Warhammer 40000 chaos gate daemonhunters

Warhammer 40’000: Chaos Gate – Daemonhunters – Recensione

Il brand di Warhammer 40’000 mi affascina sin dall’adolescenza, un periodo oscuro nel quale i Dreadnought si chiamavano Sarcofagus e i Land Raider erano conosciuti col nome di Testudo (lo so, sono parecchio stagionato). Ad ogni modo, nella tetra oscurità del futuro c’è solo guerra, questo è il motto di Warhammer 40’000 e Complex Games vuole ricordarcelo con Warhammer 40’000 Chaos Gate Daemonhunters, un titolo strategico che potrebbe ricordare la serie Xcom, ma che in realtà differisce con autonoma sufficienza dalle opere di Firaxis.

Con questo non voglio dire che le somiglianze con lo strategico per eccellenza non ci siano, ma che Warhammer 40’000 Chaos Gate – Daemonhunters riesce a ritagliarsi una sua identità in un mondo dove questo particolare genere di giochi sta generando una concorrenza sempre più agguerrita (come la serie Mario + Rabbids di Ubisoft Milano, il cui nuovo capitolo è già prenordinabile sullo shop online di GameStop). Ma partiamo dall’inizio: in pochi sanno che Warhammer 40’000 Chaos Gate – Daemonhunters riprende un videogioco “storico” del 1998, chiamato appunto Warhammer 40’000 Chaos Gate, il quale era sempre un titolo strategico che ci metteva in condizione di controllare una squadra di Ultramarine alla ricerca di un artefatto pre-eresia. 

Quasi come un eco nella storia di Warhammer 40K, eccoci di nuovo al comando dei prescelti dell’umanità, questa volta non più “normali” Space Marine ma l’élite dell’Imperatore, i suoi soldati, coloro che condividono lo stesso DNA con il dio dell’umanità: i famigerati Grey Knights, conosciuti in passato in Italia come Cavalieri Grigi.

Warhammer 40000 Chaos Gate Daemonhunters
Ecco i nostri intrepidi Cavalieri Grigi, pronti ad affrontare le orde del Chaos.

Warhammer 40’000 Chaos Gate – Daemonhunters è un titolo strategico a turni atipico, nel senso che include una componente da gioco di ruolo molto importante. Ma per spiegarvela, dovrò narrarvi l’incipit di questo particolare GDR. Ci troviamo nel lontano futuro, il 40’000 colmo di orrori, xenofobia e crudeltà. Stiamo seguendo le vicende di un manipolo di Grey Knights arrivati su un pianeta dove il Chaos imperversa: servitori degli dei malvagi hanno invaso una cattedrale, e al suo interno si nasconde niente di meno che un gigantesco demone di Khorne, manifestazione del bellicoso dio del sangue.

Warhammer 40’000 Chaos Gate – Daemonhunters riesce a ritagliarsi una sua identità

In quella che è sostanzialmente la missione tutorial del gioco assistiamo allo scontro fra i cavalieri grigi e le forze demoniache del Chaos. Scontro che termina con la distruzione del Demone e la perdita, purtroppo per noi, del comandante dei Grey Knights, che cade eroicamente nello scontro finale contro la creatura corrotta dal male. Non troppo a sorpresa il nostro personaggio, un silenzioso e invisibile protagonista, viene nominato comandante ad-interim della Editto Funesto e si ritrova ad avere a che fare con una nave danneggiata, un adepto mechanicus scontroso, un bibliotecario preoccupato e una inquisitrice abbastanza prepotente.

Warhammer 40000 Chaos Gate Daemonhunters
Qua siamo alle prese con un mefitico Helbrute.

Quello che traspare dalla mia spiegazione è semplice: Warhammer 40’000 Chaos Gate Daemonhunters non vuole limitarsi al campo di battaglia, bensì darci un altro piano di gioco dove sviluppare un’altra branca del gameplay, ovvero quella dedicata al dialogo e alla gestione delle risorse. Difatti, come comandanti in capo della Editto Funesto, dovremo trascorrere del tempo con i nostri alleati, parlare con loro e prendere decisioni che vanno al di là della politica per riuscire a sopravvivere nel tetro futuro di Warhammer 40’000. Cercare di mediare fra le pressanti richieste dell’inquisitrice Vakir e i “miti” consigli del bibliotecario Ectar rappresenta l’ordine del giorno del comandante della Editto Funesto. Onestamente non mi aspettavo una parte gestionale/ruolistica all’interno di un titolo strategico come Warhammer 40’000 Chaos Gate Daemonhunters, ma gli intermezzi sulla Editto Funesto rendono il mondo di gioco più credibile e il contesto decisamente più vivo rispetto alla solita sequela di missioni vista in molti altri titoli concorrenti.

Certo, questo non significa che non avremo modo di correre qua e là su pianeti sconosciuti per sterminare qualsiasi cosa ricordi vagamente un adepto del Chaos, anzi. Il campo di battaglia riveste comunque un ruolo centrale in Warhammer 40’000 Chaos Gate Daemonhunters: l’intera trama del gioco si basa infatti sulla presenza di un’infestazione del Chaos, una piaga scatenata dal dio della peste, Nurgle, sull’Imperium dell’umanità. Ma per estirpare il male servono armi, riparazioni, risorse e tempo. Tutte cose con le quali avremo a che fare durante la campagna di Warhammer 40’000 Chaos Gate Daemonhunters.

Warhammer 40000 Chaos Gate Daemonhunters
La plancia di comando della Editto Funesto, la nave dei nostri Grey Knights.

Comunque sia, ognuno dei nostri tre consiglieri (Ectar il bibliotecario, Vakir l’inquisitrice e Lucete il tecnoprete) avrà costantemente richieste che potrebbero andare in contrasto l’una con le altre, mettendoci di fronte a scelte da compiere per il bene della missione. E per portare a termine le missioni servono le abilità dei cavalieri grigi, che in quest’equazione sostanzialmente non ci sono: rimangono nei loro alloggi e non prendono parte a dialoghi o cutscenes, a parte quando Ectar non tira fuori qualche stramba tradizione alla quale i Marines devono conformarsi, come una bella rissa fra loro o un momento di pacifica meditazione (!).

Ma il meglio di sé, i nostri marine lo danno sul campo di battaglia: dovremo scegliere, equipaggiare (la customizzazione è davvero ben fatta) e schierare quattro cavalieri grigi nei pianeti infestati della “fioritura”, ovvero la pestilenziale crescita dell’influenza di Nurgle nei pianeti dell’Imperium. Questa minaccia corrompe i luoghi, e spesso ci troveremo a combattere corse contro il tempo per evitare che l’indicatore di “fioritura” arrivi al 100%. Insomma, schieriamo i nostri Grey Knight e diamoci dentro a epurare il pianeta: già solo la presenza di questo indicatore la dice lunga sul fatto che il titolo di Complex Games vuole spingerci a uno stile di gioco aggressivo, ben lontano dalle ragionate difese della serie Xcom (che a onore del vero sono possibili anche qui, anche se non sono efficaci quanto una spada in faccia). Se la fioritura raggiunge il 100% possono succedere un sacco di cose spiacevoli: aumenta il numero dei nemici, il terreno si può corrompere e via dicendo. 

Warhammer 40000 Chaos Gate Daemonhunters
Ecco quello che succede a lasciare agire indisturbato Nurgle.

Le ambientazioni sono molto curate e, soprattutto, interattive. Agire utilizzando l’ambiente circostante può salvare le vite dei nostri Marines (demolendo un pilastro per farlo cadere addosso ai nemici o facendo esplodere una cassa esplosiva), i quali dovranno guardarsi dalle opprimenti orde del Chaos: i nemici sono sempre tanti e quasi sempre soverchianti di numero, anche a difficoltà più basse. Il gioco vuole sicuramente renderci la vita difficile, complice un sistema di ferite e morte un po’ diverso dal solito, che impedisce la morte di un Cavaliere quando questi cade a terra la prima volta (si rianima con la metà degli hp dopo tre turni, ma se cade una seconda, dovremo dire addio al nostro marine) e se sopravvive, tornerà alla Editto Funesto per essere guarito e sistemato dagli apotecari con qualche piccolo cambiamento di statistiche.

Schieriamo i nostri Grey Knight e diamoci dentro a epurare il pianeta

Per il resto, il gioco utilizza le meccaniche dei punti azione, che sono familiari praticamente a tutti i giocatori di titoli strategici. Muoversi ha un costo, così come sparare o effettuare attacchi speciali, lanciare granate o preparare del fuoco di sbarramento. I Grey Knights poi non sbagliano mai, non mancano mai il bersaglio e sono spesso letali: un altro bell’incentivo allo stile di gioco aggressivo. C’è da considerare anche il fattore forza di volontà, che incide sull’utilizzo dei poteri psichici dei nostri Grey Knights. La volontà si ricarica massacrando demonacci e servi del caos nel modo più truculento possibile (ovviamente!). Sono anche possibili colpi ravvicinati e precisi per fare un male cane a qualunque cosa sia fuori dai canoni dell’Imperium degli uomini. Il combattimento è spietato e divertente, anche se spesso (molto spesso) l’inferiorità numerica dei marine renderà le cose piuttosto caotiche (perdonate il gioco di parole), con la conseguenza di avere scenari decisamente frustranti per chi gioca, specie a difficoltà elevate.

Warhammer 40000 chaos gate daemonhunters
La personalizzazione delle unità è uno dei punti forti di questa produzione.

Tuttavia un sapiente uso delle tattiche, dei poteri dei Grey Knights e sopratutto dei tempi del gioco vi permetterà di trasformare situazioni senza speranza in incredibili vittorie per la gloria dell’Imperatore. Warhammer 40’000 Chaos Gate – Daemonhunters riesce quindi a divertire e a mettere alla prova il giocatore o la giocatrice nello spietato futuro immaginato da Games Workshop. La storia, scritta dal veterano Aaron Dembski-Bowden, già autore di alcune delle più apprezzate storie pubblicate sui Grey Knights, è esattamente quello che ci si aspetterebbe da un bel racconto di Warhammer 40’000. Anche la colonna sonora è pregevole, grazie all’uso della lirica che rende le musiche estremamente evocative. Peccato per i volti dei personaggi, davvero rimasti indietro di una generazione: praticamente non ci sono espressioni facciali e il labiale è decisamente imbarazzante. Fortunatamente il doppiaggio eccellente (in lingua inglese) sopperisce a queste mancanze, grazie alla presenza di alcuni doppiatori d’eccezione, fra i quali spicca Andy Serkis (il Signore degli Anelli, Star Wars, The Batman) nel ruolo del Gran Maestro dei Grey Knights, Vardan Kai. 

Conclusioni

Finalmente un altro bel gioco basato sul brand di Warhammer 40’000. Complex Games è riuscito, con il suo Warhammer 40’000 Chaos Gate – Daemonhunters a regalarci uno strategico profondo e sfaccettato che non lesina però momenti di pura tamarraggine, i quali strapperanno più di un sorriso agli/alle appassionati/e degli Space Marine (e dei Cavalieri Grigi più in particolare). Altissima personalizzazione, meccaniche divertenti e una storia coinvolgente sono il cavallo di battaglia di questa produzione.

Peccato per le espressioni del viso dei nostri marine, che sono davvero deludenti, e per alcuni (pochi, devo dirlo) picchi di difficoltà che rischiano di rendere il gioco frustrante in alcuni punti. Comunque sia, Warhammer 40’000 Chaos Gate – Daemonhunters rimane un titolo consigliassimo per qualunque amante dei titoli strategici o per chi non vede l’ora di portare la gloria dell’Imperatore contro le orde del Chaos (sì, sto parlando dei fan di Warhammer 40K).

Commenti