Visions of Mana, un piacevole viaggio – Recensione

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Un convincente ritorno della serie principale!

Visions of Mana porta di nuovo in auge quella che, a tutti gli effetti, è oramai una saga considerata più di un semplice spin-off di Final Fantasy per Game Boy (gli anni passano per tutti, e in meglio). La serie Mana ha goduto di una popolarità non indifferente dal lancio di Secret of Mana, uno di quegli RPG dell’intramontabile Super Nintendo che risplendevano nelle mensole di qualsiasi giovincello, insieme a classici come Final Fantasy VI e The Legend of Zelda: A Link to the Past.

Vecchie storie, è vero, ma importanti per capire quanto questa serie sia un pezzo di cuore per ogni appassionato di fantasy e del genere Action/RPG (o JRPG per essere più precisi). Quante ore abbiamo passato a livellare i nostri eroi, a ricercare armi sempre più potenti e farci “cullare” dall’incredibile colonna sonora? Ognuno di noi lo sa perfettamente.

E Visions of Mana, sempre in chiave moderna si intende, guarda alle origini con occhio attento e propone quelle caratteristiche chiave che la serie si porta dietro da decenni: dopotutto è il primo capitolo principale da oltre 15 anni. Si tratta tuttavia di un titolo molto valido, da un gameplay rinvigorito rispetto ad altri capitoli, con personaggi ben caratterizzati e da una storia interessante (a patto di amare i fantasy, ma questo ci sembra scontato).

In genere non consideriamo mai la mancata localizzazione come un punto negativo dell’esperienza, ma nel caso di Visions of Mana, l’assenza dei sottotitoli in italiano si sente parecchio, soprattutto perché nel gioco sono presenti tonnellate e tonnellate di dialoghi. Qualora non masticaste la lingua inglese, questo aspetto potrebbe lasciarvi qualche incertezza nell’esperienza globale.

Visions of Mana è disponibile da GameStop!

Le vicende narrate partono da Tianeea, il Villaggio del Fuoco, dove c’è una grande euforia per l’arrivo della Fata che nominerà un “alm”, ovvero un prescelto che dovrà recarsi all’Albero del Mana per dare nuovo vigore al flusso del mana offrendo la propria anima e quella del suo gruppo. Il giorno dell’arrivo delle Fate, Hinna verrà nominata la Alm del Fuoco e Val rispettivamente come “Soul Guard”. Questi due amici d’infanzia (in realtà c’è anche del tenero tra loro, ma non diteglielo) partiranno per una missione che cambierà radicalmente le loro vite.

Una storia che si sposa perfettamente con lo spirito della saga Mana, fantasy al punto giusto e in cui tutto parte con il piede giusto per poi finire risucchiato da spirali con risvolti inaspettati (ma questo ve lo lasciamo scoprire partendo per il vostro personale viaggio).

I due ragazzi sono pronti a lasciare il villaggio verso l’Albero del Mana, avventurandosi in macro aree che pullulano di adorabili mostri che tuttavia saranno pronti ad attaccarci senza alcuna remora: non bisogna mai lasciarsi ingannare dalle apparenze. Ogni area è veramente un piacere per gli occhi, con estese pianure verdeggianti (con tanto di animali che fuggono spaventati al nostro passaggio), ruscelli d’acqua limpida e colline innevate: insomma, dal punto di vista artistico abbiamo avuto la sensazione che lo “stile pittoresco” dell’indimenticabile Hirō Isono di Secret of Mana sia stato perfettamente tributato.

Una storia ben raccontata e in linea con i capitoli principale della saga

Come dicevamo, ogni sentiero sarà “animato” da cattivoni di ogni sorta che ci faranno dei danni non solo fisici ma anche elementali. Dopotutto parliamo pur sempre di un gioco di ruolo, e sappiamo perfettamente quanto i danni magici possano essere estremamente dolorosi per il nostro party… ma andiamo per gradi.

Il sistema di combattimento trae spunto dal titolo di 4 anni fa, Trials of Mana, proponendo tuttavia meccaniche più ingegnose e con avversari ancora più intelligenti. Da padroneggiare è molto semplice: attacchi base con cui far “esplodere” delle ingegnose combo, attacchi magici (di cui alcuni sbloccabili con gli Elemental Vessels, ma ci arriveremo), scatti per schivate perfette e ovviamente attacchi speciali per spazzare via chiunque ci ostacoli.

Inizialmente si potrebbe anche pensare che la tanto abusata tecnica del “button mashing” sia vincente, ma vi assicuriamo che spingere i pulsanti a caso vi porterà a “legnate” colossali fino al game over. Infatti, Visions of Mana possiede un combat system semplice da padroneggiare ma insidioso per molti aspetti, soprattutto qualora non si possieda un discreto equipaggiamento e un livello dei personaggi in grado di farvi proseguire l’avventura. E non provate nemmeno lontanamente a intraprendere sentieri con mostri dal grado 50 mentre il vostro team è fermo al 5: le conseguenze potrebbero essere disastrose.

Qui tocca solo fuggire!

E l’aspetto su cui punta Visions of Mana è senza dubbio quello dei già citati Elemental Vessels, nuove classi personaggio che sbloccheremo proseguendo l’avventura. Ognuna ci darà accesso a nuove statistiche, armi originali, tecniche e abilità uniche in base all’elemento corrispondente: all’inizio si partirà con il potere del vento, per poi equipaggiarne sempre di nuovi per poter variare in modo costruttivo la nostra strategia. Consiglio: tenete sempre da conto le classi con poteri curativi, più avanti ne avrete bisogno.

Come ogni buon GdR d’azione, potremo utilizzare un solo personaggio per volta durante il combattimento e dare istruzioni agli altri sul comportamento offensivo e difensivo: anche qui, bisogna valutare attentamente scontro dopo scontro la strategia da mettere in piedi.

Gli Elemental Vessels saranno utili anche per l’esplorazione: ad esempio, con il potere del vento potremo creare dei vortici d’aria per poter raggiungere piattaforme distanti. Questo aspetto si rivelerà fondamentale per aprire nuovi percorsi e anche scovare oggetti unici situati in ogni macro-area che andremo a visitare: ovviamente ci sarà da fare anche un po’ di backtracking, ma ci sembra abbastanza scontato in un titolo di questo genere.

Non ci hanno molto convinto le missioni secondarie, spesso argomento assai spigoloso di cui parlare in fase di recensione: queste ultime, seppur molto utili per racimolare un po’ di pecunia o collezionare oggetti utili per l’avventura, si sono dimostrate scialbe e senza mordente. Si tratta sostanzialmente di fetch quest, di far man bassa di cattivoni, o ritrovare alcuni luoghi in base a una cartolina lasciata da qualche abitante.

Un altro aspetto che rende l’esplorazione un po’ “forzata” è data dagli scrigni disseminati un po’ ovunque, mostrati sulla mappa con dei pallini blu. L’idea di inserirli non è male, ma metterne una quantità non indifferente potrebbe rendere più impegnativo il completamento al 100% per tutti collezionisti là fuori.

Un combat system semplice da padroneggiare ma insidioso per molti aspetti

Insomma, Visions of Mana non lascia nulla al caso: un’esperienza appagante con una storia ben raccontata e in linea con i capitoli principali della saga. Però, e questa volta ci teniamo a ribadirlo, manca la localizzazione dei testi in italiano. Sia chiaro, non è che sia propriamente un contro, ma chi non capisce perfettamente l’inglese non potrà mai godere dell’avventura così come è stata concepita.

Qualcuno dirà, vabbè ma oggi l’inglese lo conoscono tutti: probabilmente, ma questa non è una “scusante” dato che il titolo è localizzato in tutte le lingue tranne che in italiano… e non è la prima volta. Questa non vuole essere una polemica, lungi da noi farlo, ma soltanto una speranza di veder la nostra lingua (ricchissima tra l’altro) valorizzata ancora di più nel mondo dei videogiochi.

Per completare l’avventura occorreranno più di 30 ore, un numero che crescerà esponenzialmente qualora si completino tutte le missioni secondarie e le attività collaterali. Bisogna riconoscere che, così come si vociferava, ci troviamo probabilmente dinnanzi al capitolo più longevo, tenendo tuttavia in conto che i ritmi non sono sempre così veloci… anzi.

Visions of Mana graficamente è davvero incantevole, a partire dal design dei personaggi fino ai dettagli del mondo di gioco. Su console (PS5) tuttavia, per ottenere un frame rate stabile a 60 FPS, occorre optare per la modalità prestazione: quest’ultima crea maggiori artefatti grafici rendendo alcuni scorci non sempre irresistibili. In modalità grafica invece, forse un po’ per abitudine, non siamo riusciti a giocare al meglio per via di un gameplay fin troppo “rallentato” e impreciso.

Il tempo in compagnia di Visions of Mana è volato, e questo è un segno positivo dato che solo determinati videogame sono in grado di tenerci incollati dinnanzi la console, nonostante i piccoli difetti di cui vi abbiamo già parlato.

Conclusioni

Il viaggio di Visions of Mana è stato più interessante del previsto, colorato e avvincente al punto giusto. Dopotutto, chi ha detto che gli action JRPG debbano per forza essere dei tripla A? Anche se il titolo presenta delle piccole stonature sul pentagramma della fantasia, nel complesso la melodia ha dato i suoi risultati e ci ha fatto rivivere lo spirito che la saga Mana si porta avanti da intere decadi.

Nonostante alcune particolarità risultino ancora un po’ grezze nel combat system, in linea generale questa “rispolverata” di Mana ci ha intrattenuto e divertito, soprattutto grazie agli Elemental Vessels che conferiscono profondità e aprono le porte a nuove opzioni strategiche prima di affrontare ogni singola battaglia.

La strada intrapresa da Visions of Mana ci piace assai e rispetta, con un occhio squisitamente nostalgico, tutti gli stilemi che hanno reso così magica (e fiabesca) la serie della fu e vecchia amica SquareSoft.

Acquista Visions of Mana dallo shop online di GameStop!

  • Good
    +Una storia fiabesca che si sposa perfettamente con il viaggio
    +Mondo di gioco e design dei personaggi decisamente incantevoli
    +Gli Elemental Vessels rendono il gameplay più immersivo
    +Combat System ingegnoso e divertente…
  • Bad
    -… anche se a volte ci sono problemi con le telecamere
    -Missioni secondarie piuttosto acerbe
    -Mancata localizzazione in italiano
  • 8 Classico

Acquista ora su Gamestop.it

Conclusioni

Il viaggio di Visions of Mana è stato più interessante del previsto, colorato e avvincente al punto giusto. Dopotutto, chi ha detto che gli action JRPG debbano per forza essere dei tripla A? Anche se il titolo presenta delle piccole stonature sul pentagramma della fantasia, nel complesso la melodia ha dato i suoi risultati e ci ha fatto rivivere lo spirito che la saga Mana si porta avanti da intere decadi.

Nonostante alcune particolarità risultino ancora un po’ grezze nel combat system, in linea generale questa “rispolverata” di Mana ci ha intrattenuto e divertito, soprattutto grazie agli Elemental Vessels che conferiscono profondità e aprono le porte a nuove opzioni strategiche prima di affrontare ogni singola battaglia.

La strada intrapresa da Visions of Mana ci piace assai e rispetta, con un occhio squisitamente nostalgico, tutti gli stilemi che hanno reso così magica (e fiabesca) la serie della fu e vecchia amica SquareSoft.

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  • Good
    +Una storia fiabesca che si sposa perfettamente con il viaggio
    +Mondo di gioco e design dei personaggi decisamente incantevoli
    +Gli Elemental Vessels rendono il gameplay più immersivo
    +Combat System ingegnoso e divertente…
  • Bad
    -… anche se a volte ci sono problemi con le telecamere
    -Missioni secondarie piuttosto acerbe
    -Mancata localizzazione in italiano
  • 8 Classico

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