Xenoblade Chronicles Definitive Edition – Recensione

Xenoblade Chronicles Definitive Edition è finalmente tra noi, dopo un annuncio decisamente a sorpresa che vede la grande opera di Monolith Soft arrivare su Nintendo Switch. Esattamente 10 anni dopo l’uscita originale su Wii, sono tornato sugli affascinanti mondi di Mechonis e Bionis, riscoprendo le stesse emozioni di un tempo. Addirittura trovandoci qualcosa di più, che andasse oltre il semplice restauro grafico.

In parte vi ho già raccontato alcuni aspetti fondamentali di questa Definitive Edition nella mia anteprima, ma è finalmente giunto il momento di esprimere un giudizio completo sulle novità e sulla portata che questa operazione ha rispetto all’originale. Sono (ri)partito dalla Colonia 9 insieme a Shulk e Reyn, attraversando le vaste terre che si estendono per tutto il corpo del colosso Bionis: ho ritrovato vecchi amici e vecchie emozioni, ma in una veste tutta nuova. Scoprite con me perché Xenoblade Chronicles Definitive Edition è così “definitivo”.

L’incipit del racconto è piuttosto semplice e diretto, abbracciando un’idea di conflitto classica con una dualità bene-male ben definita. Shulk vive nella Colonia 9 come tutti gli Homs, esseri umani che popolano le terre di Bionis, ma la popolazione è in costante conflitto con i Mechan, creature robotiche che uccidono e si nutrono di questi ultimi per vivere. Dopo un devastante attacco alla colonia, Shulk e il suo amico d’infanzia Reyn si mettono in cammino per trovare vendetta. Inizia così un viaggio epico per le terre di Bionis, che vi porterà a visitare terre e culture nuove e ad assistere a meravigliosi scorci sul corpo del titano addormentato Bionis.

Anche dopo 10 anni, l’avventura di Shulk resta emotivamente appagante e soddisfacente: la narrazione di Xenoblade Chronicles Definitive Edition parte da un semplice viaggio di vendetta e diventa qualcosa di più; un viaggio che con incredibile coerenza tematica costruisce un tracciato che dalla vendetta passa per la consapevolezza e l’accettazione della diversità, ma anche del potere che le nostre scelte possono avere rispetto a un volere superiore. Così Shulk diventa un personaggio complesso, con i suoi dubbi e e sue paure, accompagnato da un cast che cresce insieme a lui per l’arco delle 60/70 ore richieste per arrivare al finale.

Xenoblade Chronicles Definitive Edition si consacra in questa edizione come appagante e complesso, ma finalmente adatto a diversi tipi di pubblico

Reyn, Melia, Riki, Dunban e tutti gli altri compongono un party affiatato e complesso, che respira di vita propria anche al di fuori della semplice narrazione. Tutto grazie a scenette che possono essere sbloccate in svariati punti della mappa per migliorare l’affiatamento del gruppo e svelarvi nuovi retroscena su ognuno di essi. Xenoblade Chronicles Definitive Edition è un’avventura estremamente attuale e profonda, anche dopo 10 anni. Se avete odiato Xenoblade Chronicles X, dimenticatelo: quella che troverete qui è un’avventura solida, ricca di colpi di scena e di intuizioni che vi spingeranno costantemente verso il prossimo obiettivo.

Xenoblade Chronicles Definitive Edition recensione

Ancora di più in questa Definitive Edition, che con un rinnovato comparto tecnico restaura con grande cura un titolo decisamente povero in termini grafici, vista la sua uscita su Wii. Abbiamo un nuovo motore grafico, nuove texture e una modellazione dei personaggi e delle ambientazioni completamente nuova. Xenoblade Chronicles Definitive Edition ha fatto su Switch il salto generazionale che sognavamo, passando all’alta definizione senza tradire la sua visione artistica. Anche perché, in questi termini Bionis e Mechonis restano i “mondi” più affascinanti e belli che mi sia capitato di esplorare in un gioco di ruolo e non solo. Stagliarsi su di esse è un’esperienza incredibile, ora più che mai.

Ma ad essere migliorato non è solo il comparto tecnico (urrà per la nuova qualità delle musiche!) ma anche tutta una serie di accorgimenti sul gameplay e il combat system. Di quest’ultimo vi ho parlato approfonditamente nell’anteprima di qualche giorno fa, descrivendolo come un ibrido tra un action rpg e alcuni sistemi visti negli mmorpg. Un combat system in tempo reale, ma che tiene conto della posizione del personaggio rispetto al nemico per calcolare l’efficacia di alcune mosse. Piuttosto strategico quindi, ma intuitivo, con un party attivo di 3 personaggi da tenere in considerazione.

Xenoblade Chronicles Definitive Edition è un capolavoro

Xenoblade Chronicles Definitive Edition in questo senso sceglie la strada del “quality of life”, introducendo elementi che migliorano l’esperienza complessiva per tutti i tipi di giocatori: è presente un livello di difficoltà casual, che abbassa la sfida considerevolmente (purtroppo sempre presente l’aumento della curva di difficoltà verso la fine dell’avventura); ma anche una modalità PRO, che permette di trattenere e gestire i quantitativi di esperienza ottenuti e plasmare la propria esperienza per una sfida più ardua.

Notevole il lavoro di miglioramento dell’interfaccia, finalmente più chiara e leggibile nonostante il grande carico di informazioni che porta nelle sfide più concitate. Le quest e gli obiettivi vengono segnalati sulla mappa, anche per quelle secondarie. Interessanti le sfide a tempo introdotte in questa edizione, che ci permettono di metterci alla prova e ottenere delle armature cosmetiche speciali e uniche. L’opera di Monolith Soft e Nintendo è un gran bel viaggio, che si consacra in questa edizione come incredibilmente appagante e complesso, ma finalmente adatto a diversi tipi di pubblico. Dal fan più hardcore a quello che vuole “semplicemente” vivere una grande storia senza impegnarsi troppo, ce n’è per tutti.

Xenoblade Chronicles Definitive Edition recensione

Novità tra le novità è però il nuovo epilogo “Future Connected” ambientato esattamente 1 anno dopo gli eventi del gioco base. In questa nuova mini-avventura ritroveremo Shulk e Melia, impegnati nell’esplorazione della Spalla di Bionis, nel tentativo di ridare lustro alla capitale Haientia di Alcamoth.

L’epilogo è accessibile fin da subito e prosegue con una certa coerenza in termini di gameplay rispetto al gioco base. Alcune meccaniche legate alla Monado sono differenti e la novità più riuscita è la presenza dei Ponspettori, dei Nopon che possono darci manforte durante gli scontri con attacchi di gruppo, ma tutta la struttura è mutuata da ciò che vedrete nel gioco base.

Future Connected è interessante non solo per la mole di contenuti tra cui nuove quest e una vasta mappa aggiuntiva (si parla di 10-20 ore per completarlo al 100%), ma anche per la storia raccontata. Ci sono degli accenni a quello che potrebbe essere il futuro di Xenoblade come saga, ma soprattutto una chiusura per la storia del personaggio di Melia, forse l’unico arco narrativo realmente incompiuto del capitolo originale.

Conclusioni

Xenoblade Chronicles Definitive Edition è un capolavoro, che merita di essere preso e inserito nell’Olimpo dei giochi di ruolo. Un’avventura dal respiro epico che ci porta ad attraversare terre selvagge sui corpi inermi di gigantesche divinità sopite. Ma anche un’avventura che parla di vendetta, di destino e di un mondo dove il libero arbitrio è possibile. Dove sono gli uomini ad essere protagonisti delle proprie scelte, consapevoli che insieme possono creare il mondo che desiderano.

Difficile dimenticarsi del viaggio di Shulk e compagni, con il suo gameplay appagante e una serie di accorgimenti e migliorie che rendono questa Definitive Edition davvero completa, se non perfetta. Xenoblade Chronicles Definitive Edition è la migliore riedizione possibile per uno dei giochi di ruolo più belli della scorsa generazione e non solo. Un must-have per Nintendo Switch e per tutti i fan (e non) della saga di Xenoblade Chronicles.

Xenoblade Chronicles Definitive Edition è disponibile da GameStop Zing Italia per Nintendo Switch.

Commenti