Traendo ispirazione dal quote più famoso di tutta la serie, presentiamo la dichiarazione di Ron Perlman, doppiatore dello stesso sin dalla notte dei tempi:
…one of the tougher secrets I ever had to keep…
— Ron Perlman (@perlmutations) June 3, 2015
COINCIDENZE
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È stato un po’ come vincere una finale di Champions League: sudore ed attesa di quel momento lungo pochi secondi, ma che dentro dura un’eternità. Finalmente Fallout 4 è qualcosa di concreto e possiamo abbandonarci stremati sul campo di gioco per gioire delle ultime notizie. Non che la trama di Fallout sia delle più rosee in fatto di avvenimenti, ma nessuno era mai stato così ansioso del ritorno di una guerra nucleare.
Il calvario che ha portato ad oggi è stato lungo e pieno di delusioni, tra rumors andati in fumo e teasers falsi quanto le banconote del Monopoli. Oggi però è arrivata la conclusione dell’attesa, segnata dall’annuncio di Fallout 4, alle ore 16:00 (4 del pomeriggio, coincidenze?) del “quasi” 4 Giugno (altre coincidenze?!). Per non parlare del fatto che la conferenza di Bethesda si terrà la mattina del 15 Giugno alle 4:00 italiane: ANCORA COINCIDENZE? In effetti sì, è tutto casuale, ovviamente si scherza.
L’ABITO NON FA IL MONACO
Il numero “4” però risuona ora in tutti gli angoli del web, rimbalzando tra tutti i social networks e richiamando coloro che ancora sono fedeli all’old-gen per portarli alle console di ultima generazione: il gioco infatti uscirà soltanto per Xbox One, PS4 e PC, tagliando dunque i ponti col passato glorioso di Fallout 3 e Fallout: New Vegas. Nonostante le intuibili trasformazioni positive che il gioco subirà dalle versioni precedenti, è d’obbligo far notare che la parte fondamentale di Fallout non è tanto la grafica, comunque buona tenendo presente che il gioco è ancora in fase di sviluppo (moltissimi videogiocatori si sono allarmati dopo aver visto il primo trailer ndr), quanto l’articolazione della trama, la costruzione dei combattimenti, la gestione delle skills del personaggio e la possibilità di prendere decisioni sia memorabili che deplorevoli, con un sistema di karma assolutamente impareggiabile e incroci infiniti con le storie dei sopravvissuti.
Tagliamo dunque la testa al toro: che questo nuovo gioco abbia o non abbia una grafica minimamente obsoleta, ciò che conta è che sia realtà.
LA LUNGA ATTESA
I complimenti vanno a Bethesda, casa produttrice, a cui si deve dare il merito di aver nascosto alla perfezione e non aver mai dato prove certe della presenza di Fallout 4: basta guardare i biglietti di invito alla conferenza del 15 Giugno, in cui compaiono molti personaggi famosi, tranne quelli di Fallout.
Un barlume di speranza si era però acceso già nei fan dal momento in cui proprio Bethesda aveva annunciato la propria presenza all’E3 2015, cosa mai successa prima d’ora. In seguito ci sono state smentite, conferme, conferme smentite e numerose altre dichiarazioni che hanno generato sempre più confusione, ma sempre più attesa e quindi hype. L’unica ombra che ancora incombeva sulla presentazione era quella dei remasters, sempre più numerosi sul mercato next-gen: sono passati ormai circa 7 anni dall’uscita di Fallout 3, quindi una rielaborazione in HD sarebbe stata anche possibile, ma per fortuna oggi si è arrivati a tutt’altro, che ovviamente nulla toglie alla grandezza del terzo capitolo.
IL MONDO DI FALLOUT 4
Arriviamo quindi al 4 Giugno, distante 11 giorni dalla presentazione ufficiale del nuovo gioco post-apocalittico che si sposta nuovamente sulla East Coast americana, abbracciando le classiche ed europee vedute del New England. Il teatro della vicenda è dunque Boston, una delle città americane più simili alla nostra Europa, da cui potremmo anche trarre una minima anteprima di come sarebbe il vecchio continente se fosse bombardato pesantemente e pascolato da teneri Deathclaw. Della trama di Fallout 4 si conosce però ancora pochissimo, se non nulla: l’unica cosa ben chiara è il numero del Vault da cui probabilmente usciremo per esplorare le zone contaminate, ovvero il numero 111. Dal trailer si può inoltre dedurre che sarà possibile avere ancora dei seguaci, magari a quattro zampe come il caro vecchio Dogmeat.
Nell’attesa di sapere più dettagli da parte di Bethesda, è quasi d’obbligo dire cosa ci si può aspettare di nuovo (e anche vecchio) in Fallout 4. Nonostante Fallout 3 fosse molto vicino alla perfezione, si può comunque guardare il pelo nell’uovo, cosa invece non difficilissima per quanto riguarda New Vegas.
PASSATO, PRESENTE E FUTURO
Il terzo capitolo della serie è indubbiamente il migliore finora, anche se ha deluso le aspettative dei fan più vecchi, ancora abituati alla visuale isometrica molto diversa dal concept attuale. La trama è praticamente intoccabile, un capolavoro che farebbe scendere la lacrimuccia anche a Schwarzenegger: non importa che voi siate buoni o cattivi nel corso del gioco, dato che comunque non riuscirete a scollarvi facilmente dallo schermo della TV. Un ulteriore punto forte di Fallout 3 è la costruzione sublime dei DLC usciti nel tempo, mai banali e che hanno anche aperto ulteriori spiragli dopo la fine del gioco: assoluti capolavori sono stati Broken Steel, espansione in grado di rendere il gioco infinito, e Point Lookout, col suo look ancora più inquietante circondato da misteri e trend legati ai rednecks americani.
Anche il sistema di combattimento e la gestione degli alleati erano assolutamente perfetti, se non fosse stato per l’annuncio di Fallout: New Vegas, che avrebbe proprio apportato miglioramenti in quei due settori. Del resto, non si sente mai la necessità di cambiamenti se una cosa funziona, a meno che non venga fatta funzionare ancora meglio. Anche la cosa più banale come la possibilità di usare l’iron sight delle armi fa parte delle evoluzioni del gioco, ma Fallout: New Vegas, nonostante la trama interessante, ha peccato nella longevità e nella (secondo me) incomprensibile decisione di settare una fine del gioco oltre la quale è impossibile andare.
Un tale “errore” era stato commesso anche in Fallout 3, ma l’uscita di Broken Steel aveva permesso l’esplorazione illimitata dopo la fine del gioco, quindi sarebbe stato ipotizzabile che Bethesda avesse imparato la lezione.
È ancora presto comunque per trarre conclusioni affrettate: si dice che il miglior modo per non accumulare delusioni sia non crearsi aspettative, ma sinceramente trovo impossibile non essere in fibrillazione dopo ciò che si è visto oggi. Bethesda non può e non deve sbagliare nel donare ai giocatori il degno successore di Fallout 3. Il quarto capitolo deve essere come la guerra, quella cosa che, come viene spesso ripetuto, non cambia mai.
Tra poco meno di due settimane anche GameSoul saprà dirvi molto di più riguardo Fallout 4. Tenete sotto controllo la pagina dedicata all’E3 2015 per non perdervi nemmeno un secondo della magia che avviene ogni estate in quel di Los Angeles.
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