Wii U ha aiutato Nintendo a vendere oltre 1 milione di hardware negli USA.
Negli USA è ufficialmente partita la stagione dello shopping natalizio, più precisamente a partire dal cosiddetto Black Friday, il primo che ha visto trionfare il numero di acquisti derivanti il settore e-commerce su quello al dettaglio. Indubbiamente un segno di cambiamento delle abitudini, forse utile anche a smaltire la confusione nelle zone commerciali della città, fenomeno da cui deriva perfino la sua denominazione (proprio dall’eccessivo affollamento delle strade deriva l’appellativo di “Venerdì Nero”).
Non è un caso se è questo il periodo più florido di novità videoludiche: centinaia di videogames, molti dei quali tripla A, ma anche un quadro temporale ideale per il lancio di nuovi hardware ludici. Ad arricchire l’ultima stagione di acquisti dell’anno è stata Nintendo e la sua nuova Wii U, prima console casalinga ad inaugurare la nuova generazione di piattaforme da gioco (che avranno tanto da dimostrare).
I primi risultati di Wii U dal lancio statunitense dimostrano dei risultati positivi e chiari: la sorella U di Wii ha venduto 100 mila unità in più durante lo stesso periodo commerciale. Le 400 mila unità di Wii U si sommano alle 300 mila di Wii, lanciata nel lontano 2006, ma le vendite hardware Nintendo raggiungono oltre 1,2 milioni di unità (dati interni alla società) se si sommano oltre 500 mila unità vendute nel settore portatile.
Nello specifico Nintendo DS ha totalizzato vendite per 275 mila pezzi, sopra al 3DS con 250 mila unità, un sorpasso che secondo la società giapponese è dovuto alle “importanti” offerte dei negozianti durante il Black Friday. Reggie Fils-Aime, presidente di Nintendo of America, esalta la capacità del 3DS di segnare costantemente nuovi record, essendo riuscita a raggiungere 6 milioni di unità in 21 mesi di presenza sugli scaffali dei negozi. Lo stesso dato, riferito al Nintendo DS, è stato di un milione “solamente”.
È lo stesso boss di Nintendo of America a commentare le performance di Wii U, affermando che:
“la console è stata essenzialmente sold out nei negozi e noi [Nintendo ndr] stiamo facendo del nostro meglio per continuare a rifornire la scorta“
Addirittura secondo Nintendo è difficile per i negozianti portare Wii U sugli scaffali dato che
“non appena il prodotto giunge ai dettaglianti, viene subito esaurito“.
Il basso numero di stock non è una novità per le console Nintendo, i medesimi problemi hanno turbato il lancio di Wii nel 2006, per settimane out of stock nella maggior parte delle catene di commercianti. Nonostante le similitudini e probabilmente sotto identici auspici, Fils-Aime non s’aspetta che Wii U provochi lo stesso fenomeno in quanto considera Wii come un
“fenomeno unico, […] non potevi entrare in un negozio e comprare una Wii prima della primavera del 2009“.
Nintendo, secondo il suo presidente statunitense, ha imparato molte lezioni dall’esperienza Wii e ideato nuovi sistemi organizzativi per rifornire i negozianti in maniera più efficace e rapida. In definitiva, Nintendo mira a rifornire i magazzini dei commercianti in base alla risposta dei consumatori, alias dalla domanda.
Fonte: Cnet
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