27 Giu 2016

Warhammer 40.000: Inquisitor – Martyr – Anteprima E3 2016

Los Angeles – Bel periodo per i fan dell’universo di Warhammer 40.000: dopo aver infatti assistito all’annuncio di Dawn of War 3 ecco spuntare, dal cilindro dei ragazzi di NeocoreGames (già sviluppatori di The Incredible adventurs of Van Helsing), Warhammer 40.000: Inquisitor – Martyr, action-rpg che promette (a loro dire) di portare una ventata di freschezza in un genere oramai intasatissimo di concorrenti, grazie alla elevata distruttibilità degli ambienti di gioco ed un cover system allo stato dell’arte. Se a ciò aggiungiamo un arsenale ed un bestiario tratto a piene mani dalle cronache del quarantunesimo millennio, si può ben capire il livello di esaltazione raggiunto dai fan della distopia sci-fi/fantasy made in NeocoreGames. Abbiamo avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con il team responsabile di Warhammer 40.000: Inquisitor – Martyr e di dedicarci, in loro compagnia, ad una pingue sessione ingame per testare le qualità di un prodotto che vedrà la luce nell’autunno del 2016 per Pc, Xbox One e PlayStation 4. Vediamo dunque come è andata: il successo riscosso dai ragazzi di NeoCoreGames con Van Helsing, Action-Rpg di qualche anno fa, ha convinto gli stessi a continuare con questo genere in cui la software house est-europea sembra trovarsi a proprio agio. Il mondo e la cronistoria di Warhammer 40.000, così come immaginato dai Games Workshop, creatori dell’intero franchise, mal si sarebbe sposato però con un action-rpg duro e puro per cui, anche per differenziare la proposta dalle precedenti e non far sembrare questo Inquisitor-Martyr una riproposizione in chiavi sci-fi di Van Helsing, è stato deciso di realizzare un action-rpg con forti componenti strategiche.

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Dimenticate dunque gli assalti a spron battuto e le incursioni a suon di proiettili: queste saranno si possibili ma solo dopo una accurata pianificazione della strategia di attacco. Strategia radicata, sin dalle prime battute, nel DNA di questa produzione videoludica: contrariamente a quanto visto in altri esponenti del genere, non avremo più fameliche orde di nemici pronte a spolparci in massa (ed in gran numero) bensì un ristretto numero di avversari che studieranno, anche tenendo conto della composizione del loro mini-gruppo di 4-5 “alleati”, la strategia migliore per attaccarci e per infliggere il maggior numero di danni possibile. Parimenti, il nostro approccio non potrà essere “rambo style” bensì più orientato ad una azione mordi e fuggi tesa ad indebolire il nemico e a sfruttare, al fine di prevenire danni che potrebbero risultare letali, le numerose protezioni disponibili sul campo di battaglia. Contrariamente a quanto visto, per dire, in giochi come Gears of War, le protezioni qui saranno temporanee: ad un sempre maggiore numero di colpi subiti corrisponderà infatti un graduale deperimento, che porterà infine alla distruzione, della stessa sia nel caso dei nostri proiettili che in caso di attacchi nemici. Ogni protezione avrà un suo coefficiente di “resistenza”: una normale barriera resisterà molto meno di una colonna armata in ferro, fermo restando l’abbattibilità di entrambe mediante l’utilizzo di un debito armamentario. Parimenti anche le mappe avranno molti punti “interattivi” che potranno essere danneggiati se colpiti debitamente. Rimanendo in ambito mappe, la generazione delle stesse sarà casuale: pur rimanendo valide le medesime strutture all’interno delle stesse, la disposizione di queste varierà di partita in partita.

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Sempre in ottica di variazione dell’esperienza di gioco, ogni classe avrà accesso ad un set di missioni personalizzate e sarà passibile di evoluzione (e di sviluppo di ulteriori caratteristiche che andranno a variare sostanzialmente il gameplay) mediante l’acquisizione di un determinato numero di punti esperienza. Combattimento, ma non solo: se infatti sarà possibile fiaccare i nemici effettuando attacchi mirati e smembrando, ad esempio, gli stessi mediante colpi ripetuti alle gambe o alle braccia, saremo portati a devolvere il nostro tempo in prolungate sessioni di esplorazione al fine di scoprire il mondo di gioco, studiare il posizionamento dei nemici sullo stesso e decidere, di conseguenza, la migliore strategia per attaccarli riportando il minor numero di danni possibile. Che si giochi in solitaria o, nelle sezioni in cui è permessa l’interazione con altri personaggi, con tre altri giocatori, ci troveremo, prima o poi, ad affrontare dei boss molto più grandi di noi: ogni singola boss battle richiederà un approccio tattico-conoscitivo volto ad individuare i punti deboli del nemico e il modo per attaccarli senza rimetterci le penne. Nella versione finale del gioco sarà implementata anche una modalità PvP che non abbiamo però potuto testare con le nostre mani.

Dimenticate dunque gli assalti a spron battuto e le incursioni a suon di proiettili.

Warhammer: Inquisitor- Martyr è un Action RPG con venature di strategia che rappresenterà, alla guisa di Van Helsing, una buona sfida per gli appassionati del genere, pur non brillando per innovazione o per un gameplay particolarmente intrigante. Se a ciò aggiungiamo che la build da noi provata in fase di hands on corrispondeva ad una versione pre-alpha ancora molto acerba e ben lungi dall’essere terminata, build attestante comunque lo stato di avanzamento attuale dei lavori, il tutto desta qualche preoccupazione, sempre non si decida di rinviare il lancio, in vista del dayone previsto per una non troppo lontana fine 2016. Speriamo dunque che i ragazzi di NeoCoreGames riescano ad ottimizzare per tempo Warhammer: Inquisitor – Martyr e che riescano a differenziare, mediante l’introduzione di ulteriori classi oltre le due oggetto della prova odierna, una esperienza di gioco che potrebbe stancare, altresì, ben presto gli utenti finali.

E3 - 2016 - Anteprime