In un mondo dominato dal mare, solo due esseri colossali si ergono su di esso: Mechonis e Bionis, due entità differenti e in antitesi tra loro che hanno lottato senza sosta e che ora, sopite, sono diventate teatro di svariate forme di vita. Su Bionis vivono gli Homs, esseri umani che passano le loro vite in Colonie, stando ben attenti a tenere alla giusta distanza la variegata e temibile fauna che popola quelle terre. Xenoblade Chronicles inizia così, anche in questa sua nuova veste in arrivo su Nintendo Switch.
Xenoblade Chronicles Definitive Edition è, appunto, la versione definitiva della grande avventura che arrivò su Wii parecchi anni fa. Un titolo “vecchio” quindi, che però con le sue ambizioni tradisce la console stessa dov’è nato e resta inspiegabilmente attuale. Questo sarà solo un assaggio di ciò che vi aspetta nell’avventura di Shulk e compagnia, ed è per questo che in questa sede ho preferito dare spazio a ciò che vi aspetta in termini di gameplay e delle migliorie tecniche introdotte su Switch.
Fin dai primi istanti, la vita della Colonia 9 è scandita da ritmi pacati: una vita da villaggio, sostanzialmente, dove Shulk, Reyn e Fiora conducono le loro vite tra le terre di Bionis; anzi, la sua gamba. L’antico conflitto tra Mechonis e Bionis si traduce però in uno scontro senza pari anche tra le creature che li abitano.
Da un lato gli Homs e dall’altro i Mechan, creature meccaniche che assaltano i villaggi degli umani e li divorano, compiendo stragi e spingendo questi ultimi ad utilizzare una misteriosa e antica spada: la Monade. Quest’arma è l’unica in grado di infliggere danni alle creature meccaniche, ed è anche il punto d’inizio di questa grande epopea. Dopo un improvviso assalto alla Colonia proprio nei primi istanti di gioco, Shulk e Reyn si vedono costretti a intraprendere un viaggio per tutta Bionis. Un viaggio fatto di vendetta e voglia di rivalsa, ma anche ricco di mistero per quel che riguarda questa spada rossa come il fuoco.
Se queste sono le premesse, è chiaro che in termini di “ampiezza” dell’avventura siamo su strade piuttosto ambiziose. Il viaggio per Bionis è a tutti gli effetti una grande e ampia arrampicata sulle gambe (e spalle) di questo gigantesco colosso. Xenoblade Chronicles Definitive Edition è sì la riedizione di un titolo di 10 anni fa, ma lo è anche di uno che già su Wii fece il miracolo. Un open world? No, ma ci sono diverse mappe divise in aree, alcune delle quali davvero vaste e complesse, che compongono i vari punti di Bionis. Gli scorci sono incredibili, perché attraverso giochi prospettici e una poderosa direzione artistica Monolith Soft riesce a restituire la sensazione di essere dei nani sulle spalle di un gigante.
Questo aspetto è ulteriormente potenziato in questa versione grazie ad un ottimo lavoro di restauro grafico: diciamocelo pure, Xenoblade Chronicles se lo meritava. Il passaggio all’alta definizione è palese, non tanto per la qualità generale della conta poligonale o delle texture (che restano comunque figlie di un vecchia generazione) ma soprattutto per ciò che riguarda la definizione dei personaggi, dei loro volti e dettagli (ottime in questo senso le cutscene).
Migliorie che si notano subito anche nel sistema di combattimento: è chiaro, il passaggio in HD permette una gestione migliore dell’interfaccia e una comprensione superiore di ciò che succede sullo schermo. Avendo mutuato un feeling quasi da MMORPG, Xenoblade Chronicles Definitive Edition è ricco di numeri, icone e dettagli a schermo da tenere in considerazione. Può sembrare soverchiante nelle prime ore di gioco, ma già dopo un po’ si prende il ritmo di un battle system ricco di strategia e di personalizzazione. Ci sono i livelli, le abilità, l’equipaggiamento (che cambia l’estetica del personaggio) e tantissimi elementi legato ad esso: gemme per migliorare le statistiche, armature rare.
Xenoblade Chronicles Definitive Edition ha tutto quello che vi aspettereste da un JRPG, forse anche di più. Ciò che lo distingue dal resto è la scelta di un sistema di combattimento “posizionale”, rigorosamente in tempo reale. Un termine inusuale: cosa intendo esattamente? Sia Shulk che gli altri personaggi hanno differenti abilità, la loro efficacia però è spesso legata alla posizione del personaggio rispetto al nemico. Ci sono attacchi efficaci se utilizzati da dietro, di lato, di fronte e ogni tipo di approccio permette risultati differenti.
Xenoblade Chronicles Definitive Edition ha tutto quello che vi aspettereste da un JRPG, forse anche di più
Si possono affaticare e poi atterrare i nemici, in una sinergia che richiede di attaccare in modo intelligente, in sinergia con il proprio party. Questo perché il team attivo è limitato a 3 personaggi, ognuno dei quali ha un ruolo differente: Reyn, ad esempio, è un tank, fatto per attirare l’Ira dei nemici e assorbire danni; Sharla è un medico, utile a gestire le situazioni più numerose e complesse con i suoi proiettili curativi.
Xenoblade Chronicles Definitive Edition fa della gestione e microgestione del party il suo focus principale, come dimostrano anche gli “assalti di gruppo” attacchi speciali che vi permetteranno di rallentare il tempo e scegliere la mossa di ogni personaggio, dando vita a catene di danno che se ben gestite possono ribaltare gli esiti di uno scontro. Funziona, anche dopo dieci anni. Tanto da non sembrare poi così vetusto se paragonato al ben più recente Xenoblade Chronicles 2, da cui ha però ereditato alcune migliorie che approfondiremo in fase di recensione.
Xenoblade Chronicles Definitive Edition arriverà il prossimo 29 Maggio in esclusiva su Nintendo Switch. Esattamente dieci anni dopo averlo visto su Wii, le emozioni e il divertimento sono rimasti intatte nonostante gli anni. C’è ancora tanto di cui discutere in fase di recensione, ma per ora l’entusiasmo è tale che appare inevitabile sbilanciarsi un minimo: Definitive Edition o Remastered, chiamatela come volete, il lavoro di Nintendo e Monolith Soft è sicuramente una grande dimostrazione di come approcciare questo genere di operazioni.