 4 è deciso e mi prende subito per mano non appena superata la schermata principale. L’obiettivo è quello di trovare la difficoltà adatta per il giocatore, basandosi su una breve corsa prima libera e poi cronometrata. Una volta terminata grazie anche alle indicazioni di Nancy, che accompagna il giocatore con un doppiaggio in italiano per tutto il gioco, V-Rally 4 dà il suo verdetto e propone la difficoltà idonea.
Il passo seguente è l’acquisto di una prima auto e la presentazione della mappa, dove si possono trovare tutti gli eventi disponibili. È tutto un po’ alla Gran Turismo, specialmente per la necessità di possedere determinati veicoli per prendere parte alle competizioni. Dal punto di vista gestionale, inoltre, V-Rally 4 spinge alla creazione di un team attraverso l’assunzione di personale.
Il circolo virtuoso/vizioso è semplice: si partecipa alle gare per vincere soldi, pagare profumatamente i dipendenti e comprare nuove auto per provare nuove discipline. Tutto questo sempre con la voce di Nancy in sottofondo. Non che sia fastidiosa, ma il fatto che non ci sia veramente un filo conduttore a supportare la campagna single player è un limite piuttosto stretto per la voglia di continuare.
La varietà di discipline è molto interessante se presa a scatola chiusa. Copre infatti tutto quello che gli altri giochi con “rally” nel nome dovrebbero fare, quindi espandendosi anche nel rally-cross e nello hill-climb. Il problema è che nulla viene approfondito come dovrebbe, sia per una superficialità diffusa, sia per un modello di guida che è ben lontano da quello che pensavo e speravo di trovare.
Se bastasse una sola parola, sarebbe “insipido”. In qualsiasi situazione, V-Rally 4 non sembra trovare il suo vero posto. Purtroppo non sono riuscito a sentire veramente il peso di ogni vettura, né con un set da guida, né tanto meno col controller. Quello che ho potuto avvertire pienamente è stato il senso della velocità, tanto da esitare parecchie volte nel tenere premuto a fondo l’acceleratore, ma una volta presa in mano la gestione delle curve tutto è diventato estremamente moscio e dimenticabile.
Oltretutto non mi è ben chiara la gestione di determinati veicoli. Alcuni tendono a scivolare in qualsiasi condizione, fino a diventare incontrollabili. Altri invece hanno un’aderenza eccezionale anche sull’asfalto tremendamente bagnato. C’è decisamente qualcosa che non funziona.
Giocato su PS4 Pro, V-Rally 4 almeno regala panorami molto interessanti dal punto di vista grafico. Nonostante i luoghi siano fittizi, l’ambiente che circonda le vetture è caratterizzato da una resa cromatica piacevole, seppur non totalmente realistica. Il fotorealismo è dunque fuori discussione, ma ciò non significa che i panorami siano degni di visione, tanto da distrarre spesso dalla guida. Non si può dire lo stesso delle auto, che sembrano addirittura molto plasticose per via dei riflessi approssimativi.
In qualsiasi situazione, V-Rally 4 non sembra trovare il suo vero posto
La realizzazione grafica delle auto contribuisce al senso di leggerezza dato dalla guida, inconsistente sotto ogni punto di vista e troppo eterea per essere addirittura definita arcade. Tuttavia, visto che il capitolo precedente è stato una pietra miliare per il mio amore nei confronti del motorsport, preferisco chiudere qui la questione.
V-Rally 4 è come un alunno che ha cercato di alzare la mano per parlare in una classe strapiena di secchioni. Come un bambino che tenta di vendere cedrata fuori dalla sede di Tassoni. Cerca di fare tutto senza trovare una sua strada, sterrata o asfaltata che sia. È infelice paragonare ogni titolo di corsa simile alla serie DiRT, ma bisogna ormai fare i conti con un’asticella piuttosto alta per queste produzioni, oltretutto con la presenza stessa di WRC 7 nelle corde di Kylotonn Games. Non era così che doveva andare a finire. Era davvero necessario resuscitare una serie abbandonata da così tanto tempo in un momento simile e al fianco di WRC, ormai fratello maggiore? Io ho amato alla follia Mobil 1 Rally Championship nel lontano 1999, ma sarei ben preoccupato se dovessero promettere un sequel ora che c’è DiRT, WRC e compagnia varia a dettare legge. Voglio però trovare una nota potenzialmente positiva. V-Rally 4 sarà disponibile anche su Nintendo Switch e mi aspetto che possa comunque rivelarsi all’altezza della console, ovviamente solo in modalità portatile. Per console e PC al momento c’è ben altro in giro. |
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