News 19 Feb 2013

Wonderbook: Il Libro degli Incantesimi – La Recensione

Wonderbook - Banner

Lo ameranno: i piccoli fans dell’occhialuto maghetto inglese.

Lo odieranno: coloro che ne hanno abbastanza di Harry Potter ed ancora non hanno capito a cosa serve il Move…

E’ simile a: vagamente a The Eye of Judgment, ma principalmente ai titoli che sfruttano la realtà aumentata sia su PS3 che su PS Vita.

Titolo: Wonderbook: Il Libro degli Incantesimi

Piattaforma: Playstation 3

Sviluppatore: SCE London Studio

Publisher: Sony Computer Entertainment

Giocatori: 1

Online: ND

Lingua: Italiano (Testi / Parlato)

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Expelliarmus!!! Oh cavolo, ed il mio Move dov’è finito? O_o

Se siete stati ragazzini negli anni ’90, sicuramente ricorderete il film Pagemaster – L’avventura meravigliosa, pellicola mista tra sequenze con attori reali ed altre a cartoni animati, e che aveva come protagonista un giovane Macaulay Culkin (si, il bambino di Mamma ho perso l’aereo). In questo film, il piccolo Richard Tyler si ritrova in una biblioteca un po’ particolare, dove i libri diventano realtà, e la realtà diventa fantasia. Entrare nel mondo di Wonderbook è, in un certo senso, una cosa molto simile. Si verrà trasportati magicamente nell’universo del famoso mago inglese Harry Potter, creato dalla penna di Joanne Kathleen Rowling, nel quale diventeremo un giovane studente di Hogwards che ha appena ricevuto la possibilità di prendere in prestito un libro dal reparto proibito della biblioteca della scuola. Da lì, tutto avrà inizio…
wbresizeIl vostro Move si trasformerà quindi in una potente bacchetta magica, ed il Wonderbook diventerà il vostro tomo di magia, ed entrambi vi accompagneranno nell’avventura insegnandovi mirabolanti incantesimi. Come i libri di testo della scuola di magia di Hogwards infatti, anche il vostro Libro degli Incantesimi di Miranda Goshawk (Miranda Gadula), vi darà da studiare parecchio, e conterrà tanti piccoli segreti tutti da scoprire. Il titolo inoltre, si collega strettamente anche con il mondo di PotterMore, il portale in cui le idee della Rowling permangono e continuano a svilupparsi, rivelando di continuo nuove informazioni sui personaggi e sugli eventi della storia che non sono state inserite nei libri.
Ovviamente, in tutta questa magia c’è un trucco. Un trucco formato da una telecamera, un Move, un libro particolare, ed una cosa chiamata realtà aumentata. Un sistema già visto e già abbondantemente utilizzato, sia su Playstation Vita che sulla vecchia Playstation 2, ma che osservato nel mondo di Potter ha decisamente un suo stramaledetto fascino.
Come vi abbiamo già preannunciato, il giocatore prenderà il posto di un giovane mago, che grazie al suo nuovo libro dovrà imparare gli incantesimi che sono alla base (e non solo) del suo percorso di studi magici. Durante le lezioni, occasionalmente, si potrà assistere a particolari “rievocazioni teatrali” di storie del passato, che hanno come protagonisti i maghi autori dell’incantesimo di turno, e che per una ragione o per l’altra sono passati alla storia.
7339667092_14f093daf4_zA questo punto quindi, qualcuno di voi si starà chiedendo in cosa consiste questo apprendimento, ovvero, come si fa ad imparare un incantesimo? Bhé, in primis, si dovrà imparare la componente vocale, ovvero ripetere a voce alta il nome dell’incantesimo, e poi, tramite la vostra Move-bacchetta magica, sopperire anche alla componente gestuale, eseguendo l’apposito movimento per richiamare la magia. Peccato però che la precisione del secondo, cozzi prepotentemente con l’approssimazione quasi infinita della prima, che considera buono qualsiasi rumore emettiate al posto della parola visibile a schermo (NdDemon: si, persino quelli, ho provato!). Per il resto, il titolo ci metterà di fronte a vari mini-giochi, che comunque si limitano ad azioni semplici o a ripetizioni degli incantesimi appresi fino a quel momento. Così, tra strane creature magiche, esami, esercitazioni, e sfortunatamente anche inganni, enigmi e trabocchetti, la vita di un mago alle prime armi si rivela non essere proprio facilissima, ma come ci ha dimostrato Harry, non bisogna mai darsi per vinti, nemmeno nelle peggiori situazioni possibili.
A livello tecnico, il titolo non eccelle in definizione grafica, e per colpa della realtà aumentata soffre di qualche problema di collisione soprattutto nell’uso della bacchetta, ma sono problematiche comprensibili e trascurabili. Del resto applicare la realtà aumentata su oggetti reali, non è una pratica semplicissima, e di sicuro non crea nella realtà un oggetto per simularne i movimenti ed il comportamento. Ottimo invece il comparto audio, che con un’ottima narrazione rende l’esperienza ancora più ricca.

Wonderbook - Img1

IN CONCLUSIONE

Wonderbook, altri non è che una scommessa di mamma Sony, un accessorio chiaramente destinato ad un target di videogiocatori in erba, ma che può ugualmente dare le sue soddisfazioni. In particolare, Wonderbook: Il Libro degli Incantesimi, si sofferma chiaramente solo sul brand di Harry Potter, ma alcuni dei prossimi software in arrivo promettono di essere più educativi e volti, oltre che al gioco, anche all’apprendimento, caratteristica che sicuramente sarà apprezzata dai genitori dei piccoli gamer.
A livello qualitativo, lo standard del Wonderbook è chiaramente alto, del resto parliamo di una pseudo-periferica Sony, quindi non si poteva avere niente di meno rifinito. Il titolo ha qualche carenza sul lato del riconoscimento vocale, ma i controlli con il Move sono per lo più precisi (a patto di aver posizionato la PS Eye in maniera corretta ed aver effettuato una calibrazione impeccabile). Trascurabili i problemi grafici legati alle collisioni, ma solo in virtù del fatto che la realtà aumentata non è in grado di influenzare la realtà :P.
Sebbene Wonderbook: Il Libro degli Incantesimi, possa sembrare un po’ ripetitivo per i giocatori un po’ in la con gli anni, per i giovani virgulti può essere sicuramente una splendida esperienza videoludica. Il risultato finale resta comunque affascinante, un esperimento ben riuscito che, anche se non può accontentare i giocatori adulti, può fare da anello di congiunzione tra due generazioni, perché per una volta tanto sedersi accanto al proprio figlio per giocare insieme una piccola avventura, non può che far bene ad entrambi. Keep calm and… Avada Kedavra!!!

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