wipeout omega collection
05 Giu 2017

WipEout: Omega Collection – Recensione

Sul fatto che il 2017, sotto una certa luce, possa essere ricordato come l’anno d’oro delle “Gloriose Remastered ad alta definizione“, difficilmente in molti potranno dissentire. Un’affermazione che non giunge certo a sorpresa all’interno delle pareti di casa PlayStation: pur vantando una line-up tutto tranne che incerta per il prestante hardware generazionale, il colosso del Sol Levante ha ripetutamente giocato la carta nostalgia negli ultimi mesi, proponendo sul mercato una serie di riedizioni ammodernate delle vecchie icone del passato – da PaRappa al più recente LocoRoco – per la gioia dei giocatori con più primavere sul groppone e dei giovani curiosi, sfuggiti al fascino originale per le consuete questioni anagrafiche. Mentre in molti ancora si interrogano sul probabile arrivo di una famigerata Patapon Remastered, ecco che fa capolino – non certo a sorpresa – WipEout, eclettico ed indimenticabile racer futuristico capace di far breccia nei cuori di milioni di proseliti dai tempi della prima PlayStation.

Con WipEout: Omega Collection, tuttavia, Sony punta a fare le cose in grande. Non più una “semplice rimasterizzazione” di uno specifico titolo, come successo – e permetteteci di aggiungere, purtroppo – per i due esponenti di casa PlayStation appena citati: una collezione di killer hits, piuttosto, raccolti sotto un’unica egida e disponibili (sia in formato fisico che digitale) con una nuova veste delle grandi occasioni. SIEE impara la lezione, ammettendo tra i propri errori anche una certa indolenza nel non voler osare qualcosa di più: e il risultato parla da solo già dopo pochi minuti di gioco. Al netto di una grafica rinnovata, che tira letteralmente fuori gli artigli su PS4 Pro, e di un impianto sonoro strepitoso e dirompente, non abbiamo troppo timore nell’affermare che WipEout: Omega Collection rappresenti uno di quei titoli che non dovreste lasciarvi scappare per nessuna ragione al mondo. Perché è vero, di titoli che invecchiano bene ce ne sono parecchi: ma le esperienze immortali, quelle immuni al peso degli anni che passano, si contano sulle dita di una mano. E WipEout, a oltre due decenni dai propri illustri natali, ne è l’esempio perfetto.

wipeout omega collectionTre sono gli ingredienti del successo di questa WipEout: Omega Collection: WipEout 2048, apparso sulla sfortunata PlayStation Vita nel 2012, WipEout HD e HD Fury, rispettivamente classe 2008 e 2009 su PlayStation 3. Un compendio sul secondo ciclo vitale del franchise, dai natali portatili su PSP (con Pure e Pulse, confluiti poi in HD) e poi concretizzatosi al meglio nella vecchia ammiraglia Sony. Per quanto la bontà del capitolo HD – e annesso major update HD Fury – sia innegabile anche sotto tortura, l’anello più sorprendente di questa triplice catena coincide proprio con l’ultimo esponente portatile del franchise: WipEout 2048 guadagna una seconda giovinezza nel passaggio alla generazione corrente, regalando un senso di velocità incredibile anche a categorie più abbordabili (quando arriverete a Rapier o Phantom beh, avrete parecchio di cui divertirvi) e, cosa più importante, offrendo un track design semplicemente perfetto. Certo, soffermarsi a cogliere i dettagli nel mezzo di una gara di velocità ad oltre 400 chilometri all’ora potrebbe essere problematico ai fini della classifica finale, ma l’ottimo lavoro svolto dal nutrito team di sviluppo non solo ha permesso di svecchiare sensibilmente la più che lecita patina “old” del tessuto visivo, ma anche di giocare – e “esagerare” – con la realizzazione dei tracciati e delle piste più iconiche.

Risultato? Vi divertirete come matti, pur ritrovandovi con ettolitri di adrenalina che sfrecciano nel vostro sistema circolatorio. Pur privilegiando l’episodio 2048, ciascun componente di questa WipEout: Omega Collection si è dimostrato una calamita capace di azzerare pericolosamente ogni standard di vita sociale: del resto, più che lecito attendersi un coefficiente di rigiocabilità mostruoso su ciascuna pista e gara offerta dalla raccolta, che spinge sempre a migliorare il proprio tempo di percorrenza, punteggio o piazzamento finale (a seconda della sfida intrapresa) per poi spadroneggiare nelle immancabili leaderboard online.

WipEout: Omega Collection è una sinfonia di acrobazie a velocità supersoniche

Pista dopo pista, evoluzione dopo evoluzione, WipEout: Omega Collection è una sinfonia di acrobazie a velocità supersoniche, di volteggi leggiadri dopo l’ennesimo trampolino pericolosamente disposto da sadici designer e di calcoli al millimetro, per sfruttare al meglio l’inerzia del veicolo sottoposto all’azione di uno dei due aerofreni. Più salgono le classi di velocità, più aumentano le variabili da tenere in conto per avvicinarsi al concetto di guida perfetta e, allo stesso modo, le soddisfazioni nel tagliare la linea del traguardo con un tempo da panico o con tutti gli inseguitori ben dietro le nostre spalle. Bastano una manciata di giri tra le piste di WipEout 2048, HD e HD Fury per accorgersi di come il relativo gameplay sia ancora oggi fresco ed immediato, foriero di enormi soddisfazioni e in grado di incollare ininterrottamente allo schermo per ore, alla ricerca del risultato perfetto.

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Un gameplay che, ad onor del vero, potrebbe sembrare estremamente semplice adocchiandone i comandi: i due dorsali per gli aerofreni, un tasto per accelerare e la leva sinistra a mo di sterzo. Eppure la formula alchemica di WipEout si traduce in un racer spietato e senza compromessi, che spinge a migliorare sé stessi ad ogni metro: dalla gestione degli aerofreni per impostare le curve, dosando con attenzione l’inerzia impressa al veicolo prescelto, al sapiente utilizzo dei power up (turbo in primis) di cui le architetture urbane futuristiche ove si svolgono le nostre sfide sono prodighe. In ciascuno dei tre tasselli serve attenzione, pianificazione, un necessario rodaggio per memorizzare al meglio la geometria del circuito e approcciarlo di conseguenza. Tanto 2048 come i due HD non hanno paura di punire chi gioca, facendolo scivolare indietro di manciate di posizioni anche dopo un errore all’apparenza banale. Ma una sconfitta a pochi metri dal traguardo, un’esplosione inattesa sul guardrail dopo un ingresso in curva forsennato, un colpo nemico non preventivato o non protetto dall’utilissimo scudo fanno tutti parte delle regole del gioco: un gioco che incanta, ammalia, spinge a migliorarsi senza mai frustrare, nonostante gli errori siano destinati a salire con l’aumentare delle classi.

Sul fronte contenuti, possiamo contare sulla mole significativa del materiale originale: ciascuno dei tre episodi offre centinaia di sfide differenti, organizzate su diversi scenari e su modalità di gioco distinte. Dalla gara tradizionale al Giro Veloce, passando per la divertentissima Eliminazione o le Battaglie a Zona, WipEout: Omega Collection rifugge la catalogazione da racer ordinario (del resto, la presenza di perk offensivi, come mitragliatori, cannoni al plasma o veri e propri terremoti con cui scuotere le piste dovrebbe bastare come indizio preliminare), offrendo un approccio diversificato di gioco capace di placare anche la sete dei giocatori più esigenti. La velocità, per quanto esagerata, non è sempre la risposta esatta alla domanda posta dal titolo: bisogna saper improvvisare, spingersi quanto più vicini al limite del bolide utilizzato e scatenarsi. Sotto questo punto di vista, ancora una volta l’episodio 2048 ci è parso quello più complicato ma allo stesso tempo avvincente, laddove i restanti due, pur alle classi più elevate, ci son sembrati più scalabili e leggermente abbordabili. Ma stiamo parlando di sfumature al limite del maniacale, che non intaccano un gameplay a dir poco memorabile.

Eppure la formula alchemica di WipEout si traduce in un racer spietato e senza compromessi

Tra le novità introdotte dallo sviluppatore per celebrare questa Collection troviamo una modalità Racebox “generale”, che permette al giocatore di customizzare la propria gara scegliendo tipologia di sfida, arene e booster tra quelli di ciascuno dei tre episodi – si tratta in sostanza di una modalità arcade onnicomprensiva, i cui tempi migliori saranno sottoposti ad apposite classifiche online. Decisamente più interessante la modalità multigiocatore, perla attesissima dal fandom oceanico di WipEout, che si materializza in uno split screen offline entusiasmante per due giocatori o in una competitiva tutti contro tutti online, per un massimo di otto contendenti. L’assenza di giocatori nel corso della nostra prova ha reso leggermente difficoltoso il matchmaking, che in alcuni casi ha richiesto un paio di minuti prima di farci scendere nel vivo della pista. Al netto di questa situazione, comunque comprensibilissima in un periodo di pre-lancio, le sfide online si sono svolte lisce e senza intoppi, con un frame rate leggermente meno stabile di quello “offline” (che, è bene ricordarlo, non scende sotto i 60 fps nemmeno a pagarlo) ma senza evenienza di lag o disconnessioni casuali.

Inutile dirvi come, indipendentemente dalle predilezioni per una modalità o un’altra, la vera anima di WipEout venga alla luce proprio quando connessi in rete. Per ciascuna sfida sarà possibile filtrare per regione di gioco o, qualora non voleste ritrovarvi contro dei prodigi della Phantom, anche per la classe avversaria: il nostro consiglio è quello di prendere prima la giusta dimestichezza con le meccaniche offline, laddove una volta lanciata WipEout: Omega Collection sul mercato il livello sarà destinato ad innalzarsi rapidamente. Ma state tranquilli: passerete così tanto tempo nei tracciati di WipEout che vi ritroverete a macinare le classifiche online senza nemmeno accorgervene. Poi non dite che non vi avevamo avvisati.

Conclusioni

Può sembrare quasi corollario, ma con un comparto grafico privo di incertezze (leggermente più accattivante, secondo il nostro giudizio, sull’episodio PS Vita – visti e considerati i quattro anni che intercorrono tra 2048 e HD) e una colonna sonora strepitosa, condita da nomi del calibro di Chemical Brothers, Prodigy e Swedish House Mafia, possiamo liquidare a cuor leggero ogni dissertazione sul tessuto tecnologico di questa WipEout: Omega Collection con un semplice “spettacolare”. Spettacolare come i 150 anni della Anti-Gravity Racing League; spettacolare come i tre titoli di cui essa si compone, come quel gameplay tanto facile da intuire ma così dannatamente difficile da padroneggiare al meglio, quando ad oltre cinquecento chilometri all’ora ci ritroviamo spiattellati sul solito guardrail nonostante l’azione “presunta puntuale” del nostro aerofreno. Da qualsiasi parte la si guardi, WipEout: Omega Collection testimonia l’amore di Sony PlayStation per uno dei propri brand più iconici ed apprezzati, capace a distanza di decenni di sfuggire alle regole del Tempo e di presentarsi, nell’anno domini 2017, come potenziale killer app dell’estate (e non solo).

Frenetico, divertentissimo, difficile quel tanto che basta senza mai incappare nella frustrazione, WipEout: Omega Collection è un sogno che si realizza, a distanza di anni, per moltissimi giocatori. Impossibile non consigliarlo a chiunque – a meno dei pochi immuni alle lusinghe della leggendaria creatura di Psygnosis: in questa nuova esclusiva PlayStation troverete un quantitativo di contenuti e di ore di gioco (al netto di una modalità online che, nelle prossime settimane, regalerà enormi soddisfazioni) da farvi dimenticare di gran parte del resto. Al punto da ritrovarvi nel cuore della notte, dopo una sessione ininterrotta di sei ore di gioco, a tentare per l’ennesima volta di erodere di pochi decimi quel dannatissimo tempo finale sul giro veloce, per portare a casa l’ultimo agognato Pass Elite. E ora vorrete scusare la fretta di chi vi scrive, ma rimane ancora un maledetto record da abbattere…