Watch Dogs Legion – Anteprima

A un mese e qualche giorno dal lancio di PlayStation 5 e Xbox Series X|S, con una carrellata di titoli importanti che le precedono o seguono di poco, abbiamo avuto la possibilità di fare un lungo giro nella Londra distopica di Watch Dogs Legion. Un giro turistico durato diverse ore che ci ha permesso di scalfire la superficie di un terzo capitolo della saga molto promettente, forte anche di un’ambientazione evocativa come la capitale inglese – non ce ne voglia San Francisco ma l’impatto è davvero tutt’altra cosa. Le premesse del gioco, già a partire dall’E3 2019, ci avevano lasciato molto soddisfatti grazie ad alcuni guizzi di una Ubisoft ben decisa a lasciarsi alle spalle la linearità e la marcata matrice narrativa dei titoli precedenti. Con questo non vogliamo dire che non ci sia storia in Watch Dogs Legion, anzi, ma in questo caso ne saremo noi i padroni assoluti, scegliendo come sobillare la ribellione che sta imperversando più o meno silenziosa tra le strade di Londra.

Date le difficoltà dovute al Covid, abbiamo giocato in streaming per quattro ore seduti al nostro PC, sfruttando un software ad hoc e guidati da un membro del team di Ubisoft, che ci ha seguiti passo passo, pronto a rispondere a nostre eventuali curiosità. Al di là di una comprensibile qualità grafica sottotono dovuta al collegamento da remoto, aspetto che tuttavia si è limitato alla sessione e non al gioco in sé, l’esperienza è filata liscia senza alcun intoppo permettendoci di godere appieno dell’esperienza messa in atto dal team di sviluppo. Ci siamo calati nei panni di un cittadino qualsiasi, muovendoci per Londra alla ricerca di eventuali altre persone da far unire alla nostra causa. Non importa molto chi (in un certo senso sì, ma ne parleremo), perché in Watch Dogs Legion si può essere letteralmente chiunque.

Watch Dogs: Legion trailer Resistenza

Watch Dogs Legion è ambientato in un futuro prossimo e nemmeno troppo improbabile, tutt’altro se si pensa che il Regno Unito ha lasciato l’Unione Europea proprio come nella realtà. Le continue innovazioni in ambito automazione e intelligenza artificiale hanno lasciato molte persone senza lavoro (e qui ci è tornato in mente Detroit: Become Human), tanto i colletti blu quanto quelli bianchi. L’economia è al collasso, il governo sta gradualmente perdendo potere e le criptovalute hanno superato la sterlina.

La criminalità organizzata sta travolgendo Londra: un sindacato criminale noto come Clan Kelley, guidato dalla famigerata Mary Kelley, controlla tutto attraverso il dark web, facendo sì che le persone vengano prelevate dalle loro case, pressate nei centri di espulsione i cui custodi sono sul libro paga del Clan Kelley, e permettono che gli immigrati siano ridotti in schiavitù o, peggio, sfruttati come risorsa continua di organi da vendere sul mercato nero.

Watch Dogs Legion è un capitolo molto promettente e ricco di guizzi interessanti

L’aria da regime dittatoriale si respira a ogni passo. Le persone che parlano apertamente vengono indagate e a volte scompaiono senza lasciare traccia ma non tutti i cittadini accettano la sottomissione e provano comunque a protestare, cercando di sobillare una rivolta. Proprio qui entriamo in gioco noi, ancora una volta schierati dalla parte di DedSec in cerca di giustizia per la popolazione oppressa. Colpita alle spalle dai membri del SIRS noti come Zero Day, che mettono in atto un violento attacco terroristico per poi addossarle la colpa, DedSec è stata dichiarata organizzazione pericolosa e cacciata senza pietà.

Tuttavia non è abbastanza per piegarla e Watch Dogs Legion ruota proprio attorno a questo, agli sforzi della filiale londinese di DedSec nella lotta a un regime autoritario che ha preso il controllo del Regno Unito, sfruttando una società di sicurezza privata nota come Albion (simile alla Umeni dei precedenti capitoli) guidata dal sadico Nigel Cass. Il tutto grazie al CTOS offerto dalla Blume Corporation: se avete giocato i titoli precedenti sapete di cosa si tratta ma, per farla breve, è un’interconnessione molto complessa di sistemi elettronici – server, sensori e database – che interagiscono per gestire l’infrastruttura di tutta la città.

Per riuscire in un’impresa che di semplice non ha nulla, DedSec si affida alla popolazione di Londra, reclutando chiunque possa servire allo scopo. Ogni personaggio nel gioco avrà il proprio background e set di abilità e fornirà un’influenza più dinamica alla narrazione a mano a mano che la storia procede.

Watch Dogs: Legion migliorìe

Watch Dogs: Legion è un gioco d’azione e avventura in terza persona, ambientato come già detto in una Londra romanzata che tuttavia comprenderà importanti punti di riferimento, quartieri, monumenti e stili culturali che caratterizzano la città. Una bellezza accattivante, all’interno della quale muoversi è un assoluto piacere, minata tuttavia dal regime che la schiaccia sotto il proprio tacco trasformandola in una grande prigione. Nessuna libertà personale per i cittadini, i cui movimenti sono costantemente monitorati da Albion che tiranneggia sulle persone, forte della protezione di cui gode – sarà normale incappare in veri e propri interrogatori e pestaggi per strada, che potremo decidere se fermare o meno.

Muoversi in quel di Londra è lasciato alla nostra discrezione: possiamo sfruttare un veicolo, sia esso un’automobile oppure una moto, andare a piedi o spostarci tra una stazione metropolitana e l’altra, nell’indifferenza generale, almeno finché non facciamo qualcosa di compromettente o sconfiniamo nel territorio sbagliato. Il primo segno di cambiamento in questo terzo capitolo non risiede nei mezzi con cui attraversare la città, bensì nell’assenza di un personaggio fisso protagonista, com’era nei precedenti, alla quale si sostituisce la possibilità di impersonare chiunque. Letteralmente.

Non ci sono limitazioni a chi possiamo scegliere di condurre dalla nostra parte ma questo non significa che sarà semplice. Tanti sono i cittadini quante le loro opinioni rispetto alla situazione contingente e soprattutto a DedSec; in base a questo dovremo valutare chi e quando reclutarlo, considerando che prima di passare dal nostro lato della scacchiera serve completare una serie di missioni legate a quel determinato personaggio – la quantità dipende dal suo allineamento nei nostri confronti.

Watch Dogs Legion permette di impersonare letteralmente chiunque

Se non simpatizza per DedSec bisognerà fare un giro molto più lungo per convincerlo delle nostre buone intenzioni, andando quindi incontro a un rischio maggiore di fallimento e a una generale difficoltà che dipende anche dall’aver o meno liberato il quartiere all’interno del quale ci stiamo muovendo. Similmente alla meccanica degli avamposti di Assassin’s Creed, Watch Dogs Legion suddivide Londra in una serie di aree sotto l’influenza nemica che saremo chiamati a riconquistare per diverse ragioni, tra cui una maggiore facilità di reclutamento.

Per farlo è necessario soddisfare specifici requisiti e culminare poi nel completamento di una missione particolare che, almeno nell’unico caso in cui ci è capitato di liberare un quartiere, comprendeva l’utilizzo di ragnobot per scalare il Big Ben dall’interno e hackerarlo affinché rappresentasse non più un ologramma di Albion bensì di DedSec. Sebbene la soluzione degli avamposti, o comunque li si voglia chiamare, non trova un grandissimo favore da parte dei giocatori, va detto che se le missioni conclusive hanno tutte questo piglio originale rispetto alla media, potrebbe risultare divertente persino dedicarsi al repulisti di queste aree. Fermo restando che potremmo incappare in alcuni incarichi legati a questo aspetto senza nemmeno volerlo, magari mentre siamo impegnati in un’altra missione che caso vuole si intreccia con l’altra.

Watch Dogs Legion Nvidia

Una volta che reclutiamo un personaggio, viene assegnato a una delle tre classi disponibili: combattimento, furtività o hacking. Ciascuna presenta il proprio set di strumenti e potenziamenti delle abilità quando un personaggio sale di livello dopo aver completato missioni e attività. Inoltre, ogni personaggio è caratterizzato da uno specifico background che ne determina un’abilità o un tratto speciale. Possiamo avere lo specialista dei droni, il medico, il picchiatore abituato a dare quanto a ricevere botte, e chi più ne ha ne metta. Se pensate tuttavia che questa personalizzazione sia fine a se stessa o al massimo utile per capire quale personaggio usare in base al suo set, siete nel giusto solo in parte.

Essendo Londra una città sotto regime, non permette l’accesso libero a tutte le sue aree, soprattutto quelle sotto un controllo particolarmente stretto da parte di Albion. Qui entrano in gioco i nostri insospettabili rivoltosi: tra loro ve ne sono alcuni, come operai o agenti di polizia, in grado non solo di accedere senza grossi problemi ad aree ristrette ma anche di non generare sospetti tra i presenti – a patto non facciano qualcosa di sconsiderato o non entrino in contatto con un membro di Albion, che sarà sempre sospettoso nei nostri riguardi. Se vogliamo dunque completare una missione nel modo più pulito possibile, spesso è necessario fare il giro largo, colpire ai fianchi e muoversi nell’ombra com’è giusto che sia.

Le missioni offrono una completa e soddisfacente libertà di approccio

All’atto pratico, si tratta di considerare la zona nella quale dobbiamo accedere, eventuali condizioni da soddisfare per non renderci la vita difficile e trovare, tra le migliaia di abitanti, quello che fa al caso nostro. Da lì dovremo mapparlo, scavare nella sua vita privata per capire su quale aspetto fare leva, agire e poi tornare da lui o da lei per chiedere di unirsi a noi. A quel punto, saremo messi alla prova un’ultima volta per convincere la persona in questione dei nostri giusti intenti. Ottenuto il personaggio, potremo prenderne il controllo e tornare a fare la missione iniziale che stavamo seguendo. Non è un approccio obbligatorio da seguire, possiamo benissimo caricare a testa bassa e vedere cosa succede, ma già solo il fatto di poter allargare un semplice incarico a una serie di operazioni minori volte a renderlo più agevole è qualcosa di incredibilmente assuefacente.

Non si tratta semplicemente di poter essere davvero chiunque ma, in particolare, del fatto di sfruttare questa meccanica per creare missioni articolate. La necessità, se si vuole tenere un profilo basso, di dover reclutare un personaggio specifico per accedere a una zona, dando il via a una serie di “missioni satellite” legate a quello stesso personaggio prima di ricollegarsi infine alla principale è incredibilmente coinvolgente. Lascia davvero l’idea di creare una resistenza portando le persone a sposare la nostra causa ed è molto interessante anche il fatto che tutti sono reclutabili – persino gente di Albion.

Se pensate che tutto questo sia troppo bello per essere vero, eccovi servito il rovescio della medaglia – ottimo in termini di meccaniche, un po’ meno per voi giocatori. Stiamo parlando del permadeath (morte permanente), introdotta dagli sviluppatori per bilanciare la possibilità di reclutare chiunque. I personaggi rischiano di essere uccisi durante le operazioni per DedSec contro altri gruppi o contro le forze dell’ordine locali; se il personaggio da noi controllato dovesse essere ferito gravemente, possiamo scegliere di arrenderci ed essere arrestati (per poi tornare liberi passato un certo lasso di tempo), oppure provare a opporre resistenza con l’incognita di poter essere uccisi in azione e dunque rimossi per sempre dal roster. Questo pone un freno alla smania di voler far irruzione, protetti dal fattore rinascita tipico della stragrande maggioranza dei videogiochi, invitandoci a un approccio più cauto come potrebbe essere quello illustrato nei paragrafi precedenti.

Per quanto riguarda il sistema di progressione, la mancanza in Watch Dogs Legion del protagonista fisso porta all’abbandono della componente ruolistica in favore di una progressione legata al reclutamento dei personaggi, ciascuno dei quali caratterizzato da un proprio stile di gioco e arsenale. Possiamo in ogni caso riarrangiarlo in base alle nostre esigenze dotandolo di gadget o armi che avremo sbloccato spendendo la valuta in game ottenuta tramite le missioni e l’esplorazione. Come ogni capitolo che si rispetti, non mancherà il quartier generale, questa volta mascherato all’interno di un classico pub londinese.

La sensazione, poi fattasi concreta, è che Watch Dogs Legion abbia dato un giro di vite alla propria struttura per offrire al giocatore quanta più libertà possibile. Una scelta che apprezziamo e troviamo fino adesso ben gestita (bisognerà valutare sul lungo periodo) ma che inevitabilmente porta con sé qualche dubbio: ad esempio in merito alla bontà della storia, che sembra sacrificarsi raccontandosi con una certa superficialità almeno per quanto abbiamo potuto vedere. Segue a ruota un’intelligenza artificiale che, vittima di una tale quantità di variabili, tende a non essere sempre al massimo della forma.

La bontà della storia di Watch Dogs Legion è tutta da verificare

Tra reazioni prevedibili alle nostre azioni, tanto telefonate da permetterci di accumulare corpi come se nulla fosse, ad altre più caotiche eppure altrettanto inefficaci spingono a credere che il gioco punti più sulla spettacolarità a tratti assurda di certe situazioni, anziché su un ricercato realismo. Insomma, se lo state cercando avete sbagliato gioco ma non prendete questa osservazione come una critica: data l’incredibile quantità di approcci a nostra disposizione, sarà interessante provare a sperimentarli tutti. Il neo maggiore è piuttosto sulla facilità di piegare l’intelligenza artificiale ai nostri trucchetti.

Un ultimo appunto per quanto riguarda l’aspetto grafico. Come già rimarcato più volte, siamo di fronte a una Londra meravigliosa a vedersi, ricreata con cura e capace di presentare un livello di dettaglio indubbiamente volto a favorire l’immersione in questa folle realtà distopipca, mentre per quanto riguarda i personaggi e gli interni abbiamo ancora qualche alto e basso.

Menzione speciale infine per il doppiaggio, un british english che è sempre una goduria da ascoltare e cala ancora di più nel contesto che andremo a vivere, soprattutto grazie alla diversità delle singole pronunce che aiutano a dare una provenienza più specifica al personaggio. Sulle prestazioni più tecniche, come il frame rate, ci riserviamo di offrire un giudizio più preciso in fase di recensione, quando potremo provare il gioco direttamente sulla nostra console o PC senza alcuno streaming a fare da tramite.

Watch Dogs Legion arriverà il 29 ottobre su PS4, Xbox One e PC. Potete pre-ordinarlo a questo link.


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