Wargroove – Anteprima GDC 18

San Francisco – Lo avevamo adocchiato già da un po’ quel gioco che ricordava così da vicino Advance Wars, e non vedevamo l’ora di provarlo, ma proprio non lo avevamo visto allo showcase ID@Xbox, nonostante fosse su uno schermo da 75″ (il jet-lag può fare brutti scherzi). Per fortuna prima di andarcene l’occhio è caduto anche lì, su Wargroove, e abbiamo fatto in tempo a parlare con il suo producer, naturalmente mentre ci giocavamo. Per coloro che non conoscessero Advance Wars, si tratta di una saga nata su GameBoy Advance e (purtroppo) terminata, almeno per ora, su Nintendo DS: gli sviluppatori sono gli stessi della serie Fire Emblem, Intelligent Systems, e anche il genere è lo stesso, uno strategico a turni.

Se abbiamo voluto aprire questa parentesi su questa serie, non è tanto perché con Wargroove condivide il genere, quanto perché esteticamente potrebbe essere facilmente scambiato per un nuovo capitolo della saga: stessa grafica pixellosa, ma anche uno stile simile nel character design e nelle interfacce dei menù e nelle fasi di scontro. Ad esser diverso è il contesto, che è più fantasy, così come i veicoli, le armi e quindi anche i personaggi, il che però non è detto debba essere vista come una cosa negativa, anzi, gli dona una certa unicità.

All’inizio di ogni battaglia dovremo scegliere uno degli oltre 12 generali, con cui dare il via alla creazione della vostra armata: ognuno di loro rivestirà un ruolo cruciale, sia perché avrà un potere speciale che lo distinguerà dagli altri (cura delle truppe, evocazione di armate di scheletri, e via discorrendo), ma anche perché seppur più potente degli altri, sarà anche da preservare visto che se verrà ucciso perderete la battaglia. Inoltre ognuno di questi avrà una campagna dedicata, con proprie digressioni della storia. Oltre a questa modalità ci sarà quella arcade (in cui affronterete solo una serie di battaglie) e quella sfida, in cui fino a quattro giocatori potranno darsi battaglia, anche online e in maniera asincrona: questo vuol dire che se nel cuore di una battaglia dovrete assentarvi, potrete fare la vostra mossa successiva anche più tardi, sempre entro un tempo limite. Inoltre esiste anche un map/campaign editor con cui creare i vostri campi di battaglia e condividerli con gli altri giocatori, sicuramente un punto a favore per la longevità di Wargroove, che viste le tante modalità si preannuncia davvero elevata.

Dopo una breve infarinatura sul gioco abbiamo selezionato il nostro generale, basandoci per lo più sul suo aspetto estetico, e ci siamo tuffati nella battaglia. È iniziata con il solo generale a nostra disposizione, il quartier generale (anch’esso da proteggere dall’attacco dei nemici, pena la sconfitta) e un altro edificio, con cui costruire le nostre truppe. Ogni unità avrà un costo diverso, in base alle sue caratteristiche: queste vanno dalla distanza che potrà percorrere, alla portata dell’attacco o anche a cose specifiche come la possibilità di trasportare altre unità. L’unica che ci siamo potuti permettere all’inizio è la classica “fanteria”, che serve più che altro a far numero e a conquistare quanti più edifici possibili, per aumentare gli introiti ad ogni turno, e iniziare quindi a pianificare la vera strategia da adottare. Punterete su unità potenti e quindi alla distruzione di tutti i nemici? Oppure unità agili per provare a conquistare il loro quartier generale? La scelta spetterà a voi, ma sarà anche condizionata dalla mappa, dalla disposizione delle unità nemiche o anche dall’obiettivo della missione, che potrebbe essere diverso dal solito “distruggi tutti”.

Da quel poco che abbiamo potuto provare, Wargroove sembra proprio, come il titolo a cui si ispira, capace di essere assimilato da tutti, ma anche profondo al punto di appassionare i giocatori più familiari con il genere. Sarà questa la chiave per renderlo un titolo di successo? Senza dubbio il fatto che uscirà anche su Switch (oltre a PS4, Xbox One e PC, con Play Anywhere) lo aiuterà, visto anche il periodo previsto, ossia metà 2018: si tratta di un genere perfetto sia per una console portatile, che per il periodo estivo, magari mentre si è in vacanza. Ci sono ancora troppe cose da vedere però per capire se si tratterà davvero dell’erede spirituale di Advance Wars: la storia che terrà in piedi il tutto, la durata della campagna, ma soprattutto il bilanciamento delle battaglie che dovrà creare il giusto livello di sfida.

Speriamo vivamente che Intelligent Systems arrivi da un giorno all’altro con l’annuncio di un nuovo Advance Wars, magari per Switch, ma nel frattempo c’è da dire che Wargroove sembra avere le carte in regola per tenerci a bada fino a che ciò non accadrà. Uno strategico a turni con un sistema di gioco molto simile, con diverse novità come quella dei generali, capaci di indirizzare la vostra strategia sin dall’inizio, una discreta serie di modalità, tra cui il multiplayer, online ed offline; ma più di tutti un design essenziale che strizza l’occhio proprio al gioco che tanto attendiamo. Peccato che toccherà aspettare ancora qualche mese per giocarci, perché siamo certi che sarebbe stato un compagno perfetto per il nostro viaggio di ritorno.