wrc 7
30 Set 2017

WRC 7 – Recensione

Si può dire che sia un buon anno per il motorsport e per i simulatori in generale, grazie sia alle emozioni che i vari campionati stanno dando, sia alla moltitudine di giochi arrivati o in arrivo sul mercato. WRC 7 non poteva essere da meno, per identificare il gioco ufficiale del Campionato Mondiale di Rally, correggere gli errori commessi in passato e mandare un messaggio forte alla concorrenza agguerrita, che vede soprattutto in Codemasters il principale antagonista.

La casa francese di Kylotonn Games propone quest’anno un restyling completo della propria serie simbolo. I passi in avanti sono evidenti, un po’ come si era notato durante la prova di Los Angeles, ma c’è ancora molto da fare per dimostrarsi all’altezza dei competitors. Gli sviluppatori hanno inserito in WRC 7 una buona quantità di contenuti: sarebbe stato insolito il contrario, visto che si tratta del gioco ufficiale WRC. All’interno ci sono 55 team ufficiali tra tutte le fasce dei campionati, eventi speciali e soprattutto gli Epic Stage, che tratteremo più avanti. Tuttavia, DiRT 4 e DiRT Rally bussano prepotentemente alla porta, focalizzandosi sulla loro capacità di simulare l’azione frenetica del rally. WRC 7 non ci riesce del tutto, ma forse nemmeno vuole farlo fino in fondo, proponendo qualcosa di meno impegnativo e immediatamente fruibile da tutti.

Parte infatti nel migliore dei modi, portando il giocatore in due prove per capirne l’abilità. Queste servono infatti per delineare la difficoltà globale del gioco, modificabile poi ovviamente a piacimento, anche se non troppo in profondità. Alla guida della Hyundai i20 WRC, siamo partiti per lande sterrate tra una derapata e l’altra, scoprendo quale sia il modello di guida di WRC 7. Si nota istantaneamente una propensione alla semplicità e al divertimento spensierato, grazie alle derapate quasi assistite, ma mai automatiche. Il feedback dato dal fondo del tracciato è buono e lo si nota parecchio quando si passa dalla ghiaia all’asfalto. Non a caso non basta tenere premuto l’acceleratore per arrivare indenni (e soprattutto primi) al traguardo, bensì bisogna stare attenti alle indicazioni del navigatore e avere una certa prudenza, soprattutto quando ci si trova in cima ad una collina o in condizioni di scarsa visibilità.

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La sensibilità sull’analogico, parlando ovviamente di joypad, non richiede una grande padronanza da parte del giocatore, quindi si presenta adatta a tutti, anche ai neofiti che non hanno mai incontrato un gioco di guida. È dunque in grado di perdonare a volte sterzate troppo brusche, permettendo derapate fluide ed equilibrate, ma non bisogna esagerare troppo, perché il testacoda è dietro l’angolo. Questo deriva non solo dalla voglia di mantenere un certo livello di simulazione, ma anche dalle nuove regole vigenti nel Campionato Mondiale di Rally: le vetture aumentano di volume e di potenza, diventando molto simili alle sorelle usate nel rallycross.

A livello grafico, la ricostruzione dei modelli e dei panorami è buona, un gradino sopra il capitolo precedente, ma ancora non in grado di competere con gli altri giochi. I danni alle auto rappresentano senza dubbio il dettaglio grafico più importante, poiché vengono registrati bene e fanno capire quanto si è stati poco diligenti alla guida. Migliorano anche i panorami lontani, più definiti e meno propensi a diventare semplicemente uno sfondo piatto da guardare tra le curve. Non convincono troppo invece le textures quando si parla di condizioni meteo avverse: se la neve e il ghiaccio regalano riflessi piacevoli, non si può dire la stessa cosa delle gocce di pioggia sulla carrozzeria e sul parabrezza.

Come detto prima, una parte importante è giocata dal co-pilota, il cui compito è fornire informazioni sul tracciato e prepararci a tutte le curve e i pericoli a cui andremo incontro. In WRC 7 la comunicazione si fa asfissiante e costringe a mantenere una concentrazione costante per tutta la gara. Questo è ottimo, perché coinvolge al meglio il giocatore, ma finisce per essere ridondante, a volte quasi noioso ed irritante per “colpa” della voce del navigatore. Il suo tono è infatti monotono e distaccato, quindi non riesce a trasmettere al meglio la tensione di una tappa da rally. Purtroppo è necessario, ma sarebbe stato meglio scegliere un doppiatore con una voce più profonda e con meno cantilena.

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Del resto, se il navigatore finisce per distrarre l’attenzione, si potrebbe anche finire in un fosso o contro un albero. I danni sono infatti attivati e variegati, passando dalla carrozzeria a tutte le componenti meccaniche ed elettroniche all’interno dell’auto. Anche le gomme non sono al sicuro, mostrando degrado e surriscaldamento se si continua a derapare e sgommare tra le curve. Buono dunque il sistema, ma è curioso come a volte vengano registrati danni misteriosi o non proporzionali all’incidente.

Parlando di modalità di gioco, WRC 7 convince dove meno lo si aspetta, ovvero nel multiplayer, sia online che offline. Non c’è bisogno di presentazione per la modalità split-screen, ormai rara come un diamante e sempre ben accetta. Gli sviluppatori ci tengono inoltre a tenere i giocatori ben vicini al loro titolo, proponendo sfide sempre diverse nei vari eventi speciali e incentivando le persone a giocare assieme, battendo i record altrui. Del resto l’altra faccia della medaglia, composta dalla Carriera, non può essere presentata con gli stessi elogi.

“Un’esperienza malleabile e pronta per tutti i giocatori”

È un po’ il limite di ogni modalità carriera basata su campionati reali, ovvero il rischio di finire in una linearità troppo marcata. Codemasters è riuscita a separarsi molto bene da questo canone grazie a F1 2017, dove la fase pre-gara ha un impatto notevole sulla competizione e l’intero weekend ha il suo senso. Non si può dire però la stessa cosa di WRC 7, ancorato ai suoi binari e fermo sulla progressione scontata dal campionato minore a quello più importante. Non che non sia divertente vivere tutti i rally dei vari campionati, ma un dinamismo e una profondità più accentuata avrebbero fatto davvero la differenza. È pur vero che ci sono obiettivi da raggiungere internamente al team, ma non riescono ad essere abbastanza variegati. Nulla a che vedere dunque ad esempio con la carriera di F1 2017, poiché le gare sembrano essere semplicemente una sequenza di sfide a difficoltà crescente fino alla vittoria del campionato.

Per fortuna ci sono gli Epic Stage a risollevare il morale, in grado di equilibrare la guida simil-arcade alla lunghezza dei tracciati presenti. Chi scrive è un amante del motorsport, votato attualmente alla Formula 1, ma con trascorsi nei giochi di rally. Soprattutto uno è stato importante molti anni fa, ovvero Mobil 1 Rally Championship, che coi suoi tracciati lunghi anche mezz’ora aveva incantato l’infanzia del sottoscritto intorno al 1999. Ritrovare un’esperienza simile in termini di longevità è una bella sensazione, che riesce a coprire qualche ombra di WRC 7.

Conclusioni

WRC 7 presenta luci e ombre, ma alla fine è decisamente divertente da giocare. Questo è quello che conta, specialmente se si percepisce dall’inizio che gli sviluppatori non volevano creare un diretto competitor coi simulatori, bensì un’esperienza malleabile e pronta per tutti i giocatori, anche quelli più inesperti.

Parlando di contenuto, il comparto multiplayer splende sicuramente più di quello single player, caratteristica strana per i giochi in generale, ma che rappresenta un tabù di quei titoli che si basano su eventi già scritti nel mondo reale. La carriera è incolore, ma la presenza di eventi speciali a cui partecipare con gli amici è in grado di risollevare la situazione. Ci sono poi gli Epic Stage, autentica manna per chi vuole vivere sfide lunghe e impegnative.

Non è giusto quindi paragonare troppo questo WRC 7 a DiRT 4 e affini, poiché non ci si avvicina. Ma non bisogna nemmeno commettere l’errore di pensare che ciò sia un punto negativo. Se DiRT 4 punta al realismo, WRC 7 vuole invece dare un’esperienza a metà tra arcade e simulazione. Pur con qualche difetto, se questo è l’obiettivo degli sviluppatori, per buona parte è riuscito.

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